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2019, Gioacchino da Fiore e la corruzione del mondo monastico nel XII secolo
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Oggetto del presente intervento, tenuto presso la PFTIM - sez. San Luigi, in occasione del Convegno di studi promosso dall'Istituto di storia Cataldo Nevio, è la critica rivolta da Giocchino da Fiore alla chiesa petrina, dissoluta e corrotta, e l'esaltazione della chiesa giovannea nella figura del monaco-sentinella di Dio.
La Nuova Bussola Quotidiana, 2022
Celso Costantini fu per 11 anni delegato apostolico in Cina. Si spese per far applicare la Maximum illud di Benedetto XV, che a ragione esortava i missionari a formare un clero indigeno. Si stupiva che i cattolici cinesi fossero ancora pochi. Ma oggi, forse, si stupirebbe di più...
Viven Homo VI/2, 1995
SOMMARIO Si riprende il tema della santità della chiesa, rimettendo a fuoco il problema del rapporto fra santità e peccato, alla luce della dottrina della giustificazione, sulla quale in un recente documento della Commissione mista cattolica roana - evangelica luterana, si sta profilando un ampio consenso ecumenico. Attraverso alcuni testi di Barth e di Journet da un lato, di Bonhoeffer e di Von Balthasar dall'altro, si delinea sullo sfondo della questione il più vasto tema del rapporto della chiesa con la storia. Se non si vuole costruire un'ecclesiologia astorica, bisognerà - questa è la tesi dell'articolo - ripensare l'idea della santità della chiesa, sviluppando di più la sua dipendenza dal concetto della misericordia e del perdono di Dio e considerandola inclusiva di un principio-conversione e di un principio-riforma.
This paper was initially delivered at the Bose Conference on Orthodox Spirituality in 2015. It applies the resources of Postcolonial critique to a pair of anti-Latin canonical rulings by Demetrios Chomatenos during the era of the Fourth Crusade.
Medioevo, 2013
Nel 1623 un illustre cinese di fede cristiana, Li Chih-tsao (noto ai Gesuiti dell'epoca con il nome di Dottor Leone), fece una sensazionale scoperta. Alla periferia della città di Xi'an, laddove sorgeva Chang'an, antica capitale del Celeste impero, riportò alla luce una stele di pietra alta più di due metri, con un lunghissimo testo articolato in 1773 ideogrammi cinesi. L'opera era stata realizzata nel 781 d.C., sotto il regno dell'imperatore Dezong (779-805) della celebre dinastia Tang (681-906). Di primo acchito poteva sembrare una di quelle tipiche stele monumentali che venivano erette in gran numero per celebrare personaggi ed eventi della storia dell'antica Cina. Il museo che proprio a Xi'an conserva questa e le altre stele superstiti, insieme a sculture di vario genere, ha una collezione così ampia (circa 3 mila pezzi) da meritare il nome di Foresta di Stele. Ma quella scoperta dal Dottor Leone aveva due particolarità che le altre non avevano affatto. I draghi che si avviluppano alla sommità, in perfetta simmetria, avvinghiati a una perla infuocata centrale, rientrano fra le consuetudini iconografiche e decorative più radicate della cultura dell'estremo Oriente: basti pensare ai draghi che si contrappongono ai lati del famoso stendardo funebre di Mawangdui (II sec. a.C.). E proprio nel mezzo di quei favolosi esseri, al di sotto della perla, si insinua una croce, incisa in modo quasi sfuggente tra le poderose spire a rilievo dei draghi. E nel campo dell'iscrizione, specialmente in basso, si insinuano alcune righe di corredo incise in siriaco, con le lettere dell'alfabeto aramaico: si tratta di singoli paragrafi e di una lista di oltre 70 nomi. Le lettere in uso tra le popolazioni di un lontano paese "occidentale" (tale è la Siria nell'ottica della Cina) e l'inconfondibile croce cristiana, sembrano davvero fuori luogo, a prima vista. Ma poi, leggendo il testo della stele, si comprende perfettamente il loro senso. Essa, infatti, parla di cristiani in terra cinese. Ne racconta in dettaglio le vicende e le convinzioni. Il cristianesimo è definito nel titolo «la religione della pura luce». Il redattore, missionario, pretemonaco e «papa» dei cristiani cinesi, viene dalla Persia e si presenta sotto una duplice veste. Il suo nome di battesimo è Adam, come attesta la dicitura in siriaco, ma i cinesi lo chiamano Ching-ching. Traccia un profilo sintetico della sua dottrina, e, quando giunge a trattare dell'Incarnazione, ricorda che una stella annunciò la nascita del Salvatore, così come è attestato nel celebre passo del Vangelo di Matteo (2, 1-12). I Persiani, scorgendo lo splendore dell'astro, capirono cosa stesse a significare e vollero rendere omaggio al Signore recandogli dei doni. Matteo parla in modo generico di "magi" venuti dall'Oriente, nell'intento di registrare una immediata risonanza universale dell'evento, ma Adam/Ching-ching parla in modo determinato di "Persia", e sembra quasi intendere che l'autorità sovrana di quel Paese predispose un'ambasceria ufficiale. La visita al Bambino di Betlemme non sarebbe stata frutto dell'iniziativa individuale di sapienti conoscitori del divino, ma sarebbe scaturita dalle alte sfere della casta sacerdotale dell'impero, l'unica che poteva esprimersi in materia religiosa in nome della Persia e del suo sovrano. La "Persia" a cui il redattore della stele si riferisce, sia essa la Persia partica (erano i Parti a reggere l'Eranshar, il regno iranico, all'epoca della nascita di Cristo), o piuttosto la Persia sasanide, aveva come religione dominante il mazdeismo, di cui Zarathustra (o Zoroastro) era il profeta. Divenuta religione di Stato sotto i Sasanidi, la dottrina mazdea aveva in comune con il cristianesimo la credenza in un Salvatore dell'umanità che sarebbe comparso sulla scena alla fine dei tempi. Come evidenzia Antonio Panaino, anche il Salvatore persiano sarebbe stato messo al mondo da una vergine, e, con la rinascita dei defunti e la rigenerazione dell'universo, avrebbe decretato la vittoria finale del dio supremo Ahura Mazda sulle tenebre. Non c'è allora da stupirsi se il Vangelo arabo dell'Infanzia, un apocrifo elaborato in Siria alla metà del VI secolo, riconosca esplicitamente in Cristo il Salvatore profetizzato da Zarathustra. Dal canto suo, Adam/Ching-ching, suggestionato da un simile sincretismo di idee e di immagini religiose, era convinto che la "sua" Persia avesse riconosciuto in Cristo il proprio Salvatore. Quando passa a illustrare la Redenzione, il prete persiano evoca il trionfo del Cristo-sole luminoso sulle potenze delle tenebre, al modo in cui un fedele mazdeo rappresenterebbe lo scontro finale tra Ahura Mazda e il malefico Ahreman.
La Storia della Chiesa Antica e Medioevale, abbraccia un periodo che convenzionalmente va dalla morte di Gesù Cristo alla fine del pontificato di Bonifacio VIII (1303).
CHIAMATI ALLA VITA IN CRISTO nella chiesa, nel mondo, nel tempo presente, 2021
In Baptism, the Lord God pours out His Spirit, He disperses His gifts: “He has given to the poor; His righteousness endures forever” (Joel 2:28, Ps. 112). With much joy, the faithful come out of the baptismal font, the womb of the Church. Through the Holy Chrism, they freely receive the gift of the Paraclete as a ‘pledge’ (ἀρραβών) of the new age to which the Church belongs, while still abiding in this old time (2 Cor. 5:5). They are given various spiritual gifts, working from within. One common spiritual gift is Divine sonship, or calling God “our Father.” In the Church, there are no gifts without ministry. Thus, the faithful filled with various gifts are “set apart for ministry.” Each Christian is called “δοῦλος Θεοῦ,” (Titus 1:1), that is “servant of God,” a fellow worker or minister in the Body of Christ. Indeed, “Everything in the life of a Christian is … sacramental… everything is a charisma, service, and gift.” Our theology is a continuous invocation of the Holy Spirit, an epiclesis, whose dynamism is based on responding to the call, walking in repentance, heeding the Word, and being illumined in the Spirit. If we desire to paint a portrait of the wondrous gifts of the Holy Spirit, we may choose the charismatic family of Emilia the righteous and her husband Basil the Elder. With ten children, six of them are saints, lay and clergy, married and single: Sts. Naucratius the hermit, Macrina the nun, the bishops Basil the Great (monk), Peter of Sebaste (monk), Gregory of Nyssa (married), and Theosebia the deaconess. This paper ponders upon the mystery of the charismatic life of the people of God. Drawing on the experience of the Holy Fathers, it discusses the goals of these gifts, and how they are effectively activated. Finally, it presents some pastoral insights.
Synaxis, 26 (2006)1, 87-125., 2006
Dopo l'analisi dei diversi significati con i quali il termine «cristianità» è adoperato dagli studiosi delle diverse discipline, si approfondisce il significato che si intende utilizzare per un esame della particolare fisionomia che assume la cristianità in Sicilia e a Catania e per lo studio di un documento del 1493, nel quale le magistrature cittadine propongono al viceré la soluzione di una serie di problemi sull'argomento.
TOSSICIA TRA STORIA E MISTERO, 2010
Pochi abruzzesi e pochissimi italiani conoscono Tossicia o la Valle Siciliana. Un comune e una vallata che hanno rappresentato un anello fondamentale nell’evoluzione economica, sociale, artistica e culturale di un’area compresa tra il medio Adriatico e il massiccio montuoso appenninico del Gran Sasso, nella Regione Abruzzo. La storia e i misteri si riferiscono al periodo italico con la presenza dei Siculi, ai tre pontefici nati, prima dell'anno mille nella Valle Siciliana, alla presenza dei francescani, alle possibili tracce dei templari, al marchesato degli Alarcon Mendoza, agli eroi della Repubblica Napoletana, al Regno d'Italia, all'esplosione dell'emigrazione, al campo di concentramento per ebrei, cinesi, rom, alla nascita della Repubblica Italiana.
"Due sono le fonti" ci testimonia Ireneo, ma una sola può essere giusta.
Antologia di fonti per i corsi di Storia del cristianesimo e Storia della teologia
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Il cristianesimo. Grande atlante, I: Dalle origini alle Chiese contemporanee, a cura di Roberto Rusconi. Torino, UTET , 2006
Quaderni Storici Esini IV, 2013
Rivista di Storia della Chiesa in Italia, 2014
ARCHEOMEDIA L'Archeologia on line , 2022
Crisi e trasformazione. Beni comuni ed economie pubbliche tra stato, finanza speculativa e monete locali, 2012
Il mito nel cristianesimo. Per una fondazione metaforica della teologia, 2011
ARCHEOMEDIA, 2021
CICERONIANA ON LINE VI.2, pp. 219-232, 2022
Published in SETTIMANE DI STUDIO DELLA FONDAZIONE CENTRO ITALIANO DI STUDI SULL'ALTO MEDIOEVO LI, CRISTIANITÀ D'OCCIDENTE E CRISTIANITÀ D'ORIENTE (SECOLI VI-XI), 2004
"Nuovo Giornale di Filosofia della religione", 2020
Festa Internazionale della Storia-Parma, Atti della VI e VII edizione, 2018-2019, pp. 285-292., 2024
Parallelus, 2022
Introduzione e Nota alla lettura della Cronica, 2019