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2019, GLI ASSIRI ALL’OMBRA DEL VESUVIO
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Two entries for the catalogue "Gli Assiri all'ombra del Vesuvio" (S. Graziani [Ed.], Milan 2019) accompanying the exhibition held at the Museo Archeologico nazionale di Napoli (MANN, July 8 - Sept. 16, 2019). The first is "L'impero neo-assiro" (pp. 27-34); the second, "La riscoperta dell'Assiria" (pp. 156-160).
in Anna Maria Rao, Napoli e il Mediterraneo nel Settecento. Scambi, immagini, istituzioni, Bari, Edipuglia, 2017, pp. 143-160. The chapter focuses on the conversion of Muslim slaves in Naples during a multi-century period, 1565 – 1828. Thanks to the rediscovery of an archive that thought to be lost, Archivio della Basilica di San Francesco, which contains the parish documentation from chapel palace and arsenal’s church, the author analyses a topic so far unknown. After an introductory section, the first part examines the neophytes’ features and their changes along the centuries. The second aim is a reflection on the reasons of conversion to the Catholic religion in Early Modern Naples.
Riassunto – Viene presentata l'analisi dell'avifauna di tre laghi Flegrei: Averno, Lucrino e Fusaro, effettuata mediante censimenti mensili per tre anni dal 2005 al 2007. I metodi utilizzati sono stati i punti d'ascolto per i passeriformi e il conteggio diretto per i non passeriformi. L'analisi della comu-nità ornitica ha messo in evidenza differenze di utilizzo dei tre laghi da parte delle specie. L'Averno risulta interessante per la presenza di un discreto numero di specie nidificanti. Il lago Fusaro è mag-giormente frequentato durante lo svernamento e risulta idoneo soprattutto per le specie marine. Scarsa la comunità ornitica acquatica del lago Lucrino, negativamente influenzato dalle ridotte dimensioni dello specchio lacustre e dall'intenso traffico veicolare sulle sponde. Parole chiave: avifauna acquatica, indici di comunità, trend di abbondanza. Abstract – Birds of Flegrei Lakes: Averno, Lucrino and Fusaro. Authors show a study about the bird community...
2019
L’attuale pianificazione dell’emergenza vulcanica per l’area vesuviana e flegrea si basa, fondamentalmente, nell’allontanamento preventivo, in 18 regioni italiane, di tutta la popolazione già durante la fase di allerta-allarme mentre nulla prevede su cosa fare in una situazione di indeterminatezza nella quale, cioè, (si veda, ad esempio l’emergenza bradisismo 1970 e 1983) non si sa se tutta una serie di fenomeni evolveranno in una eruzione o se rientreranno senza far danni. In più, l’attuale pianificazione dell’emergenza vulcanica per l’area vesuviana e flegrea - difforme da quelle adottate oggi dalle strutture di Protezione civile di altre nazioni - si direbbe precludersi ad ogni concreta mitigazione dei danni non contemplando (ad di là di qualche vaga “direttiva” ai Comuni dell’Area gialla), ad esempio, la rimozione e allontanamento del materiale piroclastico accumulatosi sui tetti: operazione attuata, quasi ininterrottamente, dal 1631 al 1944, dalle popolazioni vesuviane. Si pone, quindi, l’esigenza di ridefinire l’attuale pianificazione della pianificazione dell’emergenza vulcanica per l’area flegrea e vesuviana.
Strategie della memoria. Architettura e paesaggi di guerra, 2014
Bollettino della Società Piemontese di Archeologia e Belle arti, 2021
Un'epigrafe del seviro augustale Faustus nasce a Milano, ma viene descritta del 1600 ad Aosta dall'erudito Claude-Mochet. Si tratta di una epigrafe falsa "aliena".
Il Monastero restituito. Astino: storia, arte, architettura e paesaggio, 2023
Ricostruzione della storia del monastero bergamasco del Santo Sepolcro di Astino, legato all'ordine benedettino vallombrosano, con particolare attenzione ai rapporti fra la comunità religiosa e il comune cittadino e alla formazione e gestione del patrimonio fondiario
Dizionario Biografico degli Italiani, vol. C (Vittorio Emanuele I-Zurlo), Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2020
Le pagine di questo lavoro hanno poche pretese. Esse vogliono essere un reportage sintetico sul problema dei rifiuti e della tutela ambientale nel Molise. Si riportano dati e fatti pubblici, quindi, nulla di nuovo ma un solo scopo: informare. Molti degli atti sono il frutto di articoli di stampa e di un lavoro di gruppo sia della Commissione Regionale Anticorruzione, sia del Comitato di Difesa della Salute Pubblica, sia dell'Associazione Mamme per la Salute di Venafro. Il libro si rivolge principalmente ai cittadini e si articola in tre parti. La prima, affronta ed approfondisce il quadro generale dei rifiuti pericolosi in Italia e in Molise. La seconda fa una analisi dettagliata di tutte le operazioni di polizia e della magistratura sul fenomeno. La terza riporta oggettivamente chi all'epoca delle dichiarazioni di Schiavone ricopriva incarichi istituzionali e politici in Italia ed in Molise. La parte conclusiva fa il punto della situazione e fissa alcuni principi fondamentali per uscire da questo "inferno". Per rispondere meglio alle esigenze del lettore, il lavoro è fondato su un principio nel quale crediamo fermamente: "massimo di informazioni possibili con minimo dispendio verbale". Ai lettori il compito di giudicare fin dove saranno attuate le nostre aspettative. Portocannone, 6 gennaio 2014 Vincenzo Musacchio INDICE INTRODUZIONE LE INDAGINI SUI RIFIUTI TOSSICI IN MOLISE NOMI FATTI E RESPONSABILITA' POLITICHE CONCLUSIONI E PROPOSTE INTRODUZIONE Il nostro Paese, ancora oggi può essere annoverato tra le grandi potenze industrializzate, ed in quanto tale, produce giocoforza ingenti quantità di rifiuti pericolosi. Per questo motivo, è allo stesso tempo vittima e artefice dei traffici di rifiuti tossici, realizzati attraverso la terra e il mare. L'industria italiana in genere, risparmia enormi quantità di denaro disfacendosi di rifiuti altamente nocivi smaltendoli in maniera illegale. Su questi crimini, ovviamente, lucra la criminalità organizzata. Tenuto conto che si tratta di traffici illegali, è impossibile avere una quantificazione esatta del giro d'affari. È tuttavia possibile avere un'idea dai dati che riguardano la quantità di rifiuti speciali (categoria di cui fanno parte anche quelli tossici e pericolosi) prodotti in Italia. I dati del 2010 indicano oltre 138 milioni di tonnellate di rifiuti speciali prodotti, di cui oltre 7 milioni di rifiuti pericolosi. Poco più di 100 milioni di tonnellate sono quelli smaltiti legalmente. Mancano quindi all'appello ogni anno circa 38 milioni di tonnellate di rifiuti speciali. È altamente probabile, quindi, che una parte consistente di questi rifiuti (quelli pericolosi) finisca sottoterra o negli abissi marini (Fonte: Rapporto Ecomafie di Legambiente). I riscontri oggettivi sui dati appena forniti al lettore, sono suffragati da documenti ufficiali delle varie Commissioni parlamentari e delle diverse Procure e Tribunali italiani che hanno indagato su questi fatti criminosi. Nella relazione finale della Commissione Parlamentare sui Rifiuti (2001), ad esempio, emerse uno scenario a dir poco apocalittico. Oltre alla distruzione del territorio, anche la costa italiana è fortemente pregiudicata. I mari italiani sono attraversati da navi, spesso vere e proprie carrette del mare, che trasportano di tutto, assoggettate a controlli spesso casuali e inconsistenti. L'affondamento a largo delle coste italiane di almeno 39 navi (le cosiddette "navi a perdere") è ormai una certezza. Si tratta di fatti attendibili suffragati sia da indagini giudiziarie che da accertamenti effettuati dai Lloyds di Londra (cfr. Atti Commissione Parlamentare sui rifiuti, Roma 2001). E' di questi giorni la notizia che le armi chimiche di Assad (Siria) saranno stoccate e distrutte nel nostro Mediterraneo. I nomi delle navi dei veleni che quasi certamente giacciono ancora nei fondali dei mari italiani sono tanti, e si possono trovare nei documenti ufficiali delle inchieste svolte da numerose Procure della Repubblica. Un elenco esemplificativo emerge da una recente interrogazione parlamentare (On. Realacci, 13 ottobre 2009 -Camera dei Deputati): Motonave Nicola I, partita nel luglio 1985 dal porto di La Spezia e mai arrivata a destinazione; nave Mikigan, partita da Livorno e affondata davanti alla Calabria nel 1986
Il Vesuvio tra immagine, scrittura e memoria a cura di Rosa Casapullo, Lorenza Gianfrancesco Rubbettino © 2015 -Rubbettino Editore 88049 Soveria Mannelli -Viale Rosario Rubbettino, 10 tel (0968) 6664201 -www.rubbettino.it 16 6 Cfr. G. Galasso, Prefazione a M. Torrini, Scienziati a Napoli 1830-1845, CUEN, Napoli 1989; una valutazione nettamente negativa nei confronti degli ambienti scientifici meridionali è espressa in M. Capaccioli, G. Longo, E. Olostro Cirella, L'astronomia a Napoli dal Settecento ai giorni nostri. Storia di un'altra occasione perduta, Guida, Napoli 2009 (in particolare L'Osservatorio Meteorologico e Vesuviano: un'altra occasione sciupata, pp. 161-171). 19
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Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz, 48 (2004), 359-382
DEL «RISARCIMENTO PUNITIVO» OVVERO DELL'OSSIMORO, in Europa dir. priv. , 2019
“Pietro pictore Aretino”. Una parola complice per l’arte del Rinascimento, a cura di Paolo Procaccioli, 2019