Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
…
12 pages
1 file
Già, appena venuto al mondo mi aspettava sulla soglia una donna cui avevo appena provocato un dolore potente e che pure contraccambiava con tenerezza amorevole, rendendo bene per male, porgendomi un seno. Quanto al sesso maschile, per contro, quello mi aspettava al varco con in mano il coltello del circoncisore». Amos oz, Una storia di amore e di tenebra INTrODuZIONE comunità, perditA, vulnerAbilità Pensando alle vittime, ai carnefici, e al prossimo futuro, ho provato dolore per la specie, poi vergogna per la specie, poi paura della specie. mArtin Amis, Il secondo aereo, 18 settembre 2001 Abbiamo smesso di piangere i nostri morti. GeorGe W. bush, 21 settembre 2001
Filosofia, 2023
The aim of this paper is to reflect on war, starting from a reconsideration of the notions of force and vulnerability. The goal is not to deny toutcourt the dimension of conflict, but to affirm that it is not only, through force and a hypothetical consequent state of war, that it is possible to find a solution. The American philosopher Judith Butler, in Precarious Lives, underlines how human beings are subject to the violence of the others. If violence inhabits our lives, we should understand in which way we react to it; if force appears to be the only viable way or if there are new ways, different terms and further forms in which it is possible to remain in a dimension of conflict. We discuss-in a gender perspective-that Feminism gave the possibility to consider differently in which ways we can exercise power on the others.
VIOLENZA DI PROSSIMITÀ. CURA PASTORALE E VULNERABILITÀ SOCIALE, 2021
L'introduzione al volume evidenzia gli elementi di raccordo dei capitoli di questo volume che hanno una comune origine in un progetto di ricerca – il PROVIDE – che ancora oggi fornisce riflessioni generatrici di un dibattito ancora pulsante. Nascono quindi da un approccio teorico che Ignazia Bartholini ha delineato già nel 2013, con la pubblicazione del volume Violenza di prossimità (Franco Angeli) e a cui si riinvia per un'analisi più ampia.
SOLMI, Renato (a cura di) Angelus Novus. Saggi e …, 1995
Il testo è pubblicato da www.filosofia.it, rivista on-line registrata; codice internazionale Issn 1722-9782. Il © copyright degli articoli è libero. Unica condizione: mettere in evidenza che il testo riprodotto è tratto da www.filosofia.it. Condizioni per riprodurre i materiali: Tutti i materiali, i dati e le informazioni pubblicati all'interno di questo sito web sono no copyright, nel senso che possono essere riprodotti, modificati, distribuiti, trasmessi, ripubblicati o in altro modo utilizzati, in tutto o in parte, senza il preventivo consenso di Filosofia.it, a condizione che tali utilizzazioni avvengano per finalità di uso personale, studio, ricerca o comunque non commerciali e che sia citata la fonte attraverso la seguente dicitura, impressa in caratteri ben visibili: www.filosofia.it. Ove i materiali, dati o informazioni siano utilizzati in forma digitale, la citazione della fonte dovrà essere effettuata in modo da consentire un collegamento ipertestuale alla homepage www.filosofia.it o alla pagina dalla quale i materiali, dati o informazioni sono tratti. In ogni caso, dell'avvenuta riproduzione, in forma analogica o digitale, dei materiali tratti da www.filosofia.it dovrà essere data tempestiva comunicazione al seguente indirizzo [email protected], allegando, laddo ve possibile, copia elettronica dell'articolo in cui i materiali sono stati riprodotti.
Studio della conoscenza, della nozione di logos e della razionalità e dei suoi criteri nella Grecia antica
La costruzione sociale della violenza Gli studi psicologici sulla violenza si sono orientati, in periodi differenti o contemporaneamente, su componenti diverse del fenomeno, in connessione con orientamenti generali delle teorie psicologiche assunte come quadri di riferimento. Le varie dimensioni del fenomeno, assunte in genere come dominanti e non esclusive, sono la " natura umana " nei suoi aspetti universali, le variazioni individuali dovute a fattori genetici o psicologici, fattori situazionali, fattori socioculturali. Parallelamente, l'attenzione nelle ricerche è stata centrata sul piano individuale, sui comportamenti, atteggiamenti e caratteristiche di personalità dei perpetratori e/o sulle vittime con i loro comportamenti, le loro caratteristiche di personalità che aumentano o riducono il rischio di violenza, o su quello del contesto socioculturale, sui fattori socioeconomici, su stereotipi, norme sociali e istituzioni che sostengono o perpetuano la violenza. Data la loro complessità, le condotte umane non hanno mai i caratteri di fenomeni fisici semplici, spiegabili secondo modelli lineari, deterministici, che attribuiscono a un qualche fattore un ruolo esclusivo o stabilmente prevalente di causa rispetto all'esito comportamentale. Né sono spiegabili solo in termini di fattori biologici (i geni), o cognitivi razionali (la mente come computer), o affettivi e irrazionali (istinti, pulsioni). Anche le principali teorie classiche come quelle di Freud e altri, ipotizzavano almeno due radici profonde nella " natura umana " , amore e odio. E ne delineavano un diverso destino a seconda del rapporto con l'ambiente nei momenti critici delle prime fasi di sviluppo, come la teoria dell'attaccamento di Bowlby. Il carattere complesso delle condotte umane è stato posto in primo piano in alcune recenti proposte teoriche in psicologia sociale, tra le quali si distingue per chiarezza e completezza quella di W. Doise (1989), secondo cui ogni manifestazione del comportamento umano è analizzabile tenendo presenti, in relazione tra loro-ma in posizione di primi e secondi piani a seconda della specificità dei singoli fenomeni osservati-quattro livelli di possibile spiegazione: intrapersonale, interpersonale, di status/ruoli e ideologico, dove per ideologico si deve intendere il complesso sistema di modelli, norme, valori che orientano le condotte dei membri di un gruppo sociale. Di particolare interesse è la teoria di Epstein (1973), proposta in ambito psichiatrico ma applicabile utilmente anche nel campo della psicologia sociale. Ipotizza infatti, in comune con altre, un " bisogno di attaccamento " e un " bisogno di controllo " , ma sottolinea in particolare il fatto che questi radicali profondi si intrecciano, si combinano e si sviluppano in modi assai diversi in diverse culture. Le più recenti teorie antropologiche e psicologiche assumono infatti come caratteri essenziali della " natura umana " quelli della complessità, della pluralità di bisogni e schemi adattivi, e della sensibilità al contesto, e perciò dell'intreccio e dell'interazione tra caratteri specie specifici e ambiente. È quindi ormai ampiamente condivisa l'idea che gli esseri umani hanno sviluppato, per la sopravvivenza, sia la tendenza verso la competizione, la sopraffazione, la violenza, sia quella verso la cooperazione, la solidarietà, l'empatia. La grande variabilità delle condotte a livello individuale e culturale dipende proprio dalla caratteristica essenziale della nostra " natura " , quella di essere estremamente aperta alle influenze del contesto. Da questo partono le spinte che orientano prevalentemente in una direzione o nell'altra, pur con le differenze tra i singoli individui, che dipenderanno sia dalle esperienze inevitabilmente diverse, sia dalla loro predisposizione, anche su basi organiche, a reagire alle influenze dell'ambiente con una diversa sensibilità e capacità di risposta.
Il saggio riflette su come la violenza di genere sia un fenomeno poliedrico che in Sicilia e nel Meridione coniuga rappresentazioni patriarcali a sub-culture contemporanee e riferibili a ceti e le classi d’età che ne accentuano la virulenza. Di contro, le politiche di prevenzione e di contrasto alla violenza hanno faticato, soprattutto in Sicilia, a trovare un impianto organico, capace di identificare il fenomeno nella sua pluralità e a definire modalità operative opportune ed efficaci nel contrasto al fenomeno. La violenza di genere assume oggi la proporzione di un vero e proprio rischio sociale che necessita di politiche sociali e politiche penali, riassunte dentro il paradigma delle politiche sicuritarie (Pich 2005). Dal caso di "Franca Viola" alla Legge regionale contro la violenza della Regione Sicilia, e passando attraverso alcune delle migliori best practices, Ignazia Bartholini fa il punto su ciò che accade nella propria isola.
Tralerighe, 2019
È questa un’indagine multidisciplinare sulla natura del male politico, sui modi concreti in cui esso si è manifestato e sulle origini delle pratiche che l’hanno reso sempre più crudele. Attraverso la violenza, la politica assegna determinati valori alla vita e alla morte, decidendo quale funzione assegnare al corpo del nemico suppliziato, violentato, imprigionato, da uccidere, ucciso e da far svanire. Un’antologia dei dolori del mondo prodotti da una politica che mortifica la vita e finanche la morte. È dunque, questo, un lavoro che, smontando la tesi della “belva umana”, secondo la quale lo stato di natura degli esseri umani è violento, spiega che la violenza politica è frutto di atti consapevoli e di utilità programmata per il dominio totale sulle persone. Questo per stimolare il lettore e proiettarlo nella difesa ad oltranza dei diritti umani, dinanzi a qualsiasi politica che si fa criminale, per riconoscersi in valori positivi che devono essere comuni a tutta l’Umanità.
2018
Nelle scienze sociali, politiche e giuridiche si e diffuso negli ultimi anni il ricorso alla nozione di “vulnerabilita”. Ad essa sono tuttavia attribuiti significati diversi, talora contraddittori, in particolare quando dalla definizione di determinati soggetti o gruppi sociali come “vulnerabili” si cerca di ricavare delle conseguenze sul piano politico e giuridico. I saggi contenuti in questo volume si soffermano sul “vulnerability turn”. Muovendo dalle prime elaborazioni della nozione di vulnerabilita nel dibattito etico e filosofico-politico, essi ne indagano criticamente gli usi attuali, rilevando tanto le potenzialita del “paradigma della vulnerabilita”, quanto i rischi che esso reca con se.
Historia Magistra, 2016
The article aims to provide a general overview of the major lines of understanding of violence that have arisen in contemporary political thought. The first section considers the mutual relationship between violence and political power in order to stress the intimate link between the legal system of the state and the coercive force necessary to guarantee it: for this purpose the author refers in particular to some statements pointed out by authors such as Weber, Benjamin, Schmitt and Popitz. Other strands of thought are also considered in aim to underline that the definition of the political violence always results from the interpretation of its relationship with the phenomenon of power. The second section take in account the case of revolutionary violence in order to examine the ‘counter-violence’, that is the violence as a means employed against the political power. Reference is made to the Marxist tradition to consider the case of the class revolutionary violence, the so-called ‘proletarian violence’, and to ponder some practical and theoretical problems resulting from it. The last section explores some issues that have recently emerged about the political interpretation of the violence, such as its relationship with the media and the case of the ‘new’ terroristic violence.
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.
in G. Bonaiuti (dir.), Senza Asilo. Saggi sulla violenza politica, ombre corte, Verona 2011, 2011
Degenere: De Genere - Rivista Di Studi Letterari, Postcoloniali E Di Genere, 2023
Urbaniana University Journal, 2022
Etica & Politica / Ethics & Politics, XXII, 2020, 1, pp. 293-299, 2020
R. Bonito Oliva et D. Contadini (dir.), Destini della violenza, Mimesis, 2010, 2010
sta in: Vito Antonio Leuzzi, Raffaele Pellegrino, "La Puglia alla Costituente, 1946: informazione, opinione pubblica e prime elezioni", saggio introduttivo di Felice Blasi, Edizioni dal Sud, Bari 2016, pp. 7-16, 2016
Manifestolibri, Roma, 2015
Tesi di laurea in Scienze Politiche - Università di Firenze - 26 giugno, 2009
Il Mulino, Bologna, 2020