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2019, Almanacco di Filosofia e Politica 1 - Crisi dell'immanenza. Potere, conflitto, istituzione
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QS Quodlibet Studio Filosofia e politica L'Almanacco di Filosofia Politica, diretto da Roberto Esposito, intende costituire lo spazio aperto di una riflessione sulla politica -sul suo statuto, sulle sue crisi, sulle sue potenzialità -da un punto di vista filosofico. Non dunque ricerca storico-filologica sui concetti politici, né analisi empirica di carattere sociologico o politologico sulla cronaca politica. Ciò che l'Almanacco intende attivare è un'interrogazione sull'attualità da un punto di vista rigorosamente filosofico. La domanda di fondo su cui lavorano gli autori riguarda la relazione tra la crisi globale della sinistra e i punti ciechi del pensiero contemporaneo. Quali paradigmi teorici hanno contribuito a provocare, o hanno reso possibile, tale cedimento? Ma scopo dell'Almanacco è soprattutto quello di elaborare nuove categorie filosofiche capaci di riaprire un varco in un orizzonte politico apparentemente chiuso. Quale contributo la filosofia può dare per inaugurare una nuova stagione politica?
Hermès Italia, 2022
"Il nuovo disordine geopolitico. Grandezza e miseria della globalizzazione"
Narrare I Gruppi, 2013
Anche se già Sciascia scriveva:"Forse tutta l'Italia va diventando Sicilia… A me è venuta una fantasia, leggendo sui giornali gli scandali di quel governo regionale: gli scienziati dicono che la linea della palma, cioè il clima che è propizio alla vegetazione della palma, viene su, verso nord, di cinquecento metri, mi pare, ogni anno… La linea della palma… Io invece dico: la linea del caffé ristretto, del caffé concentrato… E sale come l'ago di mercurio di un termometro, questa linea della palma, del caffé forte, degli scandali: su su per l'Italia, ed è già oltre Roma…" (Opere-1956.1971, p. 479)
Espíritu: cuadernos del Instituto Filosófico de Balmesiana, 2019
La considerazione della ragione e la concezione di Dio manifestano una indubbia analogia. Dalla possibilità della ragione di pensare l'essere consegue la possibilità di pensare il Principio di ogni ente. Viceversa dalla presupposta negazione della capacità della ragione di conoscere le cose non può non derivare l'esclusione della capacità di conoscere la Scaturigine prima di ogni cosa. Ne consegue che la negazione della verità-non solo come possibilità, ma anzitutto come realtà-costituisce già, per se stessa, una negazione (esplicita o implicita) di Dio. Ciò non rileva solo nell'ambito del conoscere, ma anzitutto in quello dell'essere. Se, infatti, nulla ha una natura determinata, e non ha quindi alcuna verità ontologica, è da escludersi in radice che si dia la Verità identica all'Essere, per se stesso assoluto e come tale determinato. La negazione della verità contiene già, in sé, la negazione della Verità per sé. Ogni negazione della verità comporta, logicamente, la negazione di Dio, sia sotto il profilo epistemico sia sotto quello metafisico. Tanto come negazione della sua accessibilità noetica, quanto come negazione della sua realtà ontologica. In ispecie, il rapporto tra la naturale capacità della verità e la possibilità dell'atto di fede (propriamente detto) è diretto ed essenziale. Tale relazione è fondativa, in ordine alla condizionalità sostanziale e Artículo recibido el 18 de julio de 2018 y aceptado para su publicación el 16 de noviembre de 2018.
2023
1. Il problema dell'inconscio 'idea che un concetto come quello di inconscio abbia qualcosa a che fare con la dimensione "politica" dell'uomo non è un'idea né scontata né banale: non è scontata, poiché ci si potrebbe chiedere che cosa abbia a che fare un concetto adoperato in ambito psicologico e prettamente soggettivo con ciò "che attiene alla città"; non è banale, perché si tratterebbe di capire, qualora vi fosse una relazione tra le due L
su "Politica e Amministrazione". Proprietà letteraria riservata © Copyright 2012 editoriale Scientifica s.r.l. Via San Biagio dei Librai, 39 -80138 napoli iSBn 978-88-6342-409-6 inDiCe Introduzione di alfredo CoNtieri e Maria iMMordiNo iX Capitolo i il rapporto tra politica e amministrazione di Maria CristiNa Cavallaro 1. Principio di separazione tra politica e amministrazione e modello costituzionale 1 2. La realtà locale: il ruolo del consiglio, del sindaco e del dirigente 9 3. funzione di indirizzo politico e attività di gestione 13 4. atti di indirizzo politico e funzione amministrativa: il tentativo di una distinzione 18 5. La natura del rapporto tra organo politico e vertice amministrativo 27 6. il conferimento e la revoca dell'incarico 33 7. il problema dello spoils system 47 Capitolo ii il sistema delle fonti della dirigenza locale di NiCola Gullo e MarCo raGusa Sezione I i rapporti tra legislazione ordinaria, potestà statutaria e regolamentare nel quadro costituzionale di NiCola Gullo 1. Premessa. La disciplina della dirigenza pubblica nella dialettica tra legge e contrattazione collettiva 59 2. il riparto delle competenze normative in materia di dirigenza delle amministrazioni territoriali: problemi e prospettive dopo la revisione del Titolo V della Costituzione 69 3. La ricomposizione del puzzle costituzionale relativo al sistema delle fonti della dirigenza locale 78 4. La dirigenza locale tra principi di derivazione statale ed autonomia normativa degli enti locali 90 vi iNdiCe 1 M. NiGro, La pubblica amministrazione fra costituzione formale e costituzione materiale, oggi pubblicato in Scritti giuridici, milano 1996, iii, 1843. 2 il riferimento è alla c.d. legge Cavour n. 1483 del 1853. 3 ancora M. NiGro, La pubblica amministrazione…, cit. secondo il quale questo modello, per contro, ricalca il modello weberiano «non ignoto alla cultura giuridica».
ITALIENAZIONE, 2022
Uno strano manifesto economico politico che riflette sull’indifferentismo politico e giurisprudenziale riscontrato sulla maggior parte dei cittadini italiani. Un breve viaggio dentro l’ordinamento giuridico con un piccolo accenno sul contesto socioeconomico e sui suoi effetti dati dalla crisi.
Orbis Idearum, 11(1), 2023
Arthur Lovejoy founded the history of ideas with the explicit intention of breaking disciplinary boundaries. The exasperated specialization imposed by the contemporary academic system sometimes prevents us from seeing links and relationships between ideas and activities that are essential for understanding the functioning of past societies. This article shows how having rigidly separated domains such as political science, economics, music, gymnastics, the military arts, and theology, and having created specialists who have little or no dialogue with each other, is an impediment to understanding cultures in which these domains were closely interrelated. In particular, we intend to highlight the strong link between music and politics, since it is at the origin of the nomocracy and democracy that we inherited from ancient Greek civilization.
Ricerca psicoanalitica, 2023
SOMMARIO.-Per comprendere le forme contemporanee di organizzazione sociale non basta conoscere la geopolitica in corso; è necessario entrare anche nel campo della micropolitica e, in particolare, degli affetti e delle forme di sensibilità che sostengono la costruzione dei legami sociali. I diversi affetti e le forme di sensibilità costruiranno in modi differenti la vita sociale e politica. Nel distinguere il linguaggio della passione dal linguaggio della tenerezza, Ferenczi non intendeva avere una prospettiva politica, ma possiamo usare queste nozioni per pensare alle attuali possibilità di convivenza politica. Paura e odio sono passioni violente e incisive. La tenerezza, invece, costituisce un altro tipo di forza, più fluida e porosa, che apre una superficie più ampia di comunicazione con il mondo esterno. È la forma di sensibilità del bambino, ma anche quella delle relazioni di solidarietà attraverso la perdita di possesso. In questo senso il linguaggio della tenerezza si riferisce alla nozione di vulnerabilità teorizzata da Judith Butler. Non si tratta di difendere la puerilità o l'ingenuità, ma di una forza di non violenza che, se affermata, crea la possibilità di una convivenza politica meno iniqua e più giusta, soprattutto nei paesi immersi in una cultura dell'odio come il Brasile.
In questo paper, Luca Mori, affronta il tema della partecipazione e del conflitto politico, confrontando le tesi di Richard Sennett, Ronald Dworkin e Chantal Mouffe che in tre libri recentemente tradotti in lingua italiana, danno tre concezioni differenti del conflitto politico. Questa analisi fornisce un ulteriore spunto per riflettere su alcuni problemi altamente conflittuali che caratterizzano l’agire politico delle attuali democrazie: la necessità di decidere e il tema del consenso.
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Immanenza, una mappa, a cura di R. Ronchi et al., 2019
Nipoti di Maritain 9, 2020
Biblioteca della libertà, 2018
Politica & Società (ISSN 2240-7901) Fascicolo 2, maggio-agosto 2022, 2022
La montagna: alle origini di un problema politico (1902-1919), Comitato consultivo montagna, Presidenza del consiglio dei ministri, Roma, Dipartimento per l'informazione e l'editoria , 1992
Sulla crisi del giudizio politico, 2019
Quaderni regionali, 2011
Anabases, 2008