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1983, "Sociologia"
Via delle Coppelle, 35 -Roma ROMA ANNO XVII-NUOVA SERIE-N. 2 -MAGGIO/ AGOSTO 1983 OSCAR GASPARI 1 N. MAzzoccm ALEMANNI, La trasformazione agraria, in L'Agt·o Fontina anno XVIII, a cura dell 'UFFICIO STAMPA F. PROPAGANDA DELL'ONC, Roma l 940, p. 130. 2 L. RAZZA, Le mif!.razioni interne e la colonizza::ione, in I problemi attuali dell'agricoltura italiana. Studi raccolti e coordinati da L. Federzoni , Bologna 1933, p . 357. 3 INEA, Inchiesta sulla piccola proprietà coltivatrice formatasi nel dopoguerra, vol. XIII: V. RoNcru, Tre Venezie, Roma 1936, p. 146. 4 S. CoLLARI, La redenzione dell'Agro Pontino, a cura del MI NI ST ERO DELLE CORPORAZIONI, C.M.CJ., Roma 1943, p. 33. 5 Nel periodo in questione il Veneto comprendeva anche la provincia friu lana di Udine. 6 PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEL MINISTRI, Le migrazioni in Italia nell'anno 1932, Roma 1933
L'arco che chiude il Borgo del Molesino a Vignanello è da sempre stato attribuito al Vignola nonostante l'architetto fosse morto da molti anni all'atto dell'erezione del monumento. Oggi sappiamo che è opera di Mattia de Rossi. Esso, con i suoi stemmi e le sue iscrizioni, testimonia uno dei punti di svolta della storia del paese, il momento di passaggio dai Marescotti ai Capizucchi ai Ruspoli.
1985
il primo saggio storico sulla colonizzazione veneta nell'Agro Pontino. Egli è stato sollecitato alla ricerca dall'essere figlio di coloni veneri che vennero in quelle terre alle dipendenze dell'azienda agraria dell'Opera Nazionale Combattenti. Non desti meraviglia se, quindi, nel saggio vi è, insieme con la cura del documento, anche la simpatia per quelle famiglie che oramai mezzo secolo fa furono spinte dal Veneto, in compagnia di tanti sogni e illusioni, nell'Agro Pontino, dove condussero vita grama e stentata, prima di arrivare a ottenere il sospirato possesso della terra. Il tempo trascorso e le grandi trasformazioni economiche avvenute nella regione con la nascita della fabbrica e l'industrializzaione hanno stabilito oramai quelle necessarie distanze per un riesame più storico di quelle vicende. Oscar Gaspari ha tentato di analizzare un episodio della colonizzazione veneta dalla base territoriale di partenza al suo arrivo, vedendone gli aspetti più importanti, economici, contrattuali-formali , psicologici e religiosi. La narrazione segue due linee: l'una più sociologica, potremmo dire, sulle asperità e sulle miserie provocate dall'ardua ambientazione, l'altra più politica, sul rapporto con le istituzioni, ed è forse la parte più nuova.
Treccani.it - Lingua italiana, 2023
Dante Alighieri era già schierato politicamente nella variegata partita medievale tra guelfismo, ghibellinismo e rispettive fazioni interne. È il caso di paracadutarlo, quasi 800 anni dopo, nel nostro ancor più variegato agone partitico? In teoria non sembra opportuno, per tanti motivi (storici, letterari, politici). In pratica, invece, è successo pochi giorni fa, con un giudizio che pesa molto visto il ruolo di chi lo ha emesso: la paternità del «pensiero di destra» in Italia gli è stata attribuita il 15 gennaio 2023 da Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura nel Governo Meloni.
In Est enim ille flos Italiae. Vita economica e sociale nella Cisalpina romana.Atti delle giornate di studio in onore di Ezio Buchi (Verona 2006). Verona 2007
Sempre dalla penisola istriana sarebbe giunta a Feltre, nel cui Museo Civico è tuttora conservata, una terza anfora dall'inconfondibile forma tronco-conica e base piatta, solitamente adibita fra l'età augustea e per almeno tutto il I secolo d. C. all'esclusivo trasporto di olive verdi (albae) e nere (nigrae), conservate o con aromi e miele o più semplicemente sotto sale» 1 . Così nel 1989 Ezio Buchi presentava un contenitore, esposto nel Museo di Feltre, relativamente alla cui classe di appartenenza da poco era stata fatta un'analisi sistematica che ne aveva messo in evidenza caratteristiche morfologiche e diffusione 2 . Su tali contenitori, definiti "anfore troncoconiche da olive" o "Schörgendorfer 558" (denominazione questa più comunemente adottata dagli studiosi di lingua anglosassone), che si caratterizzano per la forma appunto a tronco di cono con fondo piatto (tipo A) e presentano spesso un corpo più allungato e pareti con andamento concavo (tipo B) ( , si può oggi aggiungere qualche notizia, alla luce dei ritrovamenti effettuati negli ultimi venti anni in Cisalpina e nelle province nord-orientali.
Atti e Memorie dell'Accademia di Agricoltura Scienze Lettere di Verona, vol. CLXXXIX (a.a. 2016-2017), pp. 207-220, 2020
L'inventario post mortem del pittore veronese Cora di Bonaventura, redat-to nel 1431, mostra come la sua bottega fosse specializzata nella pittura a fresco, oltre che nella produzione di icone, sculture in pietra e legno a soggetto sacro e profano e cassoni in legno dipinti. Alcuni crediti per la decorazione della sede della Confraternita dei Battuti o Disciplina di Avesa fanno ipotizzare che alcuni affreschi ancora presenti nell'oratorio di San Bernardo di quella località siano opera di Cora. The Veronese painter Cora son of Bonaventura and his bottega (early XV Century) and a proposal for some frescoes in Saint Bernard in Avesa The post-mortem inventory of the possession of the veronese painter Cora son of Bonaventura, dated 1431, shows that his bottega was specialized in fresco painting, as well as in the production of icons, stone and wood sculp-turs either of sacred and profane subjects, and painted woodden cassoni. Some credits for the decoration of the seat of Confraternity of Battuti or Disciplina in Avesa support the hypothesis that some frescoes in the Saint Bernard church in that village are the work of Cora.
Un palazzo in forma di castello nel Piceno (Marche, Italia). Il caso due- e trecentesco di Rocca Colonnato presso San Ginesio e le sue dipendenze progettuali dal regno angioino di Napoli
MEMORIE ACCADEMIA LUNIGIANESE G. CAPELLINI - IN STAMPA, 2024
Il presente studio vuole indicare alcune aree dell'entroterra della Versilia che, dopo accurate indagini finalizzata a definire i corpi idrici sotterranei, a valutarne i caratteri di permeabilità e la loro capacità volumetrica, la loro trasmissività, le modalità e le direttrici dei flussi idrici sotterranei, unitamente alla valutazione delle disponibilità idriche rinnovabili, nel favorevole e particolare ambiente apuano, possono consentire la fattibilità di un sistema di adduzione idrica sotterranea, finalizzato a risolvere la futura richiesta idropotabile della Bassa Versilia costiera.
La nascita della Contea di Vignanello è un esempio della gestione dei territori da parte di un sovrano
Era prevedibile… pressoché certo. Sicuramente avremmo potuto accertarcene prima, ma le condizioni non idonee alla consultazione del nostro Archivio storico comunale, da sempre abbandonato a sé stesso, non avevano consentito di ricercarne la documentazione. Cosa poi resa possibile dal diligente lavoro di riordino portato avanti dalla dottoressa Silvia Trovato. Mancando fisicamente il registro delle Delibere di Consiglio del 1924, ne sono state rinvenute alcune all'interno del Carteggio dell'anno 1930. Tra queste anche quella relativa al conferimento della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Notizia che lascerà i più nella totale indifferenza e che per alcuni sarà forse motivo di orgoglio, ma ora sappiamo che da 98 anni il «duce» del fascismo è cittadino onorario del nostro Comune. Forse l'unico titolare di tanta onorificenza in un contesto tradizionalmente non incline a grandi manifestazioni di entusiasmo e poco propenso, quindi, a simili iniziative.
Mura di legno, mura di terra, mura di pietra: fortificazioni nel Mediterraneo antico in SCIENZE DELL'ANTICHITA' 19/2-3, 2013, 2014
Nuraghi are powerfully walled structures: traditional interpretations point at their supposed basic military function; recent views remark their polisemic and changing function involving social and ritual aspects. Nuragic walls include 3 different concentric structures: nuraghe itself (archaic pre-tholos, single-tower tholos and multi-towered tholos buildings); antemurals, typical of some multi-towered nuraghi; circuit walls, enclosing villages. The origin of the nuraghi is traced back to the Middle Bronze Age; their connections with western Mediterranean insular megalithic non-funerary buildings are evident, but developments are strictly local. The evolution of nuragic landscapes shows a complexity which can’t be reduced to simple geographic models of power, but the record is blurred by territorial palimpsests, and because of the limited number of complete excavations. The interpretation of the balance between hierarchic and contested power systems is part of the current debate. The exhaustion of the building tradition is set to the Late Bronze Age: since the Final Bronze or the Early Iron Age a complex imagery of the nuraghi, in stone and other materials, displays their becoming iconic symbols of the Nuragic past.
Un'azienda biologica storica, nata nelle condizioni difficili della montagna, che riesce a prosperare con un numero relativamente basso di alveari e un moderato nomadismo, sfruttando fioriture rare e la laboriosa docilità dell'ape carnica
Nelle necropoli celtiche veronesi le monete celtico-padane (tipi Pautasso 6 e 9) sono documentate fra il LTC1 e il LTD2 con percentuali molto ridotte rispetto al numerario romano. L'associazione con le monete romane suggerisce una loro datazione alla 1 e metà del II sec. a.C.
Natura Nascosta n. 42, 2011
La successione cenomaniana del Carso triestino presenta un peculiare tipo di fossilizzazione di molluschi, con gusci calcitici, raramente dolomitici, preservati in una matrice dolomitica. Le alterazioni meteoriche hanno, nel tempo, parzialmente isolato tali fossili dalla matrice, senza danneggiare apprezzabilmente i gusci e consentendo una più agevole preparazione per scopi di studio e museali. I processi di fossilizzazione sono relativi ad uno specifico evento di dolomitizzazione che ha coinvolto il tratto inferiore dei depositi cenomaniani della Piattaforma Adriatica. Parole chiave: Cenomaniano, Carso triestino, Rudiste, Chondrodonta, fossilizzazione, dolomitizzazione.
2009
Dieci tregge, 10 slitte simbolo delle utilizzazioni forestali e montane della tradizione sono state indagate nei loro componenti strutturali. Per ogni elemento è stato raccolto un campione destinato al riconoscimento di specie secondo quanto previsto dalla norma UNI 11118:2004. I risultati dell'identificazione sono stati confrontati con la tradizione popolare e valutati dal punto di vista della tecnologia del legno. I manufatti indagati manifestano un impiego diversificato delle varie specie legnose, generalmente coerente con quanto segnalato dalla tradizione, da considerare corretto alla luce delle esigenze meccaniche a carico dei diversi comparti strutturali. Il lavoro vuole essere un contributo per la valorizzazione della cultura e tradizione popolare fornendo elementi conoscitivi su cui impostare futuri interventi di manutenzione e restauro. Parole chiave: anatomia del legno; etnografia; cultura materiale.
Da esami su documenti dell'Archivio Ruspoli Marescotti conservato nell'Archivio Segreto vaticano si sono individuati gli autori della statua lignea della Madonna del Rosario e del suo abito, oggi purtroppo scomparso
Geologi e Territorio, 2019
La Puglia è una regione dove la produzione olivicola e olearia assume da tempo immemorabile una valenza socio- economica rilevante. Una delle aree particolarmente produttive, in tal senso è quella di Monopoli (BA) dove, peraltro, sono presenti anche dei frantoi ipogei di particolare bellezza fra i quali degno di rilievo è il frantoio presente all’interno dei Vivai Capitanio in Contrada Conghia, oggetto della presente nota. Il frantoio in parola, o meglio quello che ne rimane, oltre ad essere peculiare per il fatto di essere ipogeo è da tempo meta di visite di istruzione da parte di scolaresche e amanti della natura per il fatto singolare di trovarsi all’interno di un ambiente naturale dove è possibile osservare numerosissime specie vegetali autoctone ed esotiche oltre che una vasta raccolta di piante grasse e una voliera di lepidotteri. La frequentazione di scolaresche e il desiderio di far conoscere e tramandare alle nuove generazioni la memoria di pratiche agricole e industriali, ormai soppiantate dalle nuove tecnologie, stimola nei proprietari di alcuni frantoi ipogei il desiderio di valorizzarli e renderli fruibili al pubblico. I progetti di recupero e fruibilità di un ipogeo, di qualsivoglia natura, non possono prescindere da un’accurata valutazione delle condizioni di stabilità dello stesso, specialmente quando, come nel caso del frantoio dei Vivai Capitanio, lo stesso insiste in un ammasso di rocce calcarenitiche tenere ed è prospiciente un versante. Il caso di studio, riguarda la ricostruzione dei modelli geometrico, geologico e geomeccanico di due sezioni trasversali dell’ipogeo e delle relative verifiche di stabilità condotte, in condizioni statiche e dinamiche, facendo uso del codice numerico di calcolo agli elementi distinti UDEC. Le analisi numeriche evidenziano come esista una certa discrepanza fra le verifiche di stabilità in termini di spostamenti e quelle in termini di resistenze al taglio (Fs). Nel complesso, se da un lato i fattori di sicurezza indicano condizioni di stabilità globale del versante, dall’altro rischiano di essere fuorvianti rispetto alla stabilità dei diversi ambienti del frantoio ipogeo. Infatti, ai fini della stabilità locale dell’ipogeo non è possibile considerare solo i valori dei fattori di sicurezza al taglio Fs senza tener conto dei risultati delle analisi relative ai significativi spostamenti subiti dai blocchi rocciosi a tetto della cavità e alle condizioni di plasticizzazione, che si generano per superamento delle resistenze a trazione dei ponti di roccia lungo le discontinuità di strato. Queste fenomenologie, emerse dalle analisi numeriche e confermate dalla presenza di un quadro fessurativo in essere al tetto degli ambienti nn. 2 e 3 dell’ipogeo, evidenziano una condizione di precaria stabilità. Tale condizione, marcatamente presente nell’ambiente n. 3 e in misura minore in quello n. 2, è dovuta al rilassamento tensionale e al decadimento delle caratteristiche fisicomeccaniche generatisi nell’ammasso roccioso presente nell’intorno della cavità ipogea in seguito allo scavo della stessa.
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