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6_STORIA E RICONOSCIMENTO DEI PROCEDIMENTI FOTOGRAFICI VI

2020, STORIA E RICONOSCIMENTO DEI PROCEDIMENTI FOTOGRAFICI VI

Per tutto l'800 e nei primi decenni del '900 la stampa come è noto fu ad annerimento diretto. Ciò la differenzia nettamente dalla tecnica di stampa introdotta successivamente ed ancora attuale, cioè quella a sviluppo. Ci sembra giusto dedicare una scheda specifica unicamente al trattamento chimico di questi materiali che sono stati utilizzati per oltre 80 anni e che hanno subìto un'evoluzione che ne ha influenzato oltre che l'aspetto anche la stabilità nel tempo. Questa trattazione riguarderà volutamente solo i procedimenti argentici, sia in quanto di gran lunga più diffusi, quanto meno a livello quantitativo, sia perché quelli non-argentici saranno trattati oltre in una sezione apposita. Descrivere tutti i trattamenti insieme, del resto, sarebbe molto difficile a livello didattico e ingenererebbe solo molta confusione. Carta Salata Il primo procedimento di stampa fu una diretta derivazione dei primi esperimenti effettuati con carta, alogenuri alcalini (cloruro di sodio) e nitrato d'argento. Il trattamento delle carte salate era piuttosto semplice: un lavaggio iniziale per eliminare i sali d'argento solubili in acqua, seguito da un fissaggio in soluzione neutra o alcalina di iposolfito di sodio1. Con il fissaggio la stampa assumeva un colore tendente all'arancione, ma una volta asciutta la carta salata forniva immagini di colore bruno-rosso mattone. Numerosissime furono le varianti per ottenere variazioni o sfumature cromatiche diverse, 1 Ad eccezione delle prime che non erano fissate con iposolfito ma trattate con soluzione concentrata di alogenuri alcalini