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CRUILLAS STORIA E MEMORIE DI UNA ANTICA BORGATA F.GIUFFRE'

2012, CRUILLAS: STORIA E MEMORIE DI UNA ANTICA BORGATA

Abstract

In questo libro ho voluto raccontare Cruillas dai primordi ai giorni nostri, in modo da offrire al lettore una visione unitaria sulle origini del territorio e sulla storia ed evoluzione della borgata. Ho preferito raccontare il quartiere non solo attraverso l‟analisi dei suoi beni storici, artistici ed ambientali ma anche attraverso la memoria della gente che visse in questo luogo ed ebbe modo di conoscerne l‟originaria e perduta bellezza. Questo volume vuole infatti essere un documento per fissare il ricordo di questi beni per i posteri, consapevole di quanto siano veloci le trasformazioni edilizie e soprattutto della triste condizione di degrado in cui giacciono molti di essi. Nel viaggio alla scoperta del quartiere mi sono imbattuto in una storia quasi infinita intessuta di profumi e sapori antichi che hanno rievocato nella mia mente la magnificenza di un territorio “in ombra”, ricordato soltanto per essere divenuto un‟anonima e disordinata periferia. Ma come una bellissima donna vestita di stracci, Cruillas si è svelata ai miei occhi svelando me stesso, riportando alla luce le origini che, per scelta o per errore, avevo dimenticato… Questo scritto vuole infatti spingere il lettore a guardare al passato per comprendere il presente ed affrontare meglio il futuro. Il mio obiettivo è quello di accendere una luce di speranza sulla triste realtà di un territorio dilaniato su cui regna sovrano il disinteresse dei cittadini ma soprattutto delle istituzioni che poco o nulla hanno fatto per impedirne il totale disfacimento. Ho voluto inoltre dare all'opera il taglio di una narrazione in modo da rendere la lettura facile ed accessibile a tutti, andando oltre il mero racconto della storia che qui diviene esaltazione dell'individuo, denuncia al degrado dell‟uomo, smantellamento del pregiudizio e spunto di riflessione. La prima parte dell‟opera tratterà l'evoluzione geologica del territorio attraverso lo studio delle grotte che insistono fra le contrade Petrazzi, Malatacca - Benfratelli e montagnola di Santa Rosalia. Il resto del volume sarà occupato dagli aspetti storici ed evolutivi della borgata, attraverso l'analisi di torri, bagli, ville, chiese a cui ho cercato di ridare nome e dignità, nella prospettiva di una futura riqualificazione e restituzione alla comunità. Inoltre, ho ritenuto necessario presentare una ricca ed inedita documentazione fotografica che se da un lato attesta la rovinosa realtà odierna del quartiere, dall'altro ne svela la bellezza passata, spingendo maggiormente i lettori e gli appassionati alla conoscenza di un così cospicuo patrimonio. Reputo che in questo libro ci sia un po‟di ognuno di noi: noi depositari di un passato illustre e glorioso seppur figli di un futuro incerto. Ma la speranza è l‟ultima a morire.

Key takeaways

  • Uno dei siti più interessanti della Contrada Petrazzi è sicuramente la Riserva Naturale Orientata "Grotta della Molara" che ricade alle pendici del Billiemi in un"area interessata da una trasgressione marina che raggiunse, durante l"era Quaternaria, la quota di circa 100 metri sul livello attuale del mare.
  • Dopo anni di incuria ed abbandono, grazie alla collaborazione della Parrocchia di Cruillas, è stato possibile riaprire, saltuariamente, la cappella al culto essendo questa uno dei luoghi più importanti e fortemente legati alla storia della borgata.
  • Nella parte a monte di via Conceria, rimangono le vestigia di una villa di impianto solenne e grandioso: è la villa voluta, nella prima metà del "700, da Francesco Monreale Valguarnera duca di Castrofilippo, cavaliere di giustizia dell"ordine di Malta ed esponente di una delle più ricche e illustri famiglie dell"epoca.
  • Nel prospetto posteriore si denota la presenza di un ampia cavità con le tracce di alcune finestre ad arco tamponate che, se da un lato dimostrano lo stato di incompletezza dell"edificio, dall"altro indicano come la villa inglobi un edificio più antico, forse la torre di cui si è detto prima.
  • Il prospetto principale, tra i più semplici e lineari che il "700 palermitano abbia mai prodotto, si contraddistingue per una serie di affacci, privi di mostre, sia al piano nobile che al secondo piano; in alto l"edificio è completato da un sottile cornicione in pietra.