Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
2008, Viella
in: Il Rinascimento giuridico in Francia, ROMA, Viella, 2008, pp. 313 - 322
CoSMo | Comparative Studies in Modernism, 2017
Una prospettiva neuroscientifica accompagnata da immagini letterarie * ABSTRACT (Eating: From Physiology to the Unconscious. A Neuroscientific perspective with some literary images) Eating is a complex behavior with multiple underpinnings and different modulating motivational systems. In order to shed light on such a multifaceted behavior a variety of standpoints-biological, cultural, scientific, etc.-can be adopted and possibly compared. Psychiatry can help understand human eating, mostly with regard to some aberrant patterns of eating behaviors ranging from starvation to binge eating. In this work reward systems, relational meanings of eating and the unconscious symbol of food will be discussed aiming to provide the reader with a rhapsodic description of the link between hunger and the unconscious.
1996
La DG V "Occupazione, Relazioni industriali e Affari sociali" della Commissione delle Comunità Europee ha affidato al Centro di Cooperazione Familiare, nel novembre del 1995, l'incarico di realizzare un manuale sulle buone prassi nella condivisione di responsabilità tra donne e uomini nel child care. Alla redazione del manuale è stata finalizzata, inoltre, una ricognizione sulle esperienze e le storie di successo che, nei paesi europei e in Italia, hanno coinvolto in maniera significativa gli uomini, e in particolare i padri, nella cura dei propri figli, o dei bambini in generale. Tale incarico si inserisce nel quadro di una serie di programmi che l'Unione Europea sta realizzando all'interno degli stati aderenti. Il Terzo e il Quarto Programma Quadro sulle Eguali Opportunità tra uomini e donne, ad esempio, sottolineano la scarsa adeguatezza dei servizi sociali miranti alla condivisione di responsabilità tra i sessi nel management domestico e nelle attività di child care e la necessità di promuovere la piena partecipazione delle donne al mercato del lavoro attraverso iniziative volte a riconciliare responsabilità professionali e familiari, sia per gli uomini che per le donne. L'équipe che ha realizzato la ricognizione è stata composta da: Marina Cacace, giurista, direttore della ricerca; Alfonso Alfonsi, sociologo; Agnese Moro, psicosociologo; Flaviana Pessina, sociologo. Nel mese di aprile 1996, inoltre, l'équipe ha convocato un seminario di lavoro per discutere, con alcuni esperti europei, i primi risultati della ricognizione.
Storie e linguaggi, 2022
(ENG) The article explores the relationships between a minor humanist from Verona, Leonardo Montagna, and some famous scholars of the time, such as Gian Mario Filelfo, Pomponio Leto, and Lorenzo Valla in order to reconstruct the social and cultural environment of mid-fifteenth-century Verona, a peripheral, but lively, centre of Humanism. Since no correspondence from Montagna has survived the passage of time, the essay relies on the information that can be obtained directly from the poetry of the author and indirectly from the poems and letters addressed to him by contemporary writers.
Origin and development of humanistic script (c. 1400-1490) The contribution of greek script to humanistic reform.
Peer-review. Articoli e note inviati per la pubblicazione alla rivista sono sottoposti -nella forma del doppio anonimato -a peer-review di due esperti, di cui uno almeno esterno al Comitato Scientifico o alla Direzione. Ogni due anni sarà pubblicato l'elenco dei revisori.
1. Il Welfare è stato una parentesi | 2. Università e professioni sociali | 3. L'umanesimo nel XXII secolo 1. Il Welfare è stato una parentesi 1. Prima del Welfare Grecia In Grecia era diffusa l'idea che solo il kalos (il bello) fosse compatibile con l'agathos (il buono). Fatta questa premessa, anche le regole imposte da Licurgo a Sparta risultano giustificabili. "I genitori non avevano diritto di allevare i figli, ma dovevano portarli in un luogo chiamato tesche, dove gli anziani esaminavano il bambino: se lo vedevano sano e robusto ne disponevano l'allevamento e gli assegnavano in anticipo una porzione di terreno demaniale; se invece lo trovavano gracile e malfatto, ordinavano che fosse gettato in una voragine del monte Taigeto, detta Apotete. Non conveniva infatti né alla polis né al bambino stesso che fosse lasciato crescere per restare sempre debole e dal fisico infelice. [...]" (Plutarco, "Le vite"). L'idea che ci dovesse una selezione tra le persone "migliori", da avvantaggiare, e le "peggiori", da allontanare ed escludere, torna anche nelle parole della "Repubblica" di Platone: «Se dobbiamo tener conto-risposi-di ciò che abbiamo già ammesso, conviene che gli uomini migliori si accoppino con le donne migliori il più spesso possibile e che, al contrario, i peggiori si uniscano con le peggiori, meno che si può; e se si vuole che il gregge sia veramente di razza occorre che i nati dai primi vengano allevati; non invece quelli degli altri. E questa trama, nel suo complesso, deve essere tenuta all'oscuro di tutti, tranne che dei reggitori, se si desidera che il gruppo dei guardiani sia per lo più al sicuro da sedizioni». (Repubblica, V) Roma Nell'antica Roma l'approccio non era molto diverso: i bambini con deformazioni evidenti venivano soppressi al momento della nascita, gli altri se entro i 3 anni mostravano segni di sordità venivano eliminati in quanto incapaci di apprendere. "Un bambino chiaramente deformato deve essere condannato a morte" I Romani utilizzavano la rupe Tarpea. Anche nel mondo latino vediamo un accostamento tra malattia e volontà degli dei, i quali però non erano ritenuti gli unici responsabili, ma le cause di molti disturbi mentali dell'uomo sono individuabili anche nel lusso, nell' avidità e in molti vizi che opprimono l'animo umano. Rimane tuttavia l'idea dell'emarginazione e peggio ancora dell'eliminazione dei malati incurabili, come possiamo vedere dalle parole di Lucio Seneca: "Soffochiamo i nati mostruosi, anche se fossero nostri figli. Se sono venuti al mondo deformi o minorati dovremo annegarli. Ma non per cattiveria. Ma perché è ragionevole separare esseri umani sani da quelli inutili…" (De Ira, libro I) Cristianesimo Con l'avvento del Cristianesimo pare verificarsi un cambio di mentalità : l'approccio alla malattia è caratterizzato da pietà e protezione partendo dal presupposto che si è tutti figli di Dio. Una notevole regressione avviene dopo l'elezione di papa Gregorio Magno che affermava "Una anima sana non trova albergo in un corpo tumefatto". Con questo atteggiamento ci si inoltra nel medioevo. Eugenetica Fondatore dell'eugenetica fu il cugino di Charles Darwin, Francis Galton (1822-1911), che si interessò molto all'ereditarietà compiendo studi statistici su quella fisica e su quella psichica. Si appassionò alla criminologia, sono noti i suoi studi sulle impronte digitali e la sua definizione del criminale "ereditario". Egli divenne famoso e stimato alla pari di unaltro scienziato dell'epoca, l'antropologo e psichiatra italiano Cesare Lombroso (1835-1909), fondatore dell'antropologia criminale e autore della prima classificazione degli esseri inferiori che fu poi ripresa dal nazismo. Secondo le sue teorie i criminali nascono tali, hanno infatti conformazione del cranio diversa dalla nostra, pertanto sono irrecuperabili, è inutile punirli, quindi l'umanità ha il diritto e dovere di difendersi estirpando il male da se stessa. Agli inizi del XX secolo ormai l'eugenetica era un'ideologia scientifica che aveva contagiato molti Stati e molti illustri scienziati e premi Nobel. Tra i più conosciuti citiamo Konrad Lorenz, John Langdon Down, colui che identificò la sindrome a cui diede il nome, Alexander Graham Bell. L'America per prima, usando l'eugenetica per classificare razze inferiori, respinse immigrati e proibì matrimoni misti. Tra il 1907 e il 1909 in qualche Stato americano cominciarono a verificarsi i primi casi di sterilizzazione coatta. Pochi anni dopo, in molte democrazie europee iniziò la sterilizzazioni dei malati di mente. Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca e Svizzera per un quarantennio, dagli anni trenta agli anni settanta, attuarono politiche eugenetiche e promulgarono leggi per la sterilizzazione di intere categorie di persone.
Questo scritto fu composto intorno al febbraio-marzo del 1970 in occasione di una conferenza che tenni in Roma presso un'associazione italo-tedesca che recava il nome di "Cuncti gens una". All'epoca, anche se era da poco trascorso il centenario busoniano, il compositore godeva (si fa per dire) della totale ignoranza presso il gran pubblico ed era ricordato soprattutto come il pianista e il trascrittore delle musiche di Bach; la questione che ancora teneva banco era se Busoni fosse da considerarsi più tedesco che italiano o viceversa. Di questo dibattito qui ne rimane gran traccia, ed occupa tanto di quello spazio che oggi non gli dedicherebbe alcuno in un serio articolo. Lo scritto è quindi, molto datato, sia sotto questo punto di vista, sia per non considerare la non indifferente quantità di materiale pubblicato su Busoni negli ultimi decenni, sia, non ultimo, per la giovanile età dell'autore che si esercitava allora nella sua prima critica musicale, puerilmente alimentato più dall'entusiasmo verso colui che divenne nella sua vita semplicemente «Il Maestro», che da una vera e propria analisi critica. Ma al di là di alcune ingenuità espressive e di pensiero, le righe conservano un certo valore, non solo affettivo ma anche di testimonianza di vita, specie per l'autore, che ora sottolinea con soddisfazione che all'epoca in cui la gioventù a lui coetanea sciupava il proprio tempo appresso a gruppetti di musica di cui, grazie a Dio, non è rimasto nulla, almeno assai poco, egli scriveva su Busoni. Per questo motivo nel pubblicare in internet questo breve saggio, di esso non ho cambiato nella sostanza quasi nulla, ad eccezione di qualche aggettivazione troppo retorica (giudicata con il senno di poi) e di qualche lieve correzione formale. d'animo, con un pathos che è anche il nostro: ci appropriamo di quel modo di pensare, proviamo le medesime emozioni del compositore. Ma se di stile si può parlare per ogni compositore, per Busoni questo vocabolo è, a seconda di come lo esaminiamo, ricco o povero di contenuto. Se parliamo infatti di espressione, di individuazione, di coerenza, da questa angolazione Busoni possiede sicuramente uno stile. Se parliamo, al contrario, di stile nel senso che tentiamo d'individuare sotto una determinata forma, un'etichetta, tutta o gran parte della sua composizione, la parola è senz'altro insufficiente: di unico stile per Busoni si può parlare soltanto ad una condizione: che si intenda per stile quello che altri chiama individualità. La differenza è fine, ma la seconda parola è di contenuto più ampio della prima, perché con essa s'intendono indistintamente tutte le pulsioni, le emozioni che spingono un individuo ad agire, tutta la sua humanitas, tutto il suo sentire, tutto il suo partecipare alla vita. Così come non si potrà dire, ad esempio, che Beethoven è tutto romantico (nel suo romanticismo ci sarà sempre un po' di retaggio di idee classiche e profezia di futuro), egualmente non potremo dire che Busoni si esaurì in un solo movimento stilistico. In vita Busoni fu attratto infatti da vari e diversi accidenti, si passi il termine altamente improprio, ma non ne ne fu mai dominato, cercò, al contrario, di dominare tutto, di far confluire ogni particolare, quasi un tassello dell'universo, in quello che divenne poi la sua Estetica, quella personale così come consegnata alle stampe. Tutto ciò che cadeva sotto la sua diretta osservazione lo studiava, lo assimilava, s'impadroniva del nuovo senza dimenticare il vecchio, e fu solo così che poté serbare completa originalità ed indipendenza di pensiero pur interessandosi al Futurismo, al Simbolismo, all'Espressionismo,.. . formulare idee, scrivere della teoria della musica, e tenere un contegno prettamente personale. Molteplice eppur unico, articolato ed unito nel segno di un possente credo personale, così si sviluppa lo stile busoniano. Esaminando una sua singola composizione non è possibile comprendere il suo essere che, tra l'altro, non discende solo dalla musica, tanta parte avendone anche il suo pensiero, la sua formaione culturale come si compose dall'educazione artistica intera; le melodie non sono mai fini a se stesse, tutto viene proiettato in una nuova dimensione, in un universo ampio ed arricchito che occorre guadagnarsi a piccoli passi. La sua musica è di fatto una civiltà della musica, un compendio di questa, ciò che con gergo teatrale potremmo chiamare, considerando l'epoca e il periodo di transizione musicale che la sua vita attraversa, la stretta finale prima della conclusione dell'ultimo atto, una civiltà riscoperta nei suoi più genuini valori, un alternarsi di luci, nient'affatto una musica contraddittoria, anzi, forse, la musica più coerente che mai ci sia stata data udire, la meno sognante, e comunque la più serena. Busoni cioè, è quello che si vuole sottolineare, non ebbe, e non poté avere, un solo stile, in quanto i diversi movimenti culturali che attraversava non potevano lasciarlo indifferente. Terrei però a precisare e distinguere fra stile, da una parte, ed unità stilistica dall'altra. E mentre intorno allo stile si può parlare di naturale processo di evoluzione, per cui lo stile del compositore dei preludi si differenzia notevolmente, tanto per far due esempi cronologicamente assai distanti, dallo stile del compositore del Faust, per quel che concerne l'unità stilistica si deve annotare che essa rimane sempre costante. Di un cambiamento in questo senso si può parlare solo a condizione che uno stile non ne rinneghi un altro, che la personalità rimanga cioè sempre invariata.
2 017 gennaio-febbraio 45 La via italiana dei "corridoi umanitari" Nati dalla collaborazione fra cattolici e protestanti rappresentano la straordinaria alternativa ai barconi della morte. Il criterio della "vulnerabilità" e l'abile interpretazione del Regolamento UE sui visti. Un'esperienza che potrebbe diventare europea Anversa, settembre 2014: da questa città belga e da questa data inizia la storia che vogliamo raccontare dei "corridoi uma-nitari", un percorso italiano avviato lo scorso anno per contra-stare le immigrazioni illegali e lo sfruttamento di esseri umani che esse determinano. Una via non antagonista, ma comple-mentare ai canali ufficiali, ricavata da un'abile interpretazione del Regolamento europeo del 2009 che ha istituito il "codice comunitario" dei visti d'ingresso degli stranieri nei Paesi dell'Unione. Una storia che ha a sua volta un antefatto più lontano, l'estate del 1985, in Turchia… perché alcune vicende umane hanno traiettorie loro, non riconducibili alla consueta razionalità ma a un diverso segno ispiratore. "
La condivisione: reti di convivenza e dono L'evasione: il lavoro e il consumo Lo scontro: forme di resistenza a istituzioni repressive La politica: quotidianità e rappresentazione «Noi»: un circuito antagonista La condivisione: reti di convivenza e dono
Etnoantropologia, 2014
The paper introduces the session by integrating the different contributions in the common effort to analyze ethnographically the configurations of humanitarian aid and of the international cooperation and in combining the institutional analysis with the study of the ideologies, the projects, the discourses and the practices. It also invites to interpret the articles as ways to understand how the activities of the subaltern groups may offer important contributions in the elaboration of new forms of citizenship and of new rights.
"Di qui Spagna et Italia han mostro / chiaro l’onor": Estudios dedicados a Tobia R.Toscano sobre Nápoles en tiempos de Garcilaso, 2020, ISBN 978-84-490-8973-2, págs. 441-450, 2020
Tra i mss. del Gervasio e il corposo carteggio si ritrovano non pochi riferimenti agli autori napoletani gravitanti attorno all'Accademia Pontaniana:
2019
Le celebrazioni commemorative del primo conflitto mondiale tenutesi lungo tutto il 2018 hanno suscitato vivaci dibattiti in vari paesi europei sul rapporto tra memoria e storia, così come tra memoria e propaganda politica. I temi di tale dibattito non furono estranei alla cultura politica antica e l’elaborazione di patrimoni memoriali in concorrenza con altri partecipò, in specie nella fase successiva alla guerra civile tra mariani e sillani, alla costruzione dell’immaginario storico-politico della nuova classe dirigente, impo-stasi dopo il conflitto, che avrebbe dovuto trarne motivo di stabilizzazione.
Malighetti R. 2014, Transazioni, solidarietà ed umanitarismo, EtnoAntropologia, 2 (1), pp. 3-17.
The paper introduces the session by integrating the different contributions in the common effort to analyze ethnographically the configurations of humanitarian aid and of the international cooperation and in combining the institutional analysis with the study of the ideologies, the projects, the discourses and the practices. It also invites to interpret the articles as ways to understand how the activities of the subaltern groups may offer important contributions in the elaboration of new forms of citizenship and of new rights.
CMI Brief, 2021
Migliorare l'accesso all'aiuto umanitario in situazioni di conflitto e di emergenza è sempre stata una delle principali preoccupazioni per gli operatori umanitari. Per garantire l'accesso, l'assistenza e la protezione dei civili, l'azione umanitaria è stata storicamente portata avanti in situazioni di estrema insicurezza e in condizioni politiche instabili. Il concetto di diplomazia umanitaria ha cominciato a farsi strada agli inizi degli anni 2000 per descrivere i tentativi e le strategie di persuasione che gli attori umanitari compiono nei confronti delle forze politiche locali e nazionali affinché agiscano, in ogni momento e in ogni circostanza, nell'interesse delle persone più vulnerabili e nel pieno rispetto dei principi umanitari fondamentali quali neutralità, indipendenza, umanità e imparzialità.
PATROLOGIA OBIETTIVI DEL CORSO: 1) Tenendo presente che "uno studio articolato di recupero del modo di essere e di pensarsi cristiani nel periodo della Chiesa dei Padri" è stato incoraggiato sia da Paolo VI (AAS 67, 1975, 469-473) sia da Giovani Paolo II (Lettera apostolica "Patres Ecclesiae", AAS 72, 1980, 5-6), si dovranno cogliere nei Padri, di volta in volta, alcune "delle costanti che sono la base di ogni autentico rinnovamento nell'ordine spirituale e teologico: attaccamento alla fede, desiderio di ardente di scrutare il mistero di Cristo, senso profondo della Tradizione, amore senza limite alla Chiesa" (Paolo VI, "Lettera al card. M. Pellegrino per il centenario di J. B. Migne, AAS 67, 1975, loc. cit.) 2) Perciò si cercheranno "agganci" con discipline quali Storia della Chiesa e Filosofia Cristiana, ovviamente tenendo presente lo specifico statuto istituzionale di esse. 3) Ricerca di "motivi che rendono così vivo ed attuale nella nostra epoca, pur così diversa da quella dei Padri, il loro messaggio incisivo e fecondo dal punto di vista non solo religioso e spirituale, ma anche letterario e, in senso più ampio, culturale."
Premio Raffaele Abate 2020, 2020
Nella presente monografia viene trattata l'evoluzione normativa e giurisprudenziale della protezione umanitaria in Italia, inquadrando l'istituto nell'ambito della più ampia tematica del diritto di asilo e del diritto dei rifugiati e affrontando in chiave comparatistica le maggiori esperienze europee in materia di soggiorno per motivi umanitari (in particolare Francia, Germania e Spagna). "La protezione umanitaria" ha vinto il Premio Raffaele Abate 2020 (I° Sezione) bandito dal Ministero dell'Interno.
Pensare e vivere il dialogo. Teologia e filosofia per dire Dio e l’umano in un mo(n)do plurale, 2021
Il Dialogo come strumento di ricerca: il metodo I presupposti epistemologici 1 la disciplina che studia la vita, le opere e il pensiero dei Padri della chiesa ha visto negli ultimi secoli acquisire consapevolezze sempre più profonde sul suo statuto epistemologico. agganciata ad un'antica prassi ecclesiale, suddetta disciplina ha dovuto superare la fase-agli inizi del XVII sec.-che considerava nettamente distinta la Patristica dalla Patrologia, ovvero lo studio del pensiero da quello della vita e delle opere dei padri. 2 a partire dal XVIII secolo, il sorgere di una sempre più consapevole e necessaria prassi del metodo storico-critico ha investito gli studi patristici con la nascita della Letteratura cristiana antica-ovvero lo studio delle forme letterarie presenti nel cristianesimo antico-e soprattutto con la presa di coscienza dell'impossibilità di analizzare il pensiero di autori antichi slegato dal contesto storico e dalle forme letterarie della loro produzione. 3
Il metodo degli umanisti, 2018
Il metodo degli umanisti, pubblicato a Firenze da Remigio Sabbadini nel 1922 presso Le Monnier, voleva essere, secondo le intenzioni dell'autore, il lavoro conclusivo dei propri studi, sulla base di una vita dedicata alla ricerca su singoli autori (Aurispa, Panormita, Guarino, e tanti altri noti e meno noti), alla valorizzazione di singoli manoscritti (le ìbricioleî umanistiche), alla pubblicazione di inediti e all'allestimento di edizioni critiche. Sabbadini, professore di Letteratura latina ed editore di Virgilio, può essere considerato il vero e consapevole fondatore degli studi umanistici, ai quali, partendo proprio dalla sua formazione di classicista, ha saputo fornire autonomia e consistenza. Dopo i due fondamentali volumi de Le scoperte dei codici latini e greci ne' secoli XIV e XV (1905, 1914, rist. a cura di E. Garin, Firenze 1967), dopo Storia e critica di testi latini (1914, 19712) e dopo la monumentale edizione dell'Epistolario di Guarino Veronese (1915-1919), lo stesso Sabbadini aveva voluto riunire nel volume Il metodo degli umanisti le sue considerazioni, tutte scaturite da specifiche ricerche, su come gli umanisti studiavano, leggevano, insegnavano. La presente edizione, preceduta da una premessa a cura di Concetta Bianca, ripropone il testo de Il metodo degli umanisti, sciogliendo le numerose sigle e abbreviazioni presenti nelle note, in modo da rendere più agevole la lettura di quest'opera fondante per gli studi umanistici.
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.