Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
2019, Archeografo Triestino
Approfondimento sulla tragica vicenda dell’esplosione della nave Danae, fregata francese, nel porto di Trieste nel 1812.
Voi che passate per la via considerate ed osservate se c'è un dolore simele al mio dolore.
Le uniche notizie ad oggi disponibili relative a frà Gaetano da Verona, si desumono da una missiva allegata in un volume autografo conservato nella Biblioteca cittadina di Verona. 1 Grazie a questa lettera è possibile ricavare un buon numero di informazioni, utili a tracciare -direttamente o inferite -un sintetico profilo di frà Gaetano da Verona, al secolo Andrea Galvani; questo il testo: Li 15 Marzo 1751 il Signor Andrea Galvani figlio del Sig. Giuseppe, e della Sig.ra Chiara sua moglie in età d'anni 17 e mesi due in circa vestì la seraficha lana del nostro Ordine de' Cappuccini in qualità di Chierico nel Convento di Conegliano e gli fu imposto il nome di F. Gaetano da Verona. Li 16 del mese di Marzo dell'anno 1752 emise in Conegliano la sua solenne Professione, e fu mandato di Famiglia al Convento di Sacile. Nel 1759 fu ammesso allo studio della Sacra Teologia sotto il Lettore D. Marino da Moggio. Morì in Venezia nel 1771, d'anni 38 di età, e di Religione 21, dove era venuto questo Padre dal Convento di Verona per l'estrazion della pietra. L'operazione fu eseguita con tutta perfezione dal peritissimo Sig.r Francesco Pajolla. Le insolite qualità di questa pietra dalla grossezza di una gran noce, d'una superficie molto scabra, del peso di 3 oncie crescenti, incassata fortemente al collo della vescica (estrazion difficile all'uno, tormentosa al paziente, perché durò circa ¾ d'ora) fecero sì, che il povero Padre 30 ore dopo l'operazione dovesse rendere a Dio l'anima sua, premunito già dei SS. Sacramenti da esso richiesti. I meriti della religiosa sua vita, della inalterabile sua rassegnazione e pazienza nelle penose circostanze della sua morte danno luogo a sperare. Non ritrovandosi altre memorie in questo Archivio Provinciale riguardanti il suddetto Padre. Dal Convento del SS.mo Redentore di Venezia in S. Visita 10 ottobre 1856.
le incredibili avventure di una finanza patafisica dal 1968 a oggi 88 Chiara Guerzi Il tardogotico estense tra critica e mercato dell'arte 118 Giulio Zavatta «Tiziano?», «Correggio?». Due expertises di Ludwig Baldass e Roberto Longhi nell'archivio di Antonio Morassi 131 Andrei Bliznukov Ludovico Mazzolino alla prova del mercato d'arte, novecentesco e non solo 139 Valentina Rossi Una breve indagine sul mercato dell'arte. Interviste alle tre direttrici delle fiere italiane di arte contemporanea: Ilaria Bonacossa, Adriana Polveroni e Angela Vettese Ricerche di S/Confine, vol. VIII, n. 1 (2017) -www.ricerchedisconfine.info I Federica Veratelli Editoriale Da tempo, la rivista Ricerche di S/Confine ambisce a divenire strumento di raccordo tra le diverse anime dell'Unità di Arte, Musica e Spettacolo del DUSIC (Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali) dell'Università di Parma. Attraverso un approccio multidisciplinare, l'interesse della rivista è volto alla creazione di mappe, che con uno sguardo attento al passato, siano in grado di veicolare inedite interpretazioni del presente in diversi ambiti delle scienze umane. Animato da queste premesse è anche questo ultimo numero, dedicato alla storia del mercato dell'arte in Italia. Come testimoniato da una bibliografia complessa e stratificata, si tratta di un ambito ormai storicizzato e materia d'interesse sia per gli storici dell'arteai quali si apre un mondo di oggetti diversificato nelle forme e nei contenuti -, sia per gli storici tout court, della cultura, dell'economia, della legislazione, antropologi e sociologi, che ne osservano valori, modelli, significati e atteggiamenti. Alla complessità degli approcci dalle declinazioni più ampie dei consumption studies, del mercato del lusso e nella sua accezione global -, corrisponde una moltiplicazione dei contesti, che emerge sin dalle analisi condotte sulla prima età moderna. Come osserva Guido Guerzoni in Apollo e Vulcano. I mercati artistici in Italia, 1400-1700 (2006), già le corti nord-italiane del Rinascimento costituiscono degli osservatori interessanti, in grado di evocare, non un'unica realtà, ma una costellazione di «organismi vivi», in grado di seguire l'evoluzione di molte variabili, da quelle anagrafiche a quelle politiche (Guerzoni 2006, p. 136). Ecco che l'uso della parola mercato declinato al plurale, mercati, si impone, sin dalla prima modernità, come condizione necessaria per inquadrare una pluralità di situazioni, «una conventio ad includendum, capace di ricomprendere fenomeni eterogenei, analizzabili con metodi che colgono gli elementi distintivi delle diverse forme di governo delle transazioni», oltre alla necessità di estendere il perimetro della ricerca a tipologie di beni e servizi che trascendono la classica triade delle arti del disegno vasariana: la pittura, la scultura
MARIA ROSA GIACON, Dante nella Licenza francese e veneziana Composta da due capitoli del «libro della memoria» dannunziana, l'uno per larga parte steso in Francia nel 1914 e l'altro a Venezia nei mesi dell'«ombra», la Licenza alla Leda senza cigno è il prodotto dell'operazione di accorto montaggio effettuata dal poeta fra la tarda primavera e l'estate del 1916. Collegate da elegiaci raccordi, le due sezioni ritrovano interna unità in una singolare testura del «frammento» entro la quale si palesa il consumato distacco di d'Annunzio da qualsivoglia narrato in senso tradizionale. Tuttavia, unitamente agli agganci strutturali, agenti sul piano sistemico dell'autotesto memoriale, vanno presi in considerazione altri elementi di coesione fra cui spicca l'eredità di Dante quale campione di civiltà, non l'italiana solamente, ma la latina per intero. Presenza dichiarata, dalla citazione al recupero linguistico e stilistico, nel nucleo raccontativo delle faville francesi, per lo più soggiacente alla filigrana del testo nell'ode alla malinconia veneziana, l'artefice del nostro «parlar materno» viene piegato a una fruizione differenziata e però non disgiunta. In particolare, nella Licenza francese la persona dell'esule fiorentino e la rilettura dantesca del mito di Ulisse appaiono reinterpretate, in conformità con l'acceso interventismo dannunziano, all'insegna d'un simbolico riscatto della patria «inerme e irresoluta»; nella sezione veneziana, al ricorso al mito icario predominante nella superficie del testo è sottesa, in contaminazione con l'antico, la figura dell'ultimo degli Ulissìdi: il navigatore del cielo Giuseppe Miraglia, cui il poeta dedica uno struggente epicedio durante la visita a San Michele del 21 giugno 1916. E, se qui immediata non è la tematizzazione dantesca, lo è però la lingua: il ricordo dell'inumazione dell'amico, luogo fondamentale della seconda sezione, è costellato di voci attinte al thesaurus della tradizione o tanto bene presenti nel lessico di d'Annunzio, ma recanti dantesco imprimatur. In conclusione, nel suo complesso francese-veneziano, la Licenza configura la composizione d'un moderno classicismo che già sembra preludere all'emulazione dantesca del Libro segreto. Si considerino premessa a questo contributo i seguenti saggi: Maria Rosa Giacon, "1914 nella Licenza e nei Taccuini dannunziani", in "L'anno iniquo. 1914: guerra e letteratura europea" (Atti Convegno, Venezia, 2014); Id., ID, "Fra pre-testo e intratesto: la circolarità complementare di Notturno, Licenza e Taccuini dell'artista soldato", in "D'Annunzio, la guerra, l'Europa " (Atti Convegno, Pescara, C.N.S.D., 2014.
2017
The myth of Danaides is well-known from the literary sources: they are punished and in the second moment they are purified by a ritual that consisted in pouring water in a <em>pithos</em>. In some ancient texts the Danaides are related to ἀμύητοι that are punished in the Underworld to pour water in a <em>pithos</em> without bottom. The iconography of Danaides is documented frequently in apulian figured pottery and it is connected with the iconography of others damned in representations of afterlife. In this context I would focus the attention on a volute krater by the Arpi Painter, of the last quarter of IV century B.C. It belongs to Neapolitan private collection. The subject in this case has treated in original way, first of all for the number of girls, especially because the penance/punishment takes place probably inside a building similar to the house of Hades. The presence of a afterlife demon is characteristic too: he is Eurynomos, whose presence refers ...
Tentati di morire... e di vivere: moderni barbari, esteti armati, indomabili, fratelli separati, camaleonti. Journée d'étude franco-italienne autour de Maurizio Serra, 2019
2008
La politique de la ville affronta una nuova pagina della sua storia ormai più che ventennale. All'idea di un trattamento sociale dei quartieri, protagonista del nuovo corso socialista fra il 1997 ed il 2002, si è sostituita con prontezza quella della priorità del loro trattamento fisico. La soluzione della questione urbana sarebbe da ricercare, secondo il Ministro J.L.Borloo, in un vasto programma di demolizioni e ricostruzioni capace di differenziare l'offerta di alloggi e quindi la composizione sociale delle popolazioni insediate. Il conseguimento della tanto desiderata mixité sociale, fondamentale per onorare quello che oltralpe è definito il patto repubblicano, passerebbe per una nuova stagione di trattamento intensivo dei luoghi capace di renderli nuovamente attrattivi per quei ceti che all'ora della crisi avevano abbandonato le cités popolari a favore del nuovo ideale suburbano. La nuova stagione volontarista della PdlV incrocia gli effetti dei primi processi di decentramento ed agglomerazione amministrativa avviatisi sul finire degli anni 90: il caso di un progetto nella banlieue parigina.
Il bello, l'idea e la forma. Studi in onore di Maria Concetta Di Natale, a c. di P. Palazzotto, G. Travagliato, M. Vitella, PUP 2022, pp. 349-354.
Poesie scritte in milanese con vocabolario redatto su vocaboli ricercati fra i più antichi, e che non sono più di uso quotidiano nella parlata meneghina
"Dante e l'arte", 2023
Tra Otto e Novecento, oltre che nel mondo degli studi eruditi e in quello dell'editoria, la fortuna dell'opera di Dante si misura anche nell'ambito, compatto e talora ristretto, del collezionismo librario. A questo interesse per la Commedia e alle altre opere dantesche partecipano pure dei collezionisti legati al mondo culturale francese. Soffermandosi sull'attività di alcune personalità di rilievo-da Guglielmo Libri al prince d'Essling fino a Horace de Landau-, si ribadirà l'importanza delle loro collezioni dantesche.
Lea - Lingue e letterature d'Oriente e d'Occidente, 2018
French reception of Dante throughout the centuries is generally marked by rejection, at least until the first generation of Romantic poets, led by Madame de Staël, rediscovered the Divine Comedy through Rivarol’s translation. Dante’s fame, however, remained mostly connected to the idea of a dark and unreadable poet. This article aims at showing how Jacqueline Risset’s translation of the Divine Comedy, as well as her essay Dante écrivain, might have led the way to a new vision of the poem.
Torri, corsari e contrabbandieri in Calabria Ultra durante il Decennio Francese (1806-1815), 2020
At the beginning of the nineteenth century, even if the phenomenon of running war had subsided, the watch towers still had an active role in controlling the coasts of Southern Italy. Under the French administration some of them were assigned to customs posts, others continued to report the corsair boats always ready to carry out incursive actions. Merchant ships, fishermen and peasants were still struck by the devastating Turkish-Barbarian cruises, but also by corsairs armed by the British in an eternal struggle against the French. The towers are regularly guarded by sentinels armed with non-military weapons, which are not functional to the increasingly sophisticated assaults of the Corsair marines. The people in charge of the customs had to manage a staff often absent from the guardhouse due to malarial fevers, especially during the summer when the coasts were excessively hot. The customs documentation shows the economy of a Southern Italy still rooted in the classic export products: oil, dried figs, cotton, cheese, wine and coarse wool cloths. Raw silk is absent from the market, one of the most exported products until the second half of the eighteenth century and supplanted by the olive tree. Agli esordi dell'Ottocento la guerra di corsa e l'atavico fenomeno del contrabbando, anche se diminuiti, incidevano ancora negativamente nel tessuto commerciale del Regno di Napoli 1. La pirateria barbaresca si era attenuata per lasciare posto agli altrettanti assetati equipaggi occiden-tali (francesi, inglesi, maltesi e siciliani), sempre pronti ad intercettare lungo le coste del Mediter-raneo centrale navigli carichi di mercanzie desti-nate soprattutto alla capitale. Il governo non di-sponeva di una flotta capace di controllare e in-tercettare in maniera sistematica e, soprattutto, efficace le navi corsaro-piratesche. Risultava, quindi, facile per gli equpaggi corsari attendere dietro un promontorio o un'insenatura la preda di turno che in pochi minuti sarebbe stata sotto-posta ad uno sfrenato abbordaggio. I comandanti corsari occidentali, a differenza di quelli turco-barbareschi, non manifestavano nessun interesse alla cattura e alla, conseguente, schiavizzazione degli equipaggi; quanto invece all'incettazione delle merci molto più facilmente piazzabili nei mercati paralleli. Spazzate via o, comunque, diminuite le crociere turco-barbaresche, il Mediterraneo diventò lo spa-zio dove si affrontarono, in una continua guerriglia sottile, le armate francesi e inglesi supportate dai lo-ro alleati. La guerra di corsa e la pratica del con-trabbando divennero in questo modo una contrap-posizione di natura economica, politica e militare nelle dinamiche di un conflitto di più vasta portata, inteso come strumento per il controllo di aree vitali in funzione della propria potenza.
Archeologia e Calcolatori 21, 2010
Due anfore ritrovate nella Laguna di Venezia fanno pretesto per lo studio delle somiglianze delle forme tramite elaborazioni statistrche delle curvature
* Questo lavoro è frutto di una profonda e proficua collaborazione tra le due autrici; pur avendo condiviso tutte le elaborazioni e le interpretazioni dei risultati, ognuna si è tuttavia maggiormente interessata di un particolare aspetto della ricerca: quello archivistico e di ricostruzione della storia del personaggio e del suo ambiente (A. Parisi) e quello archeologico di rappresentazione e interpretazione del contesto di ritrovamento (R. Volpe). La ricerca (di cui quello qui presentato non è che il risultato più eclatante) ha portato alla ricostruzione dell'intero panorama di vigne tra l'antica via merulana e S. Pietro in Vincoli, dal Cinquecento in poi. Sono stati quindi consultati e acquisiti documenti nei seguenti archivi: ASC = Archivio Storico Capitolino; ASmm = Archivio di S. Maria maggiore; ASPV = Archivio di S. Pietro in Vincoli; ASR= Archivio di Stato di Roma
Esercizi Filosofici 2 , 1994
After a brief historiographical introduction, the paper is organized as follows: 1. Natura instituta: man’s place in the Universe 2. Man and Angel 3. Man and Animals 4. Man imago Dei and the structure of Universe 5. The Human soul: individuality, origin, immortality 6. Natura lapsa: mortality and concupiscence as punishment for the first sin 7. Human miseries as proof of a primitive fall and hereditary guilt 8. The transmission of original sin: propagatio and libido
Strenna Piacentina, 2021
Anche i codici della Divina Commedia di Dante hanno subito la distruzione e il riuso dei fogli nel corso dei secoli: questo breve contributo si riferisce in particolare ai frammenti conservati a Piacenza. La discussione si focalizza soprattutto su quelli riconducibili ad un codice appartenuto alla famiglia Appiani D'Aragona di Piombino, di cui si citano per la prima volta altri tre bifogli conservati presso l'Archivio di Stato di Parma.
Il danno per l’uccisione dell’animale di affezione (a cura di Silvana Castignone e Paolo Donadoni), 2014
Nel 2013, più di 63 milioni di cani, gatti, uccelli, pesci e altri animali condividevano la loro esistenza con quella di una parte importante dei 65 milioni di cittadini francesi, 1 rendendo di fatto quella d'oltralpe la più grande popolazione di animali da compagnia dell'Unione Europea. 2 L'importanza dell'interesse per gli animali in Francia è evidente, tanto quanto risulta particolarmente dinamico il relativo dibattito entro i suoi confini, messo in evidenza negli ultimi anni dalla grande quantità di riforme legislative, 3 studi 4 e proposte 5 nella direzione di un miglioramento della condizione giuridica di suddetti esseri viventi non-umani. 6 Dal punto di vista terminologico, quella di animale di affezione, categoria consacrata persino legislativamente in Italia, non trova la sua esatta traduzione in territorio francese, se non per merito della dottrina più recente. 7 Tuttavia, già dalla seconda metà del XX secolo, il legame di affezione ha costituito l'elemento più importante al centro del dibattito giuridico francese 1 Il 48,4% della popolazione francese possiede almeno un animale da compagnia. Cfr. "63 millions d'animaux vivent dans les foyers français", Direct Matin, 23 giugno 2013; e "Enquête FACCO / TNS SOFRES -Parc des 2 "Animaux de compagnie: la France championne d'Europe", Le Figaro, 11 maggio 2011 (www.lefigaro.fr). 3 Dal punto di vista legislativo si è assistito a un'evoluzione della normativa riguardante lo status giuridico dell'animale, che nel 1999 attraverso la riforma degli articoli 524 e 528 del codice civile francese si è distinto dagli "oggetti" e dai "corpi inerti", in considerazione della sua capacità di muoversi da solo (tuttavia restando nella categoria dei beni, e in quanto tale appropriabile e commerciabile), cfr. articoli 24 e 25 della "Loi no 99-5 du 6 janvier 1999 relative aux animaux dangereux et errants et à la protection des animaux", JORF n°5 du 7 janvier 1999 p. 327, disponibile all'indirizzo web www.legifrance.gouv.fr.; riforma preceduta in campo penalistico dallo spostamento delle "lesioni provocate nei confronti degli animali" da quel libro del codice penale francese dedicato ai danni ai beni ("atteintes aux biens"), a un nuovo libro intitolato "des autres crimes et délits", per distinguere ancora una volta la differenza d'importanza e di tutela offerta agli animali; inoltre si è arrivati ad attribuire il diritto di agire in giudizio alle associazioni animaliste in base all'articolo 2-13 del codice di procedura penale francese, preludio secondo alcuni autori di una "personalità giuridica degli animali" che parte della dottrina francese sostiene quale soluzione più adatta a migliorare la protezione degli animali negli anni a venire. 4 Va segnalata la nascita di riviste specializzate in materia di protezione animale, tra cui la Revue Semestrielle de Droit Animalier e la Revue trimestrielle « Droit animal, éthique et sciences " de la LFDA (La Ligue Française des Droits de l'Animal), entrambe disponibili in versione elettronica gratuita. 5 Tra le più importanti va segnalato il rapporto di Suzanne Antoine, sul regime giuridico dell'animale in Francia, contenente delle proposte di modificazioni del codice civile, tra cui il riconoscimento definitivo degli animali come esseri viventi dotati di sensibilità, e dunque la loro estromissione dal diritto dei beni, o in alternativa la possibilità di creare una terza categoria di beni, accanto a quelli mobili e immobili, che ne garantisca una particolare protezione. Cfr. S. Antoine, Rapport sur le régime juridique de l'animal, Ministère de la justice, maggio 2005, disponibile sul sito web www.ladocumentationfrancaise.fr. Nella stessa direzione si pone il Manifesto proposto dalla fondazione animalista "30 Million d'Amis", firmato nell'autunno scorso da 24 eminenti personalità tra cui filosofi, storici, scienziati e giuristi, e teso a fare evolvere la protezione giuridica dell'animale, insieme al riconoscimento della sua natura di essere sensibile. Sul punto, vd. la critica di T. Auffret Van Der Kemp et al., Verités sur le régime juridique de l'animal en France, in Droit Animal, Éthique & Sciences N° 80 -Janvier 2014, pp. 6-8. 6 K. Lou Matignon, "La condition animale, un enjeu sociétal et une révolution en marche", Le Huffington Post, disponibile on-line su www.huffingtonpost.fr, 2 maggio 2013. Cfr. per tutti: J.-P. Marguénaud, Les enjeux de la qualification juridique de l'animal, in M. Baudrez et al. (a cura di), L'animal, un homme comme les autres?, Bruylant, Bruxelles, 2012, pp. 253-264. 7 Così, "animal d'affection" diventa un felice neologismo nella letteratura francese grazie all'opera di L.
Tesi di Laurea in Filosofia e Scienze Etiche (2012) Über Sinn und Bedeutung, saggio di Gottlob Frege pubblicato nel 1892, è ritenuto uno spartiacque dalla moderna filosofia del linguaggio. Prima delle analisi fregeane, la riflessione sul linguaggio era ancorata ai canoni della riflessione classica, che aveva come testo di riferimento il Περὶ Ἑρμηνείας di Aristotele. L’analisi logica delle proposizioni, per due millenni, si è attenuta alla dicotomia aristotelica di soggetto e predicato, che, pur mostrando gravi insufficienze, resistette fino al 1879, anno in cui venne pubblicata la prima, fondamentale, opera di Gottlob Frege, la Begriffsschrift . Essa venne paragonata da Joseph Maria Bocheński , per la quantità di nuove intuizioni e per la chiarezza e la sistematicità con cui vengono presentate, alla pietra miliare della storia della logica: gli Analitici primi di Aristotele. La Begriffsschrift rivoluzionò l’assetto della logica e della filosofia del linguaggio, quest’ultima in combinazione alla teoria del riferimento presentata in Über Sinn und Bedeutung. La tesi si propone una puntuale analisi di quest’ultimo testo, di cui si tenta di mettere in evidenza la struttura e le teorie principali, in relazione al resto della produzione fregeana. Inizialmente ci si era proposti di produrre uno studio sul concetto di identità-uguaglianza in Frege, stimolati dalla lettura del saggio di Ignacio Angelelli On Identity and Interchangeability in Leibniz and Frege , pubblicato nel Notre Dame Journal of Formal Logic del 1967. Dall’interesse suscitato da questo saggio, deriva l’attenzione per le leggi di sostituibilità e l’insistere sull’analisi delle proposizioni proposte da Frege come esempio nella seconda parte del suo saggio.
marina.difesa.it
... La prima, la Carlo Alberto, era stata ordinata in Gran Bretagna nel 1851 ai Cantieri Smith di Newcastle, e servì da modello per le successive unità, tutte costruite dal Cantiere della Foce di Genova su progetto dell'ingegner Felice Mattei, direttore delle costruzioni navali della ...
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.