Leopardi a Napoli

Mme de Lambert, «ornement de son siècle et de son sexe» secondo la definizione offerta dall'Histoire littéraire de Louis XIV 1 , non è solo autrice di un'opera pedagogica e didattica, scritta ad uso dei propri figli, in cui riutilizza variamente il materiale incondito delle discussioni da lei stessa animate nel suo salon parigino in rue de Richelieu tra il 1710 e il 1733 2 : è sufficiente richiamare il numero di edizioni e di traduzioni delle sue opere (non sempre e non tutte pubblicate con il consenso dell'autrice) per avere una percezione, sia pur parziale, del suo successo e della loro ampia diffusione in tutt'Europa 3 . Non va dimenticato, inoltre, che la marchesa era in grado di esercitare una notevole influenza sull'elezione dei membri dell'Académie française e che proprio il suo salotto fu uno dei luoghi in cui si incontravano e discutevano animatamente i sostenitori del partito degli antichi e di quello dei moderni nella nota querelle 4 .

Oriente Occidente. Studi in memoria di Vittorina Langella, 1993

El artículo describe el nacimiento del laboratorio napolitano de cartografía náutica de la familia Olives-Oliva. El primero en trabajar en Nápoles fue Jaume, seguido por Joan Riczo y, finalmente, por Joannes. Ciertamente, en Nápoles, el laboratorio, que había sido Vesconte Maggiolo, llevó a cabo cartas náuticas solo para un cliente muy importante

Leopardi copernicano, 1998

La pubblicazione nel 1543 del De revolutionibus orbium coelestium libri sex da parte del canonico polacco Niccolò Copernico provocò nel tempo un grande sconquasso intellettuale. Esso coinvolse non solo scienziati, filosofi, teologi e uomini di Chiesa, ma anche i poeti. La crisi della vecchia immagine dell'Universo diede luogo a reazioni di entusiamo, come nel caso di Thomas Digges e Giordano Bruno e, ovviamente, di Johannes Kepler e Galileo Galilei; oppure di ostilità, scetticismo, angoscia e preoccupazione. Fra i grandi poeti e filosofi che parteciparono al dibattito sul nuovo "sistema del mondo" vi sarà da protagonista Giacomo Leopardi

Arte documento : rivista di storia e tutela dei beni culturali, 2018

Per le sigle bibliografiche, si veda: http://www.fregnani.it/leopardi/epistolario/biblio/ Per i caratteri della silloge: http://www.fregnani.it/leopardi/epistolario/ Link aggiornati al 08/04/2014. Lettere inedite 2003, 2004 Poiché mancanti nelle classiche raccolte leopardiane (MORONCINI, FLORA, BRIOSCHI-LANDI; ma non nel DAMIANI 2006, ove figurano ai nn. 698, 701, 705), presento le tre lettere inedite, fino al 2003, di Leopardi al Colletta, e il biglietto di questi al Leopardi e al Cioni, ignoto fino al 2004. Le prime tratte dall'archivio del celebre chirurgo e collezionista RAFFAELE GAROFALO, scomparso nel 2006, e pubblicate dalla sagace cura di ELISABETTA BENUCCI, introduzione di ENRICO GHIDETTI, nel Carteggio Leopardi -Colletta edito da Le Lettere di Firenze. L'ultimo invece tratto dalle biblioteche forlivesi grazie alle indagini certosine di PANTALEO PALMIERI: prima in un'elogiativa recensione del Carteggio sul «GSLI», vol. CLXXXI, del 2004, poi nei suoi Restauri leopardiani, editi due anni dopo a Ravenna, ed. Longo. Se il Carteggio 2003 è opera pregevole, e ben degna di un ideale scaffale leopardiano che si rispetti, stranamente la dottoressa Benucci, alla positiva e accattivante recensione del Palmieri, ha reagito («RLI», n. 2, 2005, poi in calce al ristampato Carteggio nel 2009) quasi avesse visto un altro film, impelagandosi in una «solitaria ed accanita polemica» (parole sue), di cui non si comprende né il senso né lo scopo. In buona sostanza: ha segnalato, in modo «pedante e puntiglioso» (parole sue), tutte le sviste in cui il buon Palmieri era incorso, e «fumosamente» (termine ancor suo) ha definito «improbabile», «errata», «falso storico» la ricostruzione, non impeccabile ma stimolante e persuasiva, che lo studioso pugliese aveva proposto della prima lettera del carteggio Leopardi-Colletta (BL 1305). Al di là dell'unilaterale polemica, che vivaddio non ci tange, la Benucci farebbe cosa

in "Biblioteca e Società", n° 1/7, 2019, pp. 62-73.

2016

La scuola parte solitamente dal presupposto di promuovere nozioni e programmi con la finalità dell'apprendimento da parte dell'alunno. Ascolto, comprensione, rielaborazione e restituzione personalizzata sono le fasi che gli insegnanti predispongono cercando di stimolare gli allievi ad un impegno che ne valorizzi le competenze.

2014