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2019, "Leggendaria", 137, pp. 23-25.
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In three fascinating documentary films Israeli director Dvorit Shargal tracked down the children of the world, now adults, who were immortalized by photographer Anna Riwkin-Brick in the forties-fifties. In this interview she talks about her research, her desire and the questions that motivated her.
Educazione. Giornale di pedagogia critica, IV-1
Falsifying childhood The adultism (i.e. the substitution of children’s interests, language and behaviors with those of the adults) characterized the interpretations of childhood until the eighteenth century, when the change promoted by Rousseau seemed to have established premises for its overcoming. Nowadays, it appeared again in a particularly insidious form that could be called infantilismo, which consists no longer into children that think as adults but into adults that simulate child thoughts. The adults set out what children think – they establish what is creative, what produces emotions and interests in children. There is need for a thorough review of the conditions that mark the development context of our children: what lies ahead is a commitment to developing a critical pedagogy. La falsificación de la infancia El adultismo caracterizado por las interpretaciones de la infancia hasta el siglo XVIII, y del cual el cambio promovido por Rousseau parecía haber establecido la superación, y se a presentaba en una forma particularmente insidiosa, que podríamos definir “Infantilismo”. No se trata de dar al niño un pensamiento adulto, pero si de simular la parte del adulto con un pensamiento infantil. Los adultos establecen que cosas piensan los niños, que cosas son creativas y que cosas producen emociones e interés. Existe la necesidad de una revisión de la condición que señala el contexto del desarrollo de nuestros niños: lo que tenemos ante nosotros es un compromiso con el desarrollo de una pedagogía crítica.
"Novecento", n° 22, 1999, pp. 85-99
La rilettura di un motivo "autobiografico" nella "Divina Commedia" da parte di un non-specialista che ha lavorato sul tema dell'autobiografia e della rappresentazione di sé
2019
Most of the academic articles that look at the development of 20th century Italian women's theatre begin with a discussion of the dramatic works of narrators such as Natalia Ginzburg and Dacia Maraini, or performers such as Franca Valeri and Franca Rame. In this article, I claim that an alternative path for the discovery of Italian women playwrights can be found by visiting libraries and archives and looking for women dramatists as authors of theatrical genres often considered minor: radio dramas and the educational plays. After an analysis of the two genres, I look at the careers of three women playwrights that started as writers for radio or educational plays and went on to have successful careers in TV adaptations (Anna Luisa Meneghini), children's theatre (Gici Ganzini Granata) and the major theatre (Clotilde Masci).
Fata Morgana. Qaudrimestrale di cinema e visioni, 2018
"Il ritorno del figlio. Eredi e uomini nuovi nel cinema italiano contemporaneo", in “Fata Morgana. Qaudrimestrale di cinema e visioni”, n. 35, “Infanzia”, Pellegrini 2018, pp. 71-85.
Il Vascello, 2018
Il lavoro riassume le trasformazioni subite dal "centro antico" di S. Ferdinando di Puglia, a partire dalla fondazione del 1847 agli inizi del XXI secolo.
Cahiers de la Méditerranée, 2018
Fata Morgna, 2018
Come eravamo: pistole, fumetti e cinematografo Il periodo in cui l'immagine del bambino è stata più presente nel cinema documentario italiano sono stati gli anni '50, il secondo dopoguerra; a fare da traino a questa ossessione iconografica dell'infanzia è stato certamente l'immaginario prodotto dal neorealismo. I bambini di Vittorio De Sica (che prima ci guardano, poi ci giudicano e infine ci perdonano) e i bambini di Roberto Rossellini (che prima combattono, poi soccombono e infine rinascono ma solo dopo aver abbandonato i sogni dell'infanzia) nutrono l'immaginario del cinema del reale, che dal neorealismo attinge a piene mani codici espressivi, forme estetiche e tematiche. I bambini di Visconti infine, tristemente manipolati dai desideri degli adulti, schiacciati, vilipesi, derisi, piccole vittime mute che l'ambiente e la storia sacrifica come agnelli pagani, dalla Maria Cecconi di Bellissima (la quale trova ancora una possi-bilità nella vita) fino ad Annarella Bracci, uccisa ancora bambina nel triste panorama di Primavalle, l'11 marzo 1951 (Appunti per un fatto di cronaca, L. Visconti, 1951). A fare da ponte tra il documentario neorealista e quello post-neorealista occorre ricordare sicuramente l'intenso Bambini in città di Luigi Comencini (1946), che troverà poi, proprio nella descrizione del mondo infantile, una delle chiavi narrative ricorrenti del suo cinema a venire. Gli anni '50 sono gli anni del boom economico, la guerra è alle spalle e i bambini rinvigoriti guardano al futuro con ecumenica speranza. Nei bambini si ripongono, a volte in maniera naif, il desiderio di emancipazione sociale, il testimone della rivoluzione, gli ideali politici e religiosi. I bambini straziano l'anima e vanno protetti, sorretti, guidati, aiutati. Nel 1958, per la prima volta, viene pubblicata la Carta dei diritti del bambino, interessata a difendere i diritti basilari di un'infanzia ancora troppo trascurata e bistrattata. L'adulto nel documentario post-neorealista è intrinsecamente giusto, è sempre una guida saggia e illuminata che aiuta l'infante a muoversi nei perigliosi me
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Campi immaginabili, 2020
Published on "Civiltà della Tavola" magazine of Accademia Italiana della Cucina, Dec, 2019
Fata Morgana Web 2022. Vol. 1 Le Visioni, 2022
Orientalia Parthenopea , 2019
La legge severa degli Ossi di Seppia, 2021
Studi Sulla Formazione, 2010
in P. PENSABENE, P. BARRESI (a cura di), Villa del Casale: scavi e studi nel decennio 2004-2014, 2019