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I CUT italiani, pur nella diversità delle finalità e degli statuti, hanno rappresentato una cerniera fra la pratica artistica e la conoscenza storico critica. Parallelamente alla prassi scenica, molti hanno perseguito linee di ricerca e indagini importanti, lavori che spesso sono confluiti ed hanno costituito prodotti editoriali di varia natura. Dagli anni Cinquanta vi sono stati bollettini, fogli e quaderni che hanno documentato le attività dei Centri Universitari o si sono configurati come vere e proprie riviste di settore. Per i CUT questo fiorire di fogli e riviste rappresentò la risposta ad una necessità di divulgazione ma soprattutto contribuì a portare istanze e dibattiti, in una forma teorica più strutturata, all'interno del discorso accademico. Proprio per questa esigenza spesso si adottò, adeguandola e adattandola, la forma saggistica.
Abstract La parola “spia”, oltre a ricorrere in modo massiccio nei romanzi di un preciso genere letterario, che oggi sembra essere diventato una fonte di ispirazione metodologica presso alcuni interpreti di Gramsci, ha anche un significato ben diverso, che lo assimila ai termini indice, indizio o segnale. In questa seconda accezione esso può a sua volta avere due sensi, potendo designare o un artefatto che segnala il verificarsi di un evento o stato, come nella “spia dell’acqua”, oppure il verificarsi di un evento che rinvia a un altro evento, come nella frase “il fumo è spia della presenza di fuoco”. In questa accezione la parola “spie” verrà qui utilizzata. Si parlerà pertanto di “spie dei Quaderni del carcere”, intendendo dei segnali, degli indizi, degli indici che, considerati nel loro insieme, rinviano a qualcosa.
Studi Storici Rivista Trimestrale Dell Istituto Gramsci, 2011
Vorrei cominciare il mio intervento su OdB con un'excusatio non petita, che se da un lato smaschera una mia connaturata "incertezza", dall'altra potrebbe risultare foriera di deduzioni significative, utili a comprendere fin da subito la capillarità e il dinamismo dell'impegno culturale di OdB. Sono arrivato infatti a scoprire la sua figura di intellettuale in maniera indiretta, lavorando e studiando su altri personaggi suoi coetanei e suoi prossimi nella Milano degli anni Sessanta, figure come Emilio Tadini, pittore, critico d'arte e romanziere ancora troppo poco studiato, e Luciano Bianciardi, polemico narratore dell'alienazione e dell'integrazione, ancora vincolato da una lettura che lo vuole campione solitario e isolato di una battaglia culturale persa e per questo eroica. Infatti, lavorando sui testi e sulle biografie di questi personaggi, mi sono trovato nella necessità di costeggiare l'attività di un intellettuale, OdB appunto, che per entrambi si è rivelato figura di riferimento. E, d'altra parte, chiunque decida di lavorare sull'attività culturale e letteraria della Milano tra fine anni Cinquanta e inizio anni Sessanta, non può esimersi dal constare la centralità, spesso anche nascosta, di OdB, come aggregatore di forze intellettuali, organizzatore di attività, costruttore e disfacitore di sempre nuove imprese. Su una di queste, la rivista letteraria «Quaderni milanesi», vorrei soffermarmi in quest'occasione; e lo vorrei fare per due motivi: primo, perché si tratta di un'impresa quasi dimenticata nella storia editoriale dell'Italia del secondo Novecento 1 ; secondo, perché il suo studio consente di sviluppare ulteriormente, in direzione di un insospettato versante critico-teorico, la fisionomia intellettuale di OdB.
L’infaticabile OdB
Oreste del Buono fu animatore di una rivista dalla breve durata ma dalla grande importanza culturale: "Quaderni milanesi", pubblicati tra il 1960-1962, dove si coniò la formula della "narrativa integrale" quale nuova direzione per un'arte sperimentale, capace di raccogliere l'eredità del modernismo anglosassone. Aiutato da scrittori come Gramigna, Tadini, Bianciardi e La Capria, del Buono riuscì nell'impresa di creare una rivista aperta alle nuove suggestioni della cultura contemporanea (comprese le scienze dure).
2024
Testo presentato al panel dedicato all'Edizione Nazionale degli Scritti di Antonio Gramsci del Congresso mondiale della Filosofia, Roma, Università La Sapienza, 2 agosto 2024
Centro Studi Lunensi. Quaderni, 2022
Copertina e indice del volume 13 (nuova serie) dei "Quaderni del Centro Studi Lunensi", "Ricerche Lunensi e Lunigianesi", a cura di Silvia Lusuardi Siena e Giuseppina Legrottaglie, Sarzana
La domanda da cui vorrei partire è questa: "Che cosa ha fatto grande il Partito comunista italiano? Che cosa cioè ha reso il PCI la più grande organizzazione comunista del mondo occidentale e un soggetto politico così rilevante nella storia d'Italia?". L'ipotesi di risposta che mi sentirei di azzardare fin d'ora è che il PCI sia stato un grande partito anche perché aveva alle spalle una teoria forte, sia nel senso di una visione del mondo complessiva (che è quella propria del marxismo), sia nel senso di un'analisi organica della realtà italiana e internazionale, il che a sua volta gli ha consentito di elaborare una visione strategica del suo ruolo avendo come obiettivi la trasformazione del paese e la volontà di essere parte integrante e giocare un ruolo attivo nel movimento comunista internazionale. Può sembrare, questa, una lettura "tradizionale", e tuttavia credo valga la pena verificarne la validità.
2013
Quaderni camuni è stata una rivista trimestrale di storia, arte e cronaca locale della Valle Camonica stampata tra il 1978 ed il 1992. Il direttore responsabile, Enrico Tarsia, per quasi un quindicennio è riuscito nella considerevole opera di catalizzatore degli studiosi del territorio raccogliendo un gran numero di articoli di qualità, proponendo la ristampa di documenti difficilmente consultabili e presentando la pubblicazione di testi inediti. Il presente indice vuole ricordare la notevole opera compiuta, confidando che in futuro possa essere nuovamente ripresa e ampliata. Di seguito si troveranno, divisi per anno di pubblicazione e numero di serie, il titolo degli articoli presentati nella rivista.
Quaderni di Parma Stanza del Silenzio a cura di Giuseppina Paulillo, 2019
Presso l’Ausl di Parma nella struttura Rems di Mezzani è stato realizzato un ciclo di incontri formativi per tutti gli operatori sulle differenze religiose nei percorsi di cura come quello in oggetto dove è implicata la malattia psichiatrica. Sono seguiti incontri conviviali (pranzi) per facilitare il contatto tra i pazienti delle struttura e i Ministri di culto. Il progetto ha come scopo la realizzazione di Stanze del Silenzio all'interno delle Rems. I Quaderni raccolgono le testimonianze delle Comunità Religiose e Filosofiche che hanno partecipato all'iniziativa. L'idea ulteriore è quella di estendere l'assistenza religiosa anche negli istituti penitenziari.
Centro Studi Lunensi. Quaderni, 2016
Copertina, indice e presentazione del volume 10 (nuova serie) dei "Quaderni del Centro Studi Lunensi", "Dall'appenino a Luni tra età romana e Medioevo", Atti della giornata di studi (Berceto, 26 settembre 2015), a cura di Silvia Lusuardi Siena, Giuseppina Legrottaglie
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Quaderni camilleriani Volume speciale , 2024
Ricerche di Pedagogia e Didattica, 2019
Quaderni camilleriani Volume speciale , 2024
Quaderni del LUDiCa, 2022
Quaderni del Laboratorio di editoria / Educatt-Università Cattolica
Quaderni camilleriani, 2023
“Oblio. Osservatorio Bibliografico della Letteratura Italiana Otto-novecentesca”, 2011
«Quaderni del LUDiCa», 2023
Industria e letteratura intorno a «Quaderni Rossi» in Fabrica in Fabula industria e editoria culturale nel novecento. A cura di Silvia Cavalli, Davide Savio, Carmen Van den Bergh, Firenze, Franco Cesati, 2022 pp. 39-48 , 2022
PoliziaModerna - official magazine of the Italian State Police (Italy, Ministry of the Interior, Department of the Public Security), 2014