Ada dei miracoli

2024

La fontana di Notre-Dame de Tonneteau Francia L’apparizione a Roma alle Tre Fontane a Bruno Cornacchiola nel 1947 LA GROTTA DI REMONOT IN FRANCIA SAN RICCARDO PAMPURI SANT’AGATA VERGINE E MARTIRE IL SANTO ROSARIO DEI SETTE DOLORI DI MARIA

Terrasanta senza miracoli, in Aspetti del meraviglioso nelle letterature medievali, cur. F.E. Consolino – F. Marzella – L. Spetia, Turnhout 2016, 59-68

La credenza nei miracoli, definibili come eventi che modificano l'ordine necessario della natura, costituisce un crocevia fondamentale per quanto riguarda l'adozione di un modello di pensiero trascendente o immanente nella cultura e nella società. Ammettere la possibilità dei miracoli significa escludere un criterio normativo per la lettura dell'ordine del mondo e riconoscere una dimensione non intelligibile capace di modificare in ogni momento la realtà naturale secondo i propri oscuri criteri.

Annali di Storia e Archeologia Sulcitana, 2014

Analisi di un antico percorso devozionale la cui origine si perde quando il vescovo di Sulci decise di provare a spostare la sede nella chiesa di Tratalias, salvo ricevere il monito di Papa Onorio III nel 1218 che stabiliva che la sede dovesse rimanere presso la tomba del beato Antioco. Questo percorso processionale ha sicuramente origini dal 1358 e 1360 ed è stato ricostruito tramite l'analisi delle antiche strade, ripercorrendo alcuni tratti di e grazie ai "Process de Miracles" (i miracoli attribuiti al Santo Antioco Martire) dove si raccontano i prodigi del Santo lungo le località toccate dalla processione da Iglesias all'isola Sulcitana.

L'archeologo subacqueo. Quadrimestrale di archeologia subacquea e navale 53, 2012

Antibes, «Pré aux Pêcheurs». Pulizia del relitto.

in Meridiana, n°65, Viella, 2010

Aid and miracles around L’Aquila’s earthquake On April 6, 2009 L'Aquila and its surroundings were hit by a disastrous earthquake. An ethnographic observation of a traditional feast day in a rural village - and of the exceptional elements conveyed by the disaster - has highlighted how humanitarian aid may contain codes of political propaganda that leverage the thaumaturgical rhetoric of miraculous healing.

Nell'episodio dal titolo Bendereide della serie televisiva Futurama, il professor Farnsworth, lo scienziato e inventore un po' pazzerello della compagnia, titolare di una ditta di spedizioni spaziali, illustra ai suoi dipendenti la sua nuova invenzione: una specie di fotocopiatrice capace di moltiplicare all'infinito qualunque oggetto in duplicati di scala ridotta. Naturalmente, affinché uno strumento tecnologico possa davvero essere realizzato,è necessario che perlomeno abbia un fondamento teorico e che se ne possa concepire almeno in astratto un possibile e più o meno plausibile meccanismo di funzionamento. E, strano a dirsi, il marchingegno del professor Farnsworth potrebbe avercelo! In effetti, sulla superficie di questo fantascientifico ritrovatoè riportata una dotta, anzi dottissima, citazione: Banach-Tarski. Si tratta di due insigni matematici del XX secolo, e nella fattispecie citati probabilmente per un risultato noto come Paradosso di Banach-Tarski :

Casicritici, 2018

Analisi dello spettacolo "Il giardino dei ciliegi" di Nicola Borghesi (2018).

ricordo dove. Il testo è composto da una Premessa, il poema, le Note, Il "Buddhacarita" e il suo autore, l'Indice dei nomi propri ricorrenti nel testo e di una Nota bibliografica. Nel mio continuo cammino sono inciampato su questo testo che non mi permette una lettura sbrigativa, ma riflessiva anche per le circostanze che la vita si appresta a presentarmi. Voglio precisare che la mia attenzione nella lettura di qualsiasi libro mi capiti è soprattutto su ciò che narra tra le sue pagine, qualsiasi sia l'argomento trattato: matematica, filosofia, romanzo, poesia, teologia, testo sacro, o sacrilego, comico, antologia, qualsiasi, la prima domanda che mi faccio è: cosa narra questo testo? La storia del principe "bellissimo" nato segnato dalle conseguenze karmiche, preannunciazione onirica da parte della madre Maya dalla mitica bellezza, che ha sognato l'elefante bianco, che le penetra dentro senza alcun dolore, e poi la nascita di Siddharta lontana dalla reggia nella foresta da un suo fianco, senza alcun dolore, mi riporta all'impianto letterario biblico. Soprattutto le dita delle mani e dei piedi palmate e la ruota del Dharma nella pianta dei piedi, segnano la predestinazione del bambino. Mi permetto un parallelismo tra due bambini che hanno segnato con la loro nascita la storia del mondo: Siddharta e Gesù. Il primo figlio di re, il secondo figlio di un artigiano, ma di discendenza reale. La nascita di Gesù permette di rimanere vergine la madre 1. Siddharta nasce da un fianco della madre. Predestinati alla salvezza del Mondo, mentre Gesù è nato per la vita eterna, Siddharta per illuminare gli uomini per superare il dolore, la sofferenza, la pena, innalzandosi al di là della consapevolezza, al di là dei mondi paradisiaci, quindi al di là del Regno dei Cieli, da dove non si rinasce mai più. Il Cristo e il Buddha tutte e due segnano un cammino e insegnano una "VIA". Buddha nasce ricco, mentre Cristo nasce povero, ma sono solo differenze per gli uomini comuni. Il gran veggente Asita visita il principe e profetizza, pagina 21, 68: "sono angustiato dalle mie fatiche sprecate: ecco che giunge il tempo della mia dipartita [dal mondo], ed è nato colui che conoscerà come distruggere la nascita, cosa difficile da ottenere." Mi ricorda la profezia del vecchio Simeone al tempio Vangelo secondo Luca 2, 25: "Vi era in Gerusalemme un uomo di nome Simeone. Quest'uomo era giusto e timorato di Dio, e aspettava la consolazione d'Israele; lo Spirito Santo era sopra di lui (26) e gli era stato rivelato dallo Spirito Santo che non sarebbe morto prima di aver visto il Cristo del Signore. (27) Egli, mosso dallo Spirito, andò nel tempio; e, come i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere a suo riguardo le prescrizioni della legge, (28) o prese tra le [sue] braccia e benedisse Dio, dicendo: (29) «Ora, o Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola; (30) perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, (31) che hai preparata dinanzi a tutti i popoli, (32) luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele». A pagina 244: "Asita (…) presenta delle sorprendenti somiglianze coll'episodio di Simeone nel Vangelo di Luca". Il testo in questione è un poema epico in lingua sanscrita, conservata in originale del Buddhacarita di Aśvaghoṣa ("in un arco di tempo compreso tra il 50 a.C. e il 100 d.C. (…) I secolo dell'era