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Il medico nella narrativa moderna e contemporanea Coordina Ilaria de Seta (KULeuven, [email protected], [email protected]) Questo panel si propone di indagare le rappresentazioni del medico nella narrativa moderna e contemporanea in Italia. Che si tratti del protagonista (come in Cristo si è fermato a Eboli), di un deuteragonista (come in Rubé) o di un antagonista (si pensi alla Coscienza di Zeno), il personaggio del medico costituisce un alter ego dell'autore. È possibile identificarne i tratti ricorrenti? Uno sguardo "scientifico" e dunque diverso e distanziato da quello dell'intellettuale; un ruolo di primo piano nella comunità in cui si trova ad operare; una funzione salvifica nei confronti del "sistema dei personaggi". Quale impatto ha la presenza del medico sulle dimensioni narrative dello spazio e del tempo? Rappresentato in ambienti domestici, o in luoghi impersonali ma storicamente connotati-quali cliniche, sanatori, ospedali-la sua comparsa crea una sosta temporale nella narrazione che consente la descrizione degli spazi e la veicolazione dell'ideologia da parte della voce narrante. Si sollecitano contributi (con impostazione metodologica in chiaro)-sul romanzo e sulla narrativa breve dell'Ottocento e del Novecento-sul medico personaggio protagonista e/o personaggio secondario: 1) con attenzione alla caratterizzazione fisica, psicologica, comportamentale-con approccio comparativo (includendo opere di letterature straniere) 2) con attenzione al contesto sociale e al milieu contadino/urbano 3) con focalizzazione su un determinato periodo storico o con una periodizzazione ragionata 4) con attenzione al lessico scientifico (della medicina) e agli eventuali cambi di registro 5) con attenzione a eventuali interferenze biografiche. § §Istruzioni per l'invio delle proposte di comunicazione ai panel § §
Quando è nata la novella? Possono le opere del Novellino considerarsi tali?
La voce dei medici scrittori. Suggestioni sul rapporto tra pratica narrativa e pratica medica, 2023
Articolo pubblicato nella rivista «Quaderni delle Medical Humanities» N°1, "Voce", Fondazione Sasso Corbaro per le Medical Humanities, Bellinzona, Casagrande 2023.
Umanesimo della cura. Creatività e sentieri per il futuro, 2020
Il testo si colloca nell'alveo concettuale proprio della Medicina Narrativa e delle medical humanities. L'umanesimo della cura ri-posiziona al centro del nostro sguardo la persona malata e il suo mondo di significati. A partire da un interrogarsi sul significato stesso della parola "cura", i contributi ospitati invitano a pensare a quanto come operatori della sanità, e più in generale come professionisti della cura, concorriamo davvero a servire l'umano. La cura è questione ontologica che attiene alla complessità dell'umano, ha il carattere dell'avventura e della creatività e rimanda a situazioni, saperi e modi di conoscere situati nella relazione. La medicina necessita di rinnovare le proprie mappe e ripensare i luoghi di cura, forse anche per ritrovare creatività ed entusiasmo nel lavoro.
Medicina e Morale. Rivista Internazionale di Bioetica, 2017
RIASSUNTO Negli ultimi trent'anni anche nell'ambito della Storia della medicina si è accentuato un approccio narrativo, soprattutto nei Paesi anglosassoni. L'attenzione viene centrata sull'essere umano, sulle relazioni interpersonali, sulla storia individuale piuttosto che su quella collettiva. Tale prospettiva si avvale del contributo privilegiato della scrittura (il ro-manzo, la poesia, il teatro, le favole, i diari, gli epistolari) e di quello evocativo dell'arte. In primo piano l'esperienza di vita di medici e malati, ma anche di familiari, colta attraverso il processo empatico che l'opera suscita nel lettore/osservatore. La malattia è quindi vista come condizione esistenziale. Lo storico Roy Porter definisce questa pro-spettiva " the history from below " e ritiene possa essere utile nel ricostruire gli aspetti antropologici della malattia " from the patients' point of view ". Lo studente di medicina " immergendosi " nelle storie di medici e malati del passa-to acquisisce la capacità di capire non solo la malattia ma di sentire l'esperienza del malato (empatia). Le storie aiu-tano a focalizzare ciò che manca o è andato perduto nella pratica medica, stimolano l'introspezione personale perché spingono a riflettere non sulle abilità pratiche (competenza tecnica) ma su se stessi, sulle proprie emozioni. Il linguag-gio denotativo non esaurisce tutta la realtà umana perché «la medicina è contemporaneamente scienza naturale e scienza umanistica. Il chiarire e il comprendere sono necessari allo stesso modo» (D. Von Engelhardt). ABSTRACT In the last thirty years a narrative approach has become more noticeable even in the field of the History of Medicine, above all in English speaking countries. Attention is concentrated on the human being, on interpersonal relations, on the history of the individual rather than on the collective body. This narrative approach privileges the individual as a person, rather than the group, a methodology that uses the contributions of literature (the novel, poetry, theatre, fables , diaries, letters) as well as the evocative approach of the arts. In the foreground are the life experiences of doctors and patients, also of close relatives, evinced by the empathic process that a work of art fuels in the reader or observer. Sickness is viewed as an existential condition. The historian, Roy Porter, defines this perspective as 'the history from below' and maintains that it can be useful in reconstructing the anthropological aspects of sickness from the patient's point of view. By emerging himself in the stories of doctors and patients of the past, the medical student acquires the ability to understand not only the sickness but to feel the experience of the patient (empathy). Medical stories help to focalize what is missing or has been lost in medical practice, stimulating personal introspection, because these stories urge reflection not on technical competence but on themselves and on their own emotions. The denotati-ve language does not diminish all human reality because «medicine is contemporaneously natural and humanistic science. Clarifying and understanding are both necessary in the same way» (D. Von Engelhardt). Parole chiave: storia della medicina, narrativa, etica, antropologia.
il volume nasce da un atto di comune impegno scientifico, finalizzato alla composizione di un lavoro plurimo e interdisciplinare intorno al tema della medicina narrativa. Per medicina narrativa s’intende una metodologia d’intervento clinico assistenziale basata su una specifica competenza comunicativa, come più volte sancito dall’Istituto Superiore di Sanità, ma al tempo stesso si configura come un fenomeno dalle interessanti peculiarità sociologiche. Questo aspetto si colloca nel contesto di una società post-razionale, ambivalente, che oscilla tra una medicina sempre più orientata alle scienze dell’artificiale, ma al tempo stesso bisognosa di rintracciare le proprie origini di scienza umana, che rimetta al centro il discorso sulla persona e sulle reti nella quale è immersa. In questo scenario la narrazione diviene lo strumento per riconnettere non soltanto saperi differenti, esperti e non, ma anche per costruire una comune storia capace di erigere un ponte tra rappresentazioni collettive e soggettive di malattia. Saranno esaminati sia i cambiamenti che sono intervenuti in ambito organizzativo del sistema sanitario che i nuovi orizzonti e le pratiche narrative che si confrontano con la società digitale, entro contesti che favoriscono l’acquisizione di un panorama di competenze multiplo ed interattivo. Il volume si chiude con un ritorno al paziente e alla sua storia, volta a presentare la potenza della narrazione e rendendo percepibile al lettore quanto sia necessario non perdere di vista la ricchezza, sia in termini clinici che epistemologici, dell’esperienza soggettiva.
La presentazione Power Point con la quale ho accompagnato la relazione che ho tenuto nella giornata di studi su "Historia y Medicina en la Antigüedad", che si è tenuto presso Universitat Autònoma de Barcelona 2 febbraio 2017, nella quale ho cercato di vedere quale sia la reputazione sociale della professione medica che emerge da un’opera assai particolare come gli "Epigrammi" di Marziale
Con la presente sottopongo alla Vostra cortese attenzione il “call for papers” per la selezione di contributi sul dibattito sull’istruzione classica e, in particolare, sul liceo classico, da inserire in un volume miscellaneo. Esso è rivolto ai docenti dei licei classici italiani. Per i dettagli, rinvio alla lettura dell’allegato. Questa operazione culturale intende dare voce ai DOCENTI, che “vivificano” l’istruzione classica ogni giorni nelle aule dei licei classici, ogni giorno, con passione e professionalità, verso i giovani. Con preghiera di massima diffusione presso chi possa essere interessato a collaborare.
GIM PALADINO DI UN SOGNO. Medicina narrativa e autopatografie. Esperienze di malattia e cura in ambito oncologico, 2015
Il libro si colloca nell'alveo concettuale della Medicina Narrativa e delle autopatografie. Quando ci si mette in gioco narrando la propria esperienza non c’è nulla da giudicare o valutare. Non c’è nessuno che può dire all’altro qual è il significato giusto e il vissuto emotivo da assumere. Occorre, sempre di più, fare esercizio di comprensione e questo è imprescindibile se si vuole poi praticare questa com-prensione nella relazione con i propri pazienti. In questa cornice si propone allora questo libro: per dare spazio alle narrazioni di malattia intesa come esperienza di vita significativa e significante, per dare testimonianza della cura praticata dai professionisti in relazione con le persone ammalate di tumore. Si è convinti che la lettura di queste narrazioni possa essere arricchente per tutti noi. L’auspicio è poi che il testo possa altresì proporsi come uno stimolane materiale didattico, potenzialmente utilizzabile in contesti formativi condotti in una prospettiva di medicina narrativa.
Pisa, ETS, 2023
Il libro intende offrire una disamina delle relazioni interdisciplinari tra storia della letteratura italiana e storia della medicina. Dall’Umanesimo alla Contemporaneità, i saggi raccolti riflettono sugli snodi socioculturali in cui i due linguaggi si sovrappongono e si intersecano, adottando una prospettiva strettamente letteraria e impiegando gli strumenti propri della critica del testo. La riflessione sulle modalità di raccordo tra i due saperi e sulla proficuità delle reciproche inferenze consente di spiegare, in una prospettiva storico-culturale più ampia, la ricorsività di temi, immagini e questioni, e di interrogarsi sulle modalità con cui la letteratura accoglie stili e modelli epistemologici della medicina per esprimere nuove visioni del mondo e per trovare nuove strade ermeneutiche.
N. Reggiani (ed.), Greek Medical Papyri. Text, context, Hypertext, «Archiv für Papyrusforschung» pp. 89-106. , 2019
Nell'ambito dei papiri provenienti da Ossirinco i testi medici occupano certamente un posto rilevante e il loro studio ci può permettere di tracciare un quadro dell'attività medica, della sua importanza in questa zona e della posizione del medico nella società 1 . Il fondamentale studio del 2007 di Peter Parsons, City of the Sharp-Nosed Fish, in particolare pp. 177-85 2 , ci presenta una situazione in cui circolavano testi di tipo letterario di autori noti come Ippocrate, Dioscoride, Galeno, Oribasio e anche altri, che testimoniano la presenza della cultura medica canonica, cui si aggiungono una serie di adespoti di argomento medico, lettere e rendiconti ufficiali di medici pubblici (denominati δημόσιοι ἰατροί, cf. ad es. P.Oxy. XLIV 3195 del 331 d.C.; LIV 3729 del 307 d.C.; LXIV 4441 del 316 d.C.) 3 . Sono da segnalare, in quanto importanti per la figura del medico libero professionista e di un φαρμακοπώλης, la lettera (LIX 4001, databile al IV d.C.) del medico Eudaimon a madre, nonne e sorella, che contiene la richiesta di strumenti professionali e medicamenti (perché è lontano da Ossirinco) e l'elenco dei prodotti della bottega ben fornita di un 'farmacista' situata proprio ad Ossirinco (XXXI 2567 del 18 maggio 253). Circolavano inoltre numerosi testi tecnici come ricettari, prescrizioni e manuali di farmacologia, dalla cui analisi possiamo ricavare un interessante lessico specifico: nome di rimedi usati e loro origine (per lo più vegetale), patologie a cui sono destinati, posologia, metodi di preparazione e loro descrizione, modi di somministrazione (impiastri, bevande, colliri, unguenti e oli profumati), cioè una panoramica sui metodi di cura non chirurgici.
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In Formula e metafora. Figure di scienziati nelle letterature e culture contemporanee, edited by Marco Castellari., pp. 173-184, 2014
MeFiSto 4.1 (2020), pp. 167-172
Isabella Andorlini: "πολλὰ ἰατρῶν ἐστι συγγράμματα. Scritti sui papiri e la medicina antica", a cura di Nicola Reggiani, Firenze: Le Monnier, 2017
Akten des 15. Internationalen Kolloquiums zum Provinzialrömischen Kunstschaffen. Der Stifter und sein Monument. Gesellschaft – Ikonographie – Chronologie. 14. bis 20. Juni 2017 - Graz / Austria, 2019
La medicina narrativa: un ponte di parole tra razionalità e creatività, 2020
M. Albana, I medici nella documentazione epigrafica dell’Italia tardoantica: qualche esempio, 2018
Troppo presto. Prematurità e medicina narrativa, 2022
Letteratura e Scienze, Atti del XXIII Congresso dell’ADI (Associazione degli Italianisti), Pisa, 12-14 settembre 2019, a cura di Alberto Casadei, Francesca Fedi, Annalisa Nacinovich, Andrea Torre, Roma, Adi editore 2021 , 2021
'Pinger Cantando'. Arti sorelle nella Milano tra Cinque e Seicento, a cura di Roberta Ferro e Beatrice Moroni, 2024
Recenti progressi in medicina, 2015