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PalaeoMovies Film Fest 2019. Cinema documentario sulla preistoria dell'uomo. V edizione. 23, 24 e 30 novembre-1 dicembre. Museo Civico di Storia Naturale di Trieste. PFF 2019 presenta una selezione di film che intendono condurre lo spettatore in un viaggio a ritroso nel tempo tra culture vicine e lontane per scoprire comportamenti, tradizioni e costumi dei nostri antenati e che si propongono di far conoscere al pubblico le ricerche e le scoperte più recenti. Particolare attenzione è rivolta anche al presente e alle società tradizionali che stanno progressivamente perdendo la loro caratteristica diversità culturale. PalaeoMovies Film Fest 2019. Documentary Film Festival on the Prehistory of Man. 5th edition. 23th-24th-30th November-1st December 2019. Screenings at the Natural History Museum of Trieste (Italy). PFF 2019 presents a selection of films that lead the viewer on a journey back in time between past cultures to discover the behaviors, traditions and customs of our ancestors, revealing to the public the latest research and discoveries. Particular attention is also devoted to the present and to traditional societies that are progressively losing their characteristic cultural diversity.
2024
Palaeomovies Film Fest 2024. Documentary film festival on the prehistory of humanity, VI edition. 27, 29 and 30 November - 1 December. Museo Civico di Storia Naturale di Trieste. PFF is a documentary film festival on the prehistory of humanity that returns this year, after a break, with its VI edition. The film screenings are held at the Museo Civico di Storia Naturale of Trieste. The program of the VI edition presents a selection of documentaries by Italian and foreign directors that take us on a journey around Man and his traditions and cultures. This year the review presents some insights into the antiquity of modern humans, the origin of music, the role of women in Paleolithic societies, burials as sources of knowledge of the identities of prehistoric peoples and life in the pile dwellings of the Alpine arc. Palaeomovies offers a varied program to narrate small and large stories, re-emerged from the earth after millennia, which tell us about the long and complex Human Story - Palaeomovies Film Fest 2024. Cinema documentario sulla preistoria dell'umanità. VI edizione. 27, 29 e 30 novembre - 1° dicembre 2024. PFF è una rassegna di cinema documentario sulla preistoria dell’umanità che ritorna quest’anno, dopo una pausa, con la sua VI edizione. Le proiezioni dei film si tengono al Museo Civico di Storia Naturale di Trieste. Il programma presenta una selezione di documentari di registi italiani e stranieri che ci conducono in un viaggio attorno all’uomo e alle sue tradizioni e culture. Quest’anno la rassegna presenta alcuni approfondimenti sull’antichità dell’uomo moderno, sull’origine della musica, sul ruolo della donna nelle società paleolitiche, sulle sepolture come fonti di conoscenza delle identità delle genti preistoriche e sulla vita nelle palafitte dell’arco alpino. Palaeomovies offre un variegato programma per narrare piccole e grandi storie, riemerse dopo millenni dalla terra, che ci raccontano la lunga e complessa vicenda umana.
La terra di Yrnm L'isola di Pantelleria, sinonimo di vacanze, passito e capperi, ospita una delle aree archeologiche più importanti del Mediterraneo. Da anni, ogni estate, più di 50 tra archeologi e studenti provenienti da tutto il mondo si recano sull'isola e riaprono gli scavi interrotti l'anno precedente. Ad accompagnare le loro attività il racconto di Sebastiano Tusa, archeologo siciliano di fama internazionale, Soprintendente del Mare e Assessore dei Beni culturali della Regione Siciliana, prematuramente scomparso.
Abbiamo scelto questo argomento vista la nostra esperienza di sei e quattro anni nel campo degli eventi come hostess/steward che ci ha permesso di conoscere ed approfondire molti aspetti di questo mondo.
2013
"Numero 20 di “Fata Morgana” (di fatto ventunesimo fascicolo, essendoci stato un numero 0), numero speciale, numero su "Cinema", a cui partecipano anche molti cineasti. Questi ultimi hanno scelto, o disegnato, l’immagine di un film rappresentativo della loro idea di cinema, associandola ad un breve testo, talvolta poche parole. Numero a cui partecipano studiosi di prestigio, alcuni dei quali accompagnano la rivista fin dalla sua nascita."
Necropoli nel suburbio sud-orientale di Paestum tra età repubblicana e tarda antichità: dati archeologici e studio antropologico M. Cipriani, A. De Feo, F. Chilleri …………………………………………………………………………... 279 Recenti acquisizioni su Egnazia in età messapica G. Mastrocinque………………………………………………………………………………………………. 301 Recenti acquisizioni su Egnazia tra la fine della Repubblica e l'inizio del Principato R. Cassano…………………………………………………………………………………………………….. 311 Insediamenti urbani e territorio Dall'età arcaica all'età ellenistica L'area archeologica di Benezziddo e il sistema di nuraghi in un'area campione tra Borore e Aidomaggiore M. Manconi…………………………………………………………………………………………………… 323 I porti greci nel contesto dell'urbanistica e del territorio tra l'età arcaica ed ellenistica A. Salzano……………………………………………………………………………………………………… 333 Considerazioni sull'ubicazione di Larisa e Neon Teichos P. Di Benedetto…………………………………………………………………………………………………349 L'abitato di Pontecagnano: nuovi dati dagli scavi in proprietà Negri (1966-1967) A. Massanova…………………………………………………………………………………………………..359 Una proposta di rilettura della cd. casa del Mingazzini sita nel suburbio di Elea A. D'Angiolillo…………………………………………………………………………………………………371 Le fortificazioni di Kasmenai. Indagini e valutazioni preliminari sul sistema difensivo di una colonia arcaica G. Marano………………………………………………………………………………………………………379 La stoa "entreretours" nell'Epiro di età ellenistica: selezione e sviluppo di un modello architettonico E. Rinaldi……………………………………………………………………………………………………….387
IL MANIFESTO, 2020
Il cavaliere pallido. Arte e contagi. Cinema e letteratura degli anni Venti hanno evitato di raccontare la spagnola-Giuseppe Ghigi © «Il Manifesto», Alias sabato 6 giugno 2020 L'undici novembre 1918, Edmond Rostand, l'autore del "Cyrano", è a Parigi. A mezzogiorno sente il colpo di cannone che annuncia l'agognato armistizio. Scende in strada unendosi alla folla. «Adesso possiamo anche morire!», dice abbracciando un amico. Morirà il due dicembre colpito dall'influenza spagnola. Nell'ottobre del 1918 a Vienna, Egon Schiele aveva appena finito di dipingere "Coppia accovacciata", un autoritratto familiare che anticipava la prossima paternità: quel figlio non nascerà mai perché dapprima morirà la moglie Edith e tre giorni dopo, il 31 ottobre, lo stesso artista. Non era la prima vittima illustre tra gli artisti della Wiener Secession: Gustav Klimt, colpito da ictus l'11 gennaio 1918, al rientro dalla Romania è ricoverato a Vienna e lì si contagia, morendo il 6 febbraio a cinquantasei anni. A Parigi, Guillame Apollinaire scriveva: «È giunto il tempo di riaccendere le stelle», sperava di poter vedere un mondo finalmente in pace, ma la Spagnola se lo portò via il 9 novembre 1918. Più a nord, in Norvegia, Edvar Munch dipingeva "Auritratto dopo l'influenza spagnola": fu più fortunato riuscì a sopravvivere alla pandemia e con lui anche Walt Disney, Hernest Hemingway, John Dos Passos, Franz Kafka. Sono vittime illustri, ma con loro moriranno dai trenta ai sessanta milioni di persone: una catastrofe. Il micidiale virus H1N1 comparve nell'autunno 1917 a Fort Riley nel Kansas, un campo di addestramento militare americano; vi erano concentrate cinquantamila reclute pronte per andare a combattere nei campi di battaglia europei. Saranno loro a importare il contagio nel vecchio continente diffondendolo rapidamente nella grande concentrazione di uomini sui campi di battaglia. Un apocalisse più tragica della Black Death del Trecento si abbatté sull'intero pianeta, ma il suo destino fu di diventare una "strage invisibile". La pandemia, malgrado sia stata una delle peggiori catastrofi della storia, non sembra aver lasciato tracce letterarie o filmate, nemmeno di secondaria importanza. Un'inspiegabile amnesia generale, una "congiura del silenzio", come se l'intera umanità avesse voltato le spalle all'evento per non vederlo. Le possibili ragioni sono legate alla guerra: durante il conflitto bisognava non creare panico né "disfattismo" tra la popolazione e la censura impediva che la stampa desse eccessivo risalto alla vicenda. Il presidente Wilson nell'ottobre del 1918, quando già quasi duecentomila americani erano morti, imponeva che si desse il minimo risalto alla pandemia per non creare un clima di pessimismo che avrebbe danneggiato lo sforzo bellico e i vari Stati non ricevettero alcuna assistenza dal governo federale né dalla Food and Drug Administration (e Trump, cent'anni dopo e senza una guerra da vincere, non è da meno: "Our people are full of vim and vigor and energy. It's not for our country", avviandosi ai centomila morti). Wilson era più preoccupato del successo del quarto Liberty Loan, il bond per finanziare il conflitto, che a contenere il virus (equivalente dell'ossessione trumpiana per lo stock market). Finita la guerra, la sospirata vittoria oscurò la strage e a quel punto chi aveva vinto voleva festeggiare e chi aveva perso dimenticare (i morti erano solo gli eroi di guerra in divisa e non quelli di una "banale" influenza). La Spagnola si legò pertanto all'immane disastro della Prima guerra mondiale e ne diventò parte integrante, una sorta di appendice anche storiograficamente (è spesso citata di sfuggita come se non fosse stato il più grande cataclisma demografico). Se gli storici hanno calato un incredibile silenzio sulla strage, anche il cinema e la letteratura non se ne sono occupati. Film di fiction direttamente legati all'epidemia non furono girati ed esiste solo qualche frammento di newsreel. Chi avrebbe mai avuto voglia dopo quattro anni di guerra di "divertirsi" andando a vedere una storia di morte? Si aggiunga il poco "appeal" dal punto di vista melodrammatico che un'influenza, anche colossale, aveva. Furono realizzati film legati solo metaforicamente al clima pestilenziale provocato dalla guerra e, non a caso, in Germania. Pensiamo a Pest in Florenz di Otto Rippert del 1919 con sceneggiatura di Fritz Lang ambientato nel Rinascimento, ma generato dalla tragica situazione sociale
Internet: www storia militare it E mail: info@storia militare it VIRGILIO ILARI U Un na a g gi io or rn na at ta a p pa ar rt ti ic co ol la ar re e «I bis et redibis non morietur in bello», era l'astuto responso della Sibilla Cumana, il cui senso varia a seconda che la virgola (inventata solo secoli dopo) cada prima o dopo il «non» 1 . Il maggior credito che prestiamo alla moderna rappresentazione del futuro, specialmente in rapporto alla guerra, esime consulenti e pianificatori da analoga prudenza. Eppure, talora, «un cervello che non deve funzionare», rinchiuso in un carcere del «mondo che va verso … » 2 , può intendere, da uno sgualcito ritaglio di giornale, la vera portata di una questione da specialisti: «tutte queste dispute sulla guerra futura ipotetica sono il terreno di una 'guerra' reale attuale; (…) Per parecchi governi attuali, le discussioni sul modo come devono essere stabiliti i piani strategici di una guerra futura ecc., sono l'occasione per eliminare molecolarmente le vecchie personalità militari (…) perciò l'importanza dell'aviazione è duplice: tecnico-militare e politico-immediata» 3 . L'idea del "passato-presente" è l'apporto più profondo e poderoso della cultura italiana del Novecento alla teoria della prassi e alla teoria della storiografia. Limpida e tremenda, mostra il passato e il futuro come proiezioni e rappresentazioni del presente, orientando l'intelligenza e la critica del nostro ricordare e 1 "Andrai e tornerai, non morirai in guerra"; oppure: "andrai e non tornerai, morirai in guerra". 2 «Riuscire a convincere che il "mondo va verso …" una certa direzione significa niente altro che riuscire a convincere della ineluttabilità della propria azione e ottenere il consenso passivo per la sua esplicazione. Come questa convinzione si formi è certo un argomento interessante: che vi contribuisca la "viltade" e altre forme di bassezza morale è indubbio; ma anche il fatto che tanta "viltade" e tanta bassezza siano diffuse è un fatto politico che andrebbe analizzato e di cui bisognerebbe trovare le origini concrete» (Antonio Gramsci, Passato e presente, Einaudi, Torino, 1954, p. 27). 3 Gramsci, ibidem, p. (Gramsci interpretava l'appoggio del regime fascista all'aviazione come un modo di screditare la fronda dei marescialli d'Italia, su cui si appuntavano le speranze dell'antifascismo "aventiniano"). del nostro progettare. Abbiamo provato, con questo convegno, ad applicare l'idea del "passato-presente" al tema della guerra, il cui studio storico rappresenta la ragion d'essere della nostra associazione, ma anche il nostro "Beruf ", la nostra responsabilità di studiosi e cittadini, testimoni della prima guerra seguita alla "fine della storia" e alla nuova chiusura del Tempio di Giano, avvenuta 15 anni fa con la vittoria occidentale nella guerra fredda. Il tema che abbiamo scelto per il nostro convegno della Società Italiana di Storia Militare non è dunque un «palaiòn hegemònen anàthema» 4 , un "ozioso passatempo per antichi generali" e professori, messi per sempre a riposo dall'instaurazione della nuova Sebastè Eiréne, della nuova Pax Augusta che garrisce sul mondo sotto le nostre stellate bandiere. Non ci siamo riuniti per discettare da militaristi sulla guerra del futuro o da pacifisti sul futuro della guerra, ma per abbozzare lo studio storico di un tema costante e ricorrente di ogni epoca, e cioè la rappresentazione della "guerra futura". Abbiamo gettato, in una bella e serena giornata di sole prealpino, una dozzina di arpioni lillipuziani -quelli che avevamo sottomano -sul dorso di un gigante addormentato, non per rinchiuderlo tra le pagine di un libro, ma per guardare più lontano appollaiati sulle sue spalle.
… of GFS2000, Giornate del Gruppo di …, 2000
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Maurizio Sarcoli, 2016
Napoli. Persone, spazi e pratiche di innovazione, Soveria Mannelli, Rubbettino, pp. 55-71, 2019
Il Cinquecento a Polirone, 2019
“Roma moderna e contemporanea” XIV, 2006, 1/3, pp. 387-393;, 2006