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2017, Haystacks. Michele De Lucchi
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Il granduca Cosimo I de’ Medici e il programma politico dinastico nel complesso di San Lorenzo a Firenze, atti della giornata di studi (Firenze, 11 dicembre 2019), a cura di Monica Bietti ed Emanuela Ferretti, pp. 134-144, 2021
Il Complesso Laurenziano come programma ideologico e politico dinastico Cosimo I e il complesso laurenziano come programma ideologico e politico dinastico Roberta Menicucci Cosimo I a San Lorenzo tra Pier Francesco Riccio e Benedetto Varchi Salvatore Lo Re La formazione di un mito: Giovanni delle Bande Nere, fortuna e sfortuna di un monumento al condottiero Carlo Francini Cosimo I e San Lorenzo. L'appropriazione dello spazio sacro fra arte, architettura e diritti di patronato Emanuela Ferretti La Sagrestia Nuova Michelangelo e i progetti per le divinità fluviali: disegni, modelli, spazi Claudia Echinger-Maurach Restaurare un Fiume Giorgio Bonsanti Il cantiere scultoreo della Sagrestia Nuova prima e dopo la partenza di Michelangelo: Niccolò Tribolo e il 'caso' di Francesco da Sangallo Alessandra Giannotti La Sagrestia Nuova dopo Michelangelo. Riflessioni sui gessi di Perugia Monica Bietti il granduca cosimo i de' medici e il programma politico dinastico nel complesso di san lorenzo a firenze • monica bietti, emanuela ferretti • monica bietti, emanuela ferretti 6 Contrastanti ricezioni della Sagrestia Nuova 121 Massimiliano Rossi Modelli e disegni per, e da, le sculture della Sagrestia Nuova 135 Marcella Marongiu
F. Fontana (a cura di), Scavi ad Aquileia III. Aquileia, l’insula tra Foro e porto fluviale. Lo scavo dell’Università degli Studi di Trieste, 1. La strada , 2017
Alla prova delle passioni. Sessualità non conformi e soggettività fra età moderna e contemporanea a cura di T. Scaramella, ETS, 2024
«Fa un retratto della mia persona» «Fa un retratto della mia persona». Usare, pensare e guardare sessualmente il "modello" in Caravaggio Giorgio Fichera Nella prima metà del Seicento, chiunque avesse avuto accesso alla collezione del marchese Vincenzo Giustiniani avrebbe probabilmente incrociato lo sguardo, secondo l'inventario redatto nel 1638, di «un Amore ridente in atto di dispregiar il mondo» 1. La nota, celebre agli studi tanto quanto il dipinto che descrive, si riferisce all'Amore vincitore di Caravaggio conservato alla Gemäldegalerie di Berlino (Figura 1) 2. Le parole seicentesche riassumono magistralmente non solo l'iconografia dell'omnia vincit amor, ma anche l'efficacia pittorica dell'immagine, ovvero l'irriverenza di questo corpo nudo che trionfa sulle "cose" del mondo 3. L'attitudine del giovane, rilevata da chi ha redatto l'inventario, è segno di vivacità e capacità evocativa più che mimetica. Il sorridere ha inoltre, ed è la mia ipotesi, un valore agentivo, funzionando come «atto iconico»: produrre una reazione e un'interazione affettiva con la persona che si pone davanti al dipinto 4. Sono il sorriso e lo sguardo rivolti verso lo spazio spettatoriale a rendere lecite locuzioni e attitudini nei confronti del dipinto come se chi l'osserva si trovasse in presenza di una persona reale, offerta sorridente allo sguardo. L'agency attribuita al dipinto si fonda
Il contributo di Cettina Santagati è individuabile al paragrafo: Il modello informatico per la conoscenza delle superfici voltate: la volta del Refettorio Piccolo del Monastero dei Benedettini a Catania
Quando è scultura, 2010
angela vettese / yves hersant andrea pinotti / gérard wajcman cristina baldacci / clarissa ricci sophie-isabelle dufour / marinella venanzi tania vladova / valeria burgio anna rosellini / patrizia magli andrea mattiello / paola nicolin glenn harper / eva ogliotti antoni muntadas / arnaldo pomodoro Tutti i diritti riservati Per i saggi di Yves Hersant, Gérard Wajcman, Sophie-Isabelle Dufour e Tania Vladova, traduzione dal francese di Rosella Prezzo Per il saggio di Glenn Harper, traduzione dall'inglese di Monica Fiorini Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l'autorizzazione scritta dei titolari dei diritti e dell'editore. L'editore resta a disposizione degli aventi diritto per quanto riguarda le eventuali fonti iconografiche non individuate. Progetto grafico della copertina di Valeria Zevi Redazione di Ester Borgese Layout grafico di Valeria Zevi In copertina: Doris Salcedo, Shibboleth (particolare), 2007, calcestruzzo e metallo, 167 m, Turbine Hall, Tate Modern, Londra
Mimesis. Insegne, 2020
La relazione tra fotografia e scultura è al centro di questo libro, con particolare attenzione a foto realizzate da Medardo Rosso, Costantin Brancusi, Man Ray. Inquadrare la scultura non è operazione ingenua, ma pone una serie di interrogativi di ordine estetico e semiotico. Ad esempio, quali ricadute ha, per la teoria della rappresentazione, la trasposizione della scultura sul formato bidimensionale dell’immagine? Come la lente del fotografo “media” l’accesso alle sculture? Quali “istruzioni” di lettura sono offerte al soggetto osservatore? Ma ancora, il portato di riproducibilità, che accomuna fotografia e scultura, come è qualificato dalle immagini in questione? Quale riflessione si apre, a inizio XX secolo, concernente lo statuto dell’immagine fotografica mediata dalla rappresentazione della scultura? Il libro prova a rispondere a tali questioni attraverso uno sguardo ravvicinato alle opere, attingendo al contempo alle teorie estetiche e alle formazioni discorsive che hanno segnato l’habitus culturale dell’epoca.
2017
L'editore rimane a disposizione per gli eventuali diritti sulle immagini pubblicate. I diritti d'autore verranno tutelati a norma di legge.
OADI - Rivista dell'Osservatorio per le Arti Decorative in Italia, 2012
Naro, centro dalle antiche origini, particolarmente fiorente fin dal Medioevo, è caratterizzato nei secoli da una massiccia presenza dei principali ordini monastici e conventuali, legati in particolar modo alla sfera dei Frati Minori. La loro committenza ha determinato nel tempo l’aggregazione di un ingente numero di opere d’arte, soprattutto in legno, che ancora oggi costituiscono una preziosa testimonianza dell’evoluzione del linguaggio artistico della scultura lignea siciliana attraverso i secoli. L’articolo propone una rassegna delle principali emergenze di questo tipo di produzione artistica.
La considerazione del disegno come componente “strategica” per l’esercizio di tutte le applicazioni progettuali trova riscontro storico nel suo inserimento alla base della didattica di professioni, arti e mestieri. Le differenti declinazioni delle costanti denunciano una derivazione comune anche nei contesti specialistico. Per i ricercatori dell’area del Disegno, anche in riferimento al Design è inevitabile partire dall’architettura, dove la ricerca specifica si è sviluppata nel modo più vivace, sedimentando conoscenze consolidate in campi riconoscibili come la rappresentazione dello spazio con la Geometria descrittiva, il Rilievo per lo studio dell’esistente, il Disegno per la ricerca e lo sviluppo delle matrici progettuali. Quest’ultimo riferimento sottolinea una differenza tra architettura e design nella “durata” delle costruzioni della prima e alla relativa “transitorietà” dei prodotti del secondo, ancora più evidente nella moda. Grazie alla sua durevolezza e alla maggiore inerzia al cambiamento, l’architettura ha riferimenti stabili e attinge ai modelli in modo esplicito e programmatico, mentre il mondo della produzione, industriale o artigianale che sia, sembra mantenere viva la ritrosia medievale alla divulgazione dei segreti del mestiere, infranta in architettura da Matteo Roriczer agli albori del rinascimento. Nel campo della moda i cicli sono veloci, con proposte sempre diverse, nelle quali il riferimento al passato, anche remoto come nel caso dei gioielli o dei disegni per tessuti, appare più “riservato”, senza palesare i modelli reinterpretati o semplicemente riciclati. Questo induce riflettere sull’importanza della pubblicazione della ricerca accademica come conoscenza condivisa a differenza del know-how industriale, costretto a difendere le sue posizioni di vantaggio con il riserbo rispetto ai brevetti. Lo studio delle proporzioni del corpo e degli arti, che ha un ruolo importante nello sviluppo delle taglie e nella produzione di molti accessori di abbigliamento, è alla base della definizione dei principi dell’architettura classica e ha sempre stimolato un interesse particolare nell’ambito del disegno. Nei suoi scritti, il trattato Der Stil in particolare, il progettista tedesco mette alla base delle forme e degli stili dell’architettura l’ornamentazione degli oggetti d’uso, derivata dalla decorazione e dalla vestizione del corpo umano. Evidenziando l’esistenza di quattro arti costruttive legate alle caratteristiche dei materiali (tessitura, ceramica, tettonica e stereotomia) che corrispondono ai quattro elementi primitivi dell’architettura (parete, focolare, basamento e recinto) egli richiama la tecnica tessile come arte primigenia (Urkunst) e modello della costruzione del muro, nato dalla parete di stuoie. L’articolazione del disegno riflette quindi sulla superficie il rapporto tra forma e materiale, che evolve da modelli naturali le necessità e la pratica di ornamento e protezione del corpo umano, come quella della costruzione di qualsiasi “cosa” che abbia un involucro e un sostegno. La diversificazione e la quantità delle ricerche già condotte in riferimento più o meno diretto all’architettura offre quindi una base di partenza importante, nella quale è facile trovare argomenti di interesse comune al design della moda. Si è accennto al ruolo dell’ornamento, significativo rispetto alla costruzione, ma anche alla rappresentazione simbolica di altri valori evidenti nelle forme degli edifici come nell’abbigliamento, negli accessori e negli oggetti d’uso, in modo particolare in quelli rituali. Un altro esempio riguarda il disegno dei tessuti che richiama la logica modulare e le regole geometriche della superficie, che insieme alle simmetrie dello spazio costituiscono un tema di ricerca fecondo. Le strutture geometriche che controllano il disegno ornato, ci portano alle griglie modulari e alle simmetrie dei reticoli tessili, che sono alla base delle costruzioni spaziali e delle leggi dell’ornamento delle superfici, e alle regole della tassellazione piana enunciate e applicate in modo magistrale da Escher, che si riflettono nel disegno dei tessuti. Ma il vero elemento comune riguarda il disegno come principio della forma, perchè il disegno è uno e comuni sono le sue regole e il loro rapporto con il progetto.
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Consulenza filosofica come arte, 2009
La Scultura della XXVI Dinastia, 2016
eDA Esempi di Architettura - Info-Architecture. L'architettura performativa dell'età dell'informazione.
Archeologia e Calcolatori, 1996
Dialoghi Mediterranei, 2020
in Mauro Felicori, Franco Sborgi (a cura di), Lo splendore della forma. La scultura negli spazi della memoria, Sossella editore, Roma 2012. ISBN 978-88-97356-04-2., 2012
Luisa Mortari e la tutela in Molise. Atti delle giornate di studio, a cura di E. Carrara e A. Monciatti, 2019
Ecclesia Triumphans. Architetture del Barocco siciliano attraverso i disegni di progetto (XVII-XVIII secolo), 2009
La Sicilia in età arcaica: Dalle apoikiai al 480 a.C., 115–122, eds. Rosalba Panvini and Lavinia Sole.