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Iconocrazia 13 (2018)
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Atti dell'VIII Congresso Internazionale AIBA (Associazione degli Italianisti nei Balcani), Kragujevac 25-26 novembre 2016.
Fontes, IL CANTIERE DELL’ICONOLOGIA: EVOLUZIONI, CONTESTI, FORTUNA, 2022
The study retraces the misfortune of Cesare Ripa’s Iconology, which progressively lost its relevance in the field of not only antiquarian but also in art practice during the 18th century and the following century. A misfortune that lasted until the book’s definitive rediscovery in the art historical context by Emile Mâle and Erwin Panofsky in the 1920s.
La più ricca collana di monografie d'arte del mondo
Article in Autori e lettori di Boccaccio. Atti del Convegno internazionale di Certaldo (20-22 settembre 2001), edited by Michelangelo Picone, 377-86. Florence: Franco Cesati Editore, 2002.
2011
Iconologia e politica antica. L'oggetto di questa dissertazione è l'iconologia politica. Con iconologia politica s’intende la riflessione critica sulla capacità delle immagini, siano esse fisiche o mentali, di produrre significati politici efficaci. Proprio il tema dell'efficacia ha reso indispensabile un confronto tra l'iconologia e la retorica, in particolare quella di epoca classica (nella Grecia del V e del IV secolo a.C. ma ho tenuto conto anche di quella romana), dal momento che la rhetorike è definita, appunto, come demiurga di persuasione, come artefice, nel destinatario, di un convincimento che prescinde dalla verità dei contenuti del discorso. Se poi si considera che il luogo della retorica, l'ambito nel quale essa dispiega i suoi effetti, è il contesto politico (assembleare, consiliare o giudiziario), appare evidente il nesso tra le immagini che il retore costruisce, “plasma” ad arte (Platone, Apologia di Socrate, 17c5), e i rapporti di forza all'interno della comunità. Sia uno dei più grandi retori del suo tempo, Gorgia, sia il critico più radicale della retorica, Platone, concordano nel ritenere che il possesso della parola persuasiva implichi un potere, una facoltà di “governare” (archein), di orientare a proprio piacimento sia i singoli (come Elena di Troia, sedotta dal logos) sia le moltitudini riunite (come nel caso della deriva demagogica della democrazia ateniese negli anni immediatamente successivi alla morte di Pericle). La retorica per persuadere si serve anche della fascinazione poetica, ovvero le figure retoriche che, oltre a incarnare l’intenzione comunicativa e trasmettere una particolare carica emotiva che sorprende e cattura l’attenzione dell’interlocutore, funzionano come dispositivo linguistico per indurre immagini mentali, ovvero immagini interiori, proprie della nostra percezione e dell’esperienza delle cose del mondo, che procedono mediante ragionamenti logici. Le immagini interiori sono, quindi, il frutto del pensiero, si esplicano tramite la parola, e si caratterizzano per essere, quindi, figure parlanti, immagini eloquenti. Ci sono, poi, le immagini propriamente dette che possono essere considerate come una parola taciturna, che si attua mediante un silenzio eloquente. La capacità comunicativa delle immagini, quindi, non si serve della parola, e il suo effetto è così grande che si avverte nell’intimo, poiché è una comunicazione profonda che suscita in noi emozioni. Esse riescono ad oltrepassare il confine della parola senza perderne l’efficacia, ed è proprio grazie a tale silenzio che l’efficacia è maggiore, in quanto tra noi, gli osservatori, e l’immagine non si frappone nient’altro. Il silenzio permette di far ritirare la parola nell’interiorità, ma l’immagine trova il suo senso nello sguardo. L’efficacia comunicativa delle immagini è espressa soprattutto mediante i gesti e l’atteggiamento, che diversamente dalla forma e dallo stile, rendono evidente il senso anche a un osservatore “profano”, questo perché l’actio ha la dignità di un vero e proprio linguaggio. Si ricorda che lo stesso Quintiliano insiste sulla semantica del gesto nell’arte oratoria, senza il quale il più abile discorso resta lettera morta (Institutio Oratoria, IX, 1-8). I gesti e l’atteggiamento rappresentano, dunque, un espediente che l’artista usa nella sua orazione silenziosa, abilitandola all’efficacia dell’eloquenza orale. Nella Roma imperiale le immagini sono impiegate per sottolineare atti religiosi e sociali carichi di significato e per mettere in scena il potere imperiale. Si analizzano, quindi, alcune immagini presenti sulla colonna onoraria di Traiano e sull’arco di Costantino, per comprendere come esse siano uno strumento persuasivo che gode di un’efficacia comunicativa, per tali caratteristiche, esse possono essere definite “retorica non verbale”. Si approfondiscono poi le immagini ufficiali di Augusto (il ritratto di Ottaviano conservato nel Museo Capitolino, la statua di Augusto di Prima Porta e quella di via Labicana) per riflettere su come esse siano assunte come materiali di un’iconologia politica, per esprimere i valori incarnati dal sovrano e per divulgare il modello esemplare espresso dallo stesso imperatore. Si è scelto, quindi, di trattare la figura politica di Augusto perché essa, più di tutte, rappresenta l’immagine del politico per antonomasia: Augusto conquista il potere con un vero e proprio colpo di stato reso possibile dal consenso del Senato e dai cittadini, estenuati da guerre civili e desiderosi di un governo autorevole, garante della pace e dell’ordine. L’imperatore, lungimirante, seppe celare il suo ambizioso progetto di dar vita a uno stato forte in uno stile, proprio di chi vuole esprimere saggezza, umanità e moderazione, in conformità con il suo programma di restaurazione. Canditato Giulia Mazzilli Relatore Ch.mo Prof. Gennaro Carillo Correlatore Ch.mo Prof. Vincenzo Franciosi
Antonio Forcellino. Il risarcimento al Rinascimento.
«I “tre grandi apostoli dell’arte”, Raffaello Correggio e Tiziano: una silloge del Rinascimento, tra esempio e mito», in «Rinascimento, tra la storia e il mito. Origini, cambiamenti e riletture / The Notion of Renaissance, between History and Myth. Origins, Transformations, New Perspectives», organized by Edith Gabrielli, Massimiliano Rossi, Tristan Weddigen, Rome, Bibliotheca Hertziana and VIVE, 24-27 May 2023.
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Athenaeum, 2010
Laboratorio dell'ISPF, 2018
Nell’officina dei Lumi. Studi in onore di Gianni Francioni, a cura di G. Cospito ed E. Mazza, 2021
"Schifanoia" a cura dell’ Istituto di Studi Rinascimentali di Ferrara 42-43 · 2012, 2013
in Loredana Olivato and Alessandra Zamperini (eds), Il ritratto e l’élite: il volto del potere a Verona dal XV al XVIII secolo, Rovereto (TN): Edizioni Osiride, pp. 11-20, 2012
in A. Barzanò-C. Bearzot (a cura di), Rinascite, rinascenze, rinascimenti, Milano, EduCatt, pp. 131-160, 2021
in Il fanciullo antico. Soggetto tra formazione e religio, cur. G. Marconi, Alessandria, Edizioni dell’Orso, Pubblicazioni del Dipartimento di Scienze Umane Storiche e Sociali dell’Università del Molise, 2008, pp. 85-106., 2008
Costantino I. Enciclopedia costantiniana sulla figura e l'immagine dell'imperatore del cosiddetto Editto di Milano, 313-2013, vol. II, pp. 185-200
Cultura Economia Territorio. La Storia come mestiere. Studi in onore di Fabio Bettoni, a cura di A. Ciuffetti, R. Tavazzi, Bollettino storico della città di Foligno, 2020