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Il presente libro, dimenticato nel solito cassetto, è incompleto allo stato attuale, ma fu scritto con l’intento di realizzare un volume dedicato ai Cosmati in generale. Il presente lavoro è quindi rimasto allo stato di “bozza” non corretta, certamente non esente da errori e in una grafica minimale. Tuttavia esso offre un’ampia panoramica dell’opera dei maestri Marmorari Romani della bottega di Lorenzo, ovvero dei Cosmati, operanti in Roma e nei territori del Lazio meridionale. Non mancano riflessioni sulle caratteristiche stilistiche derivate dall’opera prima, ovvero il pavimento dell’abate Desiderio di Montecassino, realizzato nel 1071.
Dominatori incontrastati della scena architettonica e decorativa dell'Urbe e del Patrimonium Sancti Petri, tra l'inizio del XII e i primi anni del XIV secolo i marmorari romani - termine corretto per definire i cosiddetti 'Cosmati', nome generico di derivazione ottocentesca con il quale questi artisti medievali sono noti al pubblico dei non addetti ai lavori - realizzano innumerevoli opere, esportando la propria peculiare maniera, orgogliosamente definita opus romanum, fino in Inghilterra. In questo volume l'autore analizza la poetica delle diverse botteghe in rapporto all'architettura romana della tarda età di mezzo, definendone il ruolo e la capacità di innovazione costruttiva, compositiva e tipologica. Riassume inoltre la letteratura sull'argomento e propone le genealogie più attendibili delle varie famiglie, formulando infine ipotesi - scaturite dalla conoscenza diretta delle opere, frutto di lunghe campagne di rilievo eseguite in prima persona - sulle origini del fenomeno cosmatesco e sul modus operandi dei marmorari rispetto ai prototipi 'antichi' e alle esigenze di rappresentatività e autocelebrazione della committenza.
I MAESTRI COMACINI, UN RIESAME DELLA LORO STORIA
I Maestri Comacini, chi furono veramente e perché furono chiamati in tal modo sono il tema di questo breve saggio che compara le opinioni più note su questi costruttori Altomedievali con considerazioni pratiche sul loro mestiere e sulle condizioni sociopolitiche nello Stivale, per il periodo in cui vissero. The Maestri Comacini, who they really were and why they were called as they were, are the subject of this short essay that compares the best-known opinions on these early medieval builders with practical considerations on their craft and the socio-political conditions in Italy, for the period in which they lived.
Le cripte delle diocesi medievali di Firenze e Fiesole, 2023
Il contributo riguarda le cripte che si sono conservate in modo integro e frammentario nei territori delle due diocesi di Firenze e Fiesole, oggi corrispondente al 90% della provincia di Firenze più ampie zone del Casentino (Arezezo) e Chianti (Siena). Sono inclusi anche i casi di chiese che attualmente non hanno cripte ma che presentano indizi che rendono la loro presenza in passato. The contribution concerns the crypts that have been preserved intact and fragmentary in the territories of the two dioceses of Florence and Fiesole, today corresponding to 90% of the province of Florence plus large areas of Casentino (Arezzo) and Chianti (Siena). Also included are cases of churches that currently have no crypts but which present evidence of their presence in the pa
Fonti docuMentarie e scrittura storioGraFica nella seconda Metà dell'ottocento* Fu Pasquale Villari che nel 1868 -precorrendo una riflessione che, nel dibattito culturale dell'italia appena unificata, doveva ancora cominciare -propose all'opinione pubblica italiana (in realtà a un pubblico molto ristretto di eruditi e di uomini pubblici) i termini dell'inevitabile e ineliminabile, sempre aperta, tensione tra i due poli della erudizione e della narrazione, tra il lavoro sulle fonti e la scrittura storiografica. lo fece con un testo sul quale diversi studiosi (da ultimo Mauro Moretti, ma in precedenza già Garin e cacciatore) hanno da anni richiamato l'attenzione: si tratta dell'«importantissima prolusione» sull'insegnamento della storia, letta all'inaugurazione dell'anno accademico dell'istituto superiore di Firenze 1 . il testo fu pubblicato dai treves, gli «editori della Biblioteca utile», come dice il frontespizio, nella collana «la scienza del popolo -raccolta di letture scientifiche popolari fatte in italia», e la sede editoriale non è certo casuale, perché lascia intendere un nesso con quegli obiettivi di pedagogia civile che avrebbero ispirato con continuità l'attività del filosofo e storico di origine napoletana; così come non cessò la sua riflessione sul metodo storico. Basterà citare al riguardo il celebre intervento La storia è una scienza?, del 1891, che viene spesso considerato uno dei primi contributi italiani al Methodenstreit 2 .
Un'introduzione comprensiva allo stupendo, ricco periodo di storia Etiope a cui mi dedico.
Carenno nel tempo: i documenti raccontano. L'età medievale, 2009
In copertina: il centro storico di Carenno visto dal campanile della nuova chiesa parrocchiale. Carenno nel tempo: i documenti raccontano-1
Erga-Logoi, 2017
The ancient sources preserve traces of different foundation accounts about Kos by Aeliades, Makareus, Merops, Herakles and by the Dorians. The account preserved by Pherecydes, Ps. Apollodorus, Tzetzes and some scholia ascribes the foundation of Kos to Herakles, who kills the koan king Euripylos and generates two sons: they will be the future kings of Kos. Herodotus ascribes the origins of the Dorian ethnos in Kos to the Dorians from Epidaurus. The account preserved by Strabo ascribes the foundation to the Dorians who returned in the Peloponnese after the Trojan War and who founded Megara. These foundation accounts seem to show different mechanisms for the representation of the «being Dorians» in Kos.
Il Duomo di Cremona. Guida, 2019
Il capitolo della guida dedicata a uno dei maggiori monumenti romanici nord italiani fornisce una sintesi delle vicende architettoniche e artistiche dalle origini al primo XIV secolo aggiiornate sulla base dei più recenti studi dedicati alla cattedrale cremonese, con particolare attenzione alle fasi costruttive e alle realizzazioni scultoree.
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Rivista Archeologica dell'Antica Diocesi e Provincia di Como, 2017
Dante 700 anni dopo, a cura di M. De Martino, Formamentis Edizioni, Bolzano, ISBN 9788831325301, pp. 67-91, 2021
in C. Panella (ed.), Scavare nel centro di Roma. Storia, uomini, paesaggi, Roma, 2013
in Zoosemiotica 2.0. Forme e politiche dell’animalità, ed. Gianfranco Marrone (Nuovi Quaderni del Circolo semiologico siciliano, 1), Palermo, Edizioni Museo Pasqualino, 2017, pp. 465-478
G. Extermann - A. Varela Braga (a cura di), Splendor Marmoris. I colori del marmo, tra Roma e l'Europa, da Paolo III a Napoleone III, Roma 2016
Journal of Research and Didactics of History, 2020
Studi Trentini di Scienze Storiche A. LXXXVIII Sezione Il pagg.21 9-238, 2009