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La filosofia di Kant, di Mariarosa Macchi e Federico Repetto
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Hume e Rousseau, i due grandi autori trattati nella parte precedente, morirono entrambi nel 1776, anno in cui cominciò la Guerra d'Indipendenza americana, e non poterono nemmeno presagire la grande Rivoluzione Francese del 1789. Tali rivoluzioni, come è noto, furono per molti versi ispirate alle idee dell'Illuminismo e i loro protagonisti furono in alcuni casi degli esponenti importanti di questo movimento, come Benjamin Franklin e Tom Paine in America e Condorcet in Francia. Kant, morto nel 1803, fu invece contemporaneo di entrambe le rivoluzioni e simpatizzò per le correnti liberali moderate. Fin dal 1781 egli amava descrivere la sua nuova concezione filosofica come una "rivoluzione copernicana", per cui, come Copernico aveva fatto girare la Terra intorno al Sole e non viceversa, egli faceva dipendere i fenomeni, la realtà conoscibile, dal soggetto, che detta le leggi con cui essi vengono percepiti e compresi, e non viceversa. Con Kant dunque il soggetto è al centro della conoscenza in modo ancor più radicale di quanto non lo sia in Cartesio.
Aesthetica Preprint, 2013
è un Istituto di Alta Cultura costituito nel novembre del 1980 da un gruppo di studiosi di Estetica. Con d.p.r. del 7 gennaio 1990 è stato riconosciuto Ente Morale. Attivo nei campi della ricerca scientifica e della promozione culturale, organizza regolarmente Convegni, Seminari, Giornate di Studio, Incontri, Tavole rotonde, Conferenze; cura la collana editoriale Aesthetica © e pubblica il periodico Aesthetica Preprint © con i suoi Supplementa. Ha sede presso l'Università degli Studi di Palermo ed è presieduto fin dalla sua fondazione da Luigi Russo.
Se l'elaborazione delle conoscenze, che appartengono al dominio della ragione, segua o pur no la via sicura di una scienza, si può giudicare subito dal risultato. Quando essa, dopo aver fatto molti apparecchi e preparativi, appena viene allo scopo, cade in imbarazzo, o, per raggiunger quello, deve di nuovo e più volte rifarsi da capo e mettersi per altra via; se a un tempo non è possibile mettere d'accordo i diversi collaboratori sul modo col quale debba essere perseguito lo scopo comune; allora sempre si può esser convinti, che un tale studio è ancor ben lontano dal seguire la via sicura propria di una scienza, ed è invece un semplice brancolamento; ed è già un merito verso la ragione scoprire possibilmente questa via, dovesse pure ripudiarsi come inutile ciò che era contenuto nello scopo, quale prima veniva senza riflessione concepito.
Bozza di appunti (scannerizzata e corretta da B. S.)
Kant e la logica del menschlicher Standpunkt Kant and the the logic of the menschlicher Standpunkt TOMMASO MORAWSKI • Università di Roma "La Sapienza", Italia Recensione di Hansmichael Hohenegger (a cura di), Scritti su Kant. Raccolta di seminari e conferenze di Mirella Capozzi, Lulu Press, Morrisville, 2014, pp. 266. ISBN: 9781291915914 Con il titolo Scritti su Kant è uscita per i tipi della Lulu Press una collezione di seminari e conferenze tenuti da Mirella Capozzi tra il 1981 e il 2010. Come spiega Hansmichael
Con-textos kantianos. International Journal of Philosophy, 2018
Recensione a: C. La Rocca (a cura di), Imparare a filosofare oggi. Kant e la filosofia oggi. In ricordo di Silvestro Marcucci, Edizioni ETS, Pisa 2017, pp. 170, ISBN: 978-88-46750-72-3.
2022
Per Kant, l’etica deve fungere da idea regolativa: va tenuta a mente come una stella guida, anche se poi non si sarà in grado di realizzarla. Deve essere l’intenzione che indirizza l’azione, e tale intenzione, non dev’essere volta ad un fine utilitaristico, ma ad un fine giusto in sé e per se.
Fu il senso artistico di uno spirito profondo ed insieme filosofico a richiedere ed esprimere, prima che lo riconoscesse la filosofia come tale, la totalità e la conciliazione, di fronte a quell'astratta infinità del pensiero, a quel dovere per il dovere, a quell'amorfo intelletto, che concepisce e si trova di contro la natura e la realtà, il senso ed il sentire solo come una barriera, come un qualcosa di assolutamente ostile. Deve essere dato a Schiller il grande merito di aver infranto la soggettività e l'astrazione kantiana del pensiero e di aver avviato il tentativo di andare oltre e di concepire concettualmente l'unità e la conciliazione come il vero e di realizzarle artisticamente. Infatti Schiller, nelle sue considerazioni estetiche, non solo ha tenuto fermo all'arte e al suo interesse, ma ha anche conciliato il suo interesse al bello artistico con i principii filosofici, e solo partendo da questi e con questi è penetrato nella profonda natura e nel pensiero del bello 1 .
Una riflessione sul programma filosofico kantiano leggendo le sue introduzioni alla Critica della Ragion Pura
sing e Moses Mendelssohn. Raramente, infatti, nella storia del pensiero occidentale dopo Platone, l'estetica ha avuto un ruolo così centrale per la fi losofi a, ma anche più in generale per la cultura. Nonostante l'importanza di questa tradizione fi losofi ca, sono ancora troppo pochi i lavori storici veramente originali e innovativi sull'argomento: le stesse storie generali dell'estetica spesso menzionano questo movimento solo perché nel suo seno è stato coniato il termine stesso di «estetica» e la disciplina ad esso corrispondente. Non si può quindi che accogliere con estremo favore la nuovissima ricerca di Frederick C. Beiser, uno dei più importanti studiosi statunitensi di storia dell'estetica romantica e dell'idealismo tedesco 1 , intitolata Diotima's Children: German Aesthetic Rationalism from Leibniz to Lessing.
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I capricci della mente, 2022
La Cultura. Rivista di Filosofia e Filologia, 2022
Insegnare filosofia: modelli di pensiero e pratiche didattiche, a cura di Luca Illetterati (Torino: UTET), 2007
Rivista Italiana di Filosofia del Linguaggio, 2017
TOPOLOGIK (ISSN 2036-5683), 2011