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Ripensare il barocco (secoli XVII e XVIII): nuove prospettive storico-critiche, Torino, Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura, 2019, pp. 57-59
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Logiche dell'espressione, 2009
La prospettiva teorica a partire dalla quale affronterò il tema dell'espressione e delle sue logiche è quello della semiotica come studio dei sistemi e dei processi d'ogni significazione umana e sociale. Per farlo, vorrei partire da due affermazioni complementari, relative alla definizione epistemologica della linguistica e della semiotica.
I. Benincampi, La condizione post-barocca, in «L'architettura delle città - The Journal of the Scientific Society Ludovico Quaroni», 11, (2017), pp. 63-70. ISSN: 2281-8731 ABSTRACT: Over the centuries, many cultural and artistic trends have taken place. In particular, the moments of transition from an era to another one have been considered as secondary for their participation both in the past and in the present. In this sense, an emblematic case study seems to be recognized in the eighteenth century. In fact, the progressive neglect of the Baroque language in favour of a more austere and moderate behavior just represented the initial phase of a more marked change of tastes that turned up into Neoclassicism. Nonetheless, this style was born in contradiction because this need of rationality soon joined the frustration that this determined, opening new unexpected scenarios. This was the condition of the post-baroque man: projected towards an uncertain future but in need of giving up the past.
Quaderni di Inschibboleth, n. 10, 2018
The controversial relationship between Walter Benjamin and Carl Schmitt rekindled in the mid-1950s, when Schmitt composed a work with a title Hamlet oder Hekuba, with the esplicit intention to recalling the Benjamin’s essay on Ursprung des deutschen Trauerspiels. The object of the dispute is the Shakespearean drama and in particular the enigmatic figure of Hamlet. This writing tries to retrace and decipher the open tracks by the two German thinkers in their definition of the baroque world, highlighting this point: the Baroque era is heretical with respect to the foundations of post-medieval civilization but able to indicate decisive categories to read the end of the modern era.
Allegoria, 2021
Scopo dell’articolo è rileggere Illuminismo, Barocco e retorica freudiana di Francesco Orlando, mostrando come in esso siano contenute due intuizioni molto utili per l’indagine del piano semantico del testo letterario. La prima rimanda all’idea che certe svolte storiche di carattere progressivo, come fu per esempio l’Illuminismo, possano provocare, contemporaneamente alla critica per istituzioni e forme di pensiero tradizionali, una residuale complicità con esse; che poi diventa nostalgia una volta che il superamento sia stato definitivamente consumato (si veda il rimpianto che i romantici espressero verso dimensioni premoderne percepite come ormai perdute per sempre). Proverò a mostrare come questa dinamica ambivalente funzioni bene anche per interpretare una serie TV come The Crown. La seconda intuizione di Orlando è costituita dall’idea che ragionare in termini di macrofigure - concetto individuato per la prima volta proprio in Ibrf e poi sviluppato nella successiva riflessione del critico - permetta di cogliere la rete di relazioni semantiche che legano le diverse parti di un'opera, e che instaurano un rapporto, tanto saliente quanto imprevisto, tra testo e mondo dei referenti.
In questo contributo proveremo non a delineare una storia esauriente dello stile ma a dare delle chiavi di lettura che possano far meglio comprendere e sentire ciò che tale periodo ha prodotto. Il barocco è una delle più interessanti stagioni dellʼarte, ragione non ultima il fatto che sia stata così pervasiva e significante di unʼepoca intera in tutte le sue espressioni: dalla pittura alla scultura allʼarchitettura alla musica. Lʼenorme quantità di testimonianze visive che affolla i nostri paesi ne rende imprescindibile la conoscenza almeno dei caratteri salienti. Il fascino del barocco consiste principalmente, a parer nostro, nel consapevole studio e uso della forza dellʼapparenza: «Si è detto che gli edifici barocchi e quelli di Borromini in particolare sono teatrali e ornati allʼeccesso. Borromini in persona forse non avrebbe compreso questa accusa. Egli voleva che una chiesa apparisse festosa, piena di splendore e di movimento. Se è scopo del teatro deliziarci con la visione di un mondo fatato, ricco di luce e di sfarzo, perchè lʼartista che progetta una chiesa non dovrebbe creare una suggestione ancora maggiore di fasto e di gloria per ricordarci il paradiso?» 2 Ci sono evidenti ragioni storiche che hanno portato a questo tipo di concezione: nella sfida con il protestantesimo era riaffiorato lʼantico problema del culto delle immagini, che i protestanti volevano abolire perché esse sono troppo "esteriori" e sfarzose, contro una fede vissuta principalmente come interiorità e soggettività. La Chiesa Cattolica riaffermò invece con forza che lʼuomo ha bisogno di segni, immagini, non per idolatrarle, ma perché attraverso la loro potenza possa rimettersi in rapporto con Dio. La bellezza, diceva Tommaso dʼAquino, è lo splendore del vero: non ha scopo in sé stessa, serve un contenuto: la verità della fede. Come il teatro, che è una finzione dove realmente accade qualcosa a chi vi partecipa, e si può uscirne cambiati: «Il mondo cattolico aveva scoperto che lʼarte poteva servire la religione ben oltre il compito limitato di insegnare il Vangelo agli analfabeti. Essa avrebbe potuto forse aiutare a persuadere e a convertire chi avesse magari letto troppo. Architetti, scultori e pittori furono chiamati a trasformare le chiese in grandi mostre dʼarte di travolgente splendore». 3 Un fonte di questo tipo di spiritualità è rintracciabile anche nel carisma dei Gesuiti: Ignazio di Loyola (contemporaneo di Lutero) riconoscerà sempre il valore oggettivo dellʼautorità della Chiesa, il valore sacramentale dellʼamicizia (gli amici sono il segno più grande di Cristo: Compagnia di Gesù), e la necessità che la fede informi la cultura umana in tutti gli aspetti. La pervasività di tale cultura si deve alla decisa volontà della Controriforma Cattolica e al carattere missionario e educativo della Compagnia di Gesù: "Ovunque nella Chiesa, anche nei campi più difficili e di punta, nei crocevia delle ideologie, nelle trincee sociali, ove vi è stato e vi è i il confronto tra le esigenze brucianti dellʼuomo e il perenne messaggio del Vangelo, la vi sono stati e vi sono i Gesuiti", è detto di Paolo VI.
BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 2021
Contributo valutato da due referees anonimi nel rispetto delle finalità scientifiche, informative, creative e culturali storico-artistiche della rivista
Luca Vitone. Io, Villa Adriana/Eu, Villa Adriana, Org. Anne Palopoli, Sao Paulo, Museu de Arte Contemporânea de Sao Paulo, p. 36-39, 2022
A commentary on Luca Vitone's interpretation of Hadrian's Villa ruins in Tivoli on the occasion of the exhibition "Io, Villa Adriana" in Rome (2021) and Sao Paulo (2022). Languages: Italian and Portuguese.
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Studia Politica: Romanian Political Science Review, 2016
LA BIBLIOTECA DELL’ARCHITETTO Libri e incisioni (XVI - XVIII secolo) custoditi nella Biblioteca Centrale della Regione Siciliana, 2007
Sinestesieonline, 43, 2024
Teatro e Allegoria, 2016
Riflessioni su Barocco e Modernità, 2023
Torquato Tasso: il filosofo cortigiano e il poeta senza confini, 2017
Prefazione alla seconda parte de "Gli Invisibili". Antologia-saggio del 900 poetico italiano alternativo, di Marzio Pieri e Marco Albertazzi., 2008
Abruzzo. Il Barocco negato, a cura di R. Torlontano, De Luca, Roma 2010, pp. 283-291
Forme che volano. 1630-1738. Il Barocco nelle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola, 2013
L'allegoria della casa barocca, 2023
Persona y derecho, 2018
in Federico Barocci, L'incanto del colore. Una lezione per due secoli, a cura di A. Giannotti, C. Pizzorusso, Cinisello Balsamo 2009, pp. 204-215.
Parodia e riso tra Manierismo e Barocco, in "Le forme del comico", Atti del XXI Congresso Adi - Associazione degli Italianisti, Firenze 6-9 settembre 2017, Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2019