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2010
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"I. LEZIONE (16 DICEMBRE 2010) 1. INTRODUZIONE 1.1. VITA E OPERE 1.2. RECEZIONE CRITICA 2. ASSUNTI 2.1. OGGETTO DI STUDIO 2.2. CONTRO IL DUALISMO 2.3. L’INTERDISCIPLINARIETÀ DEL SAPERE 2.4. IL NESSO TRA TEORIA E RICERCA 2.5. LA PROSPETTIVA RELAZIONALE II. LEZIONE (18 DICEMBRE 2010) 3. CONCETTI 3.1. LO SPAZIO SOCIALE E IL CONCETTO DI CAMPO 3.2. IL CONCETTO DI CAPITALE 3.2.1. Il capitale economico 3.2.2. Il capitale culturale 3.2.3. Il capitale sociale 3.2.4. Il capitale simbolico 3.4. IL CONCETTO DI HABITUS 3.4. LA “FORMULA GENERATIVA DELLA PRATICA” 4. IMPLICAZIONI 4.1. LA SOCIOLOGIA RIFLESSIVA: LA “ROTTURA” CON IL SENSO COMUNE 4.2. L’OGGETTIVAZIONE DEL SOGGETTO OGGETTIVANTE: LA REALPOLITIK DE LA RAISON 4.3. ESERCIZI DI UNIVERSALIZZAZIONE: L’ESPACE EUROPÉEN DES SCIENCES SOCIALES"
Pisa University Press, 2024
Sulla nozione di riflessività, Andrea Borghini e Luca Corchia, traendo spunto dalla recente pubblicazione del volume Retour sur la réflexivité, che raccoglie quattro contributi di Pierre Bourdieu su questo tema, esaminano le condizioni di possibilità di una scienza riflessiva, sia sul piano epistemologico, sia in ambito pratico. In particolare, gli autori individuano nelle opere di Bourdieu una originale teorizzazione del ruolo pubblico del sociologo che viene messo a confronto anche con la filosofia marxiana della praxis. Il sapere sociale è inteso come uno strumento di critica della società, finalizzato al superamento non solo della doxa ingenua ma anche di quella del senso comune colto. Rimane tuttavia aperta la questione della formazione di una riflessività all’interno di un mondo sociale contraddistinto da una violenza simbolica che agisce plasmando le stesse categorie gnoseologiche attraverso cui occorre praticare la scienza riflessiva.
The Lab's Quarterly, 2006
Nel presente articolo vengono illustrati gli assunti epistemologici che distinguono la sociologia di Pierre Bourdieu, senza la cui considerazione risultano di difficile comprensione il suo quadro teorico – con i concetti di spazio sociale, habitus, campo, capitale, potere, interesse, classe, etc. – e la “triangolazione” con cui il sociologo francese definisce un “approccio relazionale” che ripensa la connessione tra i paradigmi strutturalisti e individualisti, stabilisce una compiuta dialettica tra teoria della società e ricerca sociale e ridiscute lo statuto scientifico della sociologia rispetto alle altre scienze sociali, alla riflessione filosofica e alla storiografia.
The Lab's Quarterly, 2006
"Nel presente articolo esamino l’idea di una “sociologia riflessiva” – a lungo professata e auto-imposta da parte di Pierre Bourdieu – che tematizza il rapporto tra la teoria sociale e la prassi di vita al fine di riflettere sulle modalità pratiche della ricerca sociologica e di interpretare il ruolo svolto dai sociologi in quanto tali nella riproduzione dell’ordine sociale. Secondo Bourdieu, infatti, il controllo del rapporto tra il ricercatore e l’oggetto di indagine deve avvenire, al contempo, su tre livelli di riflessione: sul piano delle condizioni epistemologiche e socio-culturali che rendono possibile la pretesa di scientificità della conoscenza sociologica, sul piano delle disposizioni pratiche che orientano il lavoro di ricerca di soggetti dotati di particolari habitus, e sul piano della loro collocazione specifica nel campo culturale e nello spazio sociale. Questa compresenza di riflessioni sui concetti, sui metodi e sui compiti della teoria sociologica conferma la continuità dei suoi studi rispetti ai classici, con una particolare attenzione a disseminare le armi di difesa contro la dominazione."
Pierre Bourdieu: la sociologia è uno sport da combattimento (Introduzione alla seconda edizione de I delfini. Guaraldi: Rimini
Che cosa si fa e che cosa si può fare di una teoria sociologica quando dalla compulsione dei testi, dalla lettura e analisi delle opere, dalla frequentazione dell'opus operatum, si passa al loro utilizzo pratico come risorse per la conoscenza e per la ricerca, al modus operandi? Più in particolare, cosa è stato fatto (o non fatto) e cosa è possibile se non auspicabile fare con gli strumenti concettuali e analitici che l'opera di Pierre Bourdieu -opera che si è sviluppata nel corso di oltre quarant'anni attraverso un dialogo serrato e costante fra ricerca sul campo e riflessione teorica, opera di cui lo stesso autore ha sistematicamente enfatizzato l'aspetto operativo, il suo «farsi» nelle operazioni della ricerca più che l'esito temporalmente dato, il «fatto», come chiave per comprenderla e valorizzarla -mette a disposizione dello scienziato sociale nella sua attività pratica di ricerca? Sono queste le domande che ho rivolto a tre studiosi (italiani, perché è dell'Italia e delle scienze sociali italiane che qui ci preme) che con quell'opera hanno intrecciato nel tempo la propria attività di studio e riflessione, invitandoli a contribuire a questa tavola rotonda virtuale con la loro esperienza e le loro personali curiosità e conoscenze. Non certo un invito ad una auto-socioanalisi, operazione complessa dallo stesso Bourdieu tentata a complemento e completamento del suo percorso intellettuale (cfr. Bourdieu 2005b) per cui ben altri tempi e spazi sarebbero stati necessari, ma una sollecitazione a quell'esercizio di riflessività che sempre Bourdieu ha posto al centro del mestiere del sociologo e per estensione dello scienziato sociale sin dai primi anni Sessanta. Mi interessava capire come la conoscenza, la lettura, la frequentazione di un'opera per molti versi controversa se non eretica (come tale almeno considerata dal suo stesso autore ma anche da molti dei suoi lettori più o meno critici) si fosse tramutata
Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia, Università di Pisa, 2012
Nella prima parte sono illustrati gli elementi costitutivi, le forme linguistiche e le funzioni della comunicazione interpersonale, nel quadro di un approccio pragmatico che tematizza le competenze di base e avanzate, le condizioni per una comunicazione "felice" e i rischi di una "mala-comunicazione". Dopo aver sottolineato la dimensione sociale della salute e della malattia, saranno esaminate le regole della buona comunicazione nelle relazioni di cura tra operatori della salute, utenti-pazienti e familiari.
Allegoria, 2007
Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia, Università di Pisa, 2012
Nella prima parte sono illustrati gli elementi costitutivi, le forme linguistiche e le funzioni della comunicazione interpersonale, nel quadro di un approccio pragmatico che tematizza le competenze di base e avanzate, le condizioni per una comunicazione "felice" e i rischi di una "mala-comunicazione". Dopo aver sottolineato la dimensione sociale della salute e della malattia, saranno esaminate le regole della buona comunicazione nelle relazioni di cura tra operatori della salute, utenti-pazienti e familiari.
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P. Bourdieu, "Cose dette. Verso una sociologia riflessiva", Orthotes, 2013.
Quaderni di Teoria Sociale, 2024
In M. Ghisleni e W. Privitera, "Sociologie contemporanee", 2009
Quaderni della Ginestra, 2017
Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia, Università di Pisa, 2012
Quaderni di Teoria Sociale, 2021
Firenze University Press eBooks, 2008