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La voce nella tempesta è il titolo dell'adattamento teatrale di Wuthering Heights realizzato da Beppe Fenoglio nel corso degli anni Quaranta del Novecento. La pubblicazione del testo, avvenuta soltanto nel 1974, ha fatto emergere un importante elemento nel percorso di formazione letteraria di Fenoglio. La voce nella tempesta ha il merito di anticipare un percorso nel quale lo sviluppo di temi - come quello dell'amore infelice - avrebbero giocato un ruolo di primo piano nella poetica successiva dello scrittore albese. Dopo una breve parte introduttiva, servendomi degli studi sull’intertestualità di Graham Allen e di Julia Kristeva, vorrei provare a dimostrare come il testo di Fenoglio acquisti importanza soprattutto se messo in relazione con il film del 1939 di William Wyler. Proseguendo con l’opera di confronto a tre, intendo altresì illustrare, aiutandomi con le scelte strutturali e linguistiche compiute da Fenoglio, la rilevanza data ad alcuni temi, come quello sociale e il ruolo giocato dall’ambiente naturale, che nella Voce nella tempesta svolgono una funzione diversa rispetto ai precedenti cinematografici e letterari. Il contributo originale della mia proposta consiste nell’applicazione di teorie intertestuali a tre diversi media – romanzo, film, teatro – e nell’analisi linguistica del testo fenogliano che, a quanto mi risulta, è stata finora trascurata.
L’ultimo romanzo di Fenoglio è il risultato finale di un lungo e complesso travaglio compositivo nel quale si possono riconoscere almeno 5 fasi: la stesura dei cosiddetti 'Frammenti di romanzo'; i tentavi di rielaborazione dei 'Frammenti'; la trasformazione della trama nella prima redazione di 'Una questione privata'; la riconversione dei personaggi e della loro psicologia nella seconda e nella terza stesura di 'Una questione privata'. Il saggio si concentra sui tre personaggi centrali della trama di tutte e cinque le redazioni, il protagonista Milton (che dal superguerriero e superseduttore della prima versione diventa l’amante disperato e il partigiano in dismissione delle ultime due redazioni); il deuteragonista Giorgio (che dal tenente repubblichino sentimentalmente ingenuo e onestamente nemico diventa l’amico traditore della versione finale) e la ragazza amata (che nel corso delle stesure si scinde e si moltiplica aumentando il suo tasso di pericolosità per il giovane partigiano). Il tutto nell’intento di mostrare la coesione logica dell’ispirazione che ha guidato l’autore nel corso della complessa rielaborazione e di avviare l’indagine sulle ragioni artistiche e umane del cantiere letterario dell’ultimo Fenoglio.
Cahiers d'études italiennes, 2004
del Dongo, così appare la morte in battaglia a Waterloo. Ce qui le frappait surtout c'était la saleté des pieds de ce cadavre qui déjà était dépouillé de ses souliers, et auquel on n'avait laissé qu'un mauvais pantalon tout souillé de sang […]. Une balle, entrée à côté du nez, était sortie par la tempe opposée, et défigurait ce cadavre d'une façon hideuse ; il était resté avec un oeil ouvert (Stendhal, La Chartreuse de Parme, cap. 3, ed. H. Martineau, 59). Cahiers d'études italiennes, n° 1, 2004, p. 105-118. * La bibliografia critica di riferimento è indicata per esteso in appendice : a testo si proporranno solo i rinvii puntuali. Per le citazioni dal Partigiano Johnny (PJ ; quando necessario, si specifica a quale delle due redazioni ci si riferisce con l'indicazione PJ1 e PJ2), si segue, anche per praticità, l'edizione dei Romanzi e racconti a cura di Dante Isella (1992, ricontrollata sempre su quella 2001), del quale sostanzialmente si accetta la ricostruzione della complessa vicenda compositiva ; per il testo del cosiddetto Ur-Partigiano Johnny (UrPJ) e per gli apparati critici e i documenti si ricorre all'edizione delle Opere diretta da Maria Corti (1978), mentre, per un commento a PJ, è d'obbligo il rinvio a quello curato da Claudio Milanini (2001). Gli Appunti partigiani (AP) sono citati dall'edizione a cura di Lorenzo Mondo (1994, ma alcune correzioni sono desunte dall'ed. Isella 2001), mentre per le altre opere narrative di Fenoglio si fa riferimento ancora ai Romanzi e racconti curati da Isella (1992, quando necessario indicata come : « ed.
La tesi indaga la presenza di una matrice biblica all’interno dei racconti contadino-langaroli di Beppe Fenoglio. Il lavoro si articola in due parti principali: la prima è volta a ricostruire il rapporto tra lo scrittore e la religione; la seconda invece analizza le situazioni e le immagini scritturali che emergono dalla lettura dei racconti. Nello specifico, la prima parte ripercorre da un lato le scelte di vita di Fenoglio, professatosi laico, ma continuamente a contatto con gli ambienti religiosi albesi; dall’altro lato indaga le origini della profonda conoscenza della Bibbia che caratterizza lo scrittore. Di qui emergono tre fili conduttori fondamentali per delineare gli interessi religiosi di Fenoglio: l’affinità con l’ideologia protestante e puritana, sempre da considerarsi in chiave storica; i legami d’amicizia con le personalità più illustri dello scenario albese dell’epoca, nonché interpreti innovativi della Bibbia, come Chiodi, Corsini, don Bussi e monsignor Rossano; l’amore per la letteratura inglese secentesca e per autori come Donne, Milton e Bunyan, molto attenti alle Sacre Scritture. La seconda parte del lavoro affronta i racconti in cui le suggestioni bibliche sono maggiormente evidenti, sottolineando anche gli elementi infernali o edenici che li attraversano. Infine, una sezione è dedicata al progetto di sceneggiatura cinematografica, non concluso dallo scrittore a causa della morte precoce, ma denso di riferimenti biblici, come la lotta fratricida tra Caino e Abele che Fenoglio traspone nello scenario delle Langhe.
Studi Novecenteschi, 2012
This essay appears as introduction to the volume: Beppe Fenoglio, "Tutti i racconti", Torino, Einaudi, 2007.
“Fenoglio è uno scrittore che ti entra sotto la pelle...” Intervista a Margherita Fenoglio Centro Studi Beppe Fenoglio, Alba, 30 gennaio 2019.
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C. Pasetto, M. Spadafora, Immagini della scrittura e metafore dell'atto creativo, 2021
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