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2019
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A new journal focused on Hellenism.
Quaderni di Storia della Fisica, 2020
Nel presente lavoro sono evidenziate delle forti analogie tra i modelli astronomici costruiti da Tolomeo nell'Almagesto (II sec. d.C.) e la struttura interna della Macchina di Anticitera, planetario meccanico risalente al II sec. a.C.. Molti elementi suggeriscono che i modelli tolemaici siano il risultato di un processo di reverse engineering condotto su un congegno simile alla Macchina di Anticitera e risalente al periodo aureo della scienza ellenistica. Tale congegno incorporava una teoria planetaria eliocentrica, probabilmente dovuta a Ipparco, di cui restano delle tracce nei modelli tolemaici. L'analogia riscontrabile tra pin-slot device e punto equante suggerisce che la teoria sottostante la Macchina di Anticitera includesse le prime due leggi di Keplero. L'Almagesto va dunque riguardato come un parziale e distorto recupero di conoscenze risalenti al periodo ellenistico, inaccessibili a Tolomeo a causa del profondo regresso metodologico che lo separa dalle fonti a cui attinge.
24 Fra questi il parco archeo-minerario di S. Silvestro e di Baratti-Populonia, il parco tecnologico e archeologico delle Colline Metallifere, il parco di Gavorrano, il Museo del Ferro di Follonica e di Abbadia s. Salvatore. Vanno ricordate anche le battaglie "sfortunate" come, ad esempio, sulla area "ex Galileo" a Firenze o sull'altoforno 1 di Piombino, che tuttavia hanno permesso di introdurre nel dibattito pubblico una sensibilizzazione circa il valore culturale del patrimonio industriale. Su questi aspetti rimandiamo peraltro al saggio di Serge Noiret in questo fascicolo, che tratta delle attività di RS nel campo della PH.
2015
regione siciliana Agrigento romana : studi e ricerche nel quartiere ellenistico romano : campagna 2013 / a cura di Maria Concetta Parello e Maria Serena Rizzo. -Palermo : Regione siciliana, Assessorato dei beni culturali e dell'identità siciliana, Dipartimento dei beni culturali e dell'identità siciliana, 2015.
Si invitano gli autori ad attenersi, nel predisporre i materiali da consegnare alla Redazione e alla Casa editrice, alle norme specificate nel volume
Il Castello di Cagliari nel 1358 Riassunto: Il tempio ipogeico di Scala 'e Cresia, di età nuragica, è ricavato in una diaclasi naturale; comprende una scalinata costituita da tre rampe alla base delle quali si raccoglie l'acqua piovana. All'esterno si trova una struttura circolare con copertura a tholos, di impianto nuragico e riutilizzata in età storica. Presso tale costruzione è stato identificato un santuario rurale di età punico-romana che ha restituito materiali votivi quali lucerne con tracce d'uso, ceramiche, oggetti in oro e in osso, monete. Nell'area dovevano svolgersi sacrifici di animali, testimoniati dai resti faunistici e delle abbondanti tracce di bruciato. Parole chiave: santuario rurale, punico-romano, nuragico, grotta, offerte votive Abstract: The hypogeic temple of Scala 'e Cresia, of nuragic age, is located in a natural geologic joint; it comprises a staircase consisting of three ramps, at the base of which the rainwater is collected. Outside there is a circular structure with a "tholos" cover, built in nuragic age and riused in the historical age. Near such construction a rural sanctuary of punic-roman age has been identified, what has given back votive materials, as oil lamps with traces of use, pottery, objects in gold and in bone, coins. In the area there were sacrifices of animals, testified by faunal remains and abundant t traces of burning.
le incredibili avventure di una finanza patafisica dal 1968 a oggi 88 Chiara Guerzi Il tardogotico estense tra critica e mercato dell'arte 118 Giulio Zavatta «Tiziano?», «Correggio?». Due expertises di Ludwig Baldass e Roberto Longhi nell'archivio di Antonio Morassi 131 Andrei Bliznukov Ludovico Mazzolino alla prova del mercato d'arte, novecentesco e non solo 139 Valentina Rossi Una breve indagine sul mercato dell'arte. Interviste alle tre direttrici delle fiere italiane di arte contemporanea: Ilaria Bonacossa, Adriana Polveroni e Angela Vettese Ricerche di S/Confine, vol. VIII, n. 1 (2017) -www.ricerchedisconfine.info I Federica Veratelli Editoriale Da tempo, la rivista Ricerche di S/Confine ambisce a divenire strumento di raccordo tra le diverse anime dell'Unità di Arte, Musica e Spettacolo del DUSIC (Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali) dell'Università di Parma. Attraverso un approccio multidisciplinare, l'interesse della rivista è volto alla creazione di mappe, che con uno sguardo attento al passato, siano in grado di veicolare inedite interpretazioni del presente in diversi ambiti delle scienze umane. Animato da queste premesse è anche questo ultimo numero, dedicato alla storia del mercato dell'arte in Italia. Come testimoniato da una bibliografia complessa e stratificata, si tratta di un ambito ormai storicizzato e materia d'interesse sia per gli storici dell'arteai quali si apre un mondo di oggetti diversificato nelle forme e nei contenuti -, sia per gli storici tout court, della cultura, dell'economia, della legislazione, antropologi e sociologi, che ne osservano valori, modelli, significati e atteggiamenti. Alla complessità degli approcci dalle declinazioni più ampie dei consumption studies, del mercato del lusso e nella sua accezione global -, corrisponde una moltiplicazione dei contesti, che emerge sin dalle analisi condotte sulla prima età moderna. Come osserva Guido Guerzoni in Apollo e Vulcano. I mercati artistici in Italia, 1400-1700 (2006), già le corti nord-italiane del Rinascimento costituiscono degli osservatori interessanti, in grado di evocare, non un'unica realtà, ma una costellazione di «organismi vivi», in grado di seguire l'evoluzione di molte variabili, da quelle anagrafiche a quelle politiche (Guerzoni 2006, p. 136). Ecco che l'uso della parola mercato declinato al plurale, mercati, si impone, sin dalla prima modernità, come condizione necessaria per inquadrare una pluralità di situazioni, «una conventio ad includendum, capace di ricomprendere fenomeni eterogenei, analizzabili con metodi che colgono gli elementi distintivi delle diverse forme di governo delle transazioni», oltre alla necessità di estendere il perimetro della ricerca a tipologie di beni e servizi che trascendono la classica triade delle arti del disegno vasariana: la pittura, la scultura
RIL, 2017
Il contributo prende le mosse dal tentativo di definire cosa sia uno storico militare e di stabilire se tale definizione sia applicabile, come fatto da alcuni studiosi, all'autore delle Elleniche di Ossirinco. Partendo da un'analisi degli eventi bellici descritti dal-l'autore, viene rimarcata la cura di quest'ultimo nel descrivere gli spostamenti delle truppe nel corso di una campagna, nell'annotare il numero di caduti e l'interesse verso al-cuni aspetti tattici, come stratagemmi e imboscate, ed economici, ad esempio relativi al pagamento dei soldati. Al contempo si sottolinea che la precisione dimostrata nel descri-vere certi episodi, se da un lato dimostra che l'autore poteva contare su una documenta-zione di buona qualità, forse resoconti ufficiali, da sola non è un elemento sufficiente per permettere di qualificare le Elleniche di Ossirinco come un'opera di uno storico militare. This paper starts from the attempt to define what is a "military historian" and tries to establish whether this definition is applicable to the author of the Hellenica Oxyrhynxhia. Moving from the analysis of the military related episodes described by the author, the paper underlines his care in relating the movements of troops throughout a campaign, in recording casualties, and his attention towards tactics, such as stratagems and abushes, or economic matters, such as the payment of troops. At the same time, this paper emphasises that the precision showed by the author in describing these warfare episodes, though possibly demonstrating the employment of good quality sources, maybe official accounts, it is not enough to define the Hellenica Oxyrhynchia as the work of a military historian.
Il concetto di contraddizione trova la sua specifica trattazione nella dottrina dell'essenza e, più specificatamente, nella sezione dedicata alle determinazioni della riflessione. In questo capitolo prenderò in analisi proprio questa sezione, cercando di mettere in luce la struttura logica della determinazione della contraddizione e il significato che essa assume rispetto alle determinazioni della riflessione e all'essenza in generale 1 .
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Intrecci virtuosi. Letterati, artisti e accademie tra Cinque e Seicento, a cura di C. Chiummo, A. Geremicca e P. Tosini, De Luca: Roma, 2017
Rivista Italiana di Filosofia Analitica-Junior, 2012
Santa Maria delle Grazie a Gravedona. Restauri e scoperte, 2021