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La torre di Clavel

1999, La torre di Clavel

L’eclettismo culturale dell’esteta svizzero Gilbert Clavel (1883-1927), che trascorse la seconda parte della sua breve esistenza tra Capri e Positano, compiendo anche lunghi viaggi in Tunisia e in Egitto, spaziava tra l’egittologia e la psicanalisi, il simbolismo e il futurismo, l’esoterismo e l’occultismo. Gobbo e tubercolotico, Clavel s’occupò tra l’altro del rifacimento dell’antica torre costiera di Positano che oggi porta il suo nome. Frequentatore di personaggi famosi – tra cui Djaghilev, Picasso e Cocteau – era legato da stretta amicizia con lo scrittore Italo Tavolato e il pittore Fortunato Depero. Insieme a quest’ultimo concepì ad Anacapri nel 1917 i “Balli Plastici”, ovvero una rivoluzionaria forma di spettacolo futurista ove le marionette ideate da Depero danzavano assecondando musiche composte da Alfredo Casella, France¬sco Malipiero, Gérald Tyrwhitt, e Bela Bartok. Nello stesso anno Clavel scrisse il surreale racconto Un Istituto per suicidi, svolgentesi in una clinica lussuosa non troppo diversa dai sanatori ove egli stesso era stato tante volte ricoverato.