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Sulla crisi dell’epistéme nella scienza

2014, Soggetto e realtà nella filosofia contemporanea (a cura di M. Ferrari - G.P. Terravecchia), Itaca, Castel Bolognese

In un contributo del 1956 dal titolo "Tre differenti concezioni della conoscenza umana" Karl R. Popper scriveva: "Tutto quello che lo scienziato può fare, ritengo, è controllare le proprie teorie, ed eliminare quelle che non superano i controlli più severi da lui concepiti. Egli, tuttavia, non può mai essere del tutto certo che dei nuovi controlli, o anche un nuovo dibattito teorico, non lo conducano a modificare, o ad abbandonare, la propria teoria. In questo senso, tutte le teorie sono, e restano, delle ipotesi: sono congettura (doxa), contrapposta alla conoscenza indubitabile (epistéme)". Se si prende sul serio questa affermazione, che del resto ben sintetizza la riflessione epistemologica svolta nei primi settant’anni del Novecento, non si può non notare la schizofrenia che permea la nostra civiltà.