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ON POETIC TRANSLATION IN 16TH-17TH CENTURY POLAND: IMITATION AND FIDELITY BETWEEN CENTRE AND PERIPHERY OF THE EUROPEAN POLYSYSTEM This article focuses on some of the ideas and poetics of literary translation that were circulating in Poland at the turn of the 16th and the 17th centuries, notably Piotr Kochanowski’s two arch-translations of Tasso’s and Ariosto’s poems (goffred and orland szalony), which are emblematic of two ways of translating. The first tends towards imitation, towards achieving analogous results idiomatically in the target language (“rendering” the text in the target language) – largely, as we would say today, “target oriented”; the second translation is more faithful to the original, though not entirely “source oriented”. The 16th/17th century literary translation can be situated within the dialectic polarity between these two modes, which are neither conflicting nor even opposed to each other (as evidenced by the fact that the same translator employs both approaches). Both in the practice of translators and in the few theories in existence at the time and in association with other cultural macrophenomenona such as the question of language, Italianism, versification etc., poetic translation represents a fundamental chapter of the great formative book of modern Polish literature. It characteristically and continuously positions itself between the centre and the periphery of the European cultural polysystem.
www.eurobull.it, 2019
Recensione del libro di Dario Velo, Quale europa: il modello europeo nella storia contemporanea, Bari, Cacucci, 2018. European socio-economic model is a new experience, a "third way" between capitalism and communism, generated in the social market economy, based on the principle of subsidiarity, that represented, and still could represent, an example for the other continental realities in the world.
In the process of formation of modern Egypt contributions from cultures other than Egyptian were considerable. Throughout the 19th and early 20th centuries continuous flows of immigrants from Western and Middle-Eastern countries occurred. They were originated by a number of reasons, but all of them shared a common research of a safe place to work and thrive in. The governmental xeno-phile policies and the favourable economic conditions in the country allowed the setting up of large colonies and the professional integration of foreign specialists in public and private activities pivotal for the development of modern Egypt. The European model dominated in the reforming work started by Muhammad 'Ali, moulding the new ruling classes. At the same time a lively cosmopolitan society grew, leaving its mark in several fields of social, economic and cultural life. This age, long more than one hundred years, ended in a revolution that returned Egypt to the Egyptians, but did not erase its material and ideal legacy.
In circostanze come qualla odierna, che ci vede presso l'Università di Messina (Italia, 1955(Italia, /2015 commemorando il sessantesimo anniversario della «Relance européenne de Messine», si rende necessario, più che mai, rievocare i primi passi che ci hanno condotto all'attuale Unione Europea e, soprattutto, coloro che li compirono, i quali, contro ogni avversità, credettero nell'Europa e negli europei.
MODERNISMO: MEMORIA, MITO, NARRAZIONE Atti delle Rencontres de l’Archet Morgex, 12-17 settembre 2022, 2025
Lo studio intende individuare le caratteristiche che rendono Berlin Alexanderplatz (1929) di Alfred Döblin un capolavoro del modernismo letterario. Quando Benjamin parla di “crisi del romanzo” si riferisce infatti proprio a quest’opera di Döblin, che sfida la lunga tradizione del Bildungsroman nel senso classico e borghese del termine, così come ogni costruzione gerarchicamente organizzata delle molteplici strutture che si intersecano in esso, per favorire uno stile epico rivisitato in chiave moderna. Caratterizzato da un ritmo temporale innovativo e anticonvenzionale che evoca quello accelerato e incalzante della fase di sviluppo frenetico antecedente alla crisi del ‘29, Berlin Alexanderplatz cattura in diversi episodi la tensione tra individuo e collettività nell’organismo stratificato della città moderna, un luogo divenuto ostile all´affermazione della propria identità. La mancanza di individualità, l’alienazione scaturite da Berlino rendono il protagonista del romanzo, il proletario berlinese Franz Biberkopf, eroe perfetto e allo stesso vittima dell’epopea moderna, un flâneur che, avendo perso qualsiasi punto di riferimento politico, sociale e culturale, non riesce a governare la città e i suoi effetti: la sua a Berlino è una vera e propria Odissea alla ricerca di un rifugio in una piazza progettata per le masse, in uno spazio divenuto minimo comune denominatore di un ordine sociale labirintico e frammentato. L’autore stesso, Döblin, non è più il regista onnisciente, il deus ex machina che dominava l’intreccio romanzesco, ma un monteur meccanico che si mette sullo stesso piano del lettore e, sulla falsariga di Brecht, si limita a mostrargli le logiche autonome secondo cui funziona la metropoli moderna, la sua complessità semiotica e le reti che ne costituiscono la tessitura tecnologica e sociale. La vera novità del romanzo di Döblin consiste nel riflettere il moderno soprattutto a livello formale, perché per poter narrare un’ entitá spaesante e labirintica come la metropoli moderna occorrono categorie nuove, che prevaricano il procedere uniforme della ratio e si avvalgono di una conoscenza legata all’immagine; ciò che ne risulta è un genere epico eclettico e proteiforme che, svelando l´impenetrabilità del contesto in cui opera, prevede la compresenza di possibilità espressive diverse e spesso contrapposte. Per questo motivo, nell’analisi, si presterà particolare attenzione alle tecniche narrative, sperimentali e moderniste tipiche del Dadaismo e del Futurismo con le quali Döblin traduce, in termini letterari, la filosofia modernista di Simmel, conferendo alla sua opera uno carattere unico ed innovativo. Una di queste è la tecnica del montaggio letterario, il cui principio stilistico non solo scardina il concetto di ‘romanzo’, ma ritrae anche le tensioni psichiche e le peregrinazioni mentali dei suoi personaggi in balia del traffico della città, dell’esplosione delle sue voci e dei mass media. Si dimostrerà come tali intermezzi, digressioni, rapida scansione di voci narranti e salti di contesto, nell’ interrompere il normale svolgimento della narrazione principale degli eventi, creino un effetto di simultaneità di diversi strati temporali all´interno della stessa cornice, una caratteristica condivisa da molti altri romanzi modernisti, come da To the Lighthouse di Virginia Woolf e dall´Ulysses di James Joyce.
2007
Durante il Medio Evo e nella prima Età Moderna, le circostanze economiche, demografiche, sanitarie e ambientali della penisola istriana furono in grande parte connesse alle epidemie di peste che spesso colpirono le sue città e i villaggi. Già i contemporanei percepivano chiaramente gli effetti catastrofici della malattia e le sue conseguenze a lungo termine. Nonostante ciò, nella storiografia istriana il fenomeno delle pestilenze non è stato dettagliatamente trattato. In questo studio riportiamo un sunto dei risultati sinora conseguiti nel più ampio contesto europeo, cercando di indicare nuovi sviluppi e ulteriori direttrici di ricerca.Istarska povijest srednjeg i ranog novog vijeka, njezine gospodarske, populacijske, zdravstvene i ambijentalne prilike, jednim su dijelom vezane za kuzne epidemije, koje su se cesto obarale na njezina gradska i seoska podrucja. Veé su i suvremenici jasno uocavali njihov katastrofalni ucinak te njihove teske dalekosezne posljedice. Unatoc tome, u istar...
Età fondata sul progresso, sul movimento [Voltaire] Età di disciplinamento sociale [Prodi] • CAMBIA LA CONCEZIONE DI INDIVIDUO Nasce un nuovo concetto di individuo e si riflette sulla sua unicità. La società inizia a dipendere da esso, tramite le nuove nozioni di famiglia e Stato. La riflessione sull'importanza dell'individuo è ben chiara e anticipata in campo artistico; la firma diventa un'abitudine canonica dell'Umanesimo. Lo Stato è sempre più presente nella sfera pubblica, mentre l'individuo acquisisce sempre più importanza in quella privata. La donna esce dalla condizione generale di passività del Medioevo e, pur non ottenendo la parità, diventa un soggetto giuridico.
The nuptial vicissitudes of Margaret of Austria were intertwined with the political plans of Charles V, who was first able to consolidate relations with the Medici and then forge a lasting alliance with the Farnese. But Margaret was no mere pawn in the imperial chessboard. She was able to carve out her own power, using the dotal feudal possessions, which she governed wisely, showing political skills in both the government of the Netherlands and that of Aquila. Marriages were the springboard to a bright 'political career'. She was able to capitalise on the lessons she received in the Neapolitan court, becoming a perfect Italian lady, linked to important protagonists of that court, such as
Mitteleuropa. Mito, Letteratura, Filosofia, 2010
Settimo capitolo della prima edizione del volume "Mitteleuropa. Mito, Letteratura, Filosofia", di Massimo Libardi e Fernando Orlandi (Silvy, 2010) [Nel 2011 è stata pubblicata una seconda edizione riveduta].
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Critique d’art, 2016
Messana, rassegna di Studi Filosofici, Linguistici e Storici, nuova serie i, 1991
Letteratura cavalleresca italiana
This paper should be cited as: F. Collura, "CERAMICA IBERICA DI EPOCA ELLENISTICA SULLA COLLINA DI CARONIA, ANTICA KALÉ AKTÉ". Preprint 2013
Analele Universității „Ovidius” Constanța. Seria Filologie Vol. XXXII, 1/2021
Gazzettino Quelli del Cordusio 5, 2019
Chiara Saroglia, 2020
Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee, 2021
Treccani.it - Lingua italiana, 2024
in IL GUERRIERO E LA SCRITTURA. BATTAGLIE STORICO-LETTERARIE VECCHIE E NUOVE, Munchen (DE), GRIN Verlag, 2021