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A Romaniota family in Venice: ‘God is salvation’ ‘God is salvation’ from the Hebrew יהושע (Joshua); this is the meaning of the surname ‘Jesua’, which then became ‘Gesuà’ and finally ‘Gesuà sive Salvadori’. The Jews who settled in the lands of the present-day Greece from the time of the destruction of the second temple by Titus in 70 CE were known as Romanioti. The courageous decision of the two thirty-year-old brothers to leave their native Corfu and seek their fortunes in Venice in the very early nineteenth century due to the changed political conditions and the repeated cases of antisemitism that took place on the Greek island. The settling in Venice and their difficult survival in a period marked by extreme poverty. The generous help of the Jewish Brotherhood and the many havuroth (charitable works) that had a decisive role in easing the difficult everyday life of many families, giving them material support and spiritual assistance. The determination of the Gesuà, in the end rewarded by the satisfaction of having created a great family that more than two centuries after its arrival in the city could still boast a close connection with the fundamental values of Judaism and look with unconcealed pride at the road taken from the time of their itinerant forefathers to the present. From the ‘reassuring’ Ghetto to the uncertainty of the city by a pathway fraught with difficulties, but also rich in significant growth.
La Pagina di Campalto. Mensile a sfondo sociale di pubblica utilità, 2023
Nel mese di luglio 2023, dagli scavi condotti dal Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università Ca' Foscari di Venezia, nei pressi del sito archeologico della villa romana di Lio Piccolo, nel Comune di Cavallino-Treporti (Ve), è emersa una gemma preziosa, finemente lavorata. Si tratta di un ritrovamento eccezionale: un'agata che reca incisa una figura mitologica, non ancora individuata, in posizione eretta e databile al I-II secolo d.C.. L'articolo, di taglio divulgativo, vuole offrire essenzialmente un'informazione su tale ritrovamento e sulle ipotesi che sono state fatte in merito a questo piccolo capolavoro dell'arte glittica.
Rivista "Storia Veneta", nr. 75, 2024
Monografia sulla storia della famiglia Salamon di Venezia, le cui antiche radici s'intrecciano con le origini stesse della città lagunare. This paper describes the history of the Salamon family of Venice, whose ancient roots are intertwined with the origins of the lagoon city.
Tra il 1910 e il 1911 il viennese Gustav Klimt è presente in Italia con due grandi mostre ufficiali che influenzarono in maniera determinate l’operato di molti artisti italiani. La prima delle due rassegne venne presentata alla Biennale di Venezia; la seconda all’Esposizione Internazionale di Roma organizzata per celebrare il cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. A Venezia, i giovani pittori e scultori che si incontravano nelle mostre periodiche dell’Opera Bevilacqua La Masa - organizzate da Nino Barbantini a Ca’ Pesaro negli anni Dieci del ‘900 - furono particolarmente sensibili allo stile legato al mondo tedesco delle Secessioni. Tra i tanti nomi che si potrebbero fare basta citare quelli eccellenti di Arturo Martini, Felice Casorati, Teodoro Wolf-Ferrari e soprattutto di Vittorio Zecchin. Quest’ultimo, muranese, attorno al 1914 realizzò una complicata e ricca decorazione pittorica per arredare la sala da pranzo del veneziano Hotel Terminus (attuale Hotel Bellini): “il più vicino alla ferrovia” come recitava la pubblicistica del tempo. Il ciclo, sfortunatamente andato smembrato, prende ispirazione dalle storie di “Le mille e una notte” ed è oggi considerato uno dei massimi capolavori del Liberty a Venezia. Sei tele, delle dodici conosciute, sono conservate nei depositi di Ca’ Pesaro ed esposte per l’occasione nella Mostra “Attorno a Klimt” al Centro Culturale Candiani di Mestre.
Marcella, Venezia, e. Lavdatio. Erudite Scritture. Amichevoli Dedicazioni, 2023
Marcella, Venezia, e. Lavdatio. Erudite Scritture. Amichevoli Dedicazioni, a cura di Simonetta Pelusi, Florina Ciure, Adriano Pavan. Prefazione di Simonetta Pelusi, Oradea, Editura Muzeului Țării Crișurilor, 2023. © 2023 Muzeul Țării Crișurilor Oradea – Complex muzeal ISBN: 978-606-8925-55-4
Romanesque church architecture in the Veneto region (Italy). The book focuses on the relevant buildings of the XIth and XIIth centuries. The pdf file is an excerpt only from the book. PROVIDED FOR NON-COMMERCIAL RESEARCH AND EDUCATIONAL USE ONLY. NOT FOR REPRODUCTION OR DISTRIBUTION OR COMMERCIAL USE.""
Veneziani in Levante, Musulmani a Venezia, Quaderni di Studi Arabi, 15 supplemento, 1997
Venerdì 24 muharrem 1004 (29 settembre 1595) il noto predicatore Mevlâna Muhyiddin efendi, parlando nella moschea di Santa Sofia, tuonò che occorreva convincere il sultano a precludere la conduzione dello stato alle donne e che, se ciò non fosse avvenuto in breve tempo, ne sarebbe conseguita sicuramente la rovina dell'Impero. 1 Circa nove mesi erano passati dalla morte di Murad III, quando per le vie della capitale si era visto passare il lunghissimo e mesto corteo formato dalle quaranta favorite del defunto che, con i loro servi e le loro masserizie, lasciavano il Serraglio; altre sette, gravide, erano state appena uccise assieme ai diciannove fratelli del nuovo sovrano, Mehmed III. Più di millecinquecento persone avevano abbandonato in quei giorni il Palazzo, ma il modo di far politica non era cambiato. Si era allora nel pieno di quel periodo che la penna di Ahmed Refik definì con felice espressione kadınlar saltanatı (il sultanato delle donne), influenzando con la sua visione misogina gli storici che vennero dopo di lui. Effettivamente tra la metà del Cinquecento e quella del Seicento l'harem imperiale, con i suoi intrighi e i suoi personaggi che agivano all'ombra del sultano, fu spesso in grado di controllare il governo. Per fare politica non era più sufficiente agire in un mondo esclusivamente maschile; occorreva bensì rivolgersi a nuovi e potenti intermediari: in primo luogo alla sultana vâlide, la madre del sovrano regnante, poi a tutta una cerchia di donne, convertite, musulmane ed ebree, oppure a eunuchi, buffoni e nani, che tenevano i contatti tra l'interno del Serraglio e quanti ne vivevano al di fuori. Con la morte di Nur 1
Notiziario dell'Associazione Nobiliare Regionale Veneta, 2020
The author studies and refers about the noble family Simi de Burgis from its origin in Lucca to the various cities where it fixed its residence, from the 11th century until to-day.
2024
Manfredonia il Dominio Veneziano La Pietà della “Cappella della Maddalena” (L’influsso della pittura veneta di Giovanni Bellini sulla Pietà Sipontina)
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Gli armeni lungo le strade d'Italia, a cura di C. Bonardi, 2013
Caritas di Roma (a cura di), Osservatorio Romano sulle migrazioni, Ottavo rapporto, Roma: Idos, pp. 231-237., 2011
I Fortuny, una Storia di Famiglia, 2019
Famiglie storiche dello Jonio, 2008
Teatro Lirico di Cagliari, 2019
Popolazione E Storia, 2002
Bisanzio e l'Occidente, 2018
Studi emigrazione, 1988
Biblioteca di Via Del Senato, 2023
LETTERATURA, ARTE, CULTURA TRA LE DUE SPONDE DELL'ADRIATICO / Atti del Convegno internazionale (giornate di studio, Zara 2010), 2013
“Annali di architettura”, 2006