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Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parre del libro può essere diffusa a mezzo stampa o riprodotta con qualsiasi mezzo, microfìlm, fotocopia o altro senza il permesso scritto dell'editore, ALLa mia famigLia PREMESSA Ho fatto il ginnasio in un collegio di preti: una scuola d'altri tempi anche per chi, come me, è già d'altri tempi. E' stato là che ho gettato le basi di quel po' che poi ho costruito anche in campi affatto
Sulle tracce del Dante minore. Prospettive di ricerca per lo studio delle fonti dantesche, vol. II, a cura di T. Persico, M. Sirtori e R. Viel, Bergamo, Sestante Edizioni, 2019
2021
Lo studio delle occasioni della poesia melica greca dell'età arcaica consente di valorizzare per questo repertorio poetico la categoria di letteratura "sommersa" messa a punto dal gruppo di ricerca che ha collaborato alla stesura del volume in cui questo capitolo è contenuto. Per tutta l'età arcaica e classica la poesia melica non esiste al di fuori dell'occasione che l'ha generata. L'occasione è anche il luogo in cui la tradizione poetica si apprende e l'istituto sociale che sovrintende alla conservazione del patrimonio poetico. Due esempi tratti dalla poesia di Pindaro (Threnoi fr. 128 c Sn.-M.; Isthm. 8, 56a-60) dimostrano come la poesia corale d'autore, che esce dall'anonimato della tradizione, sia una novità confinata a un preciso ambito cronologico e sociale della storia della cultura greca. Il poeta corale, che realizza un carme firmato tagliato sulle esigenze del suo committente, sente il bisogno di giustificare questa nuova pratica poetica e di collocarla nell'alveo della tradizione.
Il secolo di Dante, Bompiani, 2012 (trad. di Dante and the Origins of Italian Literary Culture)
Per vera esperienza di parlare (Risposta di Chiaro Davanzati alla rima XX). .. .. .. .. . XXII. Già non m'agenza, Chiaro, il dimandare. .. .. XXIII. Se credi per beltate e per sapere (Risposta di Chiaro Davanzati alla rima XXII). .. .. .. .. XXIV.
Tra i canti popolari di Sicilia ve ne sono alcuni che ripetono una origine niente affatto siciliana, e si riconoscono a bella prima o per la forma generale che si discosta dall'ordinaria, o per qualche frase o vocabolo che mal nasconde la provenienza estraisolana. Son de' fiori esotici, se pur questa parola è esatta nel caso nostro, i quali trapiantati fra noi, parte hanno serbato i naturali colori, parte si sono andati trasformando per guisa da perder quasi il tipo primitivo e acquistar colore e olezzo tutto siciliano senza perdere del resto il natural rigoglio. Questi canti corrono per lo più sotto il titolo di Arie a storie, ma alcuni sono vere canzoni a quattro rime alterne; e se potesse andarsi più in là di una semplice dimanda colle persone che li sanno e li ripetono, si sentirebbe a dire che essi son forestieri, come accade a me a proposito di parecchi tra quelli che citerò in questo scritto. Le canzoni, qualunque sia la loro provenienza, prendono subito una veste locale, e avranno la sorte di contare tra le antiche: tanto è vero che la ottava siciliana si presta ad ogni desiderio, ad ogni capriccio del popolo, ed è destinata a vivere con esso e per esso anche quando abbia ricevuto il battesimo di là dal Faro. Le arie per la breve misura de' versi guadagnano anche molto di parole siciliane, ma non riusciranno mai a sicilianizzarsi, specie quando vengano da dialetti poco affini al siciliano e poco intesi dal nostro popolo. Per questo i canti più indocili finora della veste siciliana sono le poche arie che si danno a divedere per ballate dell'alta Italia, a cui vennero forse dalla Provenza.
Quaderni Urbinati di cultura classica, 105/3, 2013
The determination of ‘verse’-end in the lyric sections of Greek tragedy poses three main problems: 1. the relationship between the ‘verse’-ends and the syntactic, semantic and rhetorical level of the text; 2. the use of criteria other than hiatus and brevis in longo to determine the ‘verse’-ends; 3. the attribution of a not absolute value to the criteria of Böckh. The analysis of the verse-division of some lyric passages of Aeschylus’Persians established in modern editions and metrical studies shows that: 1. the relationship between ‘verses’ and syntactic structure is multiform (‘verse’-end does not always coincide with sense-pause); 2. the criteria other than Böckh’s ones pay attention also to the performative aspects, but are often subjective and problematic (above all for what concerns catalexis); 3. the individuation of brevis in longo depends on colometry and metrical interpretation; the hiatus is not a safe guide to ‘verse’-end when it involves interjections and the like. Therefore, the identification of ‘verse’ boundaries in the lyrics of Greek drama is still an open issue.
«I “tre grandi apostoli dell’arte”, Raffaello Correggio e Tiziano: una silloge del Rinascimento, tra esempio e mito», in «Rinascimento, tra la storia e il mito. Origini, cambiamenti e riletture / The Notion of Renaissance, between History and Myth. Origins, Transformations, New Perspectives», organized by Edith Gabrielli, Massimiliano Rossi, Tristan Weddigen, Rome, Bibliotheca Hertziana and VIVE, 24-27 May 2023.
[SEMYR], 2013, pp. 185-266 + [18] tav., manca ISBN, s.i.p. Questo studio di Pedro Manuel Cátedra García (ordinario di Letteratura Spagnola all'Università di Salamanca e direttore dell'Instituto Universitario de Estudios Medievales y Renacentistas -IEMYR) è strettamente legato alla sua passione bibliofilica e bibliografica, diretta in particolar modo al tipografo Giambattista Bodoni. Tale passione lo vede oggi alla direzione del progetto digitale "Biblioteca Bodoni" http://bibliotecabodoni.net, portale online dedicato alla diffusione e alla conoscenza dell'operato del celebre tipografo. Il sito raccoglie e ordina le edizioni bodoniane, le monografie sull'argomento e le lettere del tipografo; il tutto è digitalizzato e liberamente consultabile online. Il portale, nato all'interno di un progetto della Università di Salamanca, in risposta a un bando della Secretaría de Estado de Investigación, Desarrollo e Innovación del Ministerio de Economía y Competividad de España, è stato reso possibile anche grazie alla collaborazione della Biblioteca Palatina e del Museo Bodoniano di Parma. La presente pubblicazione è edita dal Seminario de Estudios Medievales y Renacentistas -SEMYR (oggi parte del IEMYR), progetto interdipartimentale e interdisciplinare per lo studio della storia culturale del Medioevo e del Rinascimento in Europa fondato e diretto dallo stesso Cátedra, nella sezione "Miscellanee", sezione che raccoglie testi, scritti per diverse occasioni, stampati su carte speciali in diversi formati. Si pubblica qui il "quarto studio", parte di una serie di lavori di stampo bibliografico e bibliofilico scritti dall'a. Questi testi, non essendo mai confluiti in un volume unitario, sono stati diffusi separatamente dall'a. in questa forma particolare. Gli studi già pubblicati sono: 1. Un incunable & dos góticos nuevos para la imprenta española, pp. 17-40 (29 marzo 2001), 2. Pesquisas sobre incunables con pedigrí, pp. 41-95 (24 dicembre 2005) e 3. Querido Alberto, pp. 185-268 (1 settembre 2012), tutti pubblicati dal SEMYR all'interno della serie, così chiamata dall'a., "Descartes Bibliograficos y de Bibliofilia". Doveroso, prima di considerare il testo, fornire una descrizione materiale di questa particolare pubblicazione. La stampa è infatti realizzata su carta di scarto (tipografico), però raffinata: si tratta infatti di fogli
Despite the increasing number of studies about Renaissance madrigals and early Baroque music on ottava rima stanzas, a work fully devoted to the musical reception of this poetical form during the sixteenth century and early seventeenth is lacking. This essay offers an overview of this corpus of works going from 'frottola' to polyphonic madrigal and from monodic and representative madrigal to arias in early court opera. We argue that composers set an ottava rima stanza according to its literary style: so, the music style shifted on the basis of a different rhetoric stylistic level and content. There is, in fact, a wide range of stylistic levels in Renaissance literary works adopting this metrical form – from popular to learned, improvised or due to scholarly work, depending on literary genre, epic-narrative or lyric – which affects the style of music. The paper highlights the widespread of ottava rima in 16th- and 17th-century music in comparison with the reception of other poetic forms, the distribution of the musical settings decade by decade, the composers and editions of this repertoire, featuring them through a series of tables, on the basis of data collected by "Repertorio della Poesia Italiana in Musica, 1500–1700". Then, a timeline of the reception of ottava rima is attempted by providing some relevant instances. From the musical fortune which accompanied Ariosto's "Orlando furioso" stanzas a mere year after the first edition of the poem (1516) in frottolas and early madrigals, where a formulaic conception of music and a neutral relationship between poetry and music prevails; to the turning point of Tasso's "Gerusalemme liberata" where a dramatic-representative vision triumphs notably in concerted madrigals or monodic compositions from the early 17th-century, up to early court opera where the frequency of ottava rima stanza decreases significantly until it disappears completely. Ottava rima monolithic structure and the lack of flexibility prevents itself from the libretto of seventeenth-century Venice opera where, in particular, brief and varied meters were preferred to go along with the reason of music and singers. A key open issue – solicited by recent studies on the role of performance and improvisation in transmitting texts and the interrelationships between oral and written tradition – is the search for clues of improvisational practices in written compositions and the influence of 'canterini' tradition in the style of madrigals composed by Verdelot, may be for the meeting in Orti Oricellari, or by Hoste da Reggio for entertainment in Massimiliano Stampa household or by musicians who contributed to ‘Libri delle Muse’, probably, for banquets and academic gatherings in Rome.
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«Rivista di studi danteschi», a. XVIII 2018, fasc. 2, i.c.s., 2018
La raccolta di rime per Michelangelo, 2020
Il Paganini, 2020
Il secolo di Dante, Bompiani, 2012 (trad. di Dante and the Origins of Italian Literary Culture), 2012
Fare il verso in versi: «Il Canzoniere» di Michele Mari, in F. De Cristofaro e D. Chirico (a cura di) «Ridere Ridere Ridere Ancora», Napoli, Ad est dell’equatore, 2022
Atti V Congresso S.I.S
Educazione musicale e Formazione, a cura di Giuseppina La Face Bianconi e Franco Frabboni
Spazi e contesti teatrali. Antico e moderno, 2017
“Il Libro delle canzoni, una protocantica dantesca?”, Tenzone 18 (2017), pp. 73-88., 2017
Italianistica, 2010