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Università di Firenze, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne 2018. Incontro su Donne, violenza, migrazione.
La salute sessuale e riproduttiva delle donne migranti, 2020
Commerciale-Non opere derivate 4.0 Internazionale (CC-BY-NC-ND 4.0) L'opera, comprese tutte le sue parti, è tutelata dalla legge sul diritto d'autore. L'Utente nel momento in cui effettua il download dell'opera accetta tutte le condizioni della licenza d'uso dell'opera previste e comunicate sul sito https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/deed.it Copyright © 2020 by FrancoAngeli s.r.l., Milano, Italy. ISBN 9788835102830 I diritti e la conoscenza dei diritti da parte delle donne straniere, di Teresa Tonchia » 106 Le donne straniere al confine orientale: un'analisi statistica delle principali caratteristiche sociodemografiche, di Gabriele Blasutig, Blaž Lenarčič, Zorana Medarić, Mateja Sedmak e Moreno Zago » 113
Altreitalie, 2020
Donne migranti/Corpi invisibili Tra i migranti ricoverati nell'ospedale di bordo del piroscafo Conte di Biancamano diretto a New York, nel settembre 1926, ci sono due donne in stato «grave» 1 per interruzione della gravidanza. Della prima si legge nel giornale sanitario di bordo: «Passeggera di III classe. Età 31 anni. Maritata. Viaggia sola. Donna di fragile costituzione. Emotivamente provata. Ha sofferto quasi quotidianamente di naupatia. Quando viene ricoverata già in atto emorragia. La gravidanza è al 4° mese. Svuotamento con bisturi dell'utero. Resta due giorni a riposo in ospedale. Complicazioni per anemia. Deceduta la mattina del terzo giorno» 2. Più sintetica la cartella clinica dell'altra ricoverata: «Passeggera di terza classe. Età 24 anni. Maritata. Non ha mai avuto gravidanze in passato. A dire del marito ha sofferto di febbri malariche. Aborto già in atto al momento del ricovero. Inutile ogni cura prestata. Deceduta dopo un giorno di ricovero» 3. Nelle relazioni sanitarie compaiono, in genere, solo brevi annotazioni delle interruzioni di gravidanza: «Durante il viaggio di andata da Genova a Buenos Aires n. 3 donne ricoverate per aborto, 2 morte» 4 ; «Si ebbero alcuni casi di aborto con esiti fatali in due donne che già al momento dell'imbarco si presentavo in cattive condizioni di salute per esaurimento isico e denutrizione». 5 Dei parti avvenuti a bordo c'è solo la burocratica registrazione del numero dei nati e dei nati morti (Molinari, 2014). Le relazioni dei medici di bordo consentono di gettare «uno sguardo» sulle condizioni di salute delle donne migranti, un aspetto ancora poco indagato delle migrazioni italiane di massa del primo Novecento. Per quanto conservino solo
«Annuario di Antropologia. Migrazioni e asilo politico», n.15, pp. 7-20
Quando si ricostruirà la storia delle migrazioni verso l'Italia, il 2011 sarà segnato dal conteggio dei morti nel Mar Mediterraneo -ufficialmente 1500 1 -e da una sentenza di condanna della Corte Europea per la grave violazione del principio di non refoulement 2 sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951 e dalla ratifica di successivi regolamenti internazionali. Altre vicende, inoltre, meriteranno di essere considerate, meno eclatanti ma continue e quotidiane che, per quanto escludenti, violente e discriminanti, rimarranno in ombra perché "all'ordine del giorno".
Balsamo, F. (a cura di) (2011), Atti del Convegno Internazionale World Wide Women: Globalizzazione, Generi, Linguaggi, Vol. 2, CIRSDe – Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne, Università degli Studi di Torino, pp. 101-116, 2011
Guardiamola in faccia: i mille volti della violenza di genere, 2020
La violenza di genere è spesso stata trascurata dagli studi sulle migrazioni. Eppure, è un fenomeno molto diffuso lungo le rotte che migranti e rifugiate percorrono per raggiungere l’Unione Europea. In questo contributo, basandomi su studi con un focus sulla rot-ta balcanica e quella del mediterraneo occidentale, faccio luce su come numerosi tipi di violenze vengano perpetrate contro donne e ragazze da una serie eterogenea di attori. Ricorrendo al concetto di intersezionalità, metto in evidenza come la violenza di genere contro le donne migranti sia influenzata anche da altre dimensioni della loro identità. Inoltre, contestualizzando tali violenze nell’ambito dell’attuale regime di controllo dei confini, sottolineo come le condizioni di insicurezza con cui le donne in transito si confrontano, siano rafforzate dalle attuali politiche migratorie europee
Sapere l’Europa, sapere d’Europa
As an extreme form of social relationship of submission, torture is still an ongoing and widespread practice; this is also due to several processes typical of the neo-liberal era, starting from the policies aimed at the security armoring of society. This volume investigates torture against immigrants, focusing on the situation in different countries and on aspects related to health, highlighting the link with the worsening conditions of migration and the war on migrants.
In Italia, nell’arco di un ventennio, i flussi migratori si sono progressivamente consolidati, cambiando in maniera rilevante l’assetto demografico del paese. Di conseguenza, è anche mutata l’utenza dei servizi di welfare in campo sanitario e sociale, caratterizzata sempre più spesso da background linguistico-culturali diversi. Ad esempio, negli ultimi cinque anni, dei circa 400-450 casi registrati ogni anno al centro anti-violenza di Venezia, circa un quarto riguarda donne di origine straniera. Inoltre, le migranti sono numerose anche a Venezia tra le ospiti delle case con indirizzo segreto, così come nei punti di accoglienza dei pronto soccorsi dei due ospedali veneziani (G. F. Farina, M. Misiti, 2010). Non si tratta unicamente di cambiamenti in termini numerici; variano i linguaggi, le costruzioni sociali, i significati che vengono usati per nominare/non nominare la violenza di genere. Di fronte a questi mutamenti, abbiamo deciso di svolgere un’indagine58 che si proponeva di mettere in evidenza le nuove richieste dell’utenza così come i punti di forza e le carenze delle risposte dei servizi di fronte all’utenza migrante.
Tipologie di fumetti real life, come quelle del graphic journalism e del fumetto d'inchiesta, hanno tematizzato i problemi dell'immigrazione. Il graphic novel Sindrome Italia. Storia delle nostre badanti (2021) di Tiziana Francesca Vaccaro ed Elena Mistrello racconta la storia di Vasilica, che, come molte altre donne dell'Est Europa, abbandonati figli e parenti, giunge in Italia per lavorare come assistente familiare. La "Sindrome Italia", di cui soffre Vasilica, è un vero e proprio disturbo mentale che comporta depressione, insonnia, ansia, allucinazioni, persino la tendenza al suicidio. Tale disagio psicologico, un fenomeno medico-sociale più che malattia, si presenta nelle donne dell'Est Europa nel momento del ritorno alla propria nazione, dove i segni del trauma si fanno più acuti. Il graphic novel di Vaccaro-Mistrello ha il grande pregio di raccontare al lettore italiano un fenomeno pressoché sconosciuto in Italia. In questo contributo, partendo da teorie e metodologie proprie dei Trauma Studies, s'intende compiere un'analisi del graphic novel Sindrome Italia, concentrandosi sulle modalità in cui il medium del fumetto riesce a rappresentare il doloroso trauma della migrazione e delle sue conseguenze psicologiche. Parole chiave Migrazione; Sindrome Italia; Trauma; Malattia psichica; In-between THE PAINFUL TRAUMA OF FEMALE MIGRATION. ITALY SYNDROME NARRATED BY TIZIANA FRANCESCA VACCARO AND ELENA MISTRELLO Some types of real-life comics, such as graphic journalism books and investigative graphic novels, have thematized the problems of immigration. The graphic novel Sindrome Italia. Storia delle nostre badanti (Italy Syndrome. Our caretakers' stories, 2021) by Tiziana Francesca Vaccaro and Elena Mistrello tells the story of Vasilica, who, like many other Eastern European women, abandoned her children and relatives and came to Italy to work as a family assistant. The "Italy Syndrome", from which Vasilica suffers, is a real mental disorder that involves depression, insomnia, anxiety, hallucinations, up to a tendency to suicide. This psychological distress, which is a socio-medical phenomenon rather than a disease, occurs in Eastern European women when they return to their own countries, where the signs of trauma become more acute. The graphic novel by Vaccaro and Mistrello has the great merit of telling the Italian reader a phenomenon that is almost unknown in Italy. Drawing from theories and methodologies of Trauma Studies, in this contribution, we intend to carry out an analysis of the graphic novel Sindrome Italia, focusing on the ways in which comics as a medium manages to represent the painful trauma of migration and its psychological consequences.
Cuam University Press, 2017
Questa ricerca si inscrive nel progetto “Samira” promosso dalla Rete nazionale dei Centri antiviolenza D.i.Re Donne in Rete contro la Violenza nel 2017. Il progetto si propone di contribuire ad una migliore individuazione di donne e minori straniere sopravvissute alla violenza sessuale e di genere, e/o in situazione di tratta in arrivo in Italia e rafforzare la qualità dell’accompagnamento e i percorsi di aiuto offerti dai centri D.i.Re. e dagli altri attori in Italia a questo gruppo.
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La Camera Blu, 2018
Derechos Humanos y Migraciones Femeninas. Una mirada transdisciplinar, 2019
SECONDE A NESSUNO Linee guida per l’emersione, l’identifi cazione, la valutazione e la presa in carico di donne sopravvissute e/o coinvolte in situazioni di violenza di genere nella protezione internazionale, 2020
Oltreoceano, 2012
Mondi Migranti, Fascicolo 1, 195-216, 2019
Diritto penale e processo, 2021
Dossier Statistico Immigrazione