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2018, Antonio Pio Di Cosmo
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Riassunto: Questo contributo analizza un metodo cognitivo per i "motivi erranti della regalità" e discerne dello sviluppo dell'immagine della regalità nell'area mediterranea. Si vogliono annoverare i soggetti-base della regalità bizantina come quei codici iconografici ed ideologici che passano da una cultura all'altra e sopravvivono sostanzialmente inalte-rati. In questo modo, si approfondiscono le strategie di comunicazione che modellano le concrete immagini del re di Sicilia. Così si intravvede un nuovo orizzonte iconografico e retorico che adatta i soggetti base a particolari requisiti. Parole chiave: "motivi erranti della regalità"; a Deo coronatus; iconografia regia; retorica del potere; Regno di Sicilia.
Riassunto: Il contributo analizza il ruolo giocato dai loci di status, come l'utilizzo della formula del «a Deo coronatus», la progettazione di un abbigliamento fastoso ed il ricorso al porfido per descrivere la monarchia siciliana. Questa ricerca vaglia le strategie di comunicazione orientate al timor reverentiae, che insufflano precise idee nei sottoposti. Questi espedienti rafforzano così la percezione di una monarchia derivante direttamente da Dio. Parole chiave: re di Sicilia, Altavilla, «a Deo coronatus», abbigliamento, porfido.
L'articolo, da pagina 25 a pagina 49 dell'ASM, tratta della rivolta messinese del 1342 alla luce di un inedito documento dell'Archivio di Stato di Palermo
Il volume contiene: Atti delle settime giornate internazionali di studi sull'area elima e la Sicilia occidentale nel contesto mediterraneo Erice, 12-15 ottobre 2009 Workshop «G. Nenci» diretto da Carmine Ampolo Vol. I Atti del Seminario Internazionale di Studi Pisa, Scuola Normale Superiore, 30 giugno-2 luglio 2008 Altri studi sull'agora non presentati in tali occasioni Agora greca e agorai di Sicilia a cura di Carmine Ampolo EDIZIONI DELLA NORMALE Redazione a cura di Donatella Erdas, Maria Ida Gulletta
Medioevo Mediterraneo: incontri, scambi e confronti, Palermo University Press, Palermo, 2021
2009
Il pallottoliere della regalità: il perfetto re della Sicilia normanna * [In corso di stampa in Miscellanea in onore di Vincenzo D'Alessandro © dell'autore-Distribuito in formato digitale da "Reti Medievali"] * Questo piccolo lavoro risale al febbraio 2004. In attesa che esca il volume lo rendiamo pubblico senza apportare alcun cambiamento. Ringraziamo i proff. Corrao e Mineo, curatori della progettata Miscellanea, per la loro comprensione.
2016
La storia della prima meta del V secolo in Sicilia e legata strettamente a quella delle grandi famiglie tiranniche. E uno dei periodi piu celebrati poeticamente, un forte richiamo e infatto costituito dalle prestigiose vittorie agonistiche dei tiranni sicilioti dalla gloria ecistica, dal risalto particolare che assumono culti privati del genos, come quello delle divinita ctonie, che diventano culti “politici”. Il richiamo al mito, l’esaltazione di valori condivisi come la lotta per la “liberta” della Grecita contro la schiavitu sotto il “barbaro” servono a mascherare un’aggressiva politica di espansione territoriale e di potenziamento di interessi commerciali. Pindaro in particolare, ma anche il grande tragediografo ateniese, Eschilo, sono stati personalemente legati a Emmenidi e Dinomenidi, contribuendo a creare e consegnare alla storia l’immagine che i tiranni di Sicilia hanno voluto lasciare di se e della loro politica. The History of the first half of the fifth Century in Sicily...
E. Belenguer Cebrià ed., Felipe II y el Mediterráneo, vol. IV, Madrid, Sociedad Estatal para la Conmemoración de los Centanarios de Felipe II y Carlos V, 1999, pp. 439-451
2013
Il feudalesimo in Sicilia ha una forte caratterizzazione come istituto di diritto pubblico sulla base di esplicite concessioni che nei secoli la sovranità aveva elargito ai singoli feudatari e che nel tempo finirono con l’essere percepite come connaturate al feudo stesso. Il rapporto tra il potere sovrano e la giurisdizione feudale si rivelò piuttosto difficile e denso di contraddizioni, segnato ora da sostanziali aperture nei confronti di una aristocrazia forte, del cui consenso e della cui fedeltà la monarchia aveva bisogno, ora da fasi di riequilibrio, quando non di ridimensionamento del potere della nobiltà, nell’intento di restaurare con maggiore o minore convinzione il valore e il significato dell’autorità sovrana.
in La storia della moneta, 25, in L’Arte della Moneta, 47, maggio 2016, pp. 2-6
Schola Salernitana. Annali, 2023
Il periodo successivo alla morte di Federico II fu caratterizzato da rivalità per il trono siciliano. Per consolidare il loro dominio, Corrado IV, Corradino, Manfredi e infine Carlo I d’Angiò nominarono conti i sostenitori fedeli o deposero i nobili avversari. Solo pochi conti riuscirono a mantenere la loro posizione, soprattutto perché erano saldamente ancorati al Regno e decisero rapidamente a favore degli Angioini dopo il cambio di dinastia.
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La profezia nel pensiero del Rinascimento e della prima età moderna, 2022
Medievalismo, 2019
Cuadernos de Historia del Derecho
M. A. Noto, A. Musi (eds), "Feudalità laica e feudalità ecclesiastica nell'Italia meridionale", Quaderno n. 19 di "Mediterranea-ricerche storiche", pp. 275-292, 2011
Hormos 8: 65-82, 2006
En D. Repeto García (Ed.), Las Cortes de Cádiz y la Historia Parlamentaria, 2012
Agorà Rivista di cultura siciliana, 2016