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2017, Diana
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Io sono un appassionato di caccia con il chioccolo ed è da diversi anni che sto conducendo una ricerca su questa caccia e sui richiami ad essa dedicati .Su questo argomento ho già pubblicato nel 2012 un mio testo Dal titolo U và cun a ciocciua (la caccia con il chioccolo) dedicato alla costruzione dei richiami e al loro uso, oggi sto lavorando ad un altro testo sulla storia dei richiami e delle loro terminologie. In questo mio contributo intitolato Il chioccolo e il chioccolatore cerco di spiegare il significato di questi due termini perché ho rilevato nella mia ricerca molte storture nell’utilizzo e nell’attribuzione di significati non proprio consoni ai termini citati. Articolo modificato e aggiornato al novembre 2019 rispetto alla versione uscita in edicola in Diana n.12 del 28 giugno 2017 anno CXI n.2301 Marco Stagnaro (Mirko) [email protected] https://chioccoloecaccia.wordpress.com/
"Boccaccio e la Sicilia", a cura di Giuseppe Manitta, Il Convivio 2015, pp. 342
Chimica nella Scuola, 2010
Trimestrale (4 fascicoli all'anno) Abbonamenti annuali Italia euro 48-Paesi comunitari euro 58 Fascicoli separati Italia euro 12 Fascicoli separati Paesi extracomunitari euro 15 Gli importi includono l'IVA e, per l'estero le spese di spedizione via aerea Spedizione in abbonamento postale Art.2 comma 20/C Legge 662/96 Filiale di Bologna
GIRELLI CRISTIANO, 2020
INDAGINE SUL MATERIALE PROBLEMATICO PRESENTE NELLA MEMORIA DOCUMENTALE BUSSOLENGHESE
2018
Ogni anno dal 12 al 16 Agosto si rinnova la tradizione del culto verso San Rocco. La devozione è talmente forte che Roccamontepiano, in provincia di Chieti, si riempie di migliaia di persone che accorrono da tutta la regione, per ottenere la benedizione del santo e usufruire dei poteri taumaturgici della fonte a lui dedicata. La festa si protrae per diversi giorni trasformando il paese in un luogo brulicante di persone, voci, rumori, odori e fuochi d'artificio. L'attuale edificio, realizzato negli anni cinquanta, sostituisce una precedente chiesa sopravvissuta alla grande frana del 1765 costruita a metà Seicento, probabilmente in occasione dell'epidemia di peste che afflisse il Regno di Napoli nel 1654. Ogni culto religioso è legato a precise condizioni materiali. E' questo anche il caso del culto di S. Rocco nel Mezzogiorno d'Italia e in particolare negli Abruzzi. Questo culto sembra seguire, quasi inseguire, le piaghe storiche che si sono diffuse nella nostra regione e una in particolare: la peste. Non c'è sempre una precisa corrispondenza, tuttavia il culto di S. Rocco si manifesta più frequentemente nei luoghi colpiti duramente da questo flagello. Nell'incisione un tipico abbigliamento indossato dai medici nel Seicento. Consisteva in una lunga tunica che arriva fino alle calzature, un paio di guanti, un cappello a tesa larga e, davanti al viso, una maschera lunga a forma di
CnS - La Chimica nella Scuola, 2010
Questo lavoro intende recuperare e riproporre, specie ai più giovani, il patrimonio conoscitivo di tipo chimico che ha consentito lo sviluppo dell’agricoltura a fronte dell’incremento demografico e, in definitiva, la nostra stessa sopravvivenza. Si può confrontare la situazione attuale dei rapporti fra chimica e agricoltura e quella descritta da James Archibald McCrae nell’articolo “The relation of chemistry to agriculture” pubblicato più di ottant’anni fa sul Journal of Chemical Education. McCrae si occupava non soltanto della produzione agricola, ma anche dei carburanti per i macchinari, dell’alimentazione degli agricoltori (cibi e cucina), della manutenzione degli edifici agricoli. La chimica era messa in relazione non solo con la produzione agricola ma anche con i diversi aspetti della loro esistenza.
Classificazione e funzionamento delle fognature romane 5 Italo Riera Cloacae a Roma e nell'Italia nelle fonti epigrafiche 23 Marcello Spanu Sulle foricae delle terme imperiali di Roma 33 Richard Neudecker LA DOCUMENTAZIONE CARTOGRAFICA E ARCHIVISTICA La riscoperta della rete fognaria romana e la documentazione grafica di fine '800 illustrata dall'ing. cav. Pietro Narducci 43 Roberto Narducci IL SISTEMA DI DRENAGGIO SETTENTRIONALE Il Chiavicone di Schiavonia nel contesto delle trasformazioni del Campo Marzio settentrionale 53
Il Gabellino, periodico della Fondazione Bianciardi, 2015
Quella che qui scrivo è poco più di un abbozzo di ricerca. Essa muove da una pagina famosa de La vita agra (Bompiani, 1962), dove Bianciardi enuncia la propria utopia copulatoria o meglio come lui stesso la definisce "questo mio neocristianesimo a sfondo disattivistico e copulatorio" (p. 162). Siamo al capitolo 10 del romanzo, alla penultima tappa del racconto, dove l'io narrante prende atto dell'impossibilità di uno sbocco rivoluzionario nel cuore del neocapitalismo per cui era emigrato a Milano con lo scopo dichiarato di far saltare il torracchione con una miscela di ossigeno e gas simile al grisù, che aveva ucciso i minatori di Ribolla, e delle speranze del giovane intellettuale impegnato, che scrive in prima persona. Si rende conto che cacciare una dirigenza per sostituirne un'altra altrettanto freneticamente attivistica (quella della nomenclatura del PCI) sarebbe un'operazione inutile. C'è qui tutta la delusione per i fatti d'Ungheria del 1956, di cui aveva scritto ne L'integrazione (1960). Rivolgendosi a Tacconi Otello, il dirigente che ne La vita agra è il mandante dell'impresa milanese, personaggio reale che poi lo porterà in tribunale in uno degli strascichi giudiziari del successo del romanzo, scrive: "No, Tacconi, ora so che non basta sganasciare la dirigenza politico-economica-social-divertentistica italiana. La rivoluzione deve cominciare da ben più lontano, deve cominciare in interiore homine. Occorre che la gente impari a non muoversi, a non collaborare, a non produrre, a non farsi nascere bisogni nuovi, e anzi a rinunziare a quelli che ha. La rinuncia sarà graduale, iniziando coi meccanismi, che saranno aboliti tutti, dai più complicati ai più semplici, dal calcolatore elettronico allo schiaccianoci. Tutto ciò che ruota, articola, scivola, incastra, ingrana e sollecita sarà abbandonato" (pp. 158-159, le sottolineature sono le mie). Neppure Serge Latouche 50 anni dopo ha immaginato una decrescita altrettanto radicale e felice. Questa posizione, che vede la rivoluzione cominciare in interiore homine attraverso la costituzione di piccole comunità senza macchine, che progressivamente accerchieranno "gli attivisti", andò incontro alla stroncatura di Asor Rosa e ad una accoglienza tiepida degli intellettuali di sinistra, di cui in questo numero de Il gabellino dà conto autocriticamente Romano Luperini, che pure allora riconobbe i meriti del romanzo. Sottolineo, invece, il carattere "profetico" della posizione di Bianciardi: l'idea di spettacolarizzazione della cultura e della politica, che si è dispiegata nell'epoca attuale, ma che origina nella modernizzazione della società italiana del boom economico, di cui Bianciardi fu un testimone privilegiato e un critico tagliente (nel passo citato definisce la dirigenza italiana "divertentistica") e poi la critica delle macchine, che sono alla base di quel processo sociale e culturale, in cui siamo totalmente immersi, i calcolatori elettronici, a cui nell'utopia bianciardiana dovremmo rinunciare insieme ai semplicissimi schiaccianoci. Noi oggi siamo incastrati in questo meccanismo, che Bianciardi vuole abbandonare dall'inizio. Per contestualizzare quanto sopra occorre sapere che all'epoca l'Olivetti era l'industria più avanzata di Europa nel campo dell'elettronica e
Osservazioni sui paragrafi delle 'Leggi' ittite relative al matrimonio, 2017
BIDR viene pubblicato annualmente. La pubblicazione di articoli e contributi scientifici proposti alla Rivista osserva i criteri di massima per la valutazione della ricerca scientifica adottati dalle Autorità universitarie italiane. Tali saggi saranno pertanto sottoposti all'approvazione di due esperti scelti dalla Direzione all'interno di un gruppo di studiosi predeterminato, il cui elenco è a disposizione degli interessati, rispettando l'anonimato dell'autore e dei lettori.
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Le epigrafi della Valle di Comino. Atti dell’ottavo convegno epigrafico cominese. Atina, Palazzo Ducale 28/29 maggio 2011. A cura di Heikki Solin, Cassino 2012, 137-146