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2015, "il manifesto", 22 aprile
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Recensione al libro di Paolo Berdini, Le città fallite. I grandi comuni italiani e la crisi del welfare urbano, Donzelli, Roma, 2015.
Si ringrazia per la supervisione la professoressa Renata Salvarani; per la cortese collaborazione Antonio D'Alosio, sindaco del Comune Santo Stefano; Daniele Kihlgren e Leonilde Alimonti della ditta Sextanio s.p.a.; Luciano Sestili e Giovanni Ferrauti, sindaco e vice sindaco del comune di Calcata. Per lo studio di Torri Superiore si ringraziano Lucilla Borio e Giorgio Villosio. Un ringraziamento speciale all' architetto Manuel Torresan per la supervisione alle relazioni architettoniche e alla definizione del concetto di recupero.
Si ringrazia per la supervisione la professoressa Renata Salvarani; per la cortese collaborazione Antonio D'Alosio, sindaco del Comune Santo Stefano; Daniele Kihlgren e Leonilde Alimonti della ditta Sextanio s.p.a.; Luciano Sestili e Giovanni Ferrauti, sindaco e vice sindaco del comune di Calcata. Per lo studio di Torri Superiore si ringraziano Lucilla Borio e Giorgio Villosio. Un ringraziamento speciale all' architetto Manuel Torresan per la supervisione alle relazioni architettoniche e alla definizione del concetto di recupero.
Le azioni di bonifica di un territorio possono riferirsi sia all’eliminazione delle condizioni naturali che lo rendono inadatto all’insediamento di attività umane, sia all’eliminazione di inquinanti e residui pericolosi introdotti dalle attività umane ma senza che l’intervento sia finalizzato a un preventivato uso futuro. In questa sede ci si riferisce alla prima accezione e, più precisamente, alla bonifica dei terreni paludosi intrapresa fin dall’antichità, per risanare le zone malariche al fine di trasformarle in aree agricole e, possibilmente, in grado di ospitare insediamenti umani. Nel paper, dopo la lettura delle azioni di bonifica nel territorio della Campania, l’attenzione si sposta sul territorio che, in seguito all’intervento borbonico, assumerà il toponimo di Regi Lagni. La lettura parte dalle bonifiche in Campania pre unitarie e, passando per la descrizione delle bonifiche dell’agro Pontino, descrive le bonifiche dopo la seconda guerra. Conclusa la parte storica, si pone l’accento sugli aspetti della sostenibilità territoriale legate alle azioni di bonifica. Passaggio successivo è la lettura critica degli strumenti territoriali e urbanistici vigenti nel territorio dei Regi Lagni. Scopo del paper è la messa in evidenza dei contrasti tra i diversi strumenti vigenti sullo stesso territorio e le nuove prospettive offerte.
Agenda Re-cycle. Proposte per reinventare la città, a cura di E. Fontanari e G. Piperata, Bologna, Il Mulino, 2017
È ragionevole pensare un’urbanistica che, con particolare riferimento al patrimonio residenziale, nei prossimi decenni lavori principalmente entro le aree già urbanizzate del paese attraverso azioni di adattamento, forme di riabitazione o interventi di ri-sviluppo di manufatti esistenti e aree già edificate? È ragionevole pensare che questa prospettiva più generale di riuso e riciclo debba riguardare, in misura notevole e decisamente maggiore che nel passato anche recente, gli edifici residenziali pubblici ma anche e soprattutto privati? Per ragionare attorno a queste prospettive è sicuramente utile porsi qualche interrogativo sulla possibile evoluzione delle relazioni tra popolazione e territorio e sul modificarsi della stratificazione sociale del nostro paese. Muovendo da qualche ipotesi a tale riguardo sarà più facile costruire un quadro di senso e segnalare la possibile rilevanza di alcune differenti strategie sul governo e la riprogettazione del patrimonio esistente, strategie sulle quali – crediamo – dovremo lavorare con crescente forza nei prossimi anni.
Università degli Studi di Napoli Federico II (aprile 2014)
2020
In the context of integrated projects aimed at enhancing historical centres, one of the most important aspects is the re-use of unused public buildings. The effectiveness of the decision-making process that leads to the identification of preferable, feasible and sustainable solutions can be improved with the support of evaluation tools, of a monetary or qualitative type. This paper illustrates an experimental model of "Project of economic feasibility for the exploitation of unused public buildings" called SOSTEC; this model can be used when the public decision maker intends to verify whether the economic conditions exist for the use of forms of private public partnership to create and/or manage a work. The contribution, after the general illustration of the model, focuses on the ways in which the economic-estimative aspects of the feasibility of the enhancement projects are dealt with and resolved through the use of a monetary technique, the Cash Flow Analysis. La programm...
Il libro raccoglie gli atti del Convegno internazionale "Rischio e progetto urbano" tenuto presso la facoltà di architettura di Pescara. Gli interventi e i casi di studio sottolineano il ruolo degli strumenti del progetto architettonico e urbanistico in riferimento alle diverse categorie di rischio legate agli eventi naturali e alle condizioni abitative precarie del sud e centro America. Vengono in particolare esplorati quattro aspetti: il rapporto tra ricostruzione e innovazione in funzione della resistenza sismica, la mitigazione del rischio, la progettazione in aree sensibili e le modalità con cui realizzare processi di partecipazione.
Valore case: il "prezzo" per un'etica generazionale?» La crisi americana del 2008, il fallimento di grandi istituzioni finanziarie, la bolla immobiliare spagnola, la follia dei mutui sub-prime, l'impennata del debito privato, l'esplosione incontrollata e la minaccia dei derivati e lo smisurato aumento dei debiti sovrani, hanno messo in discussione molte certezze dei "massimi sistemi". Da allora, niente è più come prima; molte economie non si sono ancora riprese: l'Italia è una di queste. Ma mentre alcune nazioni possono rimanere "a galla" grazie ad un'economia interna solida, e altre si fanno forti in ragione delle loro risorse naturali, tante altre -come i vari paesi periferici fra cui noi -arrancano pericolosamente. Nel caso Italia, complici: le mancate riforme, enormi sprechi di spesa pubblica, una programmazione economica di fatto mai attuata, ed una classe dirigente sin troppo molle da tempo immemore. Oggi si paga il conto di un PIL negativo per troppo tempo; in una fase in cui: sale la disoccupazione, nasce la categoria degli "scoraggiati", muoiono troppe aziende, si assottiglia paurosamente il welfare, crollano verticalmente i redditi medi (ma non solo) e, una considerevole fetta di "know-how" made in Italy, passa di mano e diventa sempre più straniera. Cina, India, Polonia ecc... Ecco, in estrema sintesi, l'istantanea che immortala la nostra situazione sociale, reddituale ed economica: un nuovo punto di partenza voglio sperare! Fatta questa debita premessa, avendo questo quadro generale a riferimento, viene da chiedersi: ma le economie domestiche che fine fanno? Quali garanzie (ometto volutamente la parola certezza perché anacronistica, oggi) si legano al patrimonio degli italiani? Ebbene, intanto diciamo che, per patrimonio, voglio intendere -in particolare -quello immobiliare. Ma c'è anche il risparmio mobiliare, fatto di azioni, libretti, buoni fruttiferi e Btp. Ed un'infinita varietà di illusioni ed ADM: "armi di distruzione di massa!" Questa volta mi concentrerò sui valori immobiliari, un asset a cui gli italiani sembrano tanto affezionati. O forse non è più così? Be', questo si vedrà!..
Studio di fattibilità finanziaria della valorizzazione degli ex caselli daziari dell'Arco della Pace.
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DINAMICHE TERRITORIALI, QUALITÀ URBANA, INVESTIMENTI E MERCATO IMMOBILIARE, Maggioli
Relazione introduttiva al Convegno "Il Valore del paesaggio" – Torino, 2001
Rischio sismico, Paesaggio, Architettura: l’Irpinia, contributi per un progetto, 2005
el Sehity, T. e Pocobello, R. (2005). Povertà Urbane: reali o percepite?, 2005
AmbienteDiritto.it, 2021
Società, Economia e spazio a Napoli, 2016