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2018
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«I doni sono come gli ami» avverte Marziale. «Catturano anche gli dèi» afferma Ovidio. «Sono l’inganno in cui di solito incappano i re» osserva Seneca. La forza calamitante del dono, la sua natura seducente e pericolosa, emerge con chiarezza dall’analisi del sapere mitico romano e delle sue riscritture letterarie. I Romani, del resto, conoscevano bene il potere attrattivo dei doni, la loro capacità di condizionare i comportamenti e le dinamiche di relazione. Erifile è soggiogata dalla collana di Armonia, Mida è accecato dalla sua fame d’oro, Creusa è ingannata dai doni nuziali; Didone brucia con sé quelli dell’amato, Semele e Fetonte ne saranno bruciati. Il dono promesso è un rischio, il dono al nemico un tradimento, il dono di donna un pericolo. Da Numa al maestro dei Falisci, da Scilla a Tarpea, da Medea a Deianira, questo libro indaga il modo in cui gli autori latini rappresentano le potenzialità funeste dei meccanismi di scambio nei loro racconti mitici, le modalità con cui quegli stessi racconti sono rielaborati in rapporto ai modelli greci, e le categorie culturali che entrano in gioco nella riconfigurazione del dono, delle sue storie e dei suoi protagonisti.
1 I versi sono tratti dalla tragicommedia pastorale Amorosa Fede composta nel 1619 dal giovane studente cretese dell'Università di Padova Antonio Pandimo, figlio dell'avvocato Marco Pandimo che risiedeva a Casal Novo, Kenourio Choriò a una ventina di km da Candia. L'opera fu pubblicata nell'anno successivo a Venezia. Il dramma è ambientato tra i pastori del monte Ida dove incombe la paura per il tributo di sangue per il minotauro. La tragedia si svolge in chiave isolana: giovani pastori e pastorelle cretesi devono essere sacrificati al mostro, che verrà sconfitto dal cretese Tersillo. Del poema esiste una recente edizione A. PANDIMO, L'amorosa fede. Tragicommedia pastorale, a cura di C. LU-CIANI, con la collaborazione di A. VINCENT, Venezia 2003. Studi in onore di Vincenzo La Rosa Studi in onore di Vincenzo La Rosa 2 Citazione dalla lettera 349 del volume contenente le 400 lettere di Nikos Kazantzakis a Pandelìs Prevelakis, trao sa gra mmata, pp. 606-607. 3 trao sa gra mmata, n. 350, pp. 608-609. 4 trao sa gra mmata, n. 351, pp. 610-611. 5 PAPATHANASOPOULOS 2000, Gu r apo t trag tou aanta h, pp. 166-182 (ed in particolare sul Kouros pp. 176-179). 6 BIEN 2007, pp. 365-362. 7 La traduzione tedesca si deve a KONSTANTINOU 2007 (segnalatami dall'amico e collega Cristiano Lucia-ni, al quale desidero esprimere il mio ringraziamento anche in questa sede); H. Azadivar ha ripubblicato nel 2010 la sua traduzione in una nuova edizione rivista e corretta (l'informazione in www.ibna.ir). Dal sito www.kazantzakis-museum.gr risulta inoltre che il Kouros è stato tradotto e pubblicato in francese dallo stesso autore con la revisione linguistica di Charles Guillemenau nel 1953; in spagnolo da Luisa Rivaud e Raquel Warschaver e pubblicato a Buenos Aires nel 1958; in inglese da Athina Ghiannakas Dallas nel 1969; esisterebbe anche una traduzione in farsi pub-514 CATERINA CARPINATO
Italica Wratislaviensia 12/2, 2021
Dante's Inferno presents an essentially non-tragic view of reality based on the Christian concept of Man in his historical and eschatological aspect. Nonetheless, some of Dante's episodes, like the one of Farinata degli Uberti, appear to contain a certain element of tragedy because of the virtues marking the characters involved, which endow them with a certain nobility, giving rise to an air of tragedy. To examine the nature of this "tragic" quality, I shall invoke Erich Auerbach's concept of figural realism as applied to Dante's masterpiece. A character's life on earth is a prefiguration of his life after death, the fulfilment of his earthly existence concluding his earthly deeds. The soul's fate post mortem bespeaks the quintessence of its life, the tangible sign of which is its contrappasso. The chief conflict takes place between the character and his fulfilment, but it also generates further conflicts: between the soul's past on earth and its current condition in Hell; between the qualities that marked it in the past that could objectively be considered virtuous, and its current status amongst the damned, and others. Only in the eyes of sinners are these conflicts seen as tragic, but not from the point of view of Dante the Author, who discredits these conflicts with a variety of rhetorical and stylistic devices. I endeavour to explain the seemingly tragic quality in Farinata degli Uberti, one of the "magnanimous" spirits confined in Hell. At first glance he may seem reminiscent of the heroes of Greek tragedy, but on closer scrutiny his "magnanimity" takes on a sinister quality, and this is how Dante wants his readers to see the connection between Farinata's perverse political commitment verging on fanaticism, and his sin of heresy, to which Farinata seems to turn a blind eye.
Nicola Esposito, 2024
Il successo della figura e dell’opera di Dante ha lasciato tracce evidenti non solo nei generi alti e piú raffinati della letteratura nazionale, ma anche in altri a torto o a ragione considerati minori, quale era ed è la novellistica. In questo contributo verranno pertanto studiate le presenze dantesche nei novellieri toscani siti a cavaliere tra i secoli XIV e XV, con particolare attenzione posta al riuso gnomico e paremiaco di citazioni dalle opere dell’Alighieri. The enduring influence of Dante and his literary oeuvre is palpable not only within the pinnacle of Italian literature’s most esteemed and refined genres but also within ostensibly lesser-regarded forms, such as short stories. This essay endeavors to explore the manifestation of Dante’s presence among Tuscan short story authors spanning the 14th to 15th centuries. Special emphasis will be placed on the gnomic and paremiac use of quotations derived from the Alighieri’s works.
Dante e l'arte, 2023
Il contributo si propone di indagare le citazioni e i debiti da Gustave Doré esibiti (o criptati) da Gianfranco Baruchello in una litoserigrafia ideata per il libro d'artista di Antonio Porta intitolato La mia versione del canto V dell'inferno (1991). Si cercherà di analizzare il complesso stratificarsi, sulla superficie del foglio, dei diversi Media e degli ipotesti verbali e figurativi, dalla modernizzazione del testo dantesco realizzata da Porta nel 1984 all'originale dantesco della Commedia, dalle illustrazioni modellizzanti di Doré alla produzione pregressa dello stesso Baruchello.
Un testo di storia della medicina che ripercorre le tappe della ricerca di farmaci e rimedi all'invecchiamento, alle malattie e alla morte.
"Ars grammatica" e "ars rhetorica" dall'Antichità al Rinascimento, a cura di S. Pittaluga, Dipartimento di Antichità Filosofia e Storia (sez. DARFICLET), pp. 61-79 , 2013
De coniunctione: Donatus and the grammar tradition. In the ars grammatica the definition of conjunction reflects the Greek heritage and the evolution of the Latin linguistic reflection. In this gradual process a relevant figure is Donatus, who, by selecting a precise typology of definition, contributes to its permanent inclusion in the grammar tradition. But the influence of Donatus’ works continues in the following centuries through his commentators, who, by interpreting his works, outline new approaches to the grammar praxis.
Intervento nell'ambito del Convegno internazionale per giovani ricercatori "PAROLA. Una nozione unica per una ricerca multidisciplinare". Siena, Università per Stranieri, 21-23 novembre 2018.
Propone possibili nuove fonti per l'episodio tassiano, tenendo conto di un dialogo pseudo Gregoriano, centrato sulla funzione del femminile e del diabolico
UDA presentata per il corso di Didattica generale nel contesto del TFA per la classe di concorso A052 (Università di Verona, 2015)
Patrizia Del Puente (a cura di),Dialetti: per parlare e parlarne. Atti del V Convegno Internazionale di Dialettologia Progetto A.L.Ba. (Atlante Linguistico della Basilicata): Potenza 1 dicembre 2016; Lauria 2 dicembre 2016; Vaglio 2 dicembre 2016, 2019
Espressioni eufemistiche di minaccia tra latino arcaico e dialetti italiani * Molte sono le espressioni indicanti azioni violente che nascono eufemisticamente attraverso la formulazione di un concetto apparentemente positivo che eviti di esprimerne apertamente la sgradevolezza. Il meccanismo si realizza con la sostituzione della forma propria con una attenuata, che possa rispondere all'esigenza di presentare come pulita e accettabile un'azione negativa, ma anche avere la funzione di non compromettere colui che esprime il concetto, rendendolo paradossalmente più minaccioso ed efficace. In latino troviamo frequentemente l'uso eufemistico e antifrastico di verbi indicanti propriamente la disposizione ordinata o il rifacimento completo per significare la distruzione conseguente a un'azione violenta (como, orno, exorno, concinno, pecto, depecto, detexo, interpolo) e si trovano con facilità corrispondenti greci come κοσμέω, παρασκευάζω 1 . Uno straordinario addensamento di eufemismi attinti al lessico delle percosse si ha ai vv. 293 ss. dell'Amphitruo, dove Sosia, giungendo nei pressi della casa del padrone Anfitrione, scorge il suo sosia Mercurio a presidiarne l'ingresso per non consentirgli di entrare e rompere le uova nel paniere di Giove che, sotto le mentite spoglie del generale tebano di ritorno da una vittoriosa spedizione, si sta piacevolmente intrattenendo, in una notte interminabile da lui prolungata ad arte, con Alcmena: sos. Mi in mentem venit, illic homo hoc denuo volt pallium detexere. Merc. Timet homo: deludam ego illum. sos. Perii, dentes pruriunt; 295 certe advenientem hic me hospitio pugneo accepturus est. Credo misericors est: nunc propterea quod me meus erus 1 * Ringrazio Alessandro Parenti, Rosa Troiano e Carolina Stromboli per i loro suggerimenti.
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Aufidus XXIII, 1994, pp. 7-22, 1994
Dionysus ex machina 10, 2019
in Pietro Gibellini (ed.), La Bibbia nella letteratura italiana, vol III, Dal Medioevo al Rinascimento, a cura di Grazia Melli e Marialuigia Sipione, Brescia, Morcelliana (forthcoming)
Textual Cultures, 2022
Maia-rivista Di Letterature Classiche, 2012
Mura di legno, mura di terra, mura di pietra: fortificazioni nel Mediterraneo antico, Atti del Convegno Internazionale, Sapienza, Universita di Roma, 7-9 Maggio 2012, a cura di G. Bartoloni e L.M. Michetti, in «Scienze dell’Antichità» 19, 2013, 295-313, 2013
La Biblioteca di via Senato, n.2 - febbraio, 2021
Falso e falsi. Prospettive teoriche e proposte di analisi. Atti del Convegno (Palermo, 26-28 febbraio 2009), a cura di L. Scalabroni, Pisa, ETS, 2011, pp. 261-270
Le fonti latine del "Lamento di Arianna", 2004
Parola. Una nozione unica per una ricerca multidisciplinare, 2019