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2019, Quaderno di Moby Dick n. 3
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Big City Life Tor Marancia, 2015
Tor Marancia era un quartiere di case popolari condannato all’immobilità. Almeno fino al 28 febbraio scorso. All’improvviso, alla fine di un caldo febbraio romano, Tor Marancia è finita sotto i riflettori. Centinaia di persone venivano a visitare il quartiere, televisioni di tutto il mondo intervistavano i cittadini, i giornali parlavano di rinascita della periferia. Cos’era successo? Niente di serio: abbiamo parlato con i residenti, abbiamo chiamato degli artisti da tutto il mondo e tutti insieme abbiamo dipinto le facciate delle case.
Mostra dei lavori degli allievi della Facoltà di Architettura di Bari
Tor Marancia borgata di Roma. Dal fango di Shanghai ai colori dei murales, 2019
Il saggio ripercorre le vicende che hanno portato un'ampia porzione di agro romano dai tentativi di lottizzazione da parte della Sgi alla sua destinazione a riserva urbana, integrata all'interno del Parco regionale dell'Appia antica.
Dimensioni e problemi della ricerca storica , 2016
Il saggio è il frutto di alcune ricerche, susseguitesi nel tempo e curate dall'autrice, che hanno come oggetto di studio il quartiere romano di Tor Pignattara, nel suo sviluppo sociale e storico. Mediante l'uso di fonti storiografiche e della memoria, il saggio propone e analizza il lungo processo di costruzione delle identità delle comunità presenti nel quartiere romano di Tor Pignattara. Attraverso il confronto fra le testimonianze degli abitanti di differenti generazioni e provenienze geografiche e gli studi che hanno hanno interessato il quartiere, la ricerca individua gli elementi peculiari della comunità che vi abita, in relazione alle categorie storicizzate di immigrazione, lavoro e spazio urbano. In questo modo l'analisi si propone come una riflessione storiografica di lungo periodo sulla costruzione dell'identità di comunità di quartiere. The essay is a result of some research by the author, during a long time of historical analysis, speaking about social and historical development of roman neighbourhood Tor Pignattara. By using historiographical ad memory sources, the research analyses the long development of construction of neighbourhood identities, produced during 21th . By comparing the interviews of the habitants of the different generations and nationalities and the studies about Tor Pignattara, the research identifies the main elements of the community who lives here, in relation to historical categorizes of immigration, work and urban space. In this way the essay proposes an historical reflection during a long time speaking about neighbourhood identity in metropolitan area of Rome.
Patristica et Mediaevalia, 1981
Omar Argerami's Critical Edition of Peter of Tarentaise's "Quaestio de aeternitate mundi" with a doctrinal introduction on the concept of "eternity".
Italianistica Debreceniensis, 2017
Italianistica Debreceniensis si avvale della valutazione peer-review. Ha cadenza annuale e pubblica articoli in Italiano e Inglese. Le proposte di contributo per la pubblicazione possono essere inviate per e-mail (in un file Word) a uno dei due direttori: Paolo Orrù
Maranola di Formia. Luogo geografico antropologico, 2019
Questa ricerca affronta il tema di un viaggio-studio a Maranola di Formia, dove è presente una misteriosa cripta, sottostante la chiesa di San Luca, rimasta nascosta per secoli e riscoperta solo nel 1997. Cumuli di materiali di risulta avevano ricoperto splendidi affreschi di stile gotico, raffiguranti la Madonna che allatta il bambino, San Michele Arcangelo ed altri santi. L’immagine di Maria Lactans si ripete quasi in forma sequenziale fino a sei-sette volte, con vari stili, in una molteplicità che insiste sulla sacralità del luogo, e ne sottolinea le caratteristiche. La visita di questo particolare spazio sacro ha suscitato una serie di domande, la prima delle quali riguarda l’originaria funzione della cripta, che si connota con particolare enfasi come un ambiente collegato con il culto della maternità, costituito da una grotta preesistente di natura carsica, le cui pareti erano in tempi arcaici intrise di acqua, con presenza di stalattiti e formazioni calcaree, ora scomparse. Questo ambiente, già prima del Cristianesimo, custodiva probabilmente un santuario di culti primigeni, da sempre legati alla maternità e all’allattamento. Ma ci chiediamo quali divinità erano venerate nella grotta, come si chiamavano e quali erano le loro funzioni nelle credenze popolari? La presenza di un pozzetto scavato nella roccia stessa, potrebbe essere un indizio per scoprire il senso originario di questo spazio sacro legato all’elemento acquatico. Occorre dire che lo studio è partito da una prospettiva di tipo linguistico-etimologico; infatti lo scopo originario della ricerca era quello di individuare l’origine del toponimo Maranola. Successivamente ci siamo posti il problema di determinare se il nome di questa località e il significato del nome fossero in qualche modo collegati con la grotta-cripta. A questo scopo abbiamo condotto una ricerca interdisciplinare che ha coinvolto principalmente l’antropologia, l’archeologia, e in particolar modo la linguistica, e la glottologia, per risalire all’origine e al significato del nome di Maranola.
Composizione e impaginazione: Francesca Benetti -SAP Società Archeologica s.r.l. © Immagini: Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Archivio della Soprintendenza Archeologia del Veneto. Riproduzione vietata. Le riproduzioni delle mappe delle figg. 2, 13, 14 del cap. 2 sono state autorizzate dall'Archivio di Stato di Verona con concessione n. 33/015 prot. 4962 -28.13.10/1. Le riproduzioni dei Mss. 868, c. 12r. e 1938, tav. I (figg. 2-3 del cap. 3; figg. 1, 14, 16 del cap. 23; figg. 1, 3 del cap. 32; figg. 1-2 del capitolo 35) sono state autorizzate dalla Biblioteca Civica di Verona con autorizzazione prot. 0313036/2015 -07.06.1. Le riproduzioni delle mappe delle figg. 6 e 8 del cap. 2 sono state concesse dall'Archivio di Stato di Venezia con autorizzazione prot. 589/2015 -28.13.07/1. © 2015 SAP Società Archeologica s.r.l. Strada Fienili, 39a -46020 Quingentole (Mn) Tel. 0386 42591 www.archeologica.it
Studi per Biancamaria Frabotta, a cura di Beatrice Alfonzetti e Carmelo Princiotta, Roma, Bulzoni, 2017, 2017
L’articolo esamina i primi due libri di viaggio di Fosco Maraini (1912-2004), grande intellettuale “irregolare” del Novecento italiano, distintosi in campi diversi, l’alpinismo, la fotografia, l’antropologia, gli studi orientali. L’analisi dei due volumi evidenzia la progressiva maturazione di una prosa complessa, capace di tenere insieme diversi registri espressivi e di alternare e fondere in un unico libro diversi elementi: le impressioni di viaggio, la descrizione di templi e di opere d’arte, la rievocazione di personaggi affascinanti, dai compagni di spedizione ai tibetani conosciuti durante il viaggio, le riflessioni sul rapporto tra Oriente e Occidente. The essay focuses on the first two travel books written by Fosco Maraini (1912-2004), a relevant Italian photographer, mountaineer, anthropologist and academic. Such an analysis shows how Maraini eventually created his unique style and invented a peculiar form of travel book which mixes different elements: travel impressions, the description of shrines and artifacts, the evocation of charming characters, both Tibetans and members of the expedition, considerations on cultural exchanges and reciprocal influences between East and West.
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TARANTO. LA STEEL TOWN DEI BENI CULTURAL, 2021
Sinosfere, 2021
Style Magazine Corriere della Sera, 2015
L'AREA DELLE MURA E DEL MERCATO TARDOANTICHI LO SCAVO NEGLI ARCHIVI, 2023
La Città Vecchia e la sua Città Ipogea. PHI Taranto 2017, 2018
Sinosfere, 2023
La 'crisi' cinese nella versione mainstream a confronto con i fatti reali, 2023
archphoto, 2023