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in collaborazione con BIBLIOTECA RICCARDIANA, FIRENZE Per le immagini: © Ministero per i Beni e le Attività Culturali È vietata ogni riproduzione o duplicazione con qualsiasi mezzo. Volume a stampa + CD ISBN 978-88-8450-364-0 © 2010 Edizione Nazionale «I Canzonieri della lirica italiana delle origini» © 2010 SISMEL -Edizioni del Galluzzo Via di Colleramole 11 -50023 loc. Bottai Tavarnuzze -Impruneta -Firenze Premessa IL CANZONIERE RICCARDIANO 2533 LINO LEONARDI, Il canzoniere Riccardiano 2533 e la tradizione delle rime di Guittone GABRIELLA POMARO, Il codice e la sua scrittura GIOVANNA FROSINI, Note linguistiche sul manoscritto Riccardiano 2533 di Guittone TAVOLA Tavola Tavola ricostruita Indice dei componimenti Sigle dei manoscritti citati Riferimenti bibliografici INDICI Indice dei manoscritti Indice dei fenomeni linguistici e delle forme notevoli Indice dei nomi IL CANZONIERE RICCARDIANO 2533. Riproduzione fotografica vii 3 39 59 95 97 99 100 101 105 107 110 INDICE
Il grissino. Un bastoncino tutto piemontese, in Peccati di gola. Le 100 parole del gusto italiano, a cura di M. Arcangeli, Rubbettino Editore, 2015, pp. 150-152
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I analyze the function of ancient art in the work of Cremesini
2021
Una prima bibliografia del teologo pistoiese don Giordano Frosini a due anni dalla morte. Come scriviamo nell’Introduzione, noi che abbiamo compilato questa bibliografia di un autore che ci è stato amico, non riteniamo che possa considerarsi definitiva: alcune informazioni bibliografiche risultano incomplete poiché non è stato possibile accedere al documento originale; la consultazione di ulteriori riviste può rivelare collaborazioni finora non emerse; la scelta di escludere alcune testate “pastorali” può essere ripensata alla luce di considerazioni più inclusive. Saremo grati a chiunque voglia collaborare a renderla quanto più completa possibile con indicazioni bibliografiche o suggerimenti Beatrice Iacopini, Mariangela Maraviglia, Andrea Vaccaro
è stato sostenuto con validi motivi, Donna me prega è la risposta di Cavalcanti al libello, e la canzone è a sua volta il modello di Poscia ch'Amor che risale al 1294-1295 circa, il tempo si chiude su un giro di anni strettissimo: cfr. Malato 2002 2 , pp. 126-30. disponibili alla medesima interrogazione on-line. Dante Alighieri 1984 = Il Fiore e il Detto d'Amore, attribuibili a Dante Alighieri, a cura di Gianfranco Contini, Milano, Arnoldo Mondadori Editore. Dante Alighieri 2002 = Dante Alighieri, Rime, a cura di Domenico De Robertis, Firenze, Le Lettere, 1.* I documenti. Dantis Alagherii 2001 = Dantis Alagherii Comedia, Edizione critica per cura di Federico Sanguineti, Firenze, Edizioni del Galluzzo. De Dominicis 2015 = Giulia De Dominicis, Il manoscritto Chigiano L VIII 305 della letteratura delle Origini: edizione e studio, Università per Stranieri di Siena, Dottorato in Letteratura, Storia della lingua e Filologia italiana, ciclo XXVII (discussa: marzo 2015). Favati 1957 = Guido Cavalcanti, Le rime, a cura di Guido Favati, Milano-Napoli, Ricciardi. Folena 1965 = Gianfranco Folena, La tradizione delle opere di Dante Alighieri, in Atti del Congresso internazionale di studi danteschi, [Firenze], 20-27 aprile 1965, Firenze, Sansoni Editore, pp. 1-78. Frosini 2001 = Giovanna Frosini, Appunti sulla lingua del canzoniere Laurenziano, in I Canzonieri della Lirica Italiana delle Origini, a cura di Lino Leonardi, Firenze, SI-SMEL-Edizioni del Galluzzo, vol. IV (Studi critici), pp. 247-97. Frosini 2015a = Giovanna Frosini, Firenze, in Città italiane, storie di lingue e culture, a cura di Pietro Trifone, Roma, Carocci, pp. 203-46. Frosini 2015b = Giovanna Frosini, Antologie guittoniane, in Antologie d'autore. La tra-. Atti del Convegno internazionale del Centro Pio Rajna (Roma, 27-29 ottobre 2014), Roma, Salerno Editrice. Frosini 2016 = Giovanna Frosini, Il volgare, in Dante fra il settecentocinquantenario della nascita (2015) e il settecentenario della morte (2021). Atti delle Celebrazioni in Senato, del Forum e del Convegno internazionale di Roma (maggio-ottobre 2015), Roma, Salerno Editrice, tomo II, pp. 505-33. Gorni 2001 = Guglielmo Gorni, Restituzione formale dei testi volgari a tradizione plurima, in Dante prima della «Commedia», Firenze, Cadmo, pp. 149-76. Inglese 2002 = Giorgio Inglese, Appunti sulla bipartiticità stemmatica nella tradizione delle opere di Dante, in Studi sulle società e le culture del Medioevo per Girolamo Arnaldi, a cura di Ludovico Gatto e Paola Supino Martini, Firenze, All'insegna del giglio, vol. I, pp. 245-53. Larson 2001 = Pär Larson, Appunti sulla lingua del canzoniere Vaticano, in I Canzonieri della Lirica Italiana delle Origini, a cura di Lino Leonardi, Firenze, SISMEL-Edizioni del Galluzzo, vol. IV (Studi critici), pp. 57-103. LIO = Fondazione Ezio Franceschini-Archivio Gianfranco Contini, Lirica italiana delle Origini (LIO). Repertorio della tradizione poetica italiana dai Siciliani a Petrarca, Malato 2002 2 = Enrico Malato, Dante, Roma, Salerno Editrice. Manni 2003 = Paola Manni, Il Trecento toscano. La lingua di Dante, Petrarca e Boccaccio, Bologna, il Mulino. Manni 2013 = Paola Manni, La lingua di Dante, Bologna, il Mulino. Marti 1956 = Poeti giocosi del tempo di Dante, a cura di Mario Marti, Milano, Rizzoli. Mattesini 1992 = Enzo Mattesini, L'Umbria, in L'italiano nelle regioni, a cura di Francesco Bruni, Torino, UTET, pp. 507-39. NTF = , con Introduzione, Trattazione linguistica e Glossario, a cura di Arrigo Castellani, Firenze, Sansoni, 1952, voll. 2.
Il tentativo di delineare un profilo fonomorfologico della lingua di M. incontra molte difficoltà: in primo luogo la complessità straordinaria dell 'oggetto dell'indagine, quel M. «istorico, comico e tragico» (M. a Francesco Guicciardini, post 21 ott. 1525, Lettere, p. 411) che, nella lettera a Francesco Vettori del 31 gennaio 1515, rivendicava la diversità dei propri interessi, dei propri scritti, «perché noi imitiamo la natura, che è varia, e chi imita quella non può essere ripreso» (Lettere, p. 349). M. stesso ci pone dunque di fronte al problema ineludibile e grandioso della varietà delle sue opere, che significa -declinato in termini di lingua -della varietà delle forme e dei suoni, dei costrutti e del lessico, riuniti però da una saldezza di fondo e da una visione unitaria e forte della lingua. In secondo luogo, dalla parte di chi si propone di indagare, lo studio della lingua di M. viene a trovarsi privo di una serie di strumenti paragonabili a quelli a cui siamo ormai avvezzi nell'esame di testi e opere dei secoli precedenti. Non esiste ancora un'edizione completa degli autografi di M. (anche solo di quelli letterari e non documentari, ossia degli atti d'ufficio), per quanto questa sia prevista dal piano dell'Edizione nazionale (Martelli 1997, pp. 30-32); su un'edizione completa e affidabile ai fini dell'analisi linguistica -e che sia il riferimento su cui poter misurare gli usi anche dei testi non autografipotranno essere prodotte le concordanze informatizzate e lemmatizzate, l'unico strumento che per definizione di completezza possa costituire una base attendibile per le rilevazioni statistiche sugli andamenti linguistici. In mancanza di esso, si è dovuto rinunciare a qualsiasi tentativo di quantificazione dei fenomeni, che sarebbe risultata in ogni caso parziale e limitata, nel complesso non attendibile. Inoltre, per il panorama linguistico coevo (o di pochi decenni precedente), al di là del preziosissimo studio di Paola Manni (1979) e di alcune analisi su testi specifici, non disponiamo di uno strumento (banca dati e vocabolario) analogo al Tesoro della lingua italiana delle origini (TLIO), per cui manchiamo della possibilità di un confronto sistematico. Ai fini del presente tentativo di analisi (che si giova della bibliografia pregressa, dagli studi classici di Fredi Chiappelli, 1952 e 1969, e di Paolo Ghiglieri, 1969, alle osservazioni di Paolo Trovato nell'ed. da lui curata del Discorso intorno alla nostra lingua, 1982, dalle pagine di Giovanni Nencioni, 1983, e di Pier Vincenzo Mengaldo, 2008, alle note di Fabrizio Franceschini, in Cultura e scrittura di Machiavelli, 1998, e al profilo di Carmelo Scavuzzo, 2003) ci si è fondati sulla costituzione di un corpus limitato, ma rappresentativo di autografi raggiungibili, individuati a partire dal contributo di Emanuele Cutinelli-Rendina (2009), visti e riscontrati direttamente (con l'unica eccezione di alcune lettere private); su questa base, si è cercato di individuare una serie di fenomeni di pertinenza fonomorfologica studiati e noti come caratterizzanti del fiorentino 'argenteo', e costituenti alcune macrocategorie di indagine (dunque, non un intento complessivamente descrittivo della lingua di M., ma una selezione di tratti organici e strutturali). Com'è noto, di grandi opere machiavelliane (il Principe, la Mandragola, i Discorsi -fatto salvo il minuscolo frammento del proemio -, la maggior parte delle lettere private) non sopravvivono autografi; al problema della valutazione linguistica di questi testi sarà dedicata qualche riflessione nella parte finale di questa esposizione. Rimane disponibile per una interrogazione generale delle opere machiavelliane la Letteratura italiana Zanichelli 4 (LIZ 4.0, 2001, che accoglie, per il Principe, il testo curato da Giorgio Inglese nel 1995 e, altrimenti, l'ed. delle opere di M. curata da Mario Martelli nel 1971), mentre di concordanze parziali (ma non edite) riferiscono Inglese (in N. Machiavelli, De Principatibus, 1994, p. 160 nota 14) e Pasquale Stoppelli (2005, p. 29 nota 22). Il campo di indagine: un campione di scritture autografe. -Si indicano di seguito gli autografi machiavelliani che sono stati consultati ai fini dello studio fonomorfologico, divisi per cronologia e indicati con le sigle con cui compariranno nell'analisi linguistica. Primo blocco cronologico. Supplica = Supplica al cardinale Giovanni Lopez, a nome della famiglia 720 GIOVANNA FROSINI Lingua 2 Machiavelli II Appendice_Frosini_720_732:Layout 1 8-09-2014 10:36 Pagina 720 Machiavelli. Firenze, Biblioteca nazionale centrale (d'ora in avanti BNCF), Autografi Palatini, Machiavelli, I 57. Primo autografo datato (2 dic. 1497). Sottoscrizione: «Maclavelloru(m) Familia | Pero Nicholò (et) Tucta la famiglia | de' machiavegli Cives florentini». Cfr. Lettere, pp. 4-5. Becchi = Lettera a Ricciardo Becchi: Ragguagli sulla predicazione di fra Gerolamo Savonarola. BNCF, Machiavelli, I 58. Firenze, 9 marzo 1498; con la sottoscrizione: «Valete datu(m) florentie die viiii martii Mccccxcvii [Vester] | Nicholò di m. b° Ma-|chiavegli». Cfr. Lettere, pp. 5-8. Secondo blocco cronologico. CP 64, 65, 69 = Firenze, Archivio di Stato, Consigli della Repubblica, Consulte e pratiche: CP 64: mano di M. 2 settembre 1498; CP 65: mano di M. 3 giugno 1499; CP 69: mano di M. 29 maggio 1505-13 agosto 1509. Cfr. D. Fachard, in Consulte e Pratiche, 1988, pp. XIV, XXIV-XXVIII. Pisa = Discorso sopra Pisa. BNCF, Machiavelli, I 75. Prima prosa politica conservata: maggio (o piuttosto inizio giugno) 1499. Cfr. N. Machiavelli, L'Arte della guerra. Scritti politici minori, a cura di
Si legge nel capitolo XXXIV della Vita nuova un passo famoso: [1] In quello giorno nel quale si compiea l'anno che questa donna era fatta de li cittadini di vita eterna, io mi sedea in parte ne la quale, ricordandomi di lei, disegnava uno angelo sopra certe tavolette; e mentre io lo disegnava, volsi li occhi e vidi lungo me uomini a li quali si convenia di fare onore, [2] e riguardavano quello che io facea, e secondo che me fu detto poi, egli erano stati già alquanto, anzi che io me ne accorgesse. Quando li vidi, mi levai, e salutando loro dissi: «Altre era testé meco, perciò pensava».
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Dizionario biografico degli italiani, 86, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2016, pp. 203-209
Quaderni IRCRES, Consiglio Nazionale delle Ricerche, 2018
Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo [ISBN 978-88-942416-0-0], 2021
Dizionario biografico degli italiani, 86, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2016, pp. 251-253