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IL CONCETTO DI «ZUGEHÖRIGKEIT» IN VERITÀ E METODO

2019

Abstract

Come condizione di possibilità dell'universalizzazione in senso ontologico dell'esperienza ermeneutica, oltre al riconoscimento del carattere di evento proprio del venirci incontro di una verità (tanto nell'espressione del dato storico o nella rappresentazione dell'opera d'arte quanto nel più ampio senso del «venire ad espressione»), sta il fondamentale fatto della legittimazione della pretesa di verità di una esperienza del mondo, e di una coerente maniera della formazione del concetto, che tenga presente, nell'impossibilità di prescinderne, la costituzione linguistica del mondo. Nella terza e ultima parte di Verità e metodo, emerge infatti chiaramente il punto dell'esigenza di legittimità per un'esperienza di questo tipo. Essa può in definitiva dirsi linguistica sulla base del fatto che il mondo, per come e dal momento che esso stesso si offre alla comprensione, si struttura nella parola: ha la sua verità nella struttura o totalità di senso in cui consiste ciò che si dà nel «venire all'espressione» proprio del linguaggio. Si comprende d'altronde in questa direzione anche l'excursus di Gadamer sulla storia della filosofia del linguaggio, in particolare sui momenti di essa in cui la riflessione segue il manifestarsi della forza creativa del nominare, la potenza ontologica del linguaggio. Attraverso la disamina del concetto greco di λόγος e della sua evoluzione (nel suo significato più vivo e altro dalla riduzione obiettivante operata dal logocentrismo moderno) con la possibilità di essere collegato al concetto del bello (καλόν), nel suo significare platonicamente la «parousia dell'eidos», la luminosità dell'apparire di ciò che è non-nascosto (ἀλήθεια), fino al congiungimento con la dottrina cristiana della Parola, appare non solo la caratteristica di mediazione per cui il linguaggio congiunge espropriandoli soggetto e oggetto (vale qui il richiamo alla speculatività del linguaggio per come essa è in opera ad esempio nella dialettica), ma anche la capacità di svelamento della parola.