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2003, Fiume. Rivista di studi adriatici, n. 8
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Storia orale: è la prima di una serie di memorie di esuli fiumani raccolte a Napoli negli anni 1990-92 e attualmente conservate nella sede dell'Archivio-Museo di Fiume a Roma. All'origine di ogni memoria in questione ci fu un'intervista di base, di cui esiste la registrazione. Il testo scritto definitivo è stato compilato dall'intervistatore trascrivendo le registrazioni, e letto, controllato e approvato dall'intervistato.
This paper concerns the question of the national and international causes of the fall of fascism and Mussolini's role before and during the night of 24-25 July 1943. After the second battle of Alamein (23 October - 11 November 1942), in order to save the regime, Mussolini's main concern became how to reach a compromise peace agreement with Soviet Russia. As Hitler remained obdurate, however, the sole option left to the «Duce» was to send stern warnings to Berlin about the precariousness of his domestic position. The historians have often interpreted Mussolini's growing apathy and unusual passivity, facing domestic opposition, as the result of his declining health or of his overconfidence. On the contrary, in his desperate struggle to sway Hitler, Mussolini needed to provide him with a last and unquestionable proof of how awful the situation had become for the regime in Italy and for himself. In Mussolini's twisted calculations, by deliberately provoking the opposition against him, the vote in the Grand Council would have provided that evidence. It proved to be his last political gamble. Keywords Fall of Fascism (24-25 July 1943) Conjures and Plots Internal situation of Italy Vatican involvement in the crisis of regime Russo-German Peace Feelers
Umberto Massola e gli scioperi del marzo-aprile 1943, 2022
Questa ricerca ha come oggetto il rapporto tra il fenomeno degli scioperi del marzo-aprile 1943 nell’Italia del nord e il partito comunista italiano nella figura di Umberto Massola che a quegli scioperi dette, per unanime riconoscimento, un contributo importante. La ricostruzione storica inizia nel 1939 mentre il gruppo dirigente comunista si trova esule a Parigi e prosegue attraverso il soggiorno jugoslavo di Massola, il rientro in Italia e la faticosa attività di riattivazione della rete antifascista nelle fabbriche, principalmente di Milano e Torino; la ricostruzione termina con l’inizio degli scioperi. La ricerca si sofferma sulla relazione dialettica tra i fattori oggettivi e i fattori soggettivi che hanno condotto all’esplosione del fenomeno degli scioperi i quali hanno offerto un contributo fondamentale alla lotta contro il fascismo e la guerra, nel più generale contesto della resistenza 1943-45.
Una nuova analisi riporta l'attenzione sull'evento che determinò la fine del fascismo e mette in dubbio la lettura di Renzo De Felice L'interpretazione del fascismo, data da Renzo De Felice, ha subito fin dal suo sorgere violente e spesso ingiustificate obiezioni da parte di quella che Giuseppe Galasso chiamò, con azzeccata definizione, «la sinistra storiografica». In questi ultimi tempi, a queste contestazioni se ne sono aggiunte altre, di diverso segno, formulate da studiosi che pure sono «discesi per li rami» dalla scuola dell'autore della biografia di Mussolini. E' questo il caso di Emilio Gentile, che, già sostenitore della tesi anti-defeliciana, e a mio avviso per nulla fondata, secondo cui il fascismo avrebbe costruito un sistema totalitario analogo a quello sovietico e nazionalsocialista, ha pubblicato ora, per i tipi di Laterza, una volume dedicato alla fase terminale del regime, 25 luglio 1943, anche esso molto critico verso la ricostruzione di quell'evento fatta dal suo maestro.
La lotta degli esponenti politici per la gestione dei sindacati operai 1943 - 1946
il7 MAGAZINE - Brindisi, 2018 & PAGINE DEL '900 BRINDISINO, 2023, 1923
Il 5 luglio 1943, settantacinque anni fa, il sottotenente pilota Leonardo Ferrulli decollò alle 14:20 nel cielo di Sicilia dalla pista di Sigonella con il suo monoplano Macchi MC.202S della 91ª Squadriglia del già glorioso 4° Stormo, diretto ad intercettare un’imponente formazione di bombardieri quadrimotori americani Boeing B-17 Flying Fortress scortata da caccia Lockheed P-38 Lightning e da una trentina di Spitfire. “…Nel cielo è un crepitare di proiettili: centinaia di mitraglie sparano rabbiose contro il temerario che osa da solo l’inosabile…”. Ferrulli fu visto abbattere un B-17 e presto tutta la caccia nemica incalzò con rabbia crescente per vendicare la perdita subita. Ma Ferrulli abbatté ancora un bimotore da caccia P-38 prima di essere attaccato dagli Spitfire di scorta. Colpito, si lanciò con il paracadute dal suo Macchi danneggiato, ma era troppo basso e urtò il suolo morendo nei pressi della piccola città di Scordia, in provincia di Catania: prima, aveva generosamente voluto portare il suo aereo fuori dal centro abitato per non rischiare di coinvolgere alcun civile. Era stato abbattuto, in quel momento, il pilota italiano con il maggior numero di vittorie aeree: ventidue abbattimenti individuali e uno collettivo. Per quell’ultima azione di guerra gli fu conferita la medaglia d’oro al valor militare alla memoria, che si sommò alle quattro medaglie d’argento al valor militare che gli erano state conferite in precedenza. Questa la motivazione della medaglia d’oro: «Il cuore generoso, l’audacia eccezionale, l’abilità impareggiabile, avevano fatto di lui il simbolo eroico della nostra arma combattente. In numerosi aspri combattimenti per 20 volte piegò, vincendola, la baldanza nemica. Non ritornò da un meraviglioso combattimento nel quale, solo contro trenta, aveva ancora due volte fatto fremere il sacro suolo d’Italia con l’urto del nemico abbattuto. Nell’ora grave della Patria, sfatando l’alone di invulnerabilità che si era creato, volle additare a noi, ingiustamente superstiti, la via della gloria e dell’onore. Esempio luminoso di una vita posta con superba dedizione al servizio della Patria».
Le muse di Anticoli Corrado ritratti e storie di modelle anticolane da De Carolis a Pirandello, cat. della mostra a cura di M. Carrera, 2017
Massime dal Passato, 2020
PUBBLICATO QUI: https://massimedalpassato.it/25-agosto-1922-nasce-luigi-mengoni/?fbclid=IwAR0_C7s1xfXCYb1ZXBXYmSJYBvr3RhEKj6H6KvW1mQGopQ3oR6owvqj9Apc
La documentazione prodotta dal sindacalista rivoluzionario, poi giornalista de "Il Popolo d'Italia" e prefetto fascista, riordinata e inventariata. Con nota biografica di Ottavio Dinale. Implementazione del fondo con nuova documentazione a novembre 2020. L'archivio è conservato presso la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, Roma.
«Filologia e critica», 40, pp. 210-218, 2015
The authors more frequented by Mario Martelli during his intense research activity were the three Corone, Machiavelli, Ariosto, Foscolo, Leopardi, Carducci, Pascoli, Montale, Zanzotto, and the protagonists of the literary history of Quattrocento. To the “century without poetry”, and particularly to the major, minor and minimi authors then operating in Florence, Martelli devoted several contributions (not to mention the conception and the constitution of the review «Interpres», issued in 1978). Among them, the book on the 'Letteratura fiorentina del Quattrocento. Il filtro degli anni Sessanta', published in 1996, is for sure one of the most significant. This paper is dedicated to that book, as paradigm of the “non-method” and of the teachings of Martelli. Gli autori piú frequentati da Mario Martelli nel corso della sua intensa attività di ricerca sono stati le tre Corone, Machiavelli, Ariosto, Foscolo, Leopardi, Carducci, Pascoli, Montale, Zanzotto, e i protagonisti della storia letteraria del Quattrocento. Al “secolo senza poesia” e, in particolare, agli autori maggiori, minori e minimi allora attivi a Firenze, l’illustre studioso ha dedicato numerosissimi contributi (per tacere dell’ideazione e fondazione della rivista «Interpres», apparsa nel 1978); fra essi, il volume sulla 'Letteratura fiorentina del Quattrocento. Il filtro degli anni Sessanta', pubblicato nel 1996, è certamente uno dei piú significativi. A quel libro, in quanto paradigma del “non-metodo” e del magistero di Martelli, è dedicato questo breve saggio.
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Annali Del Dipartimento Di Filosofia, 2012
Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella provincia di Livorno (ed.), Spaesamenti. Antifascismo, deportazioni e clero in provincia di Livorno, Pisa, ETS, 2015, pp. 107-143, 2015
conferenza del giorno 8 settembre 2017 - Circolo Vittoriese di ricerche storiche
ATTI E MEMORIE DELLA SOCIETÀ DALMATA DI STORIA PATRIA N. 7, 3ª SERIE (VOL. XL), 2018
Fiume. Rivista di studi adriatici, n. 13, 2006
«Nuova Antologia», 2018
Omaggio a Pietro (Pierre) Boglioni, in Agiografia e culture popolari – Hagiography and popular cultures. In ricordo di Pietro Boglioni, a cura di P. GOLINELLI, Bologna, Clueb, 2012, pp. 11-15., 2012
Sinergie Italian Journal of Management, 2018
1943. Leggere il tempo negli spazi a Napoli, in Campania, nel Mezzogiorno, 2014
fascismo, governance e frontiera, 2023
Al Museo oggi ricordiamo... il 25 aprile 1945, (a cura L. Cibrario, M. Rossi, N. Yedid)): 7-8, 18-26 . Usseglio: Museo Civico Alpino, 2008
La Cultura, 2011
Scritti teorici e tecnici di agricoltura, a cura di Sergio Zaninelli, vol. III, Dall'Ottocento agli inizi del Novecento, 1992