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2014, "il manifesto", 3 aprile
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Breve storia dell'urbanistica fiorentina nel trentennio neoliberista.
Strategia di storytelling per Twitter
mare evaporazione sole formazione delle nuvole vento traspirazione delle piante precipitazioni ghiacciaio scorrimento in super cie in ltrazione falde sotterranee scorrimento nel sottosuolo lago ume POND CITY (mappa) 1 con la collaborazione di Chiara Odolini Pianificare, disegnare le risorse Ambiente Esterno L'acqua come elemento dinamico di mitigazione termica
https://www.arezzoweb.it/2020/penso-dunque-disegno-501620.html
Dalla rubrica che gestisco su www.arezzoweb.it, sezione Cultura&Eventi Penso dunque disegno Di Redazione-29 Settembre 2020 Quando artisti, architetti, grafici, formatori e designer parlano di "pensiero visivo" può venire in mente qualcosa di astruso, ispirato e bohemien solo a chi voglia avere un'immagine stereotipata dell'arte. In realtà, è tutt'altro che un modo astruso d'intendere le immagini. Il pensiero visivo circola molto più di quanto c'immaginiamo e sul web lo vediamo costantemente in azione. Stiamo parlando infatti di uno strumento di comunicazione indispensabile per il XXI secolo. Comunicazione e storytelling sono le voci ad esso associate, ma si tratta pur sempre di arte e di racconto e dunque di pensiero. Quello stesso pensiero messo a punto nei grandi studi grafici ma che troviamo anche tra le immagini scritte dei bambini, specie di quelli in età prescolare. Immagini nelle quali si leggono realtà e sogni, amicizie, relazioni e paure. È chiaro quindi che non si sta facendo riferimento alle arti tradizionali e che con questa affermazione non ci occuperemo di questioni relative a pittura o scultura. Il pensiero visivo non ha bisogno di Picasso come sola testa geniale in grado di farne uso, ma ha certamente bisogno di attenzione. Quella stessa attenzione messa in gioco dai bambini quando disegnano per comunicare. Certamente questo strumento ha una funzione che assume maggior valenza nei grandi comunicatori, nei formatori e negli specialisti che si occupano di scrittura i quali-non a caso-realizzano immagini che assomigliano molto a quella dei bambini che non frequentando ancora la scuola, non sono pienamente alfabetizzati e dunque usano il disegno come il mezzo di comunicazione non verbale più importante.
L'Italia della città come "principio ideale" della storia e dell'identità nazionale, che ha prodotto la rappresentazione del "buongoverno" di Lorenzetti, governa (anche tramite la pianificazione, che è uno tra i tanti strumenti di governo) il suo territorio? Dopo più di cinquant'anni, la risposta è chiara: i territori sono stati governati in modo parziale (anche tramite governi parziali, non necessariamente pubblici), discontinuo, con ampie aree di "non-governo". Riconoscere l'area del non-governo, dal punto di vista degli effetti territoriali, è agevole: i riscontri sono ad esempio la frequenza di crisi ambientali, la presenza di popolazioni ai margini della società che formano propri territori (le varie tipologie di migranti che si sono succedute nel tempo), il degrado di innumerevoli beni comuni, l'ampiezza dell'area dell'informalità e dell'illegalità, il reiterato uso dello strumento del "condono". Il non-governo è peraltro una forma del governo, così come le non-decisioni sono decisioni a tutti gli effetti.
Rivista Giuridica dell'Ambiente, 2022
Premessa.-2. È finita l'età del legno?-3. Tra sviluppo sostenibile e tecnologia.-4. L'evoluzione del bosco tra tutela, valorizzazione e fruizione.-5. Le novità introdotte dal Testo Unico in materia di Foreste e Filiere forestali (TUFF) del 2018.-6. Le competenze legislative nella governance della foresta e la relazione tra Stato e Regioni…-7. Segue: e l'importanza del principio di leale collaborazione.-8. Il problema della frammentazione delle proprietà forestali.-9. La funzione sociale della foresta.-10. Oltre il pubblico e il privato?-11. I labili confini dei beni comuni.-12. Segue: i riflessi sul TUFF...-13. Segue: la via della gestione condivisa.-14. Programmazione e pianificazione forestale: profili definitori e quadro applicativo.-15. La Strategia Forestale Europea per il 2030.-16. I principi guida della Strategia Forestale Nazionale.-17. Struttura, obiettivi e azioni operative della Strategia Forestale Nazionale.-18. Conclusioni.
Per chi può permettersi un computer e un abbonamento a internet – e non sono ancora tutti, nemmeno nei paesi più ricchi – l’esistenza odierna è parzialmente online. Sembra allora un compito arduo provare a indicare un senso globale delle interazioni tra i soggetti che popolano i social network, per la pervasività delle pratiche di vita online e per il continuo intreccio di attuale e virtuale. Considero i social network in generale come una “tecnologia dell’intelletto” (Jack Goody a proposito della scrittura) e in particolare come un’esteriorizzazione della facoltà di ragionare: non solo luoghi virtuali ma veri e propri dispositivi cognitivi allargati, una protesi delle facoltà mentali innate e culturalmente implementate.
Restauro Archeologico
Both the 1972 UNESCO Convention and the contemporary Italian Restoration Charter make indirect reference to 20th century architectural heritage, given the slow maturation of issues related to the Protection of the "Modern" and the "Contemporary" that only led to international conferences, the creation of important Associations, publications shared worldwide in the last two decades of the last century. A specific reflection on the characteristics, consistency, and state of conservation of the many twentieth-century buildings that are a constituent part of UNESCO Centers must start from the ways of systematic knowledge of these artefacts and urban spaces. The same principles that guide the modes of restoration of classical buildings in fact require their critical extension, aware of the interrelation between materials and design themes of the twentieth century with today's restoration choices and techniques. Florence's 20th-century heritage is extensive, ri...
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Annali Di Storia Di Firenze, 2007
L'italiano e la rete, le reti per l'italiano, Firenze, Accademia della crusca, 2018
S. Rugino (ed), Pensare Osservare Progettare. Processi mentali e reali nel progetto di architettura liquida, 2018
Ri-formare Milano. Progetti per aree e edifici in stato di abbandono, 2017
(Ibidem) Le letture di Planum. The Journal of Urbanism., 2015
In "Desideri. Cose. Memorie.", Cecchi, R., 2021