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Autore: Andrea Giacobazzi Fonte: Atti del 22° Convegno di Studi Cattolici
La situazione della Palestina in una lettura e una prospettiva marxista
Parola Spirito e Vita 73, 2016
The paper focus on the fact that Moses provides for both the construction of the sanctuary and the transmission of the laws that must ensure justice among the people. It is furthermore underscored that the terms which are used to designate who is "pure" and who is "innocent" can be identical. Biblical testimony is finally considered alongside some inscriptions from Ancient Egypt and Asia Minor.
Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni, 2018
1. Fiat iustitia nec pereat mundus G.W.F. Hegel L'universalità, dunque, è la parte nel tutto, e il tutto nella parte G. Gentile Siamo sinceramente grati a Guido Guastalla di aver acconsentito alla pubblicazione degli scritti di un personaggio ignoto non soltanto all'opinione pubblica italiana, ma anche agli stretti addetti ai lavori di cose ebraiche. Questa raccolta di articoli, testimonianze e note sull'ebraismo e sul nazionalismo ebraico redatti in un periodo storico fondamentale della storia italiana gravita intorno a un problema politico e culturale ancora oggi inevaso: le modalità di un liberalismo virile ed ebraico. Che cosa significhi liberalismo cercheremo di spiegarlo nel corso di queste note introduttive. Ma è bene fare attenzione ai due aggettivi che abbiamo utilizzato. Virile, infatti, rimanda a una concezione della vita intesa come assertiva e tenace considerazione dell'essere umano. Ebraico rimanda a una concezione della vita intesa come assertiva e tenace considerazione dell'ebreo. Ci troviamo innanzitutto di fronte a un problema formale, che, nel corso del nostro contributo, cercheremo in qualche modo di sostanzializzare, di incarnare -per così dire -nella vita concreta di singole persone. Isacco Sciaky (1896-1979) è un personaggio scomodo, oltre che sconosciuto, per il fatto di essere stato sionista, revisionista e sefardita vicino alle posizioni di Giovanni Gentile nell'Italia fascista 1 . Sappiamo bene che cosa fosse all'epoca il sionismo in Italia (un gruppo minoritario apprezzato unicamente per l'azione filantropica e culturale) 2 , e che cosa i più ritenessero che fosse il revisionismo (un gruppo di esagitati e ingenui sostenitori dello Stato ebraico) 3 . Possiamo immaginarci le difficoltà che incontrò 1 Cfr. V. Pinto, Sionismo e idealismo. Note sull'incontro tra revisionismo sionista e attualismo militans nel pensiero e nell'opera di Isacco Sciaky, «L'Acropoli», III, 2, aprile 2002, pp. 131-164. 2 Cfr. R. De Felice, Storia degli ebrei in Italia sotto il fascismo, Torino, Einaudi, 19934; M. Sarfatti, Gli ebrei nell'Italia fascista. Vicende, identità, persecuzione, Torino, Einaudi, 2000. 3 Cfr. C.L. Ottino, Jabotinsky e il fascismo, «Quaderni Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea», III, 1963, pp. 51-81. 5 Cfr. V. Pinto, Ebraismo inter homines o in interiore judaeo? Enzo Sereni: educazione e politica nel sionismo italiano del primo dopoguerra, in Atti del Convegno in memoria di Enzo Sereni (Gerusalemme, 5-7 aprile 2005), in corso di pubblicazione. 6 Cfr. B. de Spinoza, Trattato teologico-politico, introduzione di E. Giancotti Boscherini, traduzione e commenti di A. Droetto ed E. Giancotti Boscherini, postfazione di P. Totano, Torino, Einaudi, 2007. 7 Come in precedenza, ci risulta che manchi uno studio organico sulla diaspora sefardita italiana nel primo dopoguerra. Per un quadro di riferimento più generale sulla diaspora sefardita in Italia e italiana rimandiamo a A. Molho, Ebrei e marrani fra Italia e Levante ottomano, in Storia d'Italia, Annali 11 (Gli ebrei in Italia), vol. 2 (Dall'emancipazione a oggi), a cura di C. Vivanti, Torino, Einaudi, 1997Einaudi, , pp. 1036 all'ordine del giorno era innanzitutto formale: che cos'era un revisionista? Qual era la sua quiddità? Ecco la risposta dell'architetto M. D'Urbino:
Rivista il Mulino, 2023
"In alcuni ambienti sembra che si faccia fatica ad accettare l’origine giudaica del cristianesimo. Forse non è un antigiudaismo esplicito, ma una sua forma strisciante, non meno pericolosa" https://www.rivistailmulino.it/a/non-solo-antisemitismo-l-antigiudaismo
2022
La (ri)scoperta del fatto che Gesù fosse ebreo ha fatto precipitare la teologia cristiana in un profondo nervosismo sin dal XVIII secolo. Come poteva un ebreo fedele alla Torah essere il salvatore del mondo? Pertanto, la teologia o si opponeva fondamentalmente al pensiero storico-critico sorto durante l’Illuminismo, oppure cercava di nascondere l’ebraicità di Gesù, costruendo “storicamente” il Nazareno come un oppositore del giudaismo. Ma questo ha reso incomprensibile molto di ciò che Gesù di Nazaret pensava e voleva – fino ad oggi. Per rimediare a tutto ciò, il cristianesimo ne- cessita urgentemente una più profonda conoscenza del retroterra culturale di Gesù e del contesto giudaico del Nuovo Testamento.
Eunomia Rivista Semestrale Di Storia E Politica Internazionali, 2013
Italian Risorgimento influenced some fields of Zionist movement, the last of the great national movements born in Europe. Above all, Giuseppe Mazzini's thought, who recognized in Zionism the same nationalist and, at the same time, universalist spirit that had inspired the fight of Italian patriots for the liberation and unification of Italy, exerted a great attraction on some Zionist thinkers as Ze'ev Jabotinsky. But also Garibaldi was a source of inspiration for many Zionists. Later, Italian liberal Benedetto Musolino wrote on Jewish people's necessity to get its unity in a National State. During the Risorgimento many Italian writers shaped the Zionist idea of a Jewish national State.
Le Tre Anella Al crocevia spirituale tra Ebraismo, Cristianesimo e Islam, 2014
Spesso e volentieri si fa l'errore di considerare il conflitto tra Israeliani e Palestinesi come un episodio regionale, confinato in un fazzoletto di terra di modeste dimensioni e svincolato dalla complessa politica di interessi e potenza che coinvolge le regioni già appartenute all'Impero Ottomano.
Questo lungo intervento di Bruno Segre, che descrive la storia recente e i problemi di Isreaele, della Palestina e di quel pezzo di mondo, è stato pubblicato in due parti sul numero 48 e 49 de "Gli asini": acquista i numeri e abbonati per sostenere la rivista.
Isaia in Egitto, Testi del Vicino Oriente antico, Torino, Paideia, 2018
This volume offers selected papyri, translated and discussed by Marco Settembrini, which offer a view of the life of the Jews in Egypt during the 3rd and 2nd century B.C.E. We hear of rich and poor citizens, merchants of slaves and prisoners. Formed at the gymnasium and at the school of Moses, their scribes prove themselves attentive to the demands of the royal court and at the same time loyal to the Lord of their fathers. While translating the oracles of Isaiah, they observe how these texts fit their age. Prevarications and harsh contracts oppress the citizens while it is urgent to free those who are indebted, take back those who escaped, restore the lands which have been abandoned because of the insurrections and Seleucid invasions.
2024
La raccapricciante ritorsione dello Stato di Israele in risposta al massacro del 7 ottobre ha indotto molti, anche tra i suoi sostenitori, a prendere le distanze dalle modalità-e dagli obiettivi-con cui il Governo di Tel Aviv ha ritenuto di esercitare il suo "diritto all'autodifesa". La sproporzione tra l'offesa ricevuta e la risposta lascia sgomenti, non meno dell'arbitrarietà con cui si continuano a colpire indiscriminatamente soggetti che con Hamas, responsabile della terribile operazione del 7 ottobre, non hanno nulla a che fare. Bambini, operatori umanitari, religiosi, medici, giornalisti, funzionari delle Nazioni Unite, non c'è nessuno o nessuna che sembra potersi salvare dalla furia dell'esercito israeliano, che con protervia ha de nito "danni collaterali" la perdita di migliaia di vite umane, come se l'uccisione di civili non fosse messa in conto dai programmi di intelligenza arti ciale di cui l'esercito israeliano si avvale. Questa reazione ha suscitato innumerevoli critiche, trovando il suo apice nella denuncia di Israele alla Corte internazionale di giustizia da parte del Sudafrica per genocidio. Leader di molti paesi-il brasiliano Lula, il malese Anwar Ibrahim, il colombiano Petro, tra gli altri-si sono espressi in maniera severa nei confronti del Governo di Tel Aviv creando incidenti diplomatici. La Bolivia ha interrotto le relazioni diplomatiche, Cile e Colombia hanno richiamato i propri ambasciatori, il Venezuela ha condannato gli attacchi nella Striscia di Gaza. Il Nicaragua ha esteso le responsabilità agli alleati di Israele, denunciando la Germania alla stessa Corte internazionale di giustizia e riservandosi di fare la stessa cosa contro Olanda, Canada e Regno Unito per complicità in genocidio. Il Consiglio dei diritti umani, un'agenzia dell'Onu, ha presentato il 26 marzo a Ginevra un rapporto che aveva come titolo Anatomia di un genocidio. Artisti e artiste, giornalisti e giornaliste, numerosi intellettuali hanno preso parola in questi ultimi mesi per
Parole di Vita , 2021
Negli ultimi cinquant’anni la storiografia d’Israele ha conosciuto grandi cambiamenti. Questi cambiamenti derivano da una rinnovata comprensione del valore storiografico della Bibbia, da una generale tendenza a rivedere la datazione dei testi biblici, e dalle nuove acquisizioni archeologiche che hanno scardinato antiche sicurezze.
Questo saggio si prefigge lo scopo di narrare la storia del paradigma sionista ricostruendone la genesi, lo sviluppo e la crisi. Il sionismo, oltre che essere l'ideologia fondante lo Stato d'Israele, non esaurisce tuttavia la sua funzione e legittimità storica in una difesa o giustificazione delle ragioni di una parte, prendendo qui per buona una concezione «valutativa» di ideologia 2 . É anche e soprattutto una visione del mondo 3 , un discorso dotato di un nucleo «forte» che -come tutte le fedi razionalizzate del «secolo breve» (non per questo prive di un proprio apparato mitogenetico)possiede una propria logica interna difficilmente confutabile 4 . Al centro di questo nucleo, 1 Il termine «paradigma» indica, in una definizione che riprendo da Thomas Kuhn (La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 1962), qualcosa di più di uno schema e di un modello: è una sorta di verdetto giuridico accettato dal diritto comune, lo strumento per una ulteriore articolazione e determinazione sotto nuove e più restrittive condizioni, che consente di operare in maniera anche innovativa nel risolvere problemi imposti quotidianamente. Nel prosieguo del saggio ricorrerò ad espressioni come «nucleo» ed «euristica» (un potente apparato per la soluzione di problemi che digerisce le anomalie e le trasforma in evidenza positiva), che traggo dal programma di ricerca scientifici di Imre Lakatos (La falsificazione e la metodologia dei programmi di ricerca scientifici, 1970); e come «discorso» e «apparato», che traggo dall'archeologia del sapere e dalla genealogia del potere di Michel Foucault (Le parole e le cose, 1966; L'archeologia del sapere, 1969; Microfisica del potere, 1977). La crisi del paradigma storiografico sionista è un fenomeno più generalizzato, cioè interessa il sionismo come ideologia fondante lo Stato d'Israele. Per questa ragione il saggio affronterà i due problemi, se necessario, incrociandoli e trattandoli contemporaneamente, nella consapevolezza che non si dia una memoria storica collettiva laddove non è legittimata la «civil religion» su cui è fondata la cittadinanza politica. Una precisazione. Nel corso del saggio richiamerò in nota i principali studi apparsi sui nodi via via affrontati, indipendentemente dal fatto che gli autori facciano parte o meno della «nuova storiografia», per due ragioni: innanzi tutto, per completezza; in secondo luogo, per sottolineare lo scarto esistente tra la nuova storiografia (fondamentalmente a-sionista) e la storiografia del settore, orientata fondamentalmente in senso anti-o sionista. Sulla nuova storiografia israeliana cfr. G. Valabrega, Aspetti e problemi della nuova storiografia israeliana, «Studi piacentini», 22, 1997, pp. 117-151; Id., Politica e polemiche nel dibattito storiografico su Palestina e Israele, «Italia contemporanea», 211, giugno 1998, pp. 411-416; D. Bidussa, La nuova storiografia israeliana. Note di lettura, «La rassegna mensile d'Israel», LXV, 2, maggio-agosto 1998, pp. 81-96; G. Valabrega (cur.), Palestina e Israele. Un confronto lungo un secolo tra miti e storia, Milano, Teti, 1999. 2 Nell'accezione di Karl Mannheim in Ideologia e utopia (1929): una concezione avalutativa (o «totale») del termine ideologia si limita a constatare e a ricercare i nessi verificabili fra coscienza e ambiente sociale. Essa si contrappone a una concezione valutativa (o «particolare»), che presuppone, nel senso marxiano classico, una preliminare distinzione fra verità e falsità. 3 Nell'accezione di Wilhelm Dilthey in I tipi di visioni del mondo : la visione del mondo è un diverso modo di rapportarsi alla realtà nel suo assieme che definisce un'epoca storica. 4 «Il discorso -scrive Stuart Hall -definisce e produce gli oggetti della nostra conoscenza. Esso governa il modo in cui un argomento può essere significativamente discusso e ragionato. Esso influenza anche il modo in cui le idee sono circondato da una «atmosfera» con un'euristica composta di varie ipotesi di lavoro (ad esempio, il diritto storico degli ebrei a rientrare in possesso della propria patria atavica), è collocato un postulato ben preciso: l'esistenza di una questione ebraica universale e sempiterna che definisce la condizione ebraica.
________________________________________________________________________ Dossier -Antisemitismo e Chiesa cattolica in Italia (XIX-XX sec.)
2019
Conversazione tenuta a Mantova, il 22/11/2019, presso l'Associazione di cultura ebraica "Man Tovà" nell'ambito della rassegna "Ebraismo al sesto giorno"
9 M. Davis, Breve storia dell'autobomba dal 1920 a oggi. Un secolo di esplosioni, Einaudi, Torino 2007. 10 P. Zanini, Significati del confine. I limiti naturali, storici, mentali, Bruno Mondadori, Milano 1997; P. Cuttitta, Segnali di confine. Il controllo dell'immigrazione nel mondo frontiera, Mimesis, Milano 2007.
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