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La collana 'Tracce. Itinerari di ricerca' si propone di valorizzare i risultati delle attività scientifiche svolte nei diversi campi della ricerca universitaria (area umanistica e della formazione, area economico-giuridica, area scientifica, area medica). Rivolta prevalentemente alla diffusione di studi condotti nell'ambito dell'Università di Udine, guarda con attenzione anche ad altri centri di ricerca, italiani e internazionali. Il comitato scientifico è quello della casa editrice.
Tracce, 2018
La collana 'Tracce. Itinerari di ricerca' si propone di valorizzare i risultati delle attivi-tà scientifiche svolte nei diversi campi della ricerca universitaria (area umanistica e della formazione, area economico-giuridica, area scientifica, area medica). Rivolta pre-valentemente alla diffusione di studi con-dotti nell'ambito dell'Università di Udine, guarda con attenzione anche ad altri centri di ricerca, italiani e internazionali. Il comitato scientifico è quello della casa editrice.
Ogni anno in Italia sono circa 410 le donne che decidono di non essere nominate al momento del parto, di ricevere assistenza ospedaliera in totale segretezza e poi non riconoscere il proprio figlio lasciandolo alle cure dell'equipe sanitaria (art. 30 del DPR 396/00). Eppure questo fenomeno è ancora poco studiato anche se, come tutte le situazioni che evidenziano disagio sociale, meriterebbe maggiore attenzione, soprattutto da parte delle strutture sanitarie che si confrontano sempre più spesso con esso. Poiché la figura professionale che maggiormente si trova ad affrontare questo evento è l'ostetrica/o (d'ora in avanti, per semplicità, ostetrica) i principali obiettivi di questa indagine conoscitiva sono: capire meglio quale sia l'approccio ostetrico diffuso nel Lazio nei riguardi delle donne anonime e confrontarlo con i requisiti di assistenza indicati dal progetto Madre Segreta a Milano che affronta da diversi anni questa tematica; comprendere meglio le difficoltà di ordine burocratico e psicologico che possono emergere in questi casi nelle ostetriche e come queste influenzino, in termini di assistenza alla paziente, l'attività lavorativa; testare il grado di preparazione del campione intervistato sia in ambito epidemiologico del fenomeno che in quello legislativo.
La ricerca che presentiamo di seguito è nata dall'esigenza da parte di alcuni enti presenti nel territorio di Parma, in particolare il Pronto Soccorso e il Centro Antiviolenza della città, di rilevare la diffusione del fenomeno della violenza perpetrata nei confronti delle donne. Particolare attenzione è stata attribuita a quella parte di abusi che rimane spesso “sommersa”, quindi difficilmente identificabile ed invisibile ai servizi stessi.
Mya Lurgo, 2024
INDICE dellaRICERCA VI • Ricapitolazione e testimonianza dell’artista Mya Lurgo • Destino umano in caduta…libera • ARTE DELLO SPIRITO • Dall’Allineamento Integrale 1 + 2 alla fusione con lo SPIRITO • La Grande Opera • Conclusioni
inedito, 2014
RICERCA SUL DUALE IN ETRUSCO, RETICO E CAMUNO 1. Premessa. In questo contributo esamino i termini etruschi, retici e camuni 1 uscenti in -va, -ua, vagliando la possibilità che in queste lingue, fra loro strettamente imparentate , esistesse un morfema -va, -ua specifico del duale. Tale ricerca solleva altri problemi morfologici concernenti altre terminazioni di sostantivi ed aggettivi, problemi per i quali le mie soluzioni sono differenti da quelle che ormai si sono generalizzate fra la maggior parte degli etruscologi, che si sono uniformati alle tesi avanzate da Rix e de Simone ormai trent'anni fa. Qui mi propongo limiti di trattazione in base ai quali non potrò argomentare con la necessaria esaustività i problemi "collaterali" sollevati dal tema proposto. Per varie mie tesi rinvio il lettore paziente a contributi espressi in altre sedi. 2 Le iscrizioni etrusche, retiche e camune sono analizzabili con i metodi della linguistica storica, compreso il metodo comparativo, quando si accetti l'ipotesi che gran parte del loro lessico si era formato utilizzando radici indoeuropee acquisite già qualche secolo prima che la scrittura fosse usata dagli Etruschi (VIII-VII secolo a.C.). Etrusco, retico e camuno hanno la struttura di una lingua franca o pidgin molto semplificata, specialmente nella morfologia verbale, che è priva di coniugazione personale e basata solo sull'antitesi presente / passato. 3 Possiamo quindi presumere che tali lingue avessero una comune origine tra popoli dediti al 1 Le mie ricerche mi spingono a ritenere che sarebbe più appropriato affermare che i Camunni parlavano un dialetto euganeo diffuso anche ad Est del Lago di Garda fin verso Verona; ma qui continuerò a riferirmi ad una lingua camuna, poiché il 96% delle iscrizioni note è situato in Valcamonica. Gran parte delle iscrizioni camune trovate fino al 2006 furono da me pubblicate sul sito internet del
Fonti storiche e letterarie – Edizioni cartacee e digitali
This book is centred on the work of Oreste Macrí: scholar of Italian, French and Spanish literature; comparatist, metricist, theorist and translator in continual dialogue with Europe; historian and friend of the leading protagonists of the Spanish generation of '25, and in Italy a penetrating and impassioned theorist/founder of Hermeticism. With clear-sighted focus, Anna Dolfi traces the fundamental stages in his critical itinerary, especially on the Italian front, bringing out the singular mix of rigour and creative ingenuity, of philology and impassioned and ineluctable militancy, that is at the basis of an unmistakably new mode of reading the texts, of dialoguing with the authors and with the reader. In a word, what has been defined as 'Macritica', either with playful admiration or with polemical distancing by those who, alarmed by the doctrine, the creativity and the choice of canons, preferred to dwell instead on the difficulty of a language that, confirming over th...
PER PROMUOVERE UNA DELLE PIU' IMPORTANT VIE NATURALI DELL'ITALIA TIRRENICA, COME STRUMENTO PER LA TUTELA DEL PAESAGGIO DELL'APPENNINO EMILIANO; DELLA TOSCANA E DALLA TUSCIA
I giuristi che studiano il tardoantico estendono ormai con insistenza il loro sguardo a personaggi e temi che solo pochi anni addietro erano negletti (non per ignoranza o superficialità, ma perché considerati estranei all'indagine). Nell'attuale paradigma è quasi ovvio, dunque, che si pensi ad affrontare opere teologiche. In queste possono rintracciarsi testimonianze immediatamente attinenti al diritto. Ma, soprattutto, esse offrono gangli concettuali, schemi, lessico, idee, che si annodano in varie guise all'universo giuridico.
Annuario della Scuola Archeologica Italiana di Atene, 2019
The project WEMALP (Western Megaris Archaeological Landscape Project) aims to examine the rural use of the territory in the long term, to study the relations between city and countryside and the nucleate settlements contemporary to the urban center of Megara in its most ancient phases. In the 2019 campaign surface archaeological surveys and instrumental surveys were carried out in two selected areas: the Vrestiza plateau, site of a fortified settlement, and the ancient limestone quarry in the Mavrospilia area. Dal 2019 è in corso una ricerca di archeologia del paesaggio (WEMALP-Western Megaris Archaeological Landscape Project) nell'area occidentale della Megaride, tra la città di Megara e i Monti Geraneia, volta alla ricostruzione dell'uso rurale del territorio, della storia del paesaggio nel lungo termine e dell'in-terazione diacronica uomo-ambiente, allo studio della relazione città-campagna, e all'individuazione di insediamenti nucleati coevi al centro urbano di Megara nelle sue fasi più antiche. Nel periodo dal 18 settembre al 2 ottobre 2019 è stata condotta una campagna di ricognizione arche-ologica di superficie intensivo-sistematica e di rilievo strumentale, sotto la direzione scientifica di Cristina Merkouri e Panagiota Avgerinou (Εφορεία Αρχαιοτήτων Δυτικής Αττικής) e di Emeri Farinetti (Scuola Archeologica Italiana di Atene e Università degli Studi Roma Tre), nell'ambito del protocollo d'intesa (συνεργασία) stipulato fra i due enti (Εφορεία Αρχαιοτήτων Δυτικής Αττικής e SAIA) per il quinquennio 2019-2023. Hanno partecipato ai lavori Barbara Carè (responsabile dei materiali), Dario Anelli (Università di Pavia-coordinamento logistico e delle attività sul campo), Kostas Sbonias (Università dello Ionio-responsa-bile della ricognizione di superficie) e l'architetto Neoptolemos Michailidis (responsabile dei rilievi foto-grammetrici e con scanner laser), come membri dello staff insieme al personale dell'Εφορεία, e gli allievi del biennio SAIA 2018-2019, Francesco Sorbello (II anno), Sebastiano Maltese, Luca Salvaggio, Michele Truffi e Valentina Vari (I anno), con otto studenti del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Roma Tre. Membro del progetto è anche Pavlos Avramidis (Dipartimento di geologia-Università di Patrasso). Tracce di insediamenti e infrastrutture che permettevano la comunicazione all'interno della Megaride e la diffusione di beni materiali e conoscenze sono state individuate negli anni passati durante sopralluoghi nel territorio effettuati dalla Soprintendenza Εφορεία Αρχαιοτήτων Δυτικής Αττικής, anche nell'area occi-dentale della chora oggetto della nostra ricerca.
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in "Strumenti Cres", (2008), 49, Settembre 2008, pp.31-32-33-34
Annuario SAIA n. 97, 2019
san marco la basilica di venezia arte, storia, conservazione, 2019
Rend. Mor. Acc. Lincei s.9,20, 2009
Aevum-rassegna Di Scienze Storiche Linguistiche E Filologiche, 1969
G. Bagnasco Gianni, L'etrusco dalla A alla 8, Milano 2000, 2000