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Action30 è un collettivo composito: grafici, filmaker, musicisti, fumettisti, giornalisti e studiosi di varie discipline che si prefiggono di intercettare le nuove forme di razzismo e fascismo usando gli anni 30 del secolo scorso come una lente d'ingrandimento.
We consider the mechanical systems made by combination in parallel of simple Atwood's machines. The general properties and the equations of motion are obtained for both ideal and real machines. In the simplest situations we calculate explicitly the accelerations of hung bodies and the tensions of strings. Due o più macchine di Atwood 1 , in analogia con altri dispositivi meccanici (come le molle), possono essere collegate sia in serie 2 che in parallelo. In questo lavoro ci occuperemo dei sistemi del secondo tipo. Per collegare macchine di Atwood in parallelo vi sono fondamentalmente due possibilità: (a) le due macchine hanno in comune il filo e il corpo appeso a quest'ultimo nel tratto in-termedio tra le carrucole; (b) le due macchine hanno in comune il filo sul quale è appoggiata, nel tratto intermedio tra le carrucole fisse, una carrucola mobile cui è appeso il corpo intermedio. Consideriamo la prima configurazione, il cui schema di corpo libero è mostrato nella Figura 1. Si tratta di una macchina di Atwood doppia in parallelo , un dispositivo spesso utilizzato nel la-boratorio dei corsi introduttivi di fisica per illustrare la legge di composizione vettoriale delle forze (regola del parallelogramma). In realtà, il sistema può essere descritto in modo semplice solo se l'angolo α formato dai tratti di filo compresi tra le carrucole è nullo o minore di 5°, quando cioè le due pulegge sono quasi in contatto tra loro. In questa configurazione i due tratti di filo che sor-reggono il corpo m 3 si possono considerare paralleli senza commettere errori significativi (ricor-diamo che i valori delle funzioni goniometriche seno e coseno, per angoli inferiori a 5°, si possono rispettivamente approssimare al valore dell'angolo in radianti e a 1 commettendo errori inferiori allo 0,3 %). Quando invece i due tratti di filo non sono neppure approssimativamente paralleli (l'angolo α è maggiore di 5°), è semplice trovare la condizione di equilibrio statico del dispositivo ma non calcolare le accelerazioni dei corpi appesi. Bisogna inoltre distinguere tra la situazione in cui il pun-to di applicazione del corpo m 2 è fisso sul filo (che può così essere diviso in due parti distinte) e la situazione invece nella quale questo punto può variare liberamente sotto l'azione delle forze agenti.
We consider the mechanical systems made by combination in series of simple Atwood's machines. An interesting property for this system is obtained when the machines are ideal. For the systems with real pulleys we derive the equations of motion and calculate the accelerations of hung bodies and the tensions of strings. 1. Macchina di Atwood semplice La macchina di Atwood è descritta nella maggior parte dei manuali di fisica a ogni livello ed è utilizzata nei laboratori didattici per esperienze di statica e di dinamica. Essa è costituita essenzial-mente (vedi Figura 1) da una carrucola fissa, cioè da una puleggia libera di ruotare intorno al pro-prio asse baricentrico fissato a un sostegno opportuno, nella cui gola passa un filo alle cui estremità sono appesi due corpi di massa nota. Quando il sistema non si trova in equilibrio (ovvero quando le masse hanno valori diversi) i due corpi appesi vengono accelerati uno verso l'alto e l'altro verso il basso. Recentemente è stato realizzato un lavoro 1 di ampia rassegna delle proprietà e del funzionamen-to della macchina di Atwood, nel quale sono stati esaminati separatamente tutti i fattori che contri-buiscono a definire un dispositivo reale (massa e momento di inerzia della puleggia, attriti di rota-zione, massa del filo, spinta idrostatica, attriti aerodinamici) e determinando il modo in cui ciascun fattore influenza la descrizione matematica del sistema. Vengono qui riportati i risultati fondamen-tali di tale lavoro, relativi al comportamento cinematico della macchina di Atwood quando essa è considerata un sistema ideale e quando invece si tiene conto delle proprietà fisiche della puleggia. In condizioni ideali, la puleggia ha massa trascurabile ed è assimilabile a un disco sottile che può ruotare senza attrito intorno al proprio asse baricentrico. Il filo ha anch'esso massa e dimensioni trasversali trascurabili, è inestensibile e perfettamente flessibile e scorre senza attrito sulla carrucola fissa. Si considerano trascurabili anche la spinta di Archimede agente sui corpi appesi (di massa m 1 e m 2) e l'attrito aerodinamico su questi ultimi. Si indicano con T 1 e T 2 le tensioni presenti nei due rami del filo cui sono appesi i corpi e con a 1 e a 2 le accelerazioni di questi ultimi. Le proprietà del filo hanno come conseguenza che la tensione al suo interno ha ovunque lo stesso modulo (1 2 T T T = =) e che le velocità e le accelerazioni dei corpi appesi sono uguali in modulo ma di versi opposti (1 2 a a a = − =). Figura 1. Macchina di Atwood semplice (schema di corpo libero)
La Nicotiana Tabacum contiene la nicotina, l'alcaloide responsabile della dipendenza dal fumo di tabacco. Vengono descritti la quantità di nicotina presente nel tabacco, e la sua farmacocinetica. La nicotina agisce attraverso i recettori colinergici nicotinici, recettori-canale, che sono diffusi nel sistema neuromuscolare, nel SNC e periferico, e in molte altre cellule dell'organismo. La nicotina ha intensi effetti sul cervello, sul sistema cardiocircolatorio, sul polmone, sulla cute e sul sistema immunitario. La nicotina contribuisce in modo sostanziale agli effetti tossici connessi con l'uso cronico del fumo di tabacco. Non ci sono evidenze cliniche sulla sicurezza di una somministrazione cronica della nicotina per via inalatoria e, quindi, il suo uso ricreazionale non è da raccomandare.
Gli algoritmi sono metodi per la soluzione di problemi. Possiamo caratterizzare un problema mediante i dati di cui si dispone all'inizio e dei risultati che si vogliono ottenere: risolvere un problema significa ottenere in uscita i risultati desiderati a partire da un certo insieme di dati presi in ingresso. I dati in ingresso vengono anche detti (valori in) input ei risultati in uscita (valori in) output. Possiamo assumere che ciascun problema consista di un insieme di casi particolari, o istanze.
La deformazione elastica del mozzo e dell’albero crea un sistema di pressioni che, per mezzo dell’attrito, consente la trasmissione della coppia. Scegliere l’interferenza necessaria a realizzare il collegamento forzato per la trasmissione della coppia e verificare la resistenza del collegamento sono passaggi fondamentali per una buona progettazione.
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