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DINO MARCHETTI (editor) -Pteridologic Italian notes. VI (134-155). In this paper twenty-one Pteridophytes are treated. Isoetes echinospora Durieu, Cosentinia vellea (Aiton) Tod. subsp. bivalens (Reichst.) Rivas Mart. et Salvo, Cheilanthes guanchica Bolle and Polystichum x illyricum (Borbás) Hahne are the most important of all.
La Dittrichia viscosa è una pianta usata in medicina fin dall’antichità, tant’è vero che già Dioscoride e Galeno ne hanno menzionato le proprietà. L’uso di tale pianta permane in alcune medicine tradizionali, specialmente del Medio-Oriente e di alcuni paesi africani (es., Marocco). In alcune regioni, è stata considerata per secoli una delle piante medicinali più efficaci.
Il delfino e la mezzaluna. Periodico della Fondazione Terra d'Otranto, 2019
Una collettoria fatta redigere nel 1520 dal vescovo Marco Antonio Fiodo (1513 -1536) per provvedere alla raccolta delle decime permette - con l'abbondanza di riferimenti e particolari che la contraddistingue - di conoscere più direttamente uno spaccato della vita della città-diocesi di Castellaneta nel primo quarto del secolo XVI, sì da far pensare alla somiglianza al genere dei verbali delle visite pastorali, della cui prassi - già prima del 1572 (anno della prima visita pastorale finora conosciuta in loco), riferisce un documento - in copia estratta successiva al 1533 - provvidenzialmente conservatosi tra le carte del Capitolo cattedrale.
Cyperus L. è un genere che, secondo World Flora Online, comprende circa mille specie diverse [WFO]. Tra le specie appartenenti a questo genere, molto conosciute sono il papiro (C. papyrus L.) e il falso papiro (Cyperus alternifolius L.). C. rotundus L. è noto sia per la sua invasività che per il suo utilizzo in medicina, mentre C. esculentus L. è utilizzato principalmente per i suoi tuberi commestibili.
Massimo Cerruti, Varietà dell'italiano, in Gabriele Iannaccaro (a cura di, 2013), La linguistica italiana all'alba del terzo millennio (1997-2010). Bulzoni, Roma, pp. 91-127.-1-Massimo Cerruti Università di Torino VARIETÀ DELL'ITALIANO 1. Introduzione Nel decennio trascorso le varietà dell'italiano si sono rivelate un proficuo campo d'azione per paradigmi di ricerca tra di loro anche piuttosto eterogenei, dando luogo a una produzione scientifica ricca e articolata. Nell'affrontare la presente rassegna ci si propone, oltre che di offrire un inventario bibliografico aggiornato (seppure non esaustivo), di tentare una sintesi e un bilancio critici dei principali risultati delle ricerche sul tema. A questo proposito, la discussione terrà conto in maniera privilegiata degli studi che abbiano implicazioni anche teoriche per le caratteristiche, lo statuto e le regole d'uso delle varietà dell'italiano, oltre che per i loro rapporti reciproci; prendendo a riferimento un quadro d'interesse che pertiene tipicamente alla 'linguistica delle varietà' (Varietätenlinguistik). Compendi parziali recenti in materia di varietà dell'italiano si ritrovano in alcune opere generali, prevalentemente di carattere manualistico; fra quelle pubblicate nel periodo cui ci riferiamo, si possono ricordare Coveri/Benucci//Frenguelli (2008). Gli argomenti trattati in alcuni capitoli della seconda parte del presente volume, dedicata ai livelli d'analisi-oltre che, naturalmente, in quelli che risultano in sovrapposizione più evidente con il nostro (fra tutti, D'Agostino)-potranno fornire preziosi approfondimenti e integrazioni a quanto qui esposto. Nel presente capitolo, infine, non si tratterà specificamente né di italiano parlato né di varietà di apprendimento; per cui si rimanda ai capitoli del volume dedicati esplicitamente a tali temi (rispettivamente, Albano Leoni e Giacalone Ramat/Chini/Andorno; v. anche Vietti). 2. Standard e neo-standard Il primo decennio del Duemila ha visto un rinnovato interesse per una tematica che è stata al centro del dibattito scientifico specialmente negli anni Ottanta: quella delle tendenze di ristandardizzazione in atto, ovvero dei tratti strutturali 'in movimento', nell'italiano contemporaneo. Gli studi volti a una sistemazione delle conoscenze, accompagnati spesso da inventari o rassegne critiche di fenomeni (tra i quali mette conto citare almeno fatto da cornice a ricerche empiriche concentrate su singoli tratti, punti 'critici' o di ristrutturazione del sistema (v. sotto), quando non dedicate a un più ampio spettro di fenomeni (v. ad esempio Frasnedi et alii 2003 e 2005, Cardinaletti/Frasnedi 2004). Le indagini empiriche, su questi come su altri temi, felicemente hanno potuto godere dell'allestimento di corpora di italiano (v. Lenci, in questo volume), dei quali, fino a tempi ancora recenti, si lamentava la mancanza. Alcuni fenomeni o settori del sistema linguistico, quelli maggiormente interessati da dinamiche ristandardizzanti, sono stati più intensamente oggetto di rilevamenti empirici e analisi descrittive. Fra questi, in particolare, gli ordini marcati dei costituenti di frase:
u n i v e r s i t à d e g l i s t u d i d i pa d o va d i pa rt i m e n t o d i a r c h e o l o g i a antenor quaderni 15 1 i primi risultati di questa ricerca (Botte 2004) hanno fatto l'oggetto di un articolo consegnato nel 2004 e pubblicato nel 2007 (Botte 2007)
2015
Così scriveva Aldo Manuzio, nella lettera dedicatoria a Francesco Fasolo che introduce all'edizione dei Rhetores 4 : Id quod eo gratius tibi futurum existimavi, quoniam quas plerique horum [scil. oratorum] scripserunt orationes, multis seculis abditae latuerunt. Latebant autem in Atho, Thraciae monte; eas Lascaris is, qui abhinc quinquennium pro Christianissimo Rege Venetiis summa cum laude legatum agebat, doctissimus et ad unguem factus homo, in Italiam reportavit. Miserat enim ipsum Laurentius ille Medices in Graeciam ad inquirendos simul et quantovis emendos pretio bonos libros: unde Florentiam et cum iis ipsis orationibus et cum aliis tum raris tum pretiosis voluminibus rediit.
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In sanctI CetheI m a r t y r i s e t e p i s c o p i Rilettura della Passione di Ceteo nella lezione del Codice Marciano latino z. 356
Il delfino e la mezzaluna. Periodico della Fondazione Terra d'Otranto, 2018
in A. Paravicini Bagliani (a c. di), Le monde végétal. Médecine, botanique, symbolique, Firenze, Sismel-Edizioni del Galluzzo, 2009, pp. 173-203
Scarponi D. e Della Bella G.: Molluschi del Pliocene dell’Emilia Romagna e della Toscana - Conoidea I. Drilliidae e Turridae. Collana a cura di Ceregato A. e Raffi S., Regione-Emilia Romagna, Sistema Museale d’Ateneo, Museo Geologico G. Capellini, 2004