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Digital music. Storia e implicazioni teoriche

2018, Studi di Estetica

Abstract

The use of digital tools to produce, reproduce and listen to the music have revolutionized the traditional relationships between composer (or musician), performer, producer and listener. In this paper, I try to draw up the historical development of digitalization of the three phases that articulate the music experience (production, reproduction, listening) today, with some considerations about the aesthetic implications related to these processes. 1. Premessa La pervasività della dimensione digitale è uno dei tratti specifici della contemporaneità, la quale, da tale pervasività, è stata plasmata in molti suoi aspetti. L'esistenza quotidiana si sviluppa lungo percorsi di-gitali più o meno impervi, più o meno comprensibili, dei quali si ha più o meno consapevolezza. Si tratta del risultato di un'evoluzione, dura-ta alcuni decenni e ancora in corso, che ha visto intersecarsi e so-vrapporsi linee di ricerca diverse, molte delle quali convergenti verso due obiettivi principali: la smaterializzazione e la rapidità dei processi, producendo una profonda e radicale trasformazione nel rapporto uomo-uomo e uomo-mondo. Le nuove tecnologie, di fatto, affermano e confermano l'uscita da un doppio paradigma del XX secolo, quello che intende la tecnica come un mezzo per supplire alle carenze adattive umane e quello che concepisce la tecnica come protesi o come appendice, in qualche 1 [email protected].

Key takeaways

  • La pervasività della dimensione digitale è uno dei tratti specifici della contemporaneità, la quale, da tale pervasività, è stata plasmata in molti suoi aspetti.
  • Le nuove tecnologie digitali, che attestano l'ingresso nel nuovo paradigma del XXI secolo, sono oltre l'uomo, ed è piuttosto l'essere umano a riconfigurarsi attraverso di esse e sostanzialmente in esse, come intorno a un centro gravitazionale mutevole e plurale.
  • Se di "era digitale" si può parlare, di fatto, in relazione allo sviluppo dei sistemi computazionali (e, nel caso della musica, dei procedimenti compositivi di tipo computazionale), è necessario prendere le mosse dalla costruzione dei primi sintetizzatori, dal momento che se il computer ha affinato e arricchito la sintesi dei suoni (ma non così tanto come si era sperato), non ha cambiato in nulla la concezione generale dei sistemi.
  • Vi è poi una seconda distinzione che salta nel passaggio dall'analogico al digitale, probabilmente ancora più gravida di conseguenze e che orienta il discorso verso un'analisi di tipo ontologico.
  • L'utilizzo di software, come abbiamo visto, non è una novità nel settore della composizione musicale.