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2018, in M. Polito (cur.), Radici. Studi di storia e storiografia greca offerti a Clara Talamo, Roma, pp. 15-38
This paper focuses on the traditions about the foundation of Ephesus. Two traditions emerged about the foundation: the first one developed in the city and the other one in the sanctuary. The former is centered on the Greek element and on the figure of Androclus, the latter appears to be linked to the non–Greek element and the central role of the Artemision. Another tradition on the foundation is transmitted by Creophilus, which presents the Greeks as the only founders of Ephesus in a territory not previously occupied by others, puts the Greek element as founder of the city and the sanctuary and leaves no room for non–Greek elements. Finally the traditions about the foundation by the Amazons seem to be attributable to the will of the Greek element to absorb the non–Greek element.
1998
Anna Pasqualini, Diomede nel Lazio e le tradizioni leggendarie sulla fondazione di Lanuvio, p. 663-679.
E. Federico and A. Visconti (eds), Epimenide cretese (Quaderni del Dipartimento di Discipline storiche “Ettore Lepore”, 2), Luciano editore, Napoli 2001, pp. 169-191., 2001
2022
Rituali di fondazione e il rituale egizio del "tendere la corda" Nell'antichità prima della fondazione di una città di un tempio si faceva attenzione e si valutavano diversi fattori. Per quanto concerne i fattori di carattere pratico, le valutazioni consideravano la salubrità del luogo derivante da una posizione atta a far scorrere le acque piovane, evitando allagamenti e ristagni, considerando poco opportuni i luoghi paludosi. Non minore importanza era attribuita alla giusta incidenza di correnti d'aria, in modo tale da favorire la dispersione di nebbie o miasmi malsani. Ma la posizione doveva anche essere efficacemente difendibile in caso di attacchi nemici, e particolare attenzione era prestata ad avere un facile accesso a corsi d'acqua. Al contempo, però, non era affatto sottovalutata la necessità di poter usufruire di vie d'accesso e percorsi che favorissero i rapporti commerciali.
Studi e Materiali di Storia delle Religioni, 2023
Due to the almost total absence of direct written sources, Etruscan foundation rituals have been studied almost exclusively by considering late Greek and Latin literary sourc- es, particularly those concerning the Etruscan discipline and the foundation of Rome etrusco ritu. However, analysis of the archaeological data from the “proto-urban” phase reveals Etruscan ritual practices not mentioned in the sources, linked to the burials of “special personages”. The article examines the link that can be hypothesized between these so-called anomalous burials, since they are in built-up areas, and the urbanization process that led to the rise of some important Etruscan centers. The aim is to bring out the specificity of Etruscan culture on the “foundation” topic, which is often obscured by the tradition on the Urbs’ foundation.
2010
Tradizioni epiche sulla sosta di Achille a Sciro e la nascita di Neottolemo L'episodio della permanenza di Achille a Sciro e la sua rilevanza in due poemi del ciclo troiano, i Cypria e l'Ilias parua, pongono questioni a lungo dibattute e a tutt'oggi aperte. Benché in nessun frammento di tradizione indiretta 1 dei Cypria ve ne sia accenno, l'argumentum di Proclo 2 attribuisce al poema il fortunoso approdo di Achille nell'isola dopo un naufragio (attestato anche per l'Ilias parua) e il matrimonio lì contratto con Deidamia. Di conseguenza, mentre taluni studiosi danno per certo che, stando al fr. 4 Davies 3 , la tempesta che dirotta il Pelide a Sciro fosse oggetto di narrazione nell'Ilias parua, è fatto dubbio che nei Cypria si replicasse il medesimo racconto: le coincidenze con il poema di Lesche sarebbero dunque tali da revocare in dubbio la testimonianza di Proclo a tal proposito. Lo sviluppo dell'episodio nei Cypria pone inoltre il problema di quando debba collocarsi il soggiorno a Sciro nella vita dell'eroe, durante la prima giovinezza-come parrebbe potersi dedurre dal fr. 19 B.-o in un momento successivo, quando, ormai adulto, già era partito alla volta di Troia. Con brillante intuizione Severyns ricongiungeva i lacerti e le incertezze della tradizione in un (momentaneo) lieto fine 'borghese': «Après la maldonne de Mysie, l'Achille des Chants Cypriens était rejeté par une tempête à Scyros. Il en profitait non point pour engendrer Néoptolème, mais pour épouser, très bourgeoisement, celle dont il avait pris un si brusque congé lors du depart pour Troie» 4. Si può dunque accettare quanto ricostruito in tal modo da Severyns?
Studi Medievali (3a ser.), LXII.2 , 2021
This paper provides the first modern scholarly examination of the Greek-Latin hagiographic dossier of the Passio Faustae et Evilasii (B.H.G. 658-658c - B.H.L. 2833-2835), by taking into consideration both the Greek and the Latin manuscripts.A quite recent edition exists for the Greek text, although it simply consists of the transcription of a single witness (Jerusalem, Library of the Greek Orthodox Patriarchate, 1), whereas the Latin version is still unpublished.The collation of the main Greek witnesses has revealed that the ms. Grottaferrata, Biblioteca del Monumento Nazionale, B.α.15 (XI cent.) – which has never been studied so far – stands out against the oth- ers, because it contains a much longer text, as well as many other individual variant readings.The Latin redactions agree very consistently with the ms. Cryptensis, which therefore turns out to transmit the same Greek recension that was contained in the model employed by the Latin translator(s). For this reason, the text of the Cryptensis allows us to recognize the genealogical relationships between the Latin texts: B.H.L 2833 and 2834 take center stage here, because they can now be identified as two independent revisions of an earlier (lost) Latin translations and have both retained some original read- ings.Finally,thepaperdrawsattentiontothecodicologicalcontextinwhich the Latin version is transmitted, and in particular highlights the ms.Torino, Biblioteca Nazionale, F.III.16 (B.H.L. 2834, X cent.). Since it preserves a remarkable hagiographic booklet realized no later than the VIII cent., the text of the Passio Faustae that it contains pre-dates every other manuscript witness by three centuries, and thus gives access to a very early stage in the circulation of this hagiographic legend.
abstract: The work highlights the critical themes – common to the pagan tradition hostile to the emperor – concerning Constantine and the Costantinian dinasty that Aure-lius Victor disseminates in his narration, masqueranding them skillfully within generally encomiastic contexts: the appointment of unworthy officials and excessive ambition and prodigality. Particularly interesting is the placement after Crispus' killing of a set of antitraditionalist reforms, similar to those which Zosimus reproached to Constantine: the foundation of Constantinople and the religious and military reforms.
"...un esempio del fatto che in realtà la possibilità di formare un' avanguardia ingegneristica è concessa esclusivamente a coloro i quali conoscano tutta l' architettura del passato, e dunque sappiano cosa poter aggiungere o migliorare, senza tuttavia mettere completamente da parte le conoscenze precedenti, delle quali rimarrà sempre comunque una consistente citazione"
Historiae. Scritti per Gherardo Ortalli, 2013
Il velo mistico di una leggenda ravvolge le prime lontane origini del monastero di Farfa». 1 Così Ugo Balzani inizia la sua edizione del 1903 della memoria scritta del monastero di Farfa, nei pressi di Roma.
L’abitato, la necropoli, il monastero. Evoluzione di un comparto del suburbio milanese alla luce degli scavi nei cortili dell’Università Cattolica a cura di S. Lusuardi Siena, M.P. Rossignani, M. Sannazaro, Milano, pp. 60-61., 2011
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Gerion, 2010
RIASSUNTO L'articolo propone una nuova ipotesi sulla relazione tra gli ultimi re di Roma. La tradizione diverse sul rapporto tra Lucio Tarquinio Prisco e Lucio Tarquinio il Superbo condizioni la durata del regno di Servio Tullio. La tradizione che pensa Superbus figlio di Prisco è di estrazione Tirreno, la tradizione che pensa Superbus nipote di Prisco è di estrazione latina. Il svaluta regno Servio Tullio, l'altro fa il meglio. La sottolinea il conflitto tra Servio e la dinastia dei Tarquini, l'altro sottolinea il buon rapporto tra l'uno e l'altro.
IL MITO DI EDIPO E LA TRADIZIONE FAVOLISTICA POPOLARE, 2017
Scopo della presente ricerca è dimostrare in che modo il mito greco di Edipo sia suscettibile di essere studiato alla luce del folklore, ovvero in base a quali elementi si possa parlare di un "folk-tale" di Edipo e come uno studio comparato dell'antica leggenda tebana e delle sue supposte varianti folkloriche medievali e moderne, possa fornire chiavi di lettura utili alla comprensione dello stesso mito antico. In un primo momento si è studiata l'evoluzione del mito di Edipo dalla tradizione letteraria pre-tragica (cap. I) alla tragedia ateniese del V sec. a.C., in special modo sofoclea (cap. II), per poi andare ad analizzare i possibili rapporti tra Edipo e il folklore, proponendosi di dimostrare se sia possibile individuare un "folk-tale" di Edipo da accostare e comparare a un ingente corpus di materiale folklorico medievale e moderno, comprendente fiabe e leggende d'area cristiana, che pare replicare struttura e temi del mito antico preso in esame (cap. III).
Antich e tradizioni delle origini: la fondazione mitica di Praeneste tra storia e archeologia Le più recenti ricerche archeologiche hanno mostrato come il sito che ospita l'antica città di Praeneste, oggi diviso tra i comuni di Palestrina e Castel San Pietro, sia stato occupato dall'uomo a partire almeno dalla media età del Bronzo. Tra il XIV ed il IX secolo a.C. i rinvenimenti di materiali d'abitato e di sepolture consentono di ricostruire la presenza di villaggi sparsi sulla sommità e sulle pendici del monte Ginestro, fino al pianoro sottostante. Come avvenne nei maggiori e più importanti centri latini, intorno alla metà dell'VIII secolo a.C. questi villaggi furono abbandonati ed iloro abitanti si riunirono in un centro unico, fondando quello che gli archeologi definiscono un "ag-ANTICHE TRADIZIONI DELLE ORIGINI: LA FONDAZIONE MITICA DI PRAENESTE 1.27
A brief survey of epigraphic texts relating to the Athenian Hephaisteion provides useful evidence in the reconsideration of the date of the whole monument. Scholars believe that the temple was built in forty years and that during that period of time the Hephaisteion was left uninished. Although this reconstruction of events appears somewhat irreligious when considering ancient mentality, it is still the most popular. However, a closer examination of the following three inscriptions seems to give us a different picture: the decree of 421/0 B.C. regulating the Hephaistia, the list of expenses of the same period concerning works in the temple’s interior and the masons’ marks on the coffered ceiling. The analysis of these documents suggests that the temple was completed around 460 B.C. and then partially restored in the last quarter of the ifth century B.C.
Scritto per "Oriente Cattolico" 2006 ; riveduto diverse volte
Questo saggio prende ispirazione da un lavoro di Renzo Tosi sulla tradizione indiretta dell'Edipo a Colono sofocleo 1 , in cui l'Autore, concentrandosi in particolare sull'apporto dei lessici di Esichio e della Suda, dimostra che Esichio conserva lacerti di un commentario antico -probabilmente quello di Didimo -che talvolta sono comuni agli scholia vetera e talaltra indipendenti 2 , mentre la Suda, disponendo tra le sue fonti di un manoscritto sofocleo scoliato e di una redazione del lessico della Sunagwghv che tramandavano spesso gli stessi materiali, preferiva di regola il primo alla seconda.
Intorno ai "falò' di San Giuseppe" a Tito -Tradizione Appenninica, 2021
La tradizione dei Falò di San Giuseppe affonda le sue radici nella notte dei tempi e fin da epoca pre-romana simboleggia l'avvicinarsi dell'equinozio primaverile. Questi fuochi si segnalano per maggiore diffusione e concentrazione lungo tutta la dorsale appenninica della penisola italiana. L'articolo è un excursus sulle tradizioni popolari collegate al rito con un particolare focus, nel Sud Italia, sulla Basilicata e su Tito (PZ).
Il castello di Attimis. Tra natura e cultura, a cura di A. Borzacconi, M. Buora e M. Lavarone, Trieste 2023 (Archeologia di Frontiera 10 – 2023), pp. 69-116., 2023
The paper analyzes and edits 11 documents from the 12th century, which constitute the original nucleus of the documentary tradition on the castle of Attimis: these documents, already the subject of various publications in the past, needed a new critical edition in view of recent historiographical attainments. With considerations of a legal and palaeographic-diplomatic nature, and in the light of the new genealogical knowledges, the essay highlights the elements of authenticity and criticality of the documents, giving new proposals for their dating, solving the interpretation of various toponyms and reconstructing the parental relations between Ulric marchio Tusciae, who came into possession of the castle of Attimis thanks to the hereditary axis of his wife Diemot – daughter to the former owners of the castle, Mathilde and Conrad – and their successor Conrad, their probable grandson, son of their daughter Lucarda.
Puglia mitica, a cura di Francesco De Martino., 2012
Il passo di Virgilio, su cui si vuole richiamare l'attenzione in questa sede 1 , è quello dell'Eneide, libro III, in cui Eleno 2 , a Buthrotum nell'Epiro (od. Butrinti, loc. albanese a poca distanza dal confine con la Grecia, sul Canale di Vivari, quasi a ridosso dell'isola di Corfù, l'antica Ké erkura o Ké orkura, lat. Corcyra), fa ad Enea, ormai deciso a riprendere con i suoi socii il viaggio verso la destinazione finale, varie predizioni (pauca e multis) su questa impresa, che si presentava irta di pericoli e di difficoltà di ogni genere (vv. 374-462), e gli rivolge, in particolare, il seguente ammonimento (vv. 396-402):
Il Progetto è stato realizzato con il coinanziamento dell'Unione Europea. POR FESR Campania 2007-2013. Asse 1-Obiettivo Operativo 1.9
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