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CAPITOLO 1: La linguistica è lo studio scientifico del linguaggio umano. tutti usiamo un linguaggio che chiameremo linguaggio naturale o umano . ad. ex il linguaggio dei computer, il linguaggio dei fiori... sono tutti sistemi di comunicazione che servono per trasmettere informazioni da un individuo, emittente , ad un altro, ricevente . i linguaggi sono identici nella loro funzione cioè nel fatto di permettere la comunicazione ma non è detto che siano identici nella loro struttura . La struttura del linguaggio umano è specifica e solo la specie umana ha la capacità di acquisire il linguaggio umano. La linguistica è lo studio scientifico del linguaggio umano dunque. Lo studio scientifico deve formulare ipotesi generali che spieghino molti fatti particolari, queste ipotesi inoltre devono essere fatte in modo chiaro: ciò vale anche per la linguistica. La linguistica è una disciplina descrittiva infatti che deve spiegare, usando leggi generali, ciò che effettivamente si dice. ogni lingua inoltre presenta una varietà d'uso, ogni varietà ha delle caratteristiche proprie che vanno conosciute per poter utilizzare tale varietà nei contesti appropriati. L'indicazione delle forme buone o meno buone è comunque compito della grammatica normativa invece la linguistica vuole investigare i meccanismi che stanno alla base del comportamento linguistico degli esseri umani.
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 PIERANGELA DIADORI Teoria e tecnica della traduzione. Strategie, testi e contesti. Le Monnier Università, Milano, 2012, 380 pp. Nell'ormai vasto panorama dei Translation Studies la ricerca scientifica ha senza dubbio raggiunto notevoli risultati: la traduttologia è stata declinata in molteplici prospettive, tanto teorico-metodologiche quanto pratico-applicative e si è lasciata arricchire dai contributi provenienti da altre discipline, quali la sociolinguistica, la linguistica applicata, l'antropologia culturale e, non ultima, la didattica delle lingue straniere. In questo scenario variegato, la dimensione della traduzione probabilmente un po' più trascurata è quella di stampo pedagogico e didattico. Difatti, sebbene la traduzione faccia parte, ormai da più di un decennio, dei piani di studio di numerosi corsi universitari, tanto triennali quanto specialistici 1 , nel panorama editoriale italiano è davvero esi...
2008
Iniziamo occupandoci dei concetti base di alfabeto e stringa. Definizione 1. 1. Definiamo alfabeto un insieme finito non vuoto di simboli. L' alfabeto si indica abitualmente, ma non necessariamente, con la lettera greca Σ. I simboli sono di solito lettere, cifre, segni di interpunzione ed altri caratteri tipografici, ma in generale un alfabeto può essere un insieme qualsiasi, purché finito ; chiamandolo alfabeto intendiamo avvertire che useremo i suoi elementi come usiamo le lettere della lingua italiana, cioè per formare parole non necessariamente di senso compiuto. Per questa ragione, gli elementi di Σ sono anche detti caratteri o lettere , e li intenderemo atomici, cioè non costruiti con altri elementi (in altre parole, non sono a loro volta insiemi). Alcuni esempi di alfabeti sono l' alfabeto binario β = { 0, 1 } , l' insieme dei caratteri ASCII o il suo sottoinsieme dei soli caratteri stampabili Σ = {
Lo sposo burlato da Piccinni a Dittersdorf. Un'opera buffa in Europa, 2018
Nelle enciclopedie della musica, il libretto dello Sposo burlato di Niccolò Piccinni (1769) è attribuito in modo unanime quanto erroneo a Giovanni Battista Casti. Attraverso un’indagine che dalla partitura si allarga alla storia della letteratura e della Chiesa, si propone qui l’attribuzione della paternità di questo testo a Giulio Cesare Cordara; e si spiegano altresì le ragioni sorprendenti che con ogni probabilità condussero un importante gesuita, già ben noto per il suo talento comico-satirico, a concepire un libretto anonimo e con molteplici livelli di lettura. Il volume contiene inoltre la ricostruzione completa della circolazione di quest’opera non soltanto in Italia, ma pure in Francia, dove Piccinni ne musicò una versione in francese firmata da Pierre-Louis Ginguené, e in Austria, Ungheria, Germania. Nei paesi germanofoni il libretto italiano fu musicato da Carl Ditters von Dittersdorf, che successivamente ne curò una traduzione tedesca che si adattasse alla musica da lui già composta. Per ciascuno dei tre libretti è qui presentata l’edizione critica integrale, preceduta da un ampio saggio firmato da uno specialista dell’area musicologica e linguistica di competenza. Questa ricerca tripartita contiene, tra l’altro, nuovi ritrovamenti di fonti musicali e librettistiche, nonché l’individuazione di amplissime parodie testuali e musicali che nel caso italiano riguardano un’aria dalla Merope di Giovanni Battista Borghi, nel caso francese l’Armide di Quinault. Dell’aria di Borghi e della parodia di Piccinni viene pure offerta l’edizione critica integrale.
2019
Questo volume, che inaugura la nuova collana Lingue Linguaggi Politica e le dà il nome, raccoglie gli interventi presentati al convegno internazionale "Lingue, linguaggi e politica" (Università di Padova) che ha visto coinvolti studiosi non solo delle diverse lingue e culture ma anche di ambiti eterogenei. Il carattere multidisciplinare e interdisciplinare ha permesso di tracciare un quadro complesso e sfaccettato del rapporto fra la lingua/le lingue, i linguaggi e la politica, teso a declinare e ad avvicinare paesi, lingue, discipline e settori. I contributi presentano spunti di riflessione teorica ma ugualmente analizzano casi di studio anche in prospettiva comparatistica, diacronica e sincronica. A partire dal "discorso" politico si muovono tra l'argomentazione, le modalità discorsive e retoriche, il lessico, la fraseologia, l'ermeneutica della traduzione, l'informazione, il linguaggio in situazioni di conflitto, la satira, le politiche linguistiche, le questioni di genere; si intrecciano con le nuove forme della comunicazione, con i codici narrativi e le strategie di rappresentazione nell'arte, nella letteratura, nel cinema e nel teatro, con l'etica e l'estetica.
2015
In questa sezione del Quaderno si raccoglie una serie di scritti dedicati alla Storia dell'italiano scritto (SIS), curata da Giuseppe Antonelli, Matteo Motolese e Lorenzo Tomasin e uscita in tre volumi nel 2014 per i tipi di Carocci. Ad alcuni dei contributi proposti in un incontro di studio presso l'Università di Losanna il 9 e 10 ottobre 2014 (sono gli interventi di Pietro G. Beltrami, Paolo D'Achille, Michele Loporcaro, Uberto Motta, Niccolò Scaffai e Luca D'Onghia) si aggiunge la relazione presentata da Rita Librandi all'Accademia dei Lincei il 12 marzo 2015. Un ringraziamento va, oltreché agli autori e agli altri partecipanti all'incontro di studio (in particolare a Simone Albonico e Claudio Marazzini che ne hanno presieduto le sessioni), alla Scuola dottorale di Studi italiani-Letteratura, linguistica e filologia della Conférence Universitaire de Suisse occidentale, che ha dato il suo sostegno all'organizzazione delle giornate losannesi.
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Il contributo italiano alla storia del pensiero. Letteratura, Direttore scientifico G. Ferroni, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, pp. 123-131, 2018
Romanica Cracoviensia, 2011