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La presente ricerca è stata affidata ai Dipartimenti universitari su citati dal presidente della Regione Sardegna, dall'Assessorato alla Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, come parte dell'attività della "Commissione tecnicascientifica sullo stato delle lingue della Sardegna". La Commissione ha approvato la scheda di intervista utilizzata per la ricerca e le procedure di campionamento.
INDICE 1. Premessa 1.1 Una lingua per gli usi ufficiali dell'Amministrazione regionale 1.2 La Limba Sarda Comuna, una varietà linguistica di mediazione 2. La proposta di un modello di norma scritta 3. Criteri di rappresentazione grafica 4. Criteri ortografici orienativi 4.1 Generali 4.2 Ortografia 4.2.1 Una sola forma grafica delle parole 4.2.2 Consonanti iniziali mobili b-, d-, f-, g-4.2.3 Preposizione "de" 4.2.4 Le consonanti singole e doppie 4.2.5 "z" e "tz" 4.2.6 Accentazione 4.2.7 Clitici 4.2.8 d eufonica 4.2.9 Vocale paragogica 4.2.10 no, non; nono 4.2.11 ne, nen 4.2.12 t finale nella 3ª pers. sing. e pl. dei verbi 4.2.13 Semiconsonante prepalatale -j-4.2.14 Uso della h 4.2.15 Uso della q 4.2.16 Uso dell'apostrofo 4.3 Alfabeto 5. Fonetica 5.1
Non ci sono testi estesi che documentino la lingua dei Longobardi; di questa conosciamo solo singoli termini, parole sparse, immerse separatamente nel contesto latino delle fonti scritte altomedievali; non abbiamo perciò neanche una frase intera, ma solo parole staccate e non di rado latinizzate nella fonetica e nella morfologia. Non possiamo perciò sapere quasi niente della morfologia e della sintassi di questa lingua, ma possiamo ricavare informazioni solo sulla fonetica, il lessico e la formazione delle parole del longobardo. Oltre a questi termini conosciamo anche una grande quantità di nomi propri, soprattutto antroponimi, che fra quelli relativi a personaggi antichi e quelli citati nei documenti notarili dell'Italia (fino all'anno 774) raggiungono la cifra di quasi 2.500 nomi di persona.
in su libru suo De vulgari eloquentia aiat nau chi sos sardos no aian una limba romànica issoro, ma istrocchian su latinu «comente sas mùnicas a sos òmines ca issos naran dominus nova e domus novus». 1 Custos sintagmas non sun sardos, e non credo chi lu sian istaos in su tempus de Dante. Mancari, tando, su pessu chi aiat Dante supra de su sardu fit "vagu e cuffusu", comente iscrivet Wagner (1993:41), nos podimus immazinare itte cheriat narrer: in sardu, si narat domo nova, in ube s'elementu primu paret una forma de sa sicunda decrinassione latina e su secundu de sa prima. E si narat fintzas corpus, comente in latinu, ma su prurale est corpos e non còrpora: s'ispressione *CORPOS MAGNOS (imbetzes de CORPORA MAGNA) diat esser un'irballu mannu in latinu. Bell'e gai, corpus mannu s'assimizat prus a su latinu che s'italianu corpo grande o s'otzitanu cors grans.
CUEC / CSFS Per la lingua del Breve di Villa di Chiesa: gli influssi del sardo * di Sara Ravani Che il Breve di Villa di Chiesa (l'odierna Iglesias), importante statuto medievale anteriore al 1327, 1 non fosse redatto in un pisano 'schietto' come ebbe a definirlo Francesco Bonaini, 2 si è rivelato più di un sospetto alla luce delle considerazioni linguistiche che hanno consentito di accertare, nell'ambito del mio lavoro di tesi di dottorato, 3 la presenza di tratti peculiari estranei al tipo toscano occidentale e riconducibili all'influsso del sardo.
Corpora delle antichità della Sardegna. La Sardegna medievale moderna contemporanea. Storia e materiali, 2021
All’interno dell’arte sarda risalta il ruolo principe svolto dal polittico (retaule in catalano, retablo in spagnolo), le cui trasformazioni strutturali e stilistiche consentono di seguire le vicende artistiche isolane nel corso dei secoli. Qui si intende tracciare una panoramica sulla produzione di polittici pittorici e scultorei in età moderna, seguendone gli sviluppi dalla fioritura tra XV-XVI secolo alla trasformazione in età controriformistica, fino all’arricchimento plastico in età barocca dell’articolata struttura con l’inserzione di statue entro nicchie. Più o meno popolareschi nei loro intagli, gli altari lignei risentono dell’influsso di modelli colti in marmo o in stucco realizzati da botteghe ligure-lombarde durante l’ultima fase del governo iberico ed il breve interregno austriaco, fino alla condanna di questa manifestazione di gusto ispanico da parte degli ingegneri militari attivi in Sardegna nel XVIII secolo sotto il governo dei Savoia.
Ianua. Revista Philologica Romanica, 2003
Una possibilità di descrivere e definire una lingua può essere quella di impostare una tale descrizione in chiave evolutivo-diacronica mediante la comparazione di essa all'interno del gruppo di lingue che condividono la medesima matrice genetica. Procedendo in tale maniera, si potrà stabilire una collocazione della lingua in oggetto all'interno di uno spazio linguistico geneticamente specificato, tramite l'individuazione di alcuni parametri di mutamento diacronico e la risposta che la data lingua in oggetto darà ad essi: cosicché la definizione che ne risulterà sarà ad un tempo tipologica e storico-grammaticale.
Revista de filología románica, 2000
Prendendo lo spunto dalia legge regionale 26/1997 perla tutela e la valorizzazione della cultura e della lirgua sarda, lautone presenta e illustra, ir sardo, i criteri per l'elaboraziore di una ortografia unificata. Giustifica la scelta della soluzione moronomica, che produce un modello di lingua 'centrale' o di compnomesso. Palabras clave: Sardo, ortografia della lirgua sarda.
Su richiesta di alcuni miei conterranei particolarmente interessati alla teoria di Sitchin ho voluto riunire in questo documento le tre parti contenute nel mio libro "Il fenomeno Nibiru vol.1" che riguardavano la civiltà sarda e più specificatamente il suo legame con Babilonia e il mondo mediorientale in genere. In quella sede infatti avevo espresso la mia convinzione che il popolo sardo sia un mix di (almeno) 4 differenti popoli. La mia esposizione ha suscitato un vespaio, é finita in mano ad alcuni studiosi accademici e non, i quali hanno bollato per 'assurde' le mie analisi, senza però prendersi la briga di dimostrare in cosa questa assurdità consista. Le critiche più feroci però sono venute da personaggi non accademici, direi da autori 'alternativi', anche loro miei conterranei, che evidentemente vedono minato, dalla mia ricostruzione, il loro 'orgoglio sardo'.
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La lingua e la cultura della Sardegna. Rapporto del Convegno internazionale, Convegno internazionale. Tokyo 9-10 maggio; pp. 15-24, 2003
Studia Polensia, 2013
"Camineras", Sassari, marzo 2020., 2020
Manualetto di linguistica sarda, 2023
Il processo di romanizzazione della provincia Sardinia et Corsica. Atti del convegno internazionale di studi, Cuglieri (OR) 26-28 marzo 2015,, 2016
Zbornik Međunarodnog znanstvenog skupa u spomen na prof. dr. Josipa Jerneja ( 1909. - 2005.), Filozofski fakultet, Zagreb, 13. - 14. studenoga 2009. / uredili M. Ljubičić, I. Peša Matracki, V. Kovačić. - Zagreb : FF-press, 2012. - 464 str. : ilustr. ; 24 cm. ISBN 9789531754217.
Estudos de sociolingüística románica en homenaxe a Francisco Fernández Rei / Universidade de Santiago de Compostela, 2018
La « santa » affabulazione. I linguaggi della mistica in Oriente e in Occidente. Atti del convegno internazionale organizzato dalla Libera Università LUSPIO in collaborazione con l’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente (Roma 12-13 maggio 2011), 2012
Revista De Filologia Romanica, 2000