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2019, Nuova Museologia
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The article proposes a critical discussion of some of the main issues connected with displaying Islamic art in the XXI century, focusing on the historiography, the characters of the objects and of the collections, and the way it is presented in western museums. It puts attention on the influence of “orientalism” as understood by Said, in interpreting, collecting and displaying islamic art during the centuries. It raises the question whether the collections of islamic art in western museums can be considered as expressions of islamic civilization, rather than of the taste of western collectors and of the “modern orientalism”, and whether they can be used to promote an effective understanding of the islamic world. Keywords: museology, islamic Art, orientalism.
In copertina: Dettaglio da una moschea del complesso Po-i Kalyan. Buchara, XII-XX secolo (Foto Flash Ravenna)
Arte Islamica e Mediterraneo. Castelli, musica, maioliche, 2007
A small compendium about the architecture of castles, the evolution of popular songs and the influences in ceramic decorations in Islamic art, around the Mediterranean area, with the connections to other cultures of the same coasts and lands.
dialnet.unirioja.es
Il collezionismo di arte islamica fra Italia e Spagna: Mariano Fortuny y Marsal Parlare di collezionismo in relazione alla produzione artistica del mondo islamico implica una riflessione propedeutica sul più ampio contesto storico-culturale delle relazioni fra le due civiltà coinvolte nella problematica che qui ci concerne. In questo senso il collezionismo di arte islamica, e lo studio su di esso, assume connotati in qualche misura originali in relazione al collezionismo per antonomasia, cioè il collezionismo delle antichità classiche. Qui l'Europa, nelle sue diverse componenti socio-culturali, si pone in rapporto con il proprio passato realizzando in questa dialettica una operazione di riconsiderazione e di definizione identitaria. Nel collezionismo orientale, e in quello di arte islamica in particolare (non solo in quanto parte dell'oriente, ma in quanto dotata di una sua propria specificità), l'Europa si confronta con un mondo molteplice, non sempre estraneo e nemico, comunque altro da sé, portatore di valori non solo estetici differenti, realizzando in questo caso una operazione più complessa di definizione identitaria sulla base del confronto con quanto viene sentito come diverso. E' questo un fenomeno di lunga durata che percorre la storia culturale dell'Europa sin dal medioevo.
Par ol e chi av e: t a r s i a , a r c h i i n t r e c c i a t i , a r c h i t e t t u r a n o r ma n n a , a r c h i t e t t u r a i s l a mi c a , C a mp a n i a .
Atti LI Convegno Internazionale della Ceramica (2018), Centro Ligure per la storia della Ceramica, Albisola 2019, pp. 181-187, 2019
Forme dell'Inclusività, Maggioli, 2017
Indipendentemente dalla definizione che si voglia attribuire al concetto di globalizzazione, è innegabile che l’attuale contesto politico, sociale e culturale sia profondamente influenzato dalla crescente rilevanza e accelerazione di una serie di fenomeni “globali”. Tra questi, in particolare, un’intensificata mobilità e una più fluida circolazione di persone, idee, informazioni e merci, i flussi migratori che stanno investendo i paesi nord occidentali e un aumento delle possibilità di interazione culturale senza precedenti. Infatti, nonostante il movimento di persone, oggetti e conoscenze abbia da sempre accompagnato e caratterizzato l’evoluzione di ogni civiltà e cultura, oggi queste dinamiche assumono una velocità e un’intensità inedite, con una risonanza amplificata che si estende a livello mondiale. È lapalissiano osservare come le implicazioni di questo scenario siano molteplici, complesse e aperte a differenti interpretazioni e scale di analisi. È stato ampiamente argomentato come esse producano conseguenze pervasive da un punto di vista non solo politico ed economico, ma anche sociale e macro-culturale, finanche a interessare la sfera personale dei singoli individui. Si tratta di dinamiche in atto, una cui valutazione non può che essere parziale ed essa stessa in evoluzione, ma non per questo è possibile esimersi dal confrontarsi con esse, soprattutto quando si conduca ricerca e pratica nel campo delle scienze sociali e umanistiche. Questo saggio prende le mosse da tali considerazioni, rispetto alle quali, coscienti della loro vasta portata e della complessità delle loro implicazioni – specialmente per quanto concerne le istituzioni culturali nel loro complesso – intende proporre un contributo specifico relativamente al progetto del museo contemporaneo.
2018
L’arte islamica è un tema che purtroppo non ha ricevuto dagli studiosi musulmani e non l’attenzione che merita. Spesso, infatti, è stata interpretata in maniera monolitica senza considerare le sue modalità espressive nei diversi paesi e nelle diverse epoche storiche, e secondo i paradigmi propri dell’arte figurativa occidentale. Per questa ragione è stata spesso descritta e considerata come una forma di arte religiosa minore. Questo giudizio è ricondotto al divieto di rappresentare gli esseri animati- animali ed esseri umani- e la stessa divinità. Questa proibizione è considerata infatti la causa della mancanza nell’arte islamica di originalità e sviluppo storico.
2018
In un mondo in costante evoluzione, che si muove ad una velocità incontrollata e in cui qualunque novità è già vecchia nel momento stesso in cui viene ideata, risulta difficile per qualunque istituzione artistica, pubblica o privata che sia, rimanere al passo con i gusti e le richieste dei visitatori. I musei, in Italia come Oltralpe, faticano a mantenere questi nuovi ritmi e ad adattarsi alla domanda di un pubblico alla ricerca di stimoli sempre nuovi, un pubblico tecnologico, che ha poco tempo e ha ritmi di vita frenetici e che vuole essere stupito costantemente. Il museo nazionale così come era stato concepito nel XIX° secolo, ossia come luogo dedito alla conservazione e allo studio dei beni artistici e culturali e votato alla trasmissione del sapere, della memoria e dei valori di una nazione secondo una modalità accademica modellata top-down (cioè dagli esperti per un pubblico passivo di osservatori e ascoltatori), è ormai considerato dalla grande maggioranza degli studiosi di museografia come anacronistico. Nella società globalizzata e tecnologica contemporanea una tale tipologia di museo non attira più grandi numeri di visitatori. Per queste ragioni, i musei e le istituzioni artistiche pubbliche e private hanno dovuto adattarsi e trovare nuove strategie per rimanere competitivi in quello che ormai è diventato un settore economico vero e proprio, ossia il "mercato culturale". Le mostre o esposizioni temporanee ricoprono un ruolo-chiave nell'attrarre i visitatori nei musei e, come scrive Guerzoni nel suo saggio "Le mostre al tempo della crisi", "Gli eventi espositivi sono un importante strumento di valorizzazione del patrimonio artistico e culturale e costituiscono un fondamentale veicolo di diffusione delle produzioni più innovative […]".
Museologia Scientifica Memorie 21 2020, Atti del XXIX Congresso ANMS L’ACCESSIBILITÀ NEI MUSEI, Limiti, risorse e strategie, Chieti, 23-25 ottobre 2019 a cura di Luigi Capasso, Francesca Monza, Antonietta Di Fabrizio ed Elisabetta Falchetti, 2020
RIASSUNTO Questo contributo illustra l'esperienza di tre "Incontri d'arte" che si sono svolti presso il Museo di Archeologia dell'Università degli Studi di Pavia. Nell'ottica di una strategia di sviluppo del proprio pubblico, il Museo ha coinvolto tre artisti contemporanei che hanno tratto ispirazione dai reperti della raccolta museale e hanno esposto una selezione delle loro opere. Le tre mostre temporanee hanno attratto in Museo un nuovo tipo di pubblico: fotografi, artisti, collezionisti, specialisti e studenti di arte contemporanea, che hanno superato le barriere che usualmente si erigono tra la creatività di ieri e di oggi. Parole chiave: inclusività, museo, archeologia, arte contemporanea. ABSTRACT Yesterday and today's creativity. Art meetings at Pavia University museum of archeology This paper illustrates the experience of three Art meetings that took place at the Archeology Museum of the University of Pavia. In order to develop its audience, the Museum involved three contemporary artists who were inspired by the exhibits of the museum collection and displayed a selection of their works. The three temporary exhibitions have attracted a new type of audience to the Museum: photographers, artists, collectors, specialists and students of contemporary art, overcoming the barriers that usually arise between yesterday and today creativity.
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Semiotic Papers - Lettere semiotiche, 2022
Luca Vitone. Io, Villa Adriana/Eu, Villa Adriana, Org. Anne Palopoli, Sao Paulo, Museu de Arte Contemporânea de Sao Paulo, p. 36-39, 2022
Notiziario Archeologico Soprintendenza Palermo, 2016
Arte Islamica. Spazi sacri a confronto, 2008
Nipoti di Maritain, n. 9, anno V, 2020