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Terrorismo e mondo nuovo L a storia del Novecento è contrassegnata da grandi fratture. Dopo la fine della guerra fredda, il mondo è entrato in una fase di instabilità che ha visto l'emergere del terrorismo come fattore nuovo di influenza della politica e dell'ordine internazionale. Leonardo Raito descrive la teoria dei momenti dominanti come fattore di interpretazione del XX secolo, presentando in modo critico le principali tesi messe in campo dai più eminenti politologi e analizzando il ruolo della superpotenza americana votata alla costruzione di un nuovo ordine unipolare. Questo mondo nuovo obbliga gli storici e ripensare agli scenari mondiali, disegnando i tratti di una global history sempre più multidisciplinare. Ne emerge un'indagine impietosa sugli errori e sui limiti dell'Occidente, ancora improntato a un confronto dicotomico bene-male che da un piano ideologico si è spostato su un piano culturale, correggendo il tiro dal comunismo al fondamentalismo islamico.
Terrorismo e identità in Anatomia della battaglia di Giacomo Sartori. Colloque international Littérature et temps des révoltes (Italie 1967-1980), École normale Supérieure de Lyon, 2008 http://colloque-temps-revoltes.ens-lyon.fr/spip.php?auteur43. Anatomia della battaglia di Giacomo Sartori “non è un romanzo sul terrorismo”, come egli stesso afferma nell’intervista a Demetrio Paolin, “ma un romanzo sulla guerra e sul fascismo, e sulla inconscia permanenza della guerra e del fascismo anche nei decenni successivi” (http://www.vibrisselibri.net/?p=10). La “guerra” in effetti appare la protagonista del romanzo, incarnata dalla figura di un nonno forse colpevole di deportazioni di prigionieri e forse anche di ebrei, un padre fascista, “soldato” in battaglia contro gli altri e contro se stesso per tutta la sua vita, e un figlio che all’età di quindici anni entra a far parte di un gruppo di estrema sinistra e partecipa alla lotta armata. Il figlio ormai quarantenne racconta la storia della sua famiglia, racconta la sua esperienza di terrorista che si inserisce tra le tante esperienze vissute nel corso della vita nel tentativo di costruire la sua identità, di formarsi come individuo che vuole sradicare l’odio tramandatogli dal padre e dal nonno. “Sei una vittima della guerra che non hai avuto il coraggio né di combattere né di ripudiare, non hai figli e pensi sempre al suicidio perché non hai saputo separarti dalla guerra di tuo padre, perché hai ereditato la sua fanatica perseveranza, non fai che ammazzarti di lavoro perché sei ancora in stato di guerra, perché a causa della guerra non potrai mai imparare ad amare” (p. 183) Solo il desiderio di scrivere, vivo in lui fin da bambino, e la sua realizzazione in età adulta riesce in parte a farlo uscire da quella sorta di torpore e di passività che lo hanno caratterizzato nelle sue scelte di vita anche quella di partecipare alla lotta armata, di non avere il coraggio di dire all’amico che le sue armi in casa sua non le vuole, di trovarsi quasi per caso a partecipare a una rapina in cui contribuisce all’uccisione di un passante: “Pensai che non sarebbe certo stata la prevedibile tiepidissima accoglienza del romanzo che sarebbe presto uscito, troppo lontano dalla visione del terrorismo che andava per la maggiore troppo centrato su un’esperienza intima, a salvarmi. E comunque la scrittura poteva costituire un palliativo, non una risposta in sé” (p. 240). L’esperienza del terrorismo sbuca dalle pieghe della memoria del protagonista alla stregua di un qualsiasi altro episodio della sua vita. Il racconto si costruisce su una continua alternanza di passato e presente, di vicende che riguardano il padre e il figlio, o che trattano di argomenti simili ma in tempi diversi e a volte il lettore non capisce bene dove si trova. Ogni paragrafo è isolato da uno spazio bianco e questa scelta dell’autore contribuisce a riprodurre il movimento continuo della memoria e a annullare lo schema cronologico della storia. Passato e futuro si sovrappongono nel presente: “Viaggi per rivivere il tuo passato?... Viaggi per ritrovare il tuo futuro? L’altrove è uno specchio in negativo. Il viaggiatore riconosce il poco che è suo, scoprendo il molto che non ha avuto e non avrà”. (CALVINO, Le città invisibili) Nella mia comunicazione intendo mettere in evidenza come Giacomo Sartori sia riuscito nel suo romanzo a parlarci di terrorismo in tutti i suoi aspetti nonostante non fosse il suo intento principale, e a mostrarci quale secondo lui è il rapporto tra il presente e un passato così cruento nella nostra società.
Préface di Claude Cler* selier alle edizioni del 1644 e del 1677 dell'Homme: la teoria della sostanza Premessa Nel 1664, a 14 anni dalla morte di René Descartes, Claude Clerselier pubblicava a Parigi, presso l'editore Théodore Girard, l'Homme: L'Homme de René Descartes, et un Traité de la Formation du foetus du mesme autheur. Avec les Remarques de Louys de la Forge, Docteur en médecine, demeurant à La Flèche, sur le traittéde l'Homme de René Descartes, et sur lesfigures par luy inventées. Successivamente, nel 1677, Clerselier darà alle stampe un'edizione più completa 1 : L'Homme de René Descartes et la Formation du Foetus, avec les Remarques de Louys de la Forge. A quoi l'on a ajouté Le Monde, ou Traité de la Lumiere du mesme Autheur. Seconde Edition, reveue et corrigée. Il volume comprende, dopo l'Epistola A Monseigneur de Colbert (pp. 1-5 n.n.) e la Préface (pp. 54 n.n.), l'Homme (pp. 1-98), il De la formation du foetus (pp. 99-154, così Clerselier titola la Description du corps humain); le Remarques di La Forge alI'Homme (pp. 155-368); la traduzione (ad opera del figlio di Claude Clerselier, Francois) della Praefatio ad lectorem che Florent Schuyl aveva anteposto alla sua edizione latina del 1662 (pp. 369-404); e, infine, le Monde ou Traité eie la Lumière (pp. 405-511).
9 7 8 8 8 5 4 8 8 7 0 4 6 5 Paternoster La politica del terrore
un confronto letterario tra la letteratura italiana e irlandese sul terrorismo degli anni '70 in Italia e in Irlanda
IRIAD Review. Studi sulla pace e sui conflitti , 2018
L’articolo descrive in breve le comunità musulmane italiane da un prospettiva socio-geografica. Quindi, verranno presentati i casi isolati di radicalizzazione islamista recentemente osservati in Italia e saranno suggerite alcune utili lezioni che l’Italia può apprendere dall’esperienza francese. Dopo aver riflettuto sulle diverse cause che portano alla radicalizzazione islamista, l’articolo propone infine una strategia a tre livelli per migliorare l’integrazione dei musulmani in Italia.
Tharros Felix 4, a cura di Attilio Mastino, Pier Giorgio Spanu, Alessandro Usai, Raimondo Zucca, 2011
Voce per il "Libro dell'anno del diritto Treccani 2016" di Guglielmo Leo SOMMARIO: 1. La ricognizione. -2. La focalizzazione. -2.1. Nuove fattispecie incriminatrici e circostanziali in materia di terrorismo. -2.2 Nuove norme in materia di falso, armi ed esplosivi. -2.3 Violazioni concernenti il procedimento di prevenzione. -3. I profili problematici.
L'eredità di Antigone. Sorelle e sorellanza nella letteratura e nelle arti, 2019
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Annali Fondazione Ugo Spirito Renzo De Felice, 2007
Atti del convegno LOTTA AL TERRORISMO Le ragioni e i diritti delle vittime, 1986
Civiltà e Religioni, 2018
La cronaca del Trecento italiano IV vol., 2020
IL TERRORISMO IN ITALIA, UNA LETTURA PSICOSOCIALE, 2018
Bollettino della Società Geografica Italiana, 2007