In Italia, quando si parla di una società, è norma riportare in calce il CAPITALE SOCIALE. C"è una norma che obbliga ad indicare sempre qual è il capitale sociale che è l"art. 2250 c.c. che impone l"indicazione del capitale di alcune società negli atti e nella corrispondenza delle società medesime. A che serve il capitale sociale nel nostro diritto commerciale e, quindi, perché esiste? Il capitale non è un elemento astrattamente necessario però è un elemento che il nostro diritto ha inserito all"interno del codice civile. Il capitale sociale serve a tutelare i creditori sociali. Questa è una delle classiche definizioni che si danno sulla funzione del capitale sociale. È vero che nell"idea del legislatore il capitale aveva una funzione di garanzia ma è altrettanto vero che questa funzione di garanzia ormai sta pian piano scemando. Bisogna sapere che nel diritto commerciale si gioca su una contrapposizione di interessi: se prevale un interesse pubblico si tende ad adottare una certa soluzione, se prevale un interesse privatistico se ne tende ad adottare un"altra. Quando, ad esempio, il legislatore ha deciso di istituire le S.r.l. semplificate ha deciso di far prevalere l"interesse dei giovani imprenditori (under 35) a costituire una società e a permettergli di beneficiare della responsabilità limitata. Il legislatore ha deciso di tutelare l"imprenditoria giovanile con capitale minimo piuttosto che dei creditori che abbiamo comunque una società ed un capitale che li copre da eventuali debiti e scompensi nell"attività. L"imprenditoria giovanile è stata così tanto favorita che si è previsto che la costituzione della società fosse gratuita. È stata introdotta una normativa anche sulle start-up innovative (le cosiddette IS .r.l.). Sono delle S.r.l. che hanno come oggetto sociale lo sviluppo di prodotti ad alto contenuto tecnologico e hanno delle scontistiche a livello fiscale nonché delle