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La filosofia di Kant, di Mariarosa Macchi e Federico Repetto

Hume e Rousseau, i due grandi autori trattati nella parte precedente, morirono entrambi nel 1776, anno in cui cominciò la Guerra d'Indipendenza americana, e non poterono nemmeno presagire la grande Rivoluzione Francese del 1789. Tali rivoluzioni, come è noto, furono per molti versi ispirate alle idee dell'Illuminismo e i loro protagonisti furono in alcuni casi degli esponenti importanti di questo movimento, come Benjamin Franklin e Tom Paine in America e Condorcet in Francia. Kant, morto nel 1803, fu invece contemporaneo di entrambe le rivoluzioni e simpatizzò per le correnti liberali moderate. Fin dal 1781 egli amava descrivere la sua nuova concezione filosofica come una "rivoluzione copernicana", per cui, come Copernico aveva fatto girare la Terra intorno al Sole e non viceversa, egli faceva dipendere i fenomeni, la realtà conoscibile, dal soggetto, che detta le leggi con cui essi vengono percepiti e compresi, e non viceversa. Con Kant dunque il soggetto è al centro della conoscenza in modo ancor più radicale di quanto non lo sia in Cartesio.