2018, Amministrazione, cultura giuridica e ricerca empirica
Abbracciando una prospettiva socio-giuridica, ci si sente di poter affermare che la sola analisi, per quanto critica, del dettato giuridico non possa dar conto delle razionalità che guidano il controllo dei confini. Anche perché, come aff erma di nuovo Wonders, le politiche statali legate al confi ne non trovano signifi cato fi nché non vengono performate o dagli agenti statali o d a chi attraversa i confi ni. Il processo di interazione tra questi due attori, infatti, “gioca un ruolo fondamentale nel determinare dove, come e sul corpo di chi un confine verrà performato” (Wonders 2006: 66. Traduzione mia). I meccanismi di controllo dei confini non possono d’altra parte considerarsi come unicamente costituiti dalle pratiche, ma anche dalle narrative e dai discorsi che contribuiscono a dare forma e legittimazione a quelle pratiche. In un certo senso, proprio come sembra valere per il controllo più in generale, anche il controllo dei confini può essere letto come il prodotto “dell’interazione discorsiva di tutti gli attori coinvolti nel processo” (Melossi 2008: 7). Proprio per questo, il concetto di cultura giuridica, con tutta la complessità di cui esso stesso è portatore, verrà utilizzato in questa sede per catturare la molteplicità di attori e delle norme, dei discorsi e delle diverse culture che ispirano e incidono nel processo decisionale, e che, a voler adottare un approccio eminentemente giuridico d’analisi, rimarrebbero altrimenti celate. Dopo aver delineato nello specifico il ruolo del Giudice di Pace nel controllo dell’immigrazione e aver accennato al rapporto tra questo e la Polizia, si passerà a descrivere la metodologia di ricerca utilizzata. Nel corpo centrale del capitolo si presenteranno i dati della ricerca, che verranno utilizzati al fi ne di sottolineare il modo in cui si è proceduto a differenziare gli elementi riconducibili alla cultura giuridica di polizia, da quelli afferenti alla cultura giuridica del Giudice di Pace, e ci si soffermerà infine sulle interdipendenze tra queste due culture giuridiche oscillanti. Nelle conclusioni si avanzerà una riflessione sul legame tra diritto e confine, e sui vantaggi di introdurre il concetto di “cultura giuridica del confine” nell’analisi dei meccanismi di controllo in atto.